Prestazione occasionale per iscritti all’Albo professionale: è necessaria la partita IVA?

Chi è iscritto a un Albo professionale può effettuare prestazioni occasionali? Scopri quando è necessaria la partita IVA e i casi in cui è possibile svolgere un’attività saltuaria senza.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Prestazione occasionale per iscritti all'albo
  • La prestazione occasionale per iscritti all’Albo professionale come dipendenti è sempre possibile .
  • Come libero professionista puoi svolgere un’attività occasionale solo se questa non si riferisce ad una attività abituale svolta nello stesso ambito per cui si è iscritti all’Albo.
  • L’attività di prestazione occasionale è soggetta a diverse tipologie di tassazione, se è svolta con o senza partita IVA.

Se sei un libero professionista iscritto a un Albo professionale, potrebbe esserti capitato di svolgere anche una prestazione occasionale e domandarti come fare a regolarizzarla dal punto di vista fiscale. Infatti, spesso possono sorgere dei dubbi tra attività lavorative non abituali e la posizione di professionista, anche dipendente, iscritto ad un Albo.

Le incertezze sono state chiarite da una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la 41/E/2020, che ha specificato come non possono essere inquadrate come prestazione occasionali le attività svolte dagli iscritti a un Albo professionale.

Tuttavia, sono previste delle deroghe, ribadite anche dalla sentenza della Corte di Cassazione numero 10267 del 19 aprile 2021. Nella nostra guida scoprirai quando è possibile svolgere una prestazione occasionale se sei iscritto all’Albo professionale, e come regolarizzarla dal punto di vista tassativo.

Prestazione occasionale per iscritti all’Albo professionale 2023

La definizione di attività occasionale è quella di una prestazione che viene svolta in modo:

  • sporadico;
  • occasionale;
  • non abituale;
  • limitato nel tempo.

A questo si aggiunge l’aspetto economico della soglia dei 5.000€. Tuttavia, questo fattore è subordinato ai parametri di attività non continuativa e non abituale. Infatti, se la prestazione viene svolta in maniera costante e regolare, anche se si rientra nei 5.000€, sarà considerata come lavoro che genera reddito. Come tale andrà a fare cumulo al momento della dichiarazione di fine anno.

Per rispondere al quesito iniziale, sulla possibilità di svolgere una prestazione occasionale per gli iscritti all’Albo professionale, come ribadito dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate n. 41/E/2020, questa operazione non è possibile da parte di un professionista.

Infatti, in questo interpello veniva data risposta a un medico senza partita IVA che richiedeva come regolarsi dal punto di vista fiscale per lo svolgimento dell’attività di guardia medica. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito il concetto in base al quale nessuna attività di un professionista iscritto all’Albo potrà essere inserita tra le prestazioni occasionali.

Quindi, non si fa riferimento solo allo svolgimento dell’attività di medico, ma al lavoro professionale in generale. In quanto professionista, per svolgere la tua attività dovrai possedere obbligatoriamente partita IVA. Tuttavia, sono presenti delle eccezioni.

Prestazione occasionale e professionisti
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Prestazione occasionale iscritti all’Albo: quando è possibile

In base a quanto stabilito dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, il medico che svolge la prestazione occasionale come guardia medica può farlo solo se ha aperto partita IVA. Lo stesso vale per l’assistenza processuale da parte degli avvocati ad altri colleghi, oppure per le attività di assistenza ai progetti da parte di architetti e ingegneri.

Infatti, gli esempi riportati fanno tutti riferimento all’esercizio di attività che possono essere svolte solo se sei regolarmente iscritto a un Albo professionale. Tuttavia, fanno eccezione quelle prestazioni occasionali non inerenti alla tua professione.

Riprendiamo gli esempi precedenti. Se nel tuo tempo libero decidi di svolgere un’attività saltuaria come freelance o come copywriter, sarà possibile farlo anche senza partita IVA, dato che non richiede l’iscrizione all’Albo professionale.

Lo stesso vale per un avvocato che decide di affiancare alla sua professione l’attività di investigatore privato, o l’architetto che si dedica a dei lavori di giardinaggio o di fai da te. In tutti questi esempi rientrerai nella categoria del lavoro occasionale senza partita IVA.

In ogni caso devi sempre prendere come riferimento alcuni parametri: attività non abituale, sporadica e limitata nel tempo. Invece, nel caso in cui esegui un lavoro in maniera ripetuta e strutturata, in quanto prestazione che genera reddito costante, sarà necessario aprire la partita IVA.

Prestazione occasionale: Modello Unico 2023 e 730

Lo svolgimento di un’attività occasionale, con partita IVA o senza di essa, prevede profonde differenze dal punto di vista fiscale. Infatti, dovrai distinguere tra:

  • redditi da lavoro autonomo;
  • redditi diversi.

Tra i redditi di lavoro autonomo rientrano tutte quelle prestazioni svolte come lavoratore iscritto a un Albo professionale, e che saranno soggette a imposte dirette e al versamento dell’IVA. Quindi l’ammontare della prestazione occasionale andrà a fare cumulo nella dichiarazione dei redditi a fine anno.

Ben diversa è la situazione per ciò che riguarda quelle prestazioni che avvengono in maniera sporadica e che non sono riconducibili alle attività professionali, incluse nei redditi diversi.

L’articolo 67 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) identifica tra le varie forme di redditi diversi quelli derivanti dalle attività commerciali non esercitate abitualmente e i redditi da attività di lavoro autonomo occasionale. Nel primo caso si farà riferimento a quelle prestazioni svolte sporadicamente e che prevedono la vendita di prodotti.

Nel secondo, all’esercizio di un’arte o di una professione eseguita in maniera saltuaria. La compilazione delle dichiarazioni è stata semplificata e può essere fatta direttamente online.

Tuttavia, è richiesto l’inserimento di una serie di informazioni finanziarie, comprese le spese sostenute nello svolgimento dell’attività occasionale, che andranno a incidere sul calcolo dell’imponibile e sull’IRPEF di riferimento.

Per questo, al fine di non commettere errori, con la conseguenza di pagare più tasse di quanto dovuto o eventuali sanzioni, può essere utile rivolgersi a un consulente esperto come uno studio di commercialisti. Vediamo come indicare la prestazione occasionale per iscritti all’Albo professionale all’interno del modello 730 e del modello Redditi 2023 (ex Unico).

Tasse prestazione occasionale professionisti

Prestazione occasionale nel modello 730

Il modello 730 viene redatto da coloro che percepiscono un reddito come dipendenti o pensionati. Oggi, grazie al modello precompilato, la procedura è semplificata, dato che vengono inseriti in automatico tutti i dati con riferimento all’anno precedente. Tuttavia, all’interno non vengono indicati:

  • redditi da lavoro autonomo;
  • redditi da lavoro d’impresa;
  • ricavi da partecipazione;
  • ricavi da trust o percepiti all’estero.

Quindi, nel caso della prestazione occasionale come professionista iscritto a un Albo, dovrai essere tu a inserire gli importi ottenuti all’interno del Quadro D, con riferimento ai Redditi e alla sezione D5, specificando se derivanti da attività commerciali o da lavoratore autonomo non esercitate abitualmente. Inoltre, dovrai inserire le spese collegate alla produzione dei redditi e le ritenute d’acconto.

Prestazione occasionale e Modello Redditi 2023

Il Modello Redditi 2023, ovvero l’ex Unico, viene redatto da tutti i lavoratori autonomi titolari di partita IVA nello svolgimento di un’attività professionale, artistica o commerciale, svolta abitualmente. Per inserire l’importo inerente alla prestazione occasionale devi compilare il quadro RL. In particolare:

  • sezione RL14: per i redditi commerciali non abituali;
  • sezione RL15: attività di lavoratore autonomo.

Inoltre, devi indicare sia il compenso ottenuto come corrispettivo della prestazione occasionale svolta, sia i costi che hai sostenuto per lo svolgimento dell’attività e che andranno a compensare il calcolo del reddito ottenuto.

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Sanzioni per mancata dichiarazione prestazione occasionale

Data la sporadicità della prestazione svolta, diventa essenziale ai fini fiscali, l’autodichiarazione da parte del professionista di aver percepito un reddito aggiuntivo.

Nell’evenienza in cui per errore si omette di inserire l’importo nella sezione del 730 oppure nel Modello Redditi, sarà possibile sempre intervenire con una rettifica successiva della dichiarazione dei redditi entro un massimo di 30 giorni.  

Superato questo termine, in caso di accertamenti, sarai soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria. A questo fine ti invitiamo a consultare il nostro scadenzario fiscale in modo da conoscere le date esatte in cui compilare il modello redditi PF e quali sono gli scaglioni IRPEF di riferimento. L’importo della sanzione può variare dai 500€ ai 2.500€ per ogni prestazione lavorativa non dichiarata.

Prestazione occasionale iscritti all’Albo professionale – Domande frequenti

Chi è iscritto a un ordine professionale può effettuare prestazioni occasionali?

Sì, per gli iscritti a un Albo professionale è possibile svolgere prestazioni occasionali, anche se in possesso di partita IVA.

Un iscritto all’Albo professionale può svolgere una prestazione occasionale senza partita IVA?

Potrai svolgere una prestazione occasionale senza partita IVA nel momento in cui questa non fa riferimento a quelle attività che devono essere svolte necessariamente con l’iscrizione a un Albo professionale.

Dove dichiarare la prestazione occasionale nel Modello Redditi e nel 730?

Dovrai inserire la prestazione occasionale all’interno della sezione “redditi diversi” del modello 730 e in quella RL del Modello Redditi 2023 (ex Unico).

Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 2 Febbraio 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

21 commenti su “Prestazione occasionale per iscritti all’Albo professionale: è necessaria la partita IVA?”

  1. Buonasera, sono un ingegnere civile iscritto all’ordine degli ingegneri ma non sono in possesso di partita IVA. Attualmente svolgo l’attività di supplente in una scuola ed è la mia unica fonte di reddito. Degli amici dovrebbero ristrutturare due appartamenti (2 S.C.I.A. distinte), posso accettare tali incarichi utilizzando la prestazione occasionale, considerando che le parcelle saranno all’incirca di 700/800€ l’una?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      è una situazione al limite. Dovrebbe verificare con i vari enti come Ordine degli Ingegneri e Comune se sufficiente una prestazione occasionale per il caso specifico.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Un info.
    Sono un infermiere, dipendente pubblico in una ASL.
    Esiste un DL. che permette di effettuare attività al di fuori del contesto lavorativo.
    Vorrei chiedere come posso far rientrare tale attività, in termini fiscali, senza aprire la P.IVA, dal momento che io effettuerei una “CONSULENZA” e non un svolgimento della professione da infermiere.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      dovrebbe approfondire la questione con un commercialista, dipende dal tipo di attività svolta, ripetitività e importi.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  3. Buonasera,
    sono un tecnico di radiologia medica che lavora come dipendente presso un ospedale privato ed iscritto all’Albo di appartenenza. Mi è stata proposto di lavorare occasionalmente in un altra struttura con la formula della prestazione occasionale, è possibile senza l’apertura della partita IVA?
    Grazie

    Rispondi
    • Buonasera,
      essendo un iscritto all’albo e lavorando con continuità la prestazione occasionale sembrerebbe da escludere. E’ fortemente consigliato rivolgersi a un commercialista per approfondire l’argomento.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Buongiorno,
    sono un Ingegnere dipendente di una ditta privata che si occupa di trasporto aereo. Sono anche iscritto all’albo ma non ho mai usato la mia qualifica nella ditta dove lavoro in quanto non richiesta e non inirente all’ attività che svolgo (sono un rponsabile di programmazione di manutenzione).
    Se rimango sotto il limite di 5000 euro l’anno posso accettare incarichi di progettazione edile (CILA/SCIA) che rischiedano l’iscrizione all’albo inquadrando tale attività non abituale, sporadica e limitata nel tempo?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      rispondere in maniera univoca è complicato perché lo svolgimento della attività professionale pone diversi limiti alla prestazione di attività in modo occasionale, soprattutto nel caso di progettazione. In merito alla assicurazione professionale, alla formazione e al rischio delle attività a firma.

      Non è solo una questione di tipo fiscale, sulla quale, in ogni caso, ci sarebbero già molte perplessità. Nella sostanza da sconsigliare.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  5. Buongiorno,
    ingegnere che è stato parte di associazione professionale fino a pochi mesi fa, adesso ne è uscito ed in pensione (INARCASSA), deve firmare e farsi pagare per un collaudo per cui è stato incaricato (dalla pubblica amministrazione) due anni fa circa. Con quale forma posso incassare il compenso? Essendo inferiore a 5.000 euro posso fare prestazione occasionale, pur trattandosi di una prestazione per la quale è richiesta l’iscrizione all’albo ingegneri? Oppure sono costretto ad aprire partita iva solamente per incassare questa somma?
    Grazie

    Rispondi
    • Buonasera,
      per completare l’incarico dovrebbe essere ancora un ingegnere in attività. Dipende molto dall’inquadramento che richiede l’ente pubblico, in quanto potrebbe, in linea di massima, trattato come prestazione occasionale.
      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  6. Buongiorno, sono responsabile tecnico di un’azienda che opera nel settore degli impianti fotovoltaici, ed ovviamente sono anche iscritto all’ordine degli ingegneri. Sporadicamente mi potrebbe capitare l’occasione di progettare impianti fotovoltaici per terzi. Se rimango sotto il limite dei 5000 euro annui, posso fattura come prestazione occasionale o sono costretto ad aprire la partita iva ?
    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      è una situazione che dovrebbe essere verificata in concreto. La prestazione occasionale per un professionista iscritto all’albo è sempre problematico. Le consigliamo di approfondire con un commercialista.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  7. Buongiorno,
    grazie per l’articolo molto chiaro.
    Io sono un ingegnere iscritto all’albo, ma ho sempre svolto l’attività come lavoratore dipendente di una società privata.
    Ogni tanto mi sta capitando di fare qualche perizia sporadica per qualche cliente esterno, che ho gestito come prestazione occasionale.
    Quest’anno dovrei fare un’attività di € 5.000 lordi per un solo cliente. Posso gestire sempre come prestazione occasionale? o vale il limite di € 2.500 in favore del medesimo utilizzatore?
    Grazie mille

    Rispondi
    • Buongiorno,
      i limiti indicati valgono per le prestazioni occasionali, nel suo caso si dovrebbe trattare di lavoro autonomo occasionale, in cui il limite di 5.000 euro in generale è valido solo per l’applicazione dell’inps gestione separata l. 335/1995.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  8. Buonasera,
    sono un Ingegnere regolarmente iscritto all’albo professionale ma impiegato in azienda. Non ho partita IVA. Mi e’ chiaro quanto esposto nell’articolo ma vorrei sapere se si applica anche al caso in cui la prestazione professionale sia erogata verso me stesso: dovendo presentare una CILA per ristrutturazione di casa mia trovo paradossale dover pagare un collega per il semplice fatto di non possedere partita IVA.
    Grazie.
    Cordialmente.

    Salvatore

    Rispondi
    • Buonasera,
      il caso è interessante. A nostro avviso dovrebbe essere possibile, non c’è pagamento, quindi nessuna ricevuta e ritenuta. Da verificare con il comune l’obbligo di allegare la fattura del professionista tecnico.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  9. Buonasera, cosa comporta aver convertito un diploma di massaggio sportivo di una scuola, in diploma Csen, con relativo tesserino tecnico e iscrizione all’albo Csen.
    Se io sono iscritta ma non pratico, ho dei costi fiscali lo stesso?
    Grazie per un eventuale riscontro.
    Cristina

    Rispondi
    • Buonasera,
      il tema dell’articolo è sugli albi professionali, il CSEN sembrerebbe un albo tecnico. A nostro avviso non ci sono obblighi fiscali.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  10. Buona sera,
    sono un medico in pensione da un anno e mezzo. Nel 2022 ho svolto attività medico-specialistica presso un poliambulatorio della mia zona di residenza. In base alla lettura del Vostro articolo, non avendo partita IVA ed essendo iscritto all’Ordine dei Medici della mia provincia, non posso dichiarare i proventi ricavati in quell’anno ( attorno ai 1000 euro ) come derivati da prestazioni occasionali. In tal caso come dovrò denunciare quel guadagno nella prossima dichiarazione dei redditi? Esiste la possibilità di un “ravvedimento operoso” per non incorrere in sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate?
    Vi ringrazio per il chiarimento che potrete darmi e Vi saluto cordialmente.
    Dr Claudio Pellegrini Duzzolo, psichiatra e psicoterapeuta

    Rispondi
    • Buonasera,

      il principio generale è quello indicato nell’articolo. Tuttavia non è infrequente riscontrare casi come il suo nella gestione del personale medico, in una fase iniziale della attività lavorativa (appena iscritto) o conclusiva (pensionato), per esperienza diretta.

      Nel caso specifico, a nostro avviso, potrebbe semplicemente dichiarare il reddito che le sarà certificato dalla ASP per il 2022 nel quadro specifico della sua dichiarazione dei redditi, tra i redditi diversi.

      Vista la situazione molto particolare le consigliamo di rivolgersi al suo commercialista per un punto di vista sull’argomento.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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