- Arriva la dichiarazione dei redditi precompilata anche per i liberi professionisti con Partita IVA.
- I titolari di partita Iva, anche a regime forfettario, sono obbligati a presentare ogni anno la dichiarazione dei redditi.
- Con la dichiarazione precompilata è possibile presentare la dichiarazione dei redditi in autonomia confermando o modificando i dati dell’Agenzia delle Entrate.
Nel 2022 è arrivata un’importante novità per i titolari di partita Iva ed i professionisti: la dichiarazione dei redditi precompilata. Lo scorso anno è stata introdotta come importante ausilio per una grande fetta di contribuenti, che sono, in questo modo, esonerati dalla tenuta dei registri.
I dati contenuti nella nuova dichiarazione dei redditi precompilata possono essere modificati o validati: il nuovo modello, infatti, non garantisce la presenza di tutti i dati necessari perché la dichiarazione dei redditi sia compilata correttamente.
Senza dubbio, però, grazie a questa possibilità messa a disposizione dei titolari di partita Iva e dei professionisti, si apre una nuova stagione fiscale. Siamo davanti, infatti, ad un passaggio chiave, grazie al quale il trattamento fiscale italiano dei lavoratori autonomi si avvicina a quello dei dipendenti.
È importante sottolineare che i professionisti non hanno alcun obbligo ad aderire alla dichiarazione dei redditi precompilata. Risulta sempre possibile fare riferimento al modello ordinario dei Redditi Persone Fisiche. A questo punto diventa importante comprendere se sia opportuno o meno effettuare questa scelta.
Dichiarazione dei redditi precompilata: pro e contro
Tra le novità più importanti della dichiarazione dei redditi precompilata vi è l’esonero della tenuta dei registri. Come già avviene per lo stesso modello utilizzato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, anche per i titolari di partita Iva c’è la possibilità di modificare o validare i dati che sono contenuti nella dichiarazione dei redditi.
I dati trimestrali, che sono stati memorizzati direttamente dall’Agenzia delle Entrate, sono il pilastro sul quale viene compilata anche la bozza della dichiarazione annuale dell’Iva.
Aumentano i servizi e le agevolazioni per i lavoratori autonomi, quindi, che da quest’anno possono utilizzare anche il box per la dichiarazione annuale Iva. Nel nuovo box, attivo dal 2023, è possibile modificare ed inviare il Modello F24 legato alla dichiarazione Iva.
Si tratta di un servizio molto importante, che permette di risparmiare molto tempo, ma soprattutto ridurrà il rischio di errori nella compilazione. Se vuoi saperne di più, leggi anche: “Precompilata Iva 2023: la novità per gli autonomi“.

La sicurezza dei dati
La dichiarazione dei redditi precompilata, però, non garantisce la totale e completa sicurezza. Non è detto, infatti, che siano presenti tutti i dati necessari ed indispensabili per compilarla correttamente.
Alcune informazioni, infatti, sono state inserite all’interno del foglio informativo, dove il contribuente deve confermare i dati che vi sono contenuti. Nel caso in cui lo stesso dovesse decidere di modificare i dati contenuti nella dichiarazione dei redditi, gli sarà preclusa la possibilità di fruire dell’esonero ai controlli a quanti procedono con l’accettazione del documento presentato.
Si è ritenuto molto soddisfatto della dichiarazione dei redditi precompilata Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ha spiegato che questo servizio è una chiave di volta verso la semplificazione degli adempimenti tributari per tutti i lavoratori, siano essi dipendenti od autonomi, e per i pensionati.
Dichiarazione dei redditi: gli obblighi
In questa sede è necessario ricordare che la dichiarazione dei redditi deve essere presentata da tutti i contribuenti, che siano titolari di partita Iva e che stiano esercitando attività di impresa, professionali o artistiche.
Nella dichiarazione dei redditi devono essere indicate tutte le entrate e le uscite, che sono state registrate l’anno precedente rispetto a quello della presentazione (per esempio per il 2022 si presenteranno quelli relativi al 2021).
In questo modo si possono calcolare le imposte. Uno degli altri risultati è scoprire se il contribuente debba versare l’Iva o abbia diritto ad un rimborso. Con la dichiarazione dei redditi precompilata, sono molti i dati già presenti che il cittadino deve solamente confermare.

Regime forfettario
Anche chi ha optato per il regime forfettario è tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che per aderire a questo particolare regime i titolari di partita Iva devono seguire alcuni requisiti.
Per fare un esempio relativo all’anno d’imposta 2021, si tratta di aver conseguito ricavi o compensi non superiori a 65.000 euro ed aver sostenuto spese per un importo che non abbia superato i 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori.
Le cose cambiano per gli anni successivi, dato l’aumento a 85.000 euro della soglia massima di ricavi per chi lavora con regime forfettario.
Grazie a questo particolare regime questi lavoratori possono beneficiare della tassazione agevolata del 15%. I titolari di partita Iva che hanno aderito al regime forfettario hanno la possibilità di beneficiare quindi di una tassazione ridotta. I contributi Inps da versare saranno agevolati e beneficiano di alcune semplificazioni ai fini Iva e sulle imposte dei redditi.
Come presentare la dichiarazione dei redditi
Data la complessità dell’operazione, è sempre bene appoggiarsi ad un professionista. Ma quanti abbiano intenzione di fare da soli la propria dichiarazione dei redditi, e non vogliano utilizzare quella precompilata, devono utilizzare il Modello Redditi Persone Fisiche. In questo documento dovranno essere inseriti tutti i dati relativi ad entrate ed uscite avvenute nel corso del 2021.
Il cosiddetto Modello Unico è quello che deve essere utilizzato dalle persone fisiche, per dichiarare il reddito d’impresa o il lavoro autonomo delle partite Iva. Per quanto concerne il lavoro dipendente, restano in vigore le stesse regole e si hanno le trattenute in busta paga. Invece, il reddito da partita Iva viene tassato in base al regime fiscale adottato.
Chi utilizza la precompilata, può procedere confermando o modificando i dati contenuti nel documento presentato dall’Agenzia delle Entrate.

Le scadenze
Ma quando dovrà essere presentata la dichiarazione dei redditi dai titolari di partita Iva? Le scadenze sono diluite su più date nel corso dell’anno.
Chi la dovesse presentare telematicamente ha tempo generalmente fino al 30 novembre, mentre chi la presenta in forma cartacea agli uffici postali, lo dovrà fare tra il 2 maggio ed il 30 giugno.
Ricordiamo che la chiusura della partita Iva non esonera il contribuente dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. L’obbligo sussiste anche se non sono stati prodotti dei redditi.
Possono presentarla, confermandola o modificandone le informazioni, i lavoratori dipendenti o autonomi. Il documento contiene già tutti i dati, che possono essere accettati o modificati, riferiti ai redditi.
No, non è obbligatorio. Si potrà presentarla in completa autonomia come gli altri anni, tuttavia la dichiarazione precompilata semplifica le procedure.
La dichiarazione precompilata fornita dall’Agenzia delle Entrate contiene gran parte delle informazioni sui redditi dei lavoratori dipendenti e autonomi. Sarà disponibile anche per il 2023.