- Oltre ad una flat tax estesa per le Partite Iva forfettarie, il nuovo governo ha proposto anche l’introduzione di una flat tax incrementale.
- La flat tax incrementale è una tassa unica che viene applicata sul margine di guadagno superiore ottenuto da un lavoratore rispetto ai tre anni precedenti.
- Questa misura coinvolge solo i lavoratori con Partita Iva, esclusi i forfettari.
- Non interessa invece i lavoratori con redditi da lavoro dipendenti.
Tra le diverse misure fiscali introdotte dal nuovo governo Meloni, c’è anche l’intervento di una flat tax incrementale, ovvero di una tassa con aliquota unica da applicare al guadagno aggiuntivo percepito dai lavoratori rispetto ai tre anni precedenti.
In seguito alla Legge di Bilancio 2023, si può delineare il funzionamento di questa imposta, secondo le più recenti dichiarazioni del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Questa tassa viene applicata, come vedremo tra poco, solamente su una parte del reddito percepito dai lavoratori.
Ad essere coinvolti nella misura sarebbero i lavoratori con Partita Iva, ad esclusione di chi lavora con regime fiscale forfettario, purché si registri un aumento del reddito annuo. Vediamo nel dettaglio quali sono le prospettive per questa misura.
Flat tax incrementale: di cosa si tratta
La flat tax incrementale interviene come misura fiscale aggiuntiva rispetto al principale provvedimento dedicato ai lavoratori autonomi e ai professionisti, ovvero la flat tax.
In questo caso si parla di una estensione del limite massimo del regime forfettario a 85.000 euro, scartando l’ipotesi di limite a 100.000 euro.
Tuttavia la flat tax incrementale in futuro potrebbe intervenire non solamente sui redditi percepiti dalle Partite Iva, se le condizioni per applicare questa tassa saranno rispettate.
L’obiettivo del governo con questa misura è quello da un lato di alleggerire le imposte per gli autonomi e le imprese, dall’altro lato di garantire una tassa unica al 15% sui guadagni aggiuntivi cumulati durante l’anno.
Questa tassa piatta viene applicata solamente sui redditi aggiuntivi rispetto al periodo precedente, in riferimento a tre anni prima.
Di fatto quindi l’imposta si applica solamente su una parte del guadagno, non a tutto il reddito percepito durante l’anno dal lavoratore. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato in breve come funziona la misura:
“Un regime sostitutivo opzionale per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfettario che potranno assoggettare ad aliquota del 15% una quota dell’incremento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore tra i medesimi redditi dichiarati e assoggettati all’Irpef nei tre anni d’imposta precedenti”.
La prima caratteristica quindi della flat tax incrementale riguarda la sua applicabilità al 15%, solamente a una parte del reddito, in aggiunta rispetto ai tre anni precedenti.

Flat tax incrementale: lavoratori dipendenti e forfettari esclusi
Chi sono i soggetti coinvolti nella nuova flat tax incrementale? Secondo quanto detto fino ad ora, si tratta dei professionisti o imprenditori che lavorano con una Partita Iva e non percepiscono altri redditi da lavoro dipendente.
Vengono coinvolti quindi solo coloro che sono soggetti all’Irpef, in base ai guadagni percepiti durante l’anno a confronto con i tre anni precedenti.
La misura, contrariamente a quanto annunciato all’inizio, non include quindi coloro che svolgono lavori come dipendenti ma possiedono anche partita iva.
Dalla flat tax incrementale sono esclusi anche i lavoratori autonomi che operano con il regime fiscale forfettario, già vantaggioso, con aliquota unica al 15%.
Calcolo flat tax incrementale
In questo semplice modello di calcolo sviluppato in Power BI dal commercialista Danilo Gulizia, è possibile confrontare la tassazione ordinaria con la flat tax incrementale e conoscerne l’impatto fiscale.
Ecco come funziona:
- Nella sezione in alto (dati da inserire), occorrerà inserire i dati dei redditi 2020, 2021 e 2022. Con questi primi 3 dati verrà determinato un valore chiamato “ottimo” (evidenziato in verde) che rappresenterà il valore, riferito al reddito 2023, che massimizzerà il risparmio fiscale.
- Dopo aver inserito i redditi del triennio e consultato l’ottimo, si potrà concludere l’inserimento dati con la simulazione del reddito 2023.
- Fatto ciò si potranno consultare i “calcoli flat tax” nella sezione centrale, ed apprenderne i “risultati” nella sezione in basso, con la verifica di un eventuale risparmio d’imposta.
Come sappiamo, la flat tax incrementale permette di detassare l’incremento di reddito 2023 rispetto al maggior reddito del triennio precedente. Tuttavia il legislatore ha posto dei limiti che, applicati al modello, individuano un valore oltre il quale il risparmio fiscale smette di crescere. L’ottimo è un semplice valore di riferimento basato quindi sui redditi 20-21-22.
Flat tax incrementale: un esempio
Per fare un esempio, si mettono a confronto i guadagni annui percepiti nel 2020, nel 2021 e nel 2022, individuando l’anno in cui il reddito è stato maggiore.
Questa cifra andrebbe poi comparata a quella guadagnata nel 2023, e se è superiore, verrà calcolata la differenza. Solamente su questa differenza si applica la flat tax incrementale, con aliquota al 15%.
Il vantaggio consiste nel risparmio sulle imposte su questo guadagno aggiuntivo, non sul totale di quanto guadagnato (per fare un esempio, se ipotizziamo che l’Irpef normalmente per un lavoratore viene applicata al 35%, verrà portato al 15% per la differenza sul guadagno).
Flat tax e riduzione delle tasse
Uno degli obiettivi principali del governo attuale è quello di incentivare l’imprenditorialità, riducendo principalmente le tasse a carico di professionisti e autonomi. Si prospetta l’introduzione della flat tax incrementale come primo tassello verso l’obiettivo generale di una flat tax per tutti.
Accanto alla flat tax incrementale infatti, è stata estesa l’attuale tassa fissa dedicata a chi lavora con una Partita Iva con regime fiscale forfettario, con il beneficio fino a 85.000 euro di reddito annuo. Va ricordato che questa cifra è stata abbassata rispetto alla precedente ipotesi di riforma fiscale con flat tax a 100.000 euro.
Sia la flat tax estesa per le Partite Iva che la flat tax incrementale sono contenute tra i provvedimenti della Legge di Bilancio 2023, per cui vengono impiegati almeno 30 miliardi di euro. Inoltre, si presentano anche altre misure:
- una nuova pace fiscale per i pagamenti dei debiti verso il fisco;
- nuove misure di tutela contro il caro energia;
- una revisione delle tasse sugli extraprofitti delle aziende che forniscono energia;
- nuovi fringe benefit esentasse fino a 3.000 euro per i dipendenti;
- revisione del reddito di cittadinanza;
- revisione del superbonus.
La prossima riforma del fisco potrebbe ulteriormente modificare la flat tax, portando tutti i lavoratori e i pensionati ad avere tasse similari. Si attende anche l’introduzione del quoziente familiare.
Flat tax incrementale – Domande frequenti
La flat tax incrementale è una misura dell’attuale governo che interviene con una tassazione al 15% solamente sui guadagni aggiuntivi del lavoratore autonomo rispetto ai tre anni precedenti.
La flat tax incrementale al 15% è applicata sui redditi dei lavoratori autonomi con Partita Iva, ad esclusione dei forfettari.
Per conoscere i dettagli della prossima estensione bisogna attendere la riforma del fisco 2023, che conterrà anche altri interventi per imprese e professionisti: ecco di cosa si tratta.