Bonus Partite Iva 2023: quali sono e come richiederli

Scopriamo quali sono i bonus che i titolari di Partita Iva possono richiedere nel 2023, come funzionano e come presentare la domanda.

revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Bonus Partite Iva 2022
  • Sono diversi i sostegni che si possono richiedere o ricevere nel 2023 con la Partita Iva: l’Iscro, il bonus da 200 euro, il bonus da 150 euro, il reddito di cittadinanza, ma non solo.
  • La misura più importante, senza dubbio, è l’Iscro, ovvero la cassa integrazione per professionisti.
  • È possibile per le Partite Iva entro certi requisiti richiedere anche il reddito di cittadinanza.

Sono diversi i bonus che i titolari di Partita Iva possono richiedere direttamente all’Inps. Libero professionista o lavoratore autonomo, poco importa: l’istituto mette a disposizione dei diretti interessati contributi che vanno da un minimo di 150 euro ad un massimo di 815,20 euro, indipendentemente dal codice Ateco di appartenenza.

Purtroppo i lavoratori con Partita Iva sono stati tra i più penalizzati negli anni precedenti, soprattutto a seguito dello scoppio della pandemia. Attualmente sono però previsti diversi sostegni per gli autonomi.

Una novità piuttosto recente riguarda il bonus da 3.000 euro introdotto dal governo per sostenere i professionisti autonomi che hanno avuto un’interruzione del lavoro a causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna e zone limitrofe.

Bonus 3.000 euro per le Partite Iva colpite dall’alluvione

Recentemente il governo ha introdotto un sostegno specifico per i lavoratori autonomi e i professionisti colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna e nelle zone limitrofe. Si tratta di un bonus da 3.000 euro rivolto a piccole attività, lavoratori autonomi e professionisti che fermano la propria attività a causa delle alluvioni dal 1 maggio 2023 al 31 agosto 2023.

Questo bonus è erogato una tantum, con l’impiego da parte del governo di 253,6 milioni di euro, e il cui importo cambia sulla base del periodo effettivo in cui il lavoro si ferma. Il sostegno viene erogato anche a collaboratori coordinati e continuativi, titolari di rapporti di agenzia o di rappresentanza commerciale, titolari di impresa.

Per poter ricevere questo sostegno è necessario essere iscritti ad una forma di previdenza e assistenza obbligatoria, aver sospeso la propria attività a causa delle alluvioni in Emilia-Romagna, Marche e Toscana, e svolgere le attività in una delle zone previste dall’apposito Decreto Alluvione.

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I bonus Inps per le Partite Iva

L’Inps, nel corso degli ultimi due anni, ha introdotto alcuni bonus riservati ai lavoratori autonomi ed ai liberi professionisti in possesso di una Partita Iva. Entrando un po’ di più nello specifico, stiamo parlando di questi tre sostegni:

  • Iscro, ossia l’indennità straordinaria di continuità reddituale operativa;
  • bonus contro il caro vita, ossia un’indennità una tantum;
  • indennità contro il caro energia.

Non rientrerebbe propriamente tra le indennità previste per quanti siano in possesso della Partita Iva, ma tra le misure previste vi è anche il reddito di cittadinanza. Ma a questo punto è necessario analizzare uno per uno tutti i bonus previsti e scoprire come richiederli.

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Come funziona l’Iscro per le Partite Iva

Iniziamo con un bonus di particolare importanza: l’Iscro. Meglio conosciuta come Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa, è stata senza dubbio la prima misura varata per aiutare i titolari di Partita Iva a fronteggiare la crisi economica innescata dal Covid-19.

Sostanzialmente è possibile affermare che, se i lavoratori dipendenti avevano la possibilità di percepire la cassa integrazione, i liberi professionisti e i lavoratori autonomi sono spesso rimasti senza lavoro e senza denaro. Ma soprattutto senza un aiuto economico.

Ad introdurre l’Iscro per il triennio 2021-2023 è stata la Legge di Bilancio 2021. Questa misura è, a tutti gli effetti, una cassa integrazione per quanti siano in possesso di una Partita Iva, indipendentemente dal codice Ateco.

L’Inps provvede ad erogare il sostegno per una durata massima di sei mesi. L’importo erogato nel 2023 è compreso tra 200 e 800 euro, e per quest’anno aumenta leggermente la soglia massima di reddito dei cittadini che possono beneficiarne, arrivando a 8.972,04 euro per l’anno scorso. (Circolare n.INPS 14 del 3 febbraio 2023).

La domanda può essere presentata attraverso il sito dell’Inps. Tuttavia si può accedere a questa misura una sola volta nel periodo 2021-2023.

Per poter richiedere il sussidio è necessario rispettare alcuni requisiti: per esempio la Partita Iva deve essere aperta da almeno quattro anni. Ma vediamo nello specifico tutti i requisiti.

Chi può richiedere l’Iscro

L’Iscro, come abbiamo anticipato, è stato inserito nella Legge di Bilancio 2021 ed è stato successivamente confermato nell’ultima Manovra. La misura prevede un sostegno economico, della durata di sei mesi, per i liberi professionisti ed i lavoratori autonomi per il biennio 2022-2023. Per poterlo ottenere è necessario essere in possesso di alcuni requisiti ben precisi:

  • essere in regola con versamenti della contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • nel momento in cui si presenta la domanda, la partita IVA deve essere attiva da almeno quattro anni, per l’attività che permette l’iscrizione alla gestione previdenziale in corso;
  • non si deve essere titolari di eventuali trattamenti pensionistici diretti, ma soprattutto non si deve essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere destinatari del reddito di cittadinanza;
  • aver ricavato un reddito derivato dal lavoro autonomo, in riferimento all’anno precedente alla domanda, minore del 50% rispetto ai redditi derivati dal lavoro autonomo dei tre anni precedenti;
  • aver dichiarato un reddito da lavoro autonomo, nell’anno precedente, inferiore a 8.972,04 euro.
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Come chiedere il reddito di cittadinanza con la Partita Iva

Il reddito di cittadinanza non è un incentivo pensato direttamente per i lavoratori con Partita Iva, ma non c’è nulla che vieti loro di attivare e percepire il reddito di cittadinanza. Per richiederlo un professionista deve rispettare i seguenti requisiti:

  • avere l’Isee inferiore a 9.360 euro;
  • essere un cittadino italiano, Ue o extra Ue con un permesso di soggiorno valido;
  • il patrimonio immobiliare deve essere inferiore a 30.000 euro;
  • patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro, che sarà incrementato in funzione dei membri che fanno parte della famiglia;
  • reddito familiare di 6.000 euro, incrementato a 9.360 euro se in affitto.

Ricordiamo che anche questa misura nel 2023 è cambiata a seguito della Legge di Bilancio: si scende a 7 mesi di durata del sostegno, ad esclusione di alcune eccezioni. Inoltre mantengono questo reddito coloro che si impegnano in un corso di formazione di sei mesi volto all’inserimento lavorativo. Dal 2024 questa misura invece potrebbe scomparire.

Contributi a fondo perduto per le Partite Iva

Per le partite Iva vengono confermati anche per il 2023 alcuni importanti contributi a fondo perduto, erogati sulla base di appositi incentivi, bandi e iniziative dello Stato. In particolare, vanno segnalati:

  • Oltre nuove imprese a tasso zero: si tratta di un incentivo promosso da Invitalia per le imprese costituite da giovani, da 18 a 35 anni, oppure da donne di tutte le età. L’incentivo è garantito per promuovere l’imprenditorialità di queste categorie. Si parla di finanziamenti a tasso zero e contributi a fondo perduto per investimenti fino a 3 milioni di euro, con copertura fino al 90% delle spese ammissibili;
  • Resto al Sud: questo incentivo è rivolto al Mezzogiorno del paese, le isole e le zone sismiche del Centro Italia. L’incentivo è dedicato a chi ha da 18 a 55 anni, per finanziare fino al 100% delle spese per specifici interventi, come la ristrutturazione degli immobili, per macchinari o per l’ambito tecnologico;
  • Cultura Crea 2.0: l’incentivo sostiene lo sviluppo di imprese e iniziative no profit nel settore turistico-culturale, per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Per le imprese poi vengono disposti particolari sgravi contributivi per l’assunzione di lavoratori che rientrano nelle categorie ad oggi svantaggiate, come giovani e donne.

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Crediti di imposta per le imprese

Anche per il 2023 sono confermati alcuni crediti di imposta per le imprese, come sostegno contro i rincari delle bollette di energia e gas. Il Decreto Bollette ha infatti istituito alcune misure di aiuto ulteriore dedicate sia alle famiglie che alle imprese.

Per il primo periodo dell’anno le imprese possono infatti accedere ai crediti di imposta già precedentemente applicati, del 40% e del 45%. Per potervi accedere vale sempre la stessa regola: è necessario aver riscontrato un aumento del 30% in più nei primi tre mesi 2023 rispetto allo stesso periodo 2019.

Viene confermata anche l’Iva ridotta al 5% per il gas e specifici incentivi per le imprese agricole per la produzione di energia tramite impianti fotovoltaici.

Per il secondo trimestre 2023 i crediti di imposta scendono, con sostegno al 20% sulle spese delle imprese energivore, al 10% per quelle non energivore, al 20% per le imprese gasivore e non gasivore.

Sostegni precedenti: bonus 200 euro per le Partite Iva

Altro aiuto molto importante, la cui erogazione si è conclusa di recente, era arrivato direttamente dall’Inps, ovvero l’indennità contro il caro vita. Stiamo parlando, sostanzialmente, del bonus 200 euro per le Partite Iva, inserito nel primo Decreto Aiuti dello scorso 17 maggio 2022.

È un sostegno economico che è stato corrisposto direttamente ai liberi professionisti ed ai lavoratori autonomi, con un reddito inferiore a 35.000 euro. Ricordiamo che il sostegno è stato esteso anche a lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati.

Questa misura per le Partite Iva ha subito numerosi ritardi. I diretti interessati hanno potuto iniziare ad inoltrare le richieste solo e soltanto dal 26 settembre 2022. Sostanzialmente è stata prevista l’erogazione di un contributo pari a 200 euro una tantum per ogni lavoratore con la Partita Iva, corrisposto in ordine cronologico di presentazione della domanda.

Secondo la Legge di Bilancio 2023 la misura è stata poi estesa anche ai professionisti privi di Partita Iva, come gli specializzandi.

Sostegni precedenti: bonus 150 euro per le Partite Iva

Un’altra misura importante per i titolari di Partita Iva è stata anche il bonus 150 euro. Questo contributo era il proseguimento minore di quello contenuto all’interno del Decreto Legge n. 50. La misura era stata approvata all’interno del Decreto Aiuti ter.

I requisiti per accedere all’indennizzo contro il caro energia erano pressoché gli stessi del bonus 200 euro. Era quindi necessario avere una Partita Iva attiva prima del 18 maggio 2022. Attenzione, però, il requisito reddituale è più basso. Bisognava rimanere infatti sotto i 20.000 euro.

Questo sostegno è stato erogato in aggiunta a color che hanno già ricevuto il bonus da 200 euro, o a coloro che ne hanno potuto beneficiare, tramite richiesta diretta all’INPS o in modo automatico. Anche i professionisti senza partita Iva sono stati inclusi nel bonus, con domande aperte fino al 30 aprile 2023.

Partita Iva e bonus – Domande frequenti

Quali sono i bonus più importanti che si possono richiedere con la Partita Iva nel 2023?

Tra le misure più utili che lavoratori autonomi e liberi professionisti possono chiedere ci sono:
l’Iscro, l’indennità contro il caro energia e quella per il caro vita. Ecco come funzionano.

Professionisti e lavoratori autonomi possono richiedere anche il reddito di cittadinanza?

La misura non è stata pensata appositamente per i titolari di Partita Iva. Ma nulla vieta loro di richiederla, se sono in possesso dei requisiti per ottenerla.

Come funziona il bonus una tantum per gli autonomi delle zone alluvionate?

Le Partite Iva che hanno subito uno stop o un rallentamento a causa dell’arrivo dell’alluvione in Emilia-Romagna, Marche e Toscana possono ricevere un sostegno fino a 3.000 euro.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.
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dottore commercialista giovanni emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 21 Settembre 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

9 risposte a “Bonus Partite Iva 2023: quali sono e come richiederli”

  1. Avatar Antonio
    Antonio

    Salve il mio commercialista non mi ha avvertito del bonus autonomi, è possibile presenterlo in ritardo? Da premettere che sono in regola con i contributi INPS

    Grazie

    1. Avatar Giovanni Emmi

      Buongiorno,
      ci dispiace precisare che non è possibile rientrare nel bonus.

      Grazie per averci scritto

      Team partitaiva.it

  2. Avatar Giulia
    Giulia

    Buongiorno e grazie.
    Il bonus 200+150€ partita IVA, è lo stesso rispetto al bonus energia o sono due entità distinte?

    Ringrazio

    1. Avatar Giovanni Emmi

      Buongiorno,
      sono cose distinte.

      Grazie per averci scritto. Team Partitaiva.it

  3. Avatar Stefania
    Stefania

    Buonasera.Purtroppo il mio commercialista non mi ha presentato domanda per il bonus 200+150€,pur avendone i requisiti redditusli.E’ ancora possibile fare domanda? Grazie mille per le info che vorrete darmi.

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buongiorno,
      purtroppo la richiesta bonus 250+150 è scaduta, l’erogazione avveniva dietro presentazione domanda.

      Grazie per averci scritto

  4. Avatar Tiziana
    Tiziana

    Sono in netta crisi con il negozio di fiori e piante posso richiedere il reddito di cittadinanza se si come e a chi devo rivolgermi

    1. Avatar Giovanni Emmi

      Buongiorno,
      per la richiesta del reddito di cittadinanza (a breve la disciplina dovrebbe subire delle modifiche) dovrebbe rivolgersi a un ente di patronato che la assisterà gratuitamente.

      Grazie per averci scritto

  5. Avatar Ombretta
    Ombretta

    Buongiorno io il bonus 200 più 150 l’ho ricevuto ma non è nulla in confronto a quello che ho perso durante la chiusura e in più non si lavora più come prima poi lo stato a dato a me 350 io ne ho dati 400 al dipendente quindi quei soldi manco li ho visti…ma è possibile che non ci siano più bonus anche oer noi possessori di p.iva, piccole e medie imprese perché la vedo dura secondo me da settembre ci daranno tante chiusura e licenziamenti se non fanno qualcosa.

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