Partite Iva: tutti i bonus che si possono richiedere nel 2023

Scopriamo quali sono i bonus che i titolari di Partita Iva possono richiedere nel 2023, come funzionano e come presentare la domanda.

revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.
Bonus Partite Iva 2022
  • Sono quattro i sostegni che si possono richiedere o ricevere nel 2023 con la Partita Iva: l’Iscro, il bonus da 200 euro, il bonus da 150 euro, il reddito di cittadinanza.
  • La misura più importante, senza dubbio, è l’Iscro, ovvero la cassa integrazione per professionisti.
  • È possibile per le Partite Iva entro certi requisiti richiedere anche il reddito di cittadinanza.

Sono diversi i bonus che i titolari di Partita Iva possono richiedere direttamente all’Inps. Libero professionista o lavoratore autonomo, poco importa: l’istituto mette a disposizione dei diretti interessati contributi che vanno da un minimo di 150 euro ad un massimo di 815,20 euro, indipendentemente dal codice Ateco di appartenenza.

Purtroppo i lavoratori con Partita Iva sono stati tra i più penalizzati nel corso degli ultimi tre anni, soprattutto a seguito dello scoppio della pandemia.

Spesso dimenticati, nel momento in cui venivano predisposti i vari bonus, questi contribuenti hanno potuto vedere diversi sostegni solo in un secondo tempo, perché il legislatore ha cercato di andare incontro successivamente a questa categoria.

I bonus per le Partite Iva durante la pandemia

Molti dei sostegni riservati ai titolari di Partita Iva erano stati introdotti dall’esecutivo Conte bis. Spesso queste misure sono rimaste ferme, intrappolate tra diversi decreti attuativi. Solo per portare alcuni esempi, basta pensare all’indennità una tantum Covid 19, che prevedeva l’erogazione di 600 o 800 euro, cifra che poi era passata a 2.400 e 1.600 euro.

Da non dimenticare anche il reddito di emergenza. Mentre si era in piena emergenza pandemia (con la seconda ondata), con la Legge di Bilancio 2021 e poi con lo scoppio del conflitto in Ucraina e la conseguente crisi energetica, qualcosa tuttavia si è mosso.

Nel corso degli ultimi ventiquattro mesi sono stati introdotti tre bonus riservati esclusivamente ai possessori di una Partita Iva attiva. Alcuni di questi contributi sono rivolti a chi opera da diversi anni, altri a chi è sul mercato da meno tempo.


I bonus introdotti dall’Inps

L’Inps, nel corso degli ultimi due anni, ha introdotto alcuni bonus riservati ai lavoratori autonomi ed ai liberi professionisti in possesso di una Partita Iva. Entrando un po’ di più nello specifico, stiamo parlando di questi tre sostegni:

  • Iscro, ossia l’indennità straordinaria di continuità reddituale operativa;
  • bonus contro il caro vita, ossia un’indennità una tantum;
  • indennità contro il caro energia.

Non rientrerebbe propriamente tra le indennità previste per quanti siano in possesso della Partita Iva, ma tra le misure previste vi è anche il reddito di cittadinanza. Ma a questo punto è necessario analizzare uno per uno tutti i bonus previsti e scoprire come richiederli.

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Come funziona l’Iscro per le Partite Iva

Iniziamo con un bonus di particolare importanza: l’Iscro. Meglio conosciuta come Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale Operativa, è stata senza dubbio la prima misura varata per aiutare i titolari di Partita Iva a fronteggiare la crisi economica innescata dal Covid-19.

Sostanzialmente è possibile affermare che, se i lavoratori dipendenti avevano la possibilità di percepire la cassa integrazione, i liberi professionisti e i lavoratori autonomi sono spesso rimasti senza lavoro e senza denaro. Ma soprattutto senza un aiuto economico.

Ad introdurre l’Iscro per il triennio 2021-2023 è stata la Legge di Bilancio 2021. Questa misura è, a tutti gli effetti, una cassa integrazione per quanti siano in possesso di una Partita Iva, indipendentemente dal codice Ateco.

L’Inps provvede ad erogare il sostegno per una durata massima di sei mesi. L’importo corrisposto poteva variare nel 2022 da un minimo di 254,75 euro ad un massimo di 815,20 euro al mese, e si attendono conferme anche per il 2023 su queste cifre. La domanda può essere presentata attraverso il sito dell’Inps. Tuttavia si può accedere a questa misura una sola volta nel periodo 2021-2023.

Per poter richiedere il sussidio è necessario rispettare alcuni requisiti, tra i quali vi è anche l’Isee che deve essere inferiore a 8.299,76 euro, mentre la Partita Iva deve essere aperta da almeno quattro anni. Ma vediamo nello specifico i requisiti.

Chi può richiedere l’Iscro

L’Iscro, come abbiamo anticipato, è stato inserito nella Legge di Bilancio 2021 ed è stato successivamente confermato nell’ultima Manovra. La misura prevede un sostegno economico, della durata di sei mesi, per i liberi professionisti ed i lavoratori autonomi per il biennio 2022-2023. Per poterlo ottenere è necessario essere in possesso di alcuni requisiti ben precisi:

  • essere in regola con versamenti della contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • nel momento in cui si presenta la domanda, la partita IVA deve essere attiva da almeno quattro anni, per l’attività che permette l’iscrizione alla gestione previdenziale in corso;
  • non si deve essere titolari di eventuali trattamenti pensionistici diretti, ma soprattutto non si deve essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non essere destinatari del reddito di cittadinanza;
  • aver ricavato un reddito derivato dal lavoro autonomo, in riferimento all’anno precedente alla domanda, minore del 50% rispetto ai redditi derivati dal lavoro autonomo dei tre anni precedenti;
  • aver dichiarato un reddito da lavoro autonomo, nell’anno precedente, inferiore a 8.145 euro.

Bonus 200 euro per le Partite Iva

Altro aiuto molto importante, che arriva direttamente dall’Inps, è l’indennità contro il caro vita. Stiamo parlando, sostanzialmente, del bonus 200 euro per le Partite Iva, inserito nel primo Decreto Aiuti dello scorso 17 maggio 2022.

È un sostegno economico che viene corrisposto direttamente ai liberi professionisti ed ai lavoratori autonomi, che abbiano un reddito inferiore a 35.000 euro. Ricordiamo che il sostegno è esteso anche a lavoratori dipendenti, pensionati e disoccupati.

Questa misura per le Partite Iva ha subito numerosi ritardi. I diretti interessati hanno potuto iniziare ad inoltrare le richieste solo e soltanto dal 26 settembre 2022. Sostanzialmente è prevista l’erogazione di un contributo pari a 200 euro una tantum per ogni lavoratore con la Partita Iva, che verrà corrisposto in ordine cronologico di presentazione della domanda.

Attualmente c’è ancora chi sta ricevendo il bonus, e secondo la Legge di Bilancio 2023 al momento viene estesa anche ai professionisti privi di Partita Iva, come gli specializzandi.

Bonus 150 euro per le Partite Iva

Un’altra misura importante per i titolari di Partita Iva è il bonus 150 euro. Questo contributo potrebbe essere definito come il proseguimento minore di quello contenuto all’interno del Decreto Legge n. 50. I diretti interessati: la misura è già stata approvata all’interno del Decreto Aiuti ter.

I requisiti per accedere all’indennizzo contro il caro energia sono pressoché gli stessi del bonus 200 euro. È necessario avere una Partita Iva attiva prima del 18 maggio 2022. Attenzione, però, il requisito reddituale è più basso. Bisogna rimanere infatti sotto i 20.000 euro.

Questo sostegno viene erogato in aggiunta a color che hanno già ricevuto il bonus da 200 euro, o a coloro che ne possono beneficiare, tramite richiesta diretta all’INPS o in modo automatico.


Come chiedere il reddito di cittadinanza con la Partita Iva

Il reddito di cittadinanza non è un incentivo pensato direttamente per i lavoratori con Partita Iva, ma non c’è nulla che vieti loro di attivare e percepire il reddito di cittadinanza. Per richiederlo un professionista deve rispettare i seguenti requisiti:

  • avere l’Isee inferiore a 9.360 euro;
  • essere un cittadino italiano, Ue o extra Ue con un permesso di soggiorno valido;
  • il patrimonio immobiliare deve essere inferiore a 30.000 euro;
  • patrimonio finanziario inferiore a 6.000 euro, che sarà incrementato in funzione dei membri che fanno parte della famiglia;
  • reddito familiare di 6.000 euro, incrementato a 9.360 euro se in affitto.

Ricordiamo che anche questa misura nel 2023 è cambiata a seguito della Legge di Bilancio: si scende a 7 mesi di durata del sostegno, ad esclusione di alcune eccezioni. Inoltre mantengono questo reddito coloro che si impegnano in un corso di formazione di sei mesi volto all’inserimento lavorativo. Dal 2024 questa misura invece potrebbe scomparire.

Partita Iva e bonus – Domande frequenti

Quali sono i bonus più importanti che si possono richiedere con la Partita Iva nel 2023?

Tra le misure più utili che lavoratori autonomi e liberi professionisti possono chiedere ci sono:
l’Iscro, l’indennità contro il caro energia e quella per il caro vita. Ecco come funzionano.

Professionisti e lavoratori autonomi possono richiedere anche il reddito di cittadinanza?

La misura non è stata pensata appositamente per i titolari di Partita Iva. Ma nulla vieta loro di richiederla, se sono in possesso dei requisiti per ottenerla.

Quando si può chiedere il bonus 200 euro per le Partite Iva?

Dallo scorso 26 settembre i diretti interessati con Partita Iva lo possono richiedere. Attualmente molti stanno ricevendo ancora questo sostegno.

Fact-Checked
dottore commercialista giovanni emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 25 Marzo 2023
Dottore commercialista specializzato in organizzazione e gestione dello studio professionale, consulenza direzionale e digitalizzazione dei processi. Nonostante sia un pianificatore nato, ha delle intuizioni geniali.
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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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9 commenti su “Partite Iva: tutti i bonus che si possono richiedere nel 2023”

  1. Salve il mio commercialista non mi ha avvertito del bonus autonomi, è possibile presenterlo in ritardo? Da premettere che sono in regola con i contributi INPS

    Grazie

    Rispondi
  2. Buonasera.Purtroppo il mio commercialista non mi ha presentato domanda per il bonus 200+150€,pur avendone i requisiti redditusli.E’ ancora possibile fare domanda? Grazie mille per le info che vorrete darmi.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      purtroppo la richiesta bonus 250+150 è scaduta, l’erogazione avveniva dietro presentazione domanda.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  3. Sono in netta crisi con il negozio di fiori e piante posso richiedere il reddito di cittadinanza se si come e a chi devo rivolgermi

    Rispondi
    • Buongiorno,
      per la richiesta del reddito di cittadinanza (a breve la disciplina dovrebbe subire delle modifiche) dovrebbe rivolgersi a un ente di patronato che la assisterà gratuitamente.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Buongiorno io il bonus 200 più 150 l’ho ricevuto ma non è nulla in confronto a quello che ho perso durante la chiusura e in più non si lavora più come prima poi lo stato a dato a me 350 io ne ho dati 400 al dipendente quindi quei soldi manco li ho visti…ma è possibile che non ci siano più bonus anche oer noi possessori di p.iva, piccole e medie imprese perché la vedo dura secondo me da settembre ci daranno tante chiusura e licenziamenti se non fanno qualcosa.

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