Sgravi contributivi imprese 2023: agevolazioni per l’assunzione di giovani, donne e percettori Rdc

La Legge di Bilancio 2023 conferma alcune misure di sgravio contributivo per le imprese che assumono. Ecco quali e come funzionano.

revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Decontribuzioni imprese 2023
  • Con la manovra 2023 vengono confermate importanti agevolazioni per le imprese che assumono.
  • Tra gli sgravi contributivi per le imprese per il 2023 troviamo quelli per assumere donne, giovani e percettori del reddito di cittadinanza.
  • Tra le agevolazioni prorogate il prossimo anno, troviamo quelle destinate agli agricoltori.

La nuova Legge di Bilancio 2023 conterrà diverse misure a tema fiscale, tra cui una riduzione delle tasse per autonomi e Partite Iva tramite l’estensione della flat tax. Per le imprese invece, arrivano anche alcuni sostegni sui contributi da versare ai lavoratori dipendenti, come vedremo tra poco.

Per i lavoratori, queste agevolazioni hanno l’obiettivo di favorire le assunzioni. Inoltre, con il Decreto Aiuti quater era già stato annunciato un allargamento dei premi ai lavoratori detassati fino a 3.000 euro in relazione al 2022. Tra tutte le misure previste, gli sgravi contributivi per le imprese sono gli interventi più attesi in termini di risparmio sulle spese per i dipendenti.

Si tratta di agevolazioni che verranno disposte a tutte le imprese che decidono di assumere personale che rientra in determinate categorie, considerate svantaggiate nel mondo del lavoro: giovani, donne, percettori di reddito di cittadinanza. Viene prorogata anche la decontribuzione, entro alcuni requisiti, per gli imprenditori agricoli.

Ricordiamo che le agevolazioni previste per il 2022 sono state sospese da giugno 2022, in mancanza di autorizzazione comunitaria. Gli sgravi già presenti sono stati quindi garantiti fino al 30 giugno 2022.

Sgravi contributivi imprese 2023: le misure della manovra

Tra le principali misure della manovra, si trovano anche alcune proroghe alle decontribuzioni, ovvero agli sgravi nel versamento dei contributi all’ente previdenziale, per i datori di lavoro. Questo significa che le imprese, assumendo lavoratori che rientrano in determinate categorie, possono accedere ad uno sgravio dei contributi vantaggioso.

Di fatto la Legge di Bilancio 2023 va a confermare alcune delle misure già esistenti in precedenza, che riguardano lo sgravio dei contributi per assumere donne, giovani di età inferiore ai 36 anni, percettori del reddito di cittadinanza, ma anche specifici per il settore agricolo.

Per il momento si tratta solamente di una bozza, poiché la manovra deve ancora essere confermata, tuttavia già è possibile delineare quali sono le misure per imprese e lavoratori. La nuova manovra del governo 2023 conferma quindi alcune agevolazioni già presenti, modificando alcune modalità operative.

Per poter accedere a queste agevolazioni, il datore di lavoro in ogni caso deve rispettare alcuni requisiti, tenendo presente che gli sgravi sono disponibili per coloro che assumono principalmente con contratti a tempo indeterminato. Andando con ordine, le decontribuzioni previste per il 2023 riguardano:

  • l’assunzione di donne;
  • l’assunzione di giovani under 36;
  • l’assunzione di disoccupati che percepiscono il reddito di cittadinanza;
  • agevolazioni per imprenditori agricoli.
Assunzioni sgravi contributivi
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Sgravi contributivi per l’assunzione di donne

Una prima forma di decontribuzione a cui le imprese possono accedere riguarda l’assunzione delle donne. La misura viene garantita per sostenere l’occupazione femminile in Italia, che nell’ultimo periodo ha subito una discesa a causa delle conseguenze della pandemia.

Le imprese potranno accedere ad uno sgravio contributivo totale, al 100%, con limite massimo di 6.000 euro, con le modalità già previste per il 2022. Pertanto, per procedere con l’esonero contributivo, è necessario che le imprese assumano donne che si trovano in una situazione di svantaggio, ovvero:

  • donne con almeno 50 anni di età, che si trovano in disoccupazione da almeno 12 mesi;
  • donne di qualsiasi età, che sono disoccupate da almeno sei mesi, e si trovano in una delle regioni che accedono ai finanziamenti dell’Unione Europea;
  • donne disoccupate da almeno 6 mesi, che si trovano in un settore lavorativo in cui esiste una forte disparità di genere nell’occupazione;
  • donne disoccupate da almeno 24 mesi, di qualsiasi età, e in qualsiasi regione.

Possono accedere allo sgravio contributivo totale gli imprenditori privati, ma anche non imprenditori, e datori di lavoro del settore agricolo, per le assunzioni a tempo determinato, con sgravio per un massimo di 12 mesi, oppure a tempo indeterminato con sgravio per un massimo di 18 mesi, oppure per la trasformazione di un contratto agevolato precedente, a tempo indeterminato.

Sgravi contributivi per l’assunzione di giovani

Un’altra categoria di lavoratori per cui si incentivano le assunzioni, garantendo una decontribuzione alle imprese, è quella dei giovani under 36. Anche in questo caso lo sgravio dei contributi è al 100% fino al limite di 6.000 euro, secondo la proroga di una misura già esistente (aveva avuto termine a giugno 2022).

Lo sgravio è rivolto a imprenditori privati, studi professionali, enti pubblici, imprese anche nel settore agricolo, che assumono un giovane di età inferiore a 36 anni, purché non sia già stato assunto in precedenza dallo stesso datore di lavoro, o da altro datore di lavoro a tempo indeterminato. Lo sgravio contributivo ha questa durata:

  • 48 mesi per le assunzioni nelle regioni: Abruzzo, Campania, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna;
  • 36 mesi per le assunzioni nelle altre regioni d’Italia.

Da questa agevolazione si escludono le imprese del settore finanziario, e sono esclusi i rapporti di lavoro con apprendistato, lavoro a chiamata o intermittente, lavoro domestico, prestazioni occasionali, assunzioni per ruoli dirigenziali. L’accesso è consentito per assunzioni a tempo indeterminato o per trasformazioni di contratti determinati in indeterminati.

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Sgravi contributivi per l’assunzione di disoccupati con Rdc

Un’altra categoria che potrà beneficiare degli incentivi alle assunzioni sono i percettori del reddito di cittadinanza, l’Rdc. Per le imprese che assumono questi lavoratori infatti verrà corrisposto, secondo l’ultima novità, un esonero contributivo totale, al 100%, molto simile ai precedenti, ovvero con limite massimo di 6.000 euro.

Per accedervi, l’impresa deve assumere a tempo indeterminato, per un periodo massimo dello sgravio di 12 mesi, o optare per una trasformazione da contratti a tempo determinato ad indeterminato. Vengono esclusi dall’esonero tutti i premi INAIL previsti.

Secondo la nuova proposta, l’esonero contributivo è alternativo a quello riconosciuto nel limite dell’Rdc mensile percepito dal lavoratore, al momento dell’assunzione. Si tratta di un periodo massimo pari alla differenza tra 18 mensilità e quelle già percepite con l’Rdc, non superiore a 780 euro al mese, e non inferiore a 5 mensilità.

Sgravi contributivi per imprenditori agricoli

La Legge di Bilancio 2023 va a prorogare anche le decontribuzioni per gli imprenditori agricoli, già presente nel 2022.

Questo sgravio si applica per un periodo massimo di 24 mesi, e coinvolge coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, con iscrizione alla previdenza agricola nel 2023.

Lo sgravio sussiste nel caso in cui il soggetto abbia un’età inferiore a 40 anni, e consiste in un esonero dal versamento dei contributi al 100% all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti.

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Requisiti dell’impresa per accedere agli sgravi sui contributi

Per poter accedere agli sgravi contributivi visti sopra, le imprese devono rispettare i parametri specifici per ciascuna categoria di lavoratori, inoltre sono previsti alcuni requisiti di base che le imprese devono seguire per richiedere il beneficio. Si tratta dei seguenti obblighi:

  • rispetto del diritto di precedenza;
  • possesso del DURC, il Documento Unico di Regolarità Contributiva;
  • l’assunzione non deve essere derivata da un obbligo precedente;
  • non devono essere in atto sospensioni del lavoro collegate ad una crisi;
  • non devono essere in atto sospensioni del lavoro collegate ad una riorganizzazione aziendale;
  • il datore di lavoro non deve aver licenziato nei sei mesi precedenti.

Per ciò che riguarda l’ultimo punto, è importante che il datore di lavoro che assume non presenti assetti proprietari che coincidono con un datore che ha precedentemente licenziato, nei sei mesi precedenti, o per cui sussista un rapporto di controllo o collaborazione.

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Legge di Bilancio 2023: altre misure per imprese e lavoratori

Ricordiamo che con il Decreto Aiuti quater, sono state anche introdotte misure specifiche per i lavoratori, come la possibilità per i datori di lavoro di detassare i premi erogati nel 2022, i così detti fringe benefit, con limite esteso a 3.000 euro. Secondo il funzionamento di questi premi, il lavoratore può anche provvedere al pagamento delle bollette di luce e gas.

Pe le imprese invece, viene rifinanziato con 1 miliardo di euro per il 2023 il Fondo di Garanzia per le PMI. Inoltre, viene ancora sospesa per un altro anno l’applicazione di due tasse a carico di alcune imprese, ovvero la Plastic tax e la Sugar tax. Nel primo caso si tratta di una imposta sulle aziende produttrici di plastica, nel secondo caso di una tassa da applicare a chi produce e rivende bibite zuccherate.

In entrambi i casi, queste tasse verranno introdotte solamente nel 2024, scelta dovuta alla necessità di limitare la pressione fiscale alle imprese ancora per il 2023. Queste tasse, ricordiamo, saranno introdotte a favore dell’ambiente e della salute alimentare.

Tornano inoltre i buoni lavoro, previsti per garantire una maggiore regolamentazione del lavoro occasionale o stagionale. Questi buoni avranno il valore di 10 euro, e potranno essere utilizzati fino al limite di 10.000 euro.

A proposito del caro energia e gas invece, viene proposta una proroga per il primo trimestre del 2023 sul credito di imposta per le imprese, con percentuale che sale al 30% o al 40% in base al tipo di azienda e all’aumento dei consumi.

Per ciò che riguarda il taglio al cuneo fiscale, si prevede principalmente l’estensione della flat tax per le Partite Iva forfettarie ad 85.000 euro, ma anche una riduzione del 2% delle tasse per i dipendenti fino a 35.000 euro di reddito, e del 3% per i lavoratori fino a 20.000 euro di reddito.

Decontribuzioni imprese 2023 – Domande frequenti

Come funzioneranno le agevolazioni per le imprese nel 2023?

La nuova manovra 2023 prevede di estendere quelle già presenti dedicate all’assunzione di donne, giovani, disoccupati con Rdc. Ecco cosa cambierà.

Come cambierà nel 2023 l’esonero contributivo per le imprese che assumono donne?

Sostanzialmente la misura sarà invariata, ovvero le imprese dovranno assumere una donna che si trova in una situazione svantaggiata, secondo questi parametri, e potrà accedere al 100% dell’esonero contributivo nel limite di 6.000 euro.

Quali sono le principali misure per imprese e lavoratori nella Legge di Bilancio 2023?

Vengono prorogati gli sgravi contributivi per le assunzioni, l’esonero contributivo per gli agricoli, la flat tax viene estesa per le Partite Iva a 85.000 euro. Inoltre vengono reintrodotti i buoni lavoro.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
Fact-Checked
dottore commercialista giovanni emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 6 Dicembre 2022
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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