Partita Iva medico: come e quando aprirla, codice Ateco, cassa previdenziale e costi

Il medico che vuole svolgere la libera professione deve aprire la Partita Iva. Leggi la guida per sapere quando è obbligatorio aprirla, come funziona l’apertura e quali sono i costi da sostenere.

di Ilenia Albanese

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Partita Iva medico
  • I medici possono lavorare sia come dipendenti in strutture private o nel settore pubblico e sia esercitare la libera professione. In questo caso il medico deve aprire la Partita Iva.
  • Il codice Ateco da utilizzare è: 86.21.00Servizi degli studi medici di medicina generale.   
  • Il medico può aprire la Partita Iva per via telematica indicando il codice Ateco relativo alla sua area di specializzazione, il regime contabile da adottare e il regime previdenziale.

La figura del medico può operare in vari modi: presso le strutture private, nel settore pubblico o in autonomia esercitando la libera professione. I medici che svolgono la libera professione sono tenuti ad aprire la Partita Iva.

Per aprire la Partita Iva oggi sono disponibili procedure semplificate direttamente online in cui è sufficiente indicare il regime contabile da adottare, il codice Ateco più adatto all’area di specializzazione del medico e il regime previdenziale.

I medici, al contrario di altre professioni, hanno l’obbligo ad iscriversi alla propria Cassa Previdenziale, l’ENPAM, a cui versano i contributi previdenziali e pensionistici.

Leggi la guida per sapere come e quando aprire la Partita Iva da medico, quali sono i costi e i guadagni di un medico e come funzionano i contributi previdenziali.

Partita Iva medico: come funziona

I medici possono scegliere di lavorare nel settore pubblico, negli ospedali, oppure nel settore privato, presso le cliniche private. In alternativa, possono intraprendere la via della libera professione.

Tuttavia, per fare questo e lavorare in autonomia, il medico è obbligato ad aprire la Partita Iva. La Partita Iva è un numero composto da 11 cifre che indica in modo univoco un professionista o un’impresa, e serve per emettere le fatture e pagare imposte e contributi.

Partita Iva medico

Per poter svolgere la libera professione di medico, i requisiti da rispettare sono i seguenti:

  • conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia;
  • effettuare l’iscrizione all’Albo dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri;
  • effettuare iscrizione all’Ordine dei Medici;
  • aprire una posizione all’INAIL in caso di utilizzo di apparecchiature radiologiche;
  • effettuare l’iscrizione all’ENPAM – Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri;
  • aprire la Partita Iva.

Vediamo adesso quali sono i passaggi da seguire per aprire la Partita Iva.

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Come aprire la Partita Iva da medico

Aprire la Partita Iva è semplice e veloce, ed è una procedura che deve essere effettuata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.

Per l’apertura della Partita Iva il medico deve compilare il modello AA9/12 e inserire una serie di informazioni, tra cui:

  • dati anagrafici e fiscali;
  • indirizzo della sede dell’attività;
  • il codice Ateco inerente al tipo di attività;
  • il regime fiscale da adottare.

Il modello deve essere inviato o consegnato all’Agenzia delle Entrate scegliendo una delle seguenti alternative:

  • tramite raccomandata A/R;
  • in via telematica;
  • presso gli uffici dell’Agenzia.

In poco tempo l’Agenzia delle Entrate invierà al medico il certificato di attribuzione della Partita Iva per svolgere l’attività.

Codice Ateco medico

Il medico, in base alla sua area di specializzazione, può utilizzare diversi codici Ateco che servono ad identificare la specifica attività svolta.

Il codice Ateco per il medico generale è: 86.21.00 – Servizi degli studi medici di medicina generale. Questo codice Ateco prevede un coefficiente di redditività al 78% per il calcolo della base imponibile su cui viene applicata la flat tax in caso di regime forfettario.

Invece, per i medici specializzati i codici Ateco sono i seguenti:

  • codice Ateco 86.22.01: prestazioni sanitarie svolte da chirurghi;
  • codice Ateco 86.22.02: ambulatori e poliambulatori del Servizio Sanitario Nazionale;
  • codice Ateco 86.22.03: attività dei centri di radioterapia;
  • codice Ateco 86.22.04: attività dei centri di dialisi;
  • codice Ateco 86.22.05: studi di omeopatia e di agopuntura;
  • codice Ateco 86.22.06: centri di medicina estetica;
  • codice Ateco 86.22.09: altri studi medici specialistici e poliambulatori.

Nel caso delle specializzazioni, le prestazioni possono essere svolte in studio, in ambulatorio, presso strutture private ma anche, se necessario, presso il domicilio del paziente.

Partita Iva medico: il regime fiscale

I medici possono decidere se adottare il regime fiscale forfettario, semplificato o ordinario. Tuttavia, il regime forfettario, pur essendo il più economico, prevede il limite di ricavi pari a 85.000 euro annui.

La flat tax, o imposta sostitutiva, come suggerisce il nome, va a “sostituire” le imposte previste nei regimi semplificato e ordinario, tra cui:

  • IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche);
  • IVA (imposta sul valore aggiunto);
  • IRAP (imposta regionale sulle attività produttive);
  • Addizionali comunali e regionali.

L’imposta sostitutiva è pari al 15% sulla base imponibile calcolata in base al coefficiente di redditività previsto per ogni codice Ateco. Questa flat tax si abbassa ulteriormente al 5% per i primi cinque anni di attività se si rispettano i requisiti delle startup.

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Uno degli svantaggi del regime forfettario, tuttavia, è che non prevede la possibilità di portare in deduzione o in detrazione i costi relativi all’attività. Questo, tuttavia, è previsto nei regimi semplificato e ordinario.

Gli altri vantaggi del regime forfettario, invece, sono i seguenti:

  • contabilità semplificata senza la tenuta di scritture contabili;
  • tassazione più bassa;
  • fatturazione elettronica obbligatoria a partire dai 25.000 euro annui di ricavato (fino al 1° gennaio 2024).

Inoltre, la Partita Iva forfettaria prevede solamente l’obbligo di conservazione delle fatture emesse con ordine progressivo. Bisogna, inoltre considerare che con il Decreto Legge 29/12/2022 n. 198 è stato prorogato al 2023 il divieto di emettere fatture elettroniche a fronte di prestazioni sanitarie per i soggetti che sono tenuti all’invio dei dati al Sistema TS.

Di conseguenza, i medici sono esonerati dalla fatturazione elettronica per le fatture sanitarie verso i pazienti, per le quali resta vigente l’obbligo della fattura cartacea.

Invece, la fatturazione elettronica è obbligatoria per le prestazioni verso assicurazioni, ditte, aziende, enti e altri professionisti. È, inoltre, previsto l’obbligo di applicare la marca da bollo da 2 euro per fatture e corrispettivi superiori a 77,47 euro.

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Partita Iva medico: regime contributivo

I medici, al contrario di altre figure professionali, hanno il proprio Ordine professionale e il proprio Albo. Inoltre, hanno anche una Cassa di Previdenza obbligatoria, l’ENPAM, Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri.

I medici si iscrivono automaticamente all’ENPAM una volta che effettuano l’iscrizione all’Albo dei medici. I contributi previdenziali che devono essere versati dai medici si suddividono in due categorie:

  • Quota A: obbligatoria per tutti gli iscritti all’Ente e può essere versato fino ad un massimo di 4 rate senza interessi ed è pari a:
    • € 120,04 all’anno per gli studenti;
    • € 240,08 all’anno fino a 30 anni di età;
    • € 466,01 all’anno dal compimento dei 30 fino ai 35 anni;
    • € 874,48 all’anno dal compimento dei 35 fino ai 40 anni;
    • € 1615,02 all’anno dal compimento dei 40 anni fino all’età del pensionamento di Quota A;
    • € 874,48 all’anno per gli iscritti oltre i 40 anni ammessi a contribuzione ridotta.
  • Quota B: obbligatoria per i medici che svolgono la libera professione e si può pagare in un’unica soluzione o a rate scegliendo l’addebito diretto con l’Enpam sul conto corrente bancario. L’importo da pagare dipende dal reddito, e si applica l’aliquota del 19,50% sul reddito libero professionale al netto delle spese sostenute per produrlo, fino ad un massimo di 103.055,00 euro; sugli importi eccedenti il tetto, si versa l’1%.

Partita Iva medico: i costi

L’apertura della Partita Iva non è dispendiosa, ma i medici devono sostenere alcuni costi per mantenere aperta la Partita Iva. Questi cambiano in base al regime contabile che il medico sceglie di adottare. I principali costi da sostenere sono:

  • la flat tax sulla base imponibile in caso di forfettario;
  • i contributi previdenziali dell’ENPAM;
  • il costo del commercialista.

A questi costi si aggiungono, ad esempio, le spese per corsi di formazione e di aggiornamento o per le attrezzature. In caso di lavoro autonomo, i costi possono salire notevolmente. Tuttavia, scegliendo il regime ordinario o semplificato questi costi possono essere dedotti totalmente o in parte.

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Quanto guadagna il medico

I medici sono tra le figure professionali che guadagnano di più in Italia, ma ci sono grandi differenze tra medici che lavorano nel settore pubblico e medici che scelgono la libera professione.

Gli specialisti che scelgono di esercitare la libera professione sono quelli che guadagnano mediamente cifre più elevate. Infatti, possono arrivare a guadagnare annualmente dai 40.000 euro netti annui ma possono anche superare gli 80.000 euro all’anno.

Molto dipende anche dalla specializzazione, e dalla modalità con cui viene svolto il lavoro. Con la libera professione inoltre, è necessario anche sostenere dei costi non indifferenti.

Partita Iva medico – Domande frequenti

Quanto costa aprire una partita IVA per un medico?

Aprire la Partita Iva è un procedimento gratuito. Il medico che non supera i 65.000 euro di fatturato può aderire al regime fiscale forfettario e pagare la flat tax del 15% sulla base imponibile. Leggi come si calcolano le imposte sostitutive da pagare.

Quanto guadagna un medico con partita IVA?

I medici titolari dipartita Iva che svolgono la libera professione mediamente guadagnano intorno ai 50.000 euro netti annui. Leggi come si calcolano le imposte da pagare ogni anno adottando il regime forfettario.

Quante tasse paga un medico?

Il medico titolare di Partita Iva paga annualmente solamente la flat tax pari al 15% della base imponibile (5% per i primi 5 anni) se adotta il regime forfettario, oltre ai contributi previdenziali.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 26 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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