POS, c’è l’accordo per ridurre le commissioni sotto i 30 euro. E sotto i 10 euro potrebbero sparire

Accordo storico tra l'ABI, le associazioni di esercenti e i gestori di pagamenti per ridurre le commissioni sui pagamenti elettronici e favorire la trasparenza dei costi.

di Francesca Di Feo

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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pagamenti elettronici meno commissioni
  • L’accordo raggiunto tra l’ABI, le associazioni di esercenti e i gestori di circuiti di pagamento ha l’obiettivo di promuovere una maggiore trasparenza tra banche e PMI, e ridurre le commissioni sulle transazioni elettroniche.
  • Un risparmio significativo per le piccole imprese che contribuirà a creare un ambiente più favorevole per il commercio locale.
  • Con il modulo standard in arrivo e le iniziative commerciali promosse da banche e gestori, gli esercenti avranno la possibilità di compiere scelte informate sui costi delle transazioni elettroniche.

Nell’era della digitalizzazione, i pagamenti elettronici hanno preso il sopravvento su quelli tradizionali, rendendo le transazioni più veloci e convenienti sia per i consumatori che per i commercianti. Tuttavia, le commissioni applicate sulle transazioni digitali possono rappresentare un onere significativo per le piccole imprese e i negozi locali.

Per favorire lo sviluppo dell’economia digitale, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le associazioni degli esercenti hanno lavorato insieme ai gestori di circuiti di pagamento e alle carte di credito per raggiungere un accordo che mira a ridurre le commissioni sui pagamenti con POS entro determinati limiti.

POS che offrono già commissioni zero

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  • Canone mensile: zero euro
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Maggiore trasparenza tra banche ed esercenti

L’accordo, noto come Protocollo d’intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici, è stato siglato presso il ministero per l’Economia dopo sette mesi di intensi negoziati.  

Tra le parti, Abi, Apsp (prestatori di servizi di pagamento, dunque circuiti e carte di credito), Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Fipe.

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Si partirà immediatamente, con un’operazione studiata per favorire la trasparenza e la concorrenza nel settore dei pagamenti elettronici, garantendo agli esercenti una maggiore consapevolezza dei costi sostenuti in relazione ai contratti stipulati con le banche e i gestori dei circuiti di pagamento.

L’ABI è ora pronta a inviare una circolare alle banche associate con le istruzioni per rendere operativo l’accordo. L’elemento chiave sarà un modulo standard omnicomprensivo, che verrà compilato e fornito agli esercenti, tra cui negozianti, ristoratori, albergatori e piccole e medie imprese (PMI).

Il modulo fornirà una panoramica completa dei costi associati alle transazioni elettroniche, per aiutare i piccoli esercenti a confrontare le diverse opzioni disponibili e trovare la soluzione più vantaggiosa per il loro business.

Meno commissioni sui POS

Il protocollo non è vincolante, ma rappresenta un forte auspicio da parte di tutte le parti coinvolte di ridurre in modo sostanziale le commissioni sulle transazioni elettroniche entro certi limiti di importo. Questo approccio è stato adottato per evitare di creare un’intesa anticoncorrenziale, ottenendo così il parere favorevole dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust).

Banche e gestori di carte e circuiti promuoveranno attivamente iniziative commerciali a favore degli esercenti per ridurre l’impatto dei costi delle transazioni con POS di basso valore, in particolare quelle al di sotto dei 30 euro.

Le iniziative commerciali dovranno essere significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro, di fatto andando ad azzerarne le commissioni, e dovranno essere pubblicizzate per almeno 6 mesi con una durata non inferiore a 9 mesi, per garantire un periodo di confronto adeguato per gli esercenti.

Un incentivo alla transizione digitale

Secondo le stime di Confesercenti, l’accordo potrebbe portare a un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro all’anno, favorendo in particolare le piccole imprese con un fatturato inferiore a 400 mila euro.

Una riduzione dei costi che potrebbe avere un impatto significativo sulle operazioni e favorire un ambiente più competitivo e sostenibile per il commercio locale.

L’accordo è stato accolto positivamente da Unicredit, una delle principali banche associate all’ABI. Remo Taricani, Deputy Head di Unicredit Italia, ha espresso apprezzamento per l’impegno dell’ABI nel raggiungere l’accordo e ha sottolineato l’importanza di promuovere la digitalizzazione e l’uso di strumenti di pagamento elettronici.

«Sottolineo con orgoglio che UniCredit, a dimostrazione del continuo supporto verso le comunità in cui opera, attraverso la nuova edizione di UniCredit per l’Italia, ha già posto in essere misure immediate a riguardo come, ad esempio, l’azzeramento fino al 30 giugno 2024 delle commissioni sui micropagamenti elettronici inferiori o uguali a dieci euro per le aziende con fatturato fino a un milione di euro».

Remo Taricani, Deputy Head di Unicredit Italia

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Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 29 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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