- L’accordo raggiunto tra l’ABI, le associazioni di esercenti e i gestori di circuiti di pagamento ha l’obiettivo di promuovere una maggiore trasparenza tra banche e PMI, e ridurre le commissioni sulle transazioni elettroniche.
- Un risparmio significativo per le piccole imprese che contribuirà a creare un ambiente più favorevole per il commercio locale.
- Con il modulo standard in arrivo e le iniziative commerciali promosse da banche e gestori, gli esercenti avranno la possibilità di compiere scelte informate sui costi delle transazioni elettroniche.
Nell’era della digitalizzazione, i pagamenti elettronici hanno preso il sopravvento su quelli tradizionali, rendendo le transazioni più veloci e convenienti sia per i consumatori che per i commercianti. Tuttavia, le commissioni applicate sulle transazioni digitali possono rappresentare un onere significativo per le piccole imprese e i negozi locali.
Per favorire lo sviluppo dell’economia digitale, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le associazioni degli esercenti hanno lavorato insieme ai gestori di circuiti di pagamento e alle carte di credito per raggiungere un accordo che mira a ridurre le commissioni sui pagamenti con POS entro determinati limiti.
POS che offrono già commissioni zero
Maggiore trasparenza tra banche ed esercenti
L’accordo, noto come “Protocollo d’intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici“, è stato siglato presso il ministero per l’Economia dopo sette mesi di intensi negoziati.
Tra le parti, Abi, Apsp (prestatori di servizi di pagamento, dunque circuiti e carte di credito), Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Fipe.

Si partirà immediatamente, con un’operazione studiata per favorire la trasparenza e la concorrenza nel settore dei pagamenti elettronici, garantendo agli esercenti una maggiore consapevolezza dei costi sostenuti in relazione ai contratti stipulati con le banche e i gestori dei circuiti di pagamento.
L’ABI è ora pronta a inviare una circolare alle banche associate con le istruzioni per rendere operativo l’accordo. L’elemento chiave sarà un modulo standard omnicomprensivo, che verrà compilato e fornito agli esercenti, tra cui negozianti, ristoratori, albergatori e piccole e medie imprese (PMI).
Il modulo fornirà una panoramica completa dei costi associati alle transazioni elettroniche, per aiutare i piccoli esercenti a confrontare le diverse opzioni disponibili e trovare la soluzione più vantaggiosa per il loro business.
Meno commissioni sui POS
Il protocollo non è vincolante, ma rappresenta un forte auspicio da parte di tutte le parti coinvolte di ridurre in modo sostanziale le commissioni sulle transazioni elettroniche entro certi limiti di importo. Questo approccio è stato adottato per evitare di creare un’intesa anticoncorrenziale, ottenendo così il parere favorevole dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust).
Banche e gestori di carte e circuiti promuoveranno attivamente iniziative commerciali a favore degli esercenti per ridurre l’impatto dei costi delle transazioni con POS di basso valore, in particolare quelle al di sotto dei 30 euro.
Le iniziative commerciali dovranno essere significativamente competitive per quanto riguarda le transazioni di importo unitario almeno fino a 10 euro, di fatto andando ad azzerarne le commissioni, e dovranno essere pubblicizzate per almeno 6 mesi con una durata non inferiore a 9 mesi, per garantire un periodo di confronto adeguato per gli esercenti.
Un incentivo alla transizione digitale
Secondo le stime di Confesercenti, l’accordo potrebbe portare a un risparmio sulle commissioni fino a 500 milioni di euro all’anno, favorendo in particolare le piccole imprese con un fatturato inferiore a 400 mila euro.
Una riduzione dei costi che potrebbe avere un impatto significativo sulle operazioni e favorire un ambiente più competitivo e sostenibile per il commercio locale.
L’accordo è stato accolto positivamente da Unicredit, una delle principali banche associate all’ABI. Remo Taricani, Deputy Head di Unicredit Italia, ha espresso apprezzamento per l’impegno dell’ABI nel raggiungere l’accordo e ha sottolineato l’importanza di promuovere la digitalizzazione e l’uso di strumenti di pagamento elettronici.
«Sottolineo con orgoglio che UniCredit, a dimostrazione del continuo supporto verso le comunità in cui opera, attraverso la nuova edizione di UniCredit per l’Italia, ha già posto in essere misure immediate a riguardo come, ad esempio, l’azzeramento fino al 30 giugno 2024 delle commissioni sui micropagamenti elettronici inferiori o uguali a dieci euro per le aziende con fatturato fino a un milione di euro».
Remo Taricani, Deputy Head di Unicredit Italia
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Commissioni POS: domande frequenti
Secondo un’analisi condotta da Il Sole 24 Ore, al momento le commissioni POS rappresentano un costo medio per i commercianti che varia dallo 0,7% per le transazioni effettuate con il circuito Bancomat all’1,2% per quelle effettuate con carta di credito.
Tra le opzioni disponibili, Axerve risalta come la scelta migliore poiché non impone commissioni, ma richiede solo un canone mensile. Qui la nostra classifica sui migliori POS senza commissioni.
L’utilizzo del POS è obbligatorio e non esiste alcuna soglia per rifiutare i pagamenti tramite questo sistema senza rischiare di subire sanzioni. Maggiori informazioni qui.
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