- L’apertura di un conto corrente estero è un’operazione che puoi fare online direttamente dall’Italia oppure offline in apposita sede.
- Per richiedere un conto estero sono necessari alcuni documenti, variabili in base alla tipologia di conto, se personale o aziendale.
- La giacenza presente sull’IBAN estero dovrà essere inserita nel quadro RW ai fini del monitoraggio fiscale e per il calcolo dell’IVAFE.
In un sistema commerciale sempre più globalizzato, potrebbe capitare di avere la necessità di aprire un conto corrente estero. In alcuni casi questo può essere collegato a un deposito titoli.
In altri casi, ad esempio se lavori come dipendente per un’azienda presente in uno Stato al di fuori dell’Italia, oppure se vuoi allargare la tua attività di business, è obbligatorio aprire un conto estero.
Tuttavia, se da un lato l’operazione è legale, dall’altro vi sono spesso dei dubbi su come procedere e quali sono le regole da rispettare dal punto di vista fiscale. Ecco la guida con tutte le informazioni pratiche su come fare ad aprire un conto con un IBAN bancario all’estero dall’Italia, come persona fisica o società, e quando è necessario dichiararlo.
Aprire un conto corrente estero: cosa considerare
Aprire un conto corrente estero è un’operazione possibile e soprattutto legale. Le motivazioni possono essere diverse. Infatti, potrebbe essere utile per potenziare le tue attività d’impresa, oppure se devi lavorare come dipendente o professionista all’estero: molte aziende richiedono un IBAN in una banca nel loro Paese.

In altri casi un conto estero viene richiesto, ad esempio se investi su asset finanziari. Infine, possono esserci anche motivi di natura economica, per cui valutare uno strumento bancario con condizioni migliori rispetto a un equivalente italiano. Tuttavia, se da un lato hai il diritto di aprire un conto corrente estero, dall’altro dovrai considerare che:
- il denaro deve provenire da fonti di reddito certo;
- devi rispettare le normative riguardanti il trasferimento di fondi all’estero;
- il conto estero è sottoposto a monitoraggio fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate;
- è prevista una tassazione sulla giacenza presente sul conto corrente.
Normativa internazionale sui conti esteri
La lotta all’evasione fiscale e all’utilizzo di conti esteri per il riciclo dei proventi collegati ad attività illegali ha portato i singoli Paesi a stipulare negli anni una serie di accordi per lo scambio delle informazioni fiscali.
In questo modo si è cercato di velocizzare le comunicazioni, permettendo l’accesso ai dati in tempo reale da parte delle Autorità Fiscali. Oggi in ambito internazionale devi considerare la presenza dei seguenti regolamenti:
- AEOI: l’ Automatic Exchange Of Information è stato creato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) al fine di semplificare la procedura di comunicazione dei dati e delle informazioni economiche e fiscali tra i singoli Paesi;
- FACTA: il Foreign Account Tax Compliance Act fa riferimento alla trasmissione dei dati per i conti che sono detenuti dai cittadini stranieri in America;
- CRS: il Common Reporting Standard, esteso a più di 100 Paesi, come il FACTA e l’AEOI, prevede uno scambio automatico annuale dei dati finanziari tra le Autorità Fiscali.
Come aprire un conto corrente estero
Per aprire un conto corrente estero devi stabilire:
- se procedere online o offline;
- in quale Paese richiedere un conto;
- la tipologia di conto.
La prima opzione è quella di farlo direttamente sul posto, prenotando un appuntamento presso una filiale. In alternativa, se non hai un domicilio all’estero, e vuoi operare direttamente dall’Italia, hai la possibilità di richiedere un conto online.

Infatti, oggi sono diverse le banche che ti permettono di accedere a un IBAN estero anche con offerte vantaggiose. In ogni caso, come in ambito italiano, per aprire un conto corrente estero dovrai fornire una serie di informazioni. Queste variano in base alla tipologia di conto di cui hai necessità, tra:
- conto corrente per privati;
- conto corrente aziendale.
Inoltre, la procedura è diversa in base ai singoli Stati. Ad esempio, l’apertura di un conto su una banca in uno degli Stati Membri è simile a quello di un conto italiano. Invece, quella in paesi come la Gran Bretagna, dopo la Brexit, o gli Stati Uniti, in alcuni casi richiede una serie di requisiti e documenti aggiuntivi.
Un aspetto è essenziale. Quando scegli dove aprire il conto è preferibile, ai fini fiscali e di monitoraggio, valutare i Paesi che hanno sottoscritto i trattati internazionali prima indicati, e che vengono definiti come quelli appartenenti alla White List.
Invece, i paradisi fiscali, o anche classificati come Black list, potrebbero sembrare una valida opportunità, ma ti troverai con controlli fiscali maggiori, oltre al fatto di non avere una tutela sul tuo denaro.
Come aprire un conto corrente estero online
Aprire un conto corrente estero online è possibile, informandosi preventivamente su come procedere. Va tenuto in considerazione che l’apertura nella maggior parte dei casi è gratuita, tuttavia possono essere applicate delle commissioni in base alla banca specifica.
Ad oggi oltre alle banche fisiche, esistono anche diversi servizi forniti da banche online, a cui è possibile appoggiarsi per aprire un conto estero. Per poter aprire questo tipo di conti, è necessario avere la maggiore età, un documento di identità idoneo o un passaporto.
Molto spesso è possibile aprire un conto corrente anche se non si ha la residenza nel territorio estero scelto. Tuttavia alcuni paesi presentano restrizioni maggiori in questi casi. Il consiglio è sempre quello di contattare preventivamente la banca e spiegare la situazione specifica, in modo da avere chiari i requisiti e le operazioni da effettuare.
Documenti per aprire un conto aziendale estero
Il procedimento di apertura di un conto corrente aziendale estero è leggermente più complesso. Infatti, il primo passo è quello di avere un partita IVA intracomunitaria, ovvero abilitata a operare in ambito Europeo e internazionale, attraverso la registrazione al VIES (Vat Information Exchange System).
Il passo successivo è quello di rientrare nei requisiti che vengono richiesti per svolgere le attività commerciali all’estero. In questo caso, le banche ti richiederanno la seguente documentazione:
- attribuzione di partita IVA;
- visura Camerale;
- documento di riconoscimento del legale rappresentante;
- dimostrazione di una stabile organizzazione all’estero, oppure presenza di una società con entità giuridica nel Paese in cui vuoi aprire un conto corrente.
Come trasferire denaro sui conti esteri
Il denaro versato sul tuo conto corrente estero dovrà sempre provenire da transazioni che possono essere tracciate e soprattutto legali. L’operazione di trasferimento può avvenire in diverse modalità:
- in contanti;
- tramite bonifico bancario;
- per mezzo di società intermediarie.
In questa sede ci soffermeremo su quali regole devono essere rispettate al fine di non violare eventuali normative di legge, per trasferire soldi all’estero correttamente.
In base alla D.lgs. 195/2008, hai la possibilità di trasferire denaro in contanti, per una somma pari a 9.999,99€. Superata questa soglia è richiesta una dichiarazione presso l’Agenzia delle Dogane. Per ciò che riguarda l’utilizzo di strumenti bancari, come carte di credito, o un bonifico bancario, in teoria non sono previsti limiti di trasferimento, salvo quelli imposti da un singolo emittente o da una banca.
Quindi, puoi ricevere denaro collegato a una fattura, oppure trasferire dal tuo conto corrente il denaro su quello estero. Tuttavia, se da un lato non vi sono limiti ai trasferimenti, ciò non significa che non si applicano controlli sugli spostamenti di denaro.
Devi considerare che il Decreto Semplificazioni 2022, ha ridotto la soglia minima, entro cui una banca deve comunicare all’Agenzia delle Entrate eventuali trasferimenti di somme, passando ai 15.000€ ai 5.000€.
Infine, l’ultima opzione è quella di registrarti a una piattaforma money transfert, come Wise o PayPal. Anche in questo caso, dovrai valutare quali sono i limiti giornalieri previsti dal singolo servizio.
Conto estero e monitoraggio fiscale: come funziona

Passiamo agli aspetti fiscali collegati all’apertura di un conto estero. Infatti, sono previsti una serie di obblighi dal punto di vista di:
- monitoraggio fiscale;
- tassazione.
Spesso si genera un po’ di confusione su quando è necessario inserire il conto estero all’interno della dichiarazione dei redditi di fine anno, sia se si compila il modello 730, sia per le attività come lavoratore autonomo e per le società.
Chiariamo subito che il possesso di valuta estera deve essere inserito all’interno del Quadro RW ai fini del monitoraggio fiscale. Tuttavia ciò non deve avvenire sempre, ma solo se per il periodo di imposta si è superato, anche per un solo giorno, la soglia dei 15.000€.
Devi selezionare nella Colonna 2, la voce 1, con riferimento ai “Conti correnti e depositi esteri”. Inoltre, per indicare l’operazione di monitoraggio è necessario evidenziare la colonna 20, “Monitoraggio fiscale“, la quale andrà a escludere quelle riguardanti l’IVAFE e l’IVIE.
Conto con IBAN estero: tassazione
Il quadro RW dovrà essere compilato anche ai fini della tassazione, con riferimento all’IVAFE, un acronimo che identifica l’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero.
Questo campo dovrà essere evidenziato con riferimento a:
- giacenze dei conti correnti esteri;
- presenza di plusvalenze collegate a redditi di capitale;
- capital gain su attività di trading online.
La sezione dell’IVAFE per un conto corrente corrisponde all’imposta di bollo italiana e dovrà essere pagata se:
- la giacenza del conto supera in un anno i 5.000€;
- anche solo per un giorno sono transitati importi superiori ai 15.000€.
In base al D.L. 19 maggio 2020, n.34, l’importo per i conti correnti esteri delle persone fisiche sarà pari a 34,20€. Invece, per le aziende si applicherà una misura fissa di 100€ per i conti correnti e i libretti di risparmio, e un’aliquota dello 0,2% per tutte le altre attività di natura finanziaria estera.
Su un conto corrente estero potranno essere versati anche i guadagni prevenienti da investimenti in società, oppure collegati alle attività di trading. In questo caso si dovrà applicare una tassazione che sarà variabile in base alla tipologia di plusvalenza ottenuta.
Dato che si fa riferimento a proventi derivanti da operazione all’estero, dovrai applicare quasi sempre il regime dichiarativo, e quindi sarai tu a inserire le relative aliquote all’interno delle varie sezioni della dichiarazione dei redditi.
I campi da compilare e le aliquote variano in base alla tipologia di plusvalenza generata. Ad esempio, i proventi del trading sulla compravendita delle azioni rientrano tra i redditi diversi e prevedono la tassazione del 26%.
Invece, quelli dovuti a eventuali dividendi di partecipazioni in società, oppure collegati agli interessi sul conto, rientrano tra i redditi di capitale. Come tali dovranno essere inseriti nel Quadro RM.
Cosa succede se non dichiari un conto corrente estero
La dichiarazione del conto corrente estero è un obbligo di legge se si rientra in quei limiti previsti dal punto di vista del monitoraggio fiscale o ai fini fiscali. Inoltre, in presenza di eventuali plusvalenze, sarà necessario completare le apposite sezioni della dichiarazione dei redditi, per il calcolo complessivo del reddito imponibile.
Cosa succede nel caso in cui vi è un’omessa compilazione del Quadro RW? Si prevede l’applicazione di una sanzione pecuniaria. Questa sarà:
- dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato o in caso di errore, per i conti correnti dei Paesi presenti nella White list;
- dal 6% al 30% per quelli in paesi nella Black list.
Prima di aprire un conto corrente estero può essere utile consultare uno studio di commercialisti al fine di valutare quali sono gli obblighi di legge, e scegliere la migliore soluzione per la gestione del tuo bilancio familiare o per la tua attività d’impresa.
Come aprire un conto corrente estero – Domande frequenti
Sì, l’apertura di un conto corrente all’estero è legale, nel rispetto di alcune regole inerenti alla provenienza delle somme versate e agli obblighi di monitoraggio fiscale.
Puoi aprire un conto corrente estero senza residenza, direttamente dall’Italia online. Scopri i passaggi nella nostra guida.
Dovrai dichiarare il conto corrente estero a fini del monitoraggio fiscale, se il denaro sul conto supera anche per un solo giorno i 15.000€, mentre ai fini tassativi si applica l’IVAFE per una giacenza superiore ai 5.000€.
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