Freelance: cosa fa, quanto guadagna, come si diventa, obbligo Partita Iva

I lavoratori autonomi e i professionisti che lavorano per aziende, società e professionisti senza essere dipendenti sono freelance. Ma come si diventa freelance e quali sono i vantaggi? Leggi la guida per conoscere tutti i dettagli del lavoro da freelance.

Revisione a cura di Rosario EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Freelance
  • Per freelance si intende il lavoratore libero professionista che collabora con altri professionisti, società o organizzazione senza un contratto di tipo subordinato.  
  • I freelance spesso sono tenuti ad aprire la Partita Iva e devono pagare le imposte e i contributi in autonomia.
  • Lavorare come freelance vuol dire guadagnare potenzialmente più di un lavoratore dipendente, ma anche avere meno garanzie e la totale assenza di ferie e permessi pagati.

Alcune figure professionali possono decidere se lavorare come dipendenti di un’azienda o se mettersi in proprio e diventare, quindi, freelance. Ma cosa fa il freelance e quanto guadagna?

Viene considerato freelance qualsiasi lavoratore autonomo o libero professionista che lavora con altre aziende, organizzazioni o con altri professionisti, ma senza il vincolo di subordinazione.

I lavoratori freelance trovano i clienti e offrono loro servizi, senza il vincolo dell’esclusività, senza dover sottostare a obblighi sull’orario lavorativo o sul luogo di lavoro. Ma vediamo come diventare freelance e quando è necessario aprire la Partita Iva.

Cosa fa il freelance

La parola inglese freelance significava originariamente “mercenario” (free-lance, ossia “lancia indipendente” o “lancia libera”). Questo termine quindi oggi indica un professionista non legato a un datore di lavoro specifico, ma che riceve ricavi da più committenti.

Per questo, anche in Italia si utilizza questo termine per indicare quei professionisti che lavorano senza essere dipendenti di un’azienda.

In realtà, in Italia sono considerati freelance sia il libero professionista che il lavoratore autonomo, che offrono le proprie prestazioni ad altri soggetti dietro corrispettivo.

Negli anni sempre più professionisti hanno deciso di intraprendere questa strada, anche grazie alle agevolazioni fiscali, come il regime forfettario, e man mano questa modalità si è fatta sempre più spazio nel mondo del lavoro.

Anche le aziende oggi fanno sempre più ricorso ai liberi professionisti, in quanto rappresentano anche un risparmio economico.

La legge italiana negli ultimi anni si è arricchita di misure mosse a tutela dei freelance, offrendo anche regimi fiscali agevolati. Queste novità hanno reso sempre più allettante diventare freelance.

I principali lavori da freelance più richiesti oggi sono collegati al mondo digitale, e sono:

  • giornalista o pubblicista;
  • copywriter o web writer;
  • ghostwriter, trascrittore, editor;
  • graphic designer;
  • fotografo, editor di video e videomaker;
  • social media manager e social media specialist;
  • traduttore e interprete;
  • sviluppatore di siti internet, sviluppatore software;
  • SEO specialist;
  • consulente di marketing;
  • web designer;
  • tester di siti web;
  • programmatore.
Freelance cosa fa
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Quanto guadagna un freelance

Il compenso riconosciuto al freelance viene pattuito con l’azienda con cui si avvia la collaborazione, e viene inserito nel contratto di collaborazione per freelance.

Non è possibile stabilire quanto guadagna in generale un freelance, perché come abbiamo visto per freelance si intende qualsiasi tipo di libero professionista o lavoratore autonomo che lavora con aziende e organizzazioni, senza il vincolo della subordinazione.

Molto dipende anche dalle tariffe che il singolo freelance impone alla sua clientela, e agli accordi specifici presi con i singoli clienti, che possono essere più o meno stabili nel tempo.

Il guadagno del freelance è variabile e non fisso, al contrario dei lavoratori dipendenti, e ogni mese può cambiare.

Come si diventa freelance

Per diventare freelance bisogna avviare la propria attività da professionista o lavoratore autonomo. Tra i primi passaggi da compiere per diventare freelance c’è l’apertura della Partita Iva.

Infatti, è fondamentale per i liberi professionisti e i lavoratori autonomi essere in regola con il fisco per non rischiare di dover pagare multe salate ed essere segnalati all’Agenzia delle Entrate.

Oltre alla Partita Iva, è necessario anche aprire la posizione previdenziale all’INPS nella Gestione Separata o nella Gestione Artigiani e Commercianti, per poter versare i contributi previdenziali.

Altro passaggio fondamentale è la ricerca dei clienti e quindi la stipula dei contratti di lavoro da freelance a seguito di una trattativa. Spesso chi diventa freelance ha alle spalle diversi anni di esperienza svolta come dipendente, e ha seguito corsi di formazione specifici per il proprio settore.

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Freelance e Partita Iva

Lavorare come freelance non significa obbligatoriamente aprire la Partita Iva. Infatti, questa deve essere aperta quando l’attività è svolta in maniera:

  • professionale;
  • continuativa;
  • abituale.

I liberi professionisti, invece, sono obbligati ad aprire la Partita Iva. Per aprire la Partita Iva i freelance devono svolgere alcune procedure burocratiche, come l’invio di opportuna documentazione, come il modello AA9/12 dedicato alle persone fisiche, per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’apertura dell’attività.

In questa fase bisogna anche:

  • individuare il codice Ateco relativo all’attività svolta;
  • scegliere quale regime contabile adottare;
  • aprire una posizione previdenziale all’INPS.

Adottando il regime forfettario gli autonomi pagano la cosiddetta flat tax, o imposta sostitutiva, pari al 15% (5% per i primi 5 anni) sulla base imponibile. A partire dal 2023, possono aderire al regime forfettario i freelance che non superano gli 85.000 euro di ricavi in un anno.

Pur non potendo portare in detrazione le spese, i forfettari possono fare una stima delle spese in base al codice Ateco relativo all’attività. Infatti, per ogni codice Ateco corrisponde un coefficiente di redditività, con cui si calcola la base imponibile a cui vengono applicate le aliquote di imposte e contributi.

Quindi, se il coefficiente di redditività è del 78%, ciò significa che il 22% dei ricavi sono considerati dei costi, su cui non si applicano le imposte.

Freelance vantaggi

Freelance: come trovare lavoro

Oggi ci sono molte piattaforme online per freelance in cui clienti cercano professionisti e i professionisti si rendono disponibili per nuovi progetti.

Tra i più popolari ricordiamo:

  • Fiverr;
  • Upwork;
  • Addlance;
  • Freelancer.

Oltre a queste, anche i social come Facebook e LinkedIn sono strumenti ottimi per trovare nuovi clienti, soprattutto entrando a far parte di gruppi dedicati alla professione. Ogni lavoratore autonomo poi può mettere in campo le proprie strategie di comunicazione per individuare nuovi clienti, e proporre una propria presentazione online tramite sito web.

Fiverr

Come funziona Fiverr

Fiverr è una piattaforma internazionale a cui i professionisti possono iscriversi per farsi trovare dai potenziali clienti e prevede una commissione sui lavori svolti.

Con questa piattaforma i freelance stabiliscono il prezzo delle prestazioni e possono anche proporre pacchetti di servizi.

Tuttavia, Fiverr prevede una commissione fissa del 20% su tutti i lavori proposti. Nello specifico, la piattaforma prevede tre tipi di pacchetti, secondo tre categorie distinte con cui proporre i propri lavori:

  • GIG;
  • EXTRA GIG;
  • PREMIUM GIG.
UpWork

Come funziona Upwork

Upwork è una piattaforma molto popolare e anche in questo caso è disponibile in tutto il mondo, perfetta quindi per i lavoratori autonomi che cercano clienti sia a livello nazionale che internazionale.

La piattaforma mette in contatto liberi professionisti e aziende e oggi conta 70 categorie di lavoro differenti. Si tratta di una delle principali piattaforme online dedicate ai freelance, soprattutto in ambito digitale.

Con Upwork, quindi, il professionista può candidarsi al progetto, da cui viene stipulato un vero e proprio contratto di collaborazione.

AddLance

Come funziona Addlance

La piattaforma Addlance oggi conta oltre 40 mila professionisti. Qui si possono trovare sia nuove proposte di lavoro che un sistema di feedback per i professionisti.

La piattaforma è molto utilizzata soprattutto da programmatori web, sviluppatori di app web e mobile, e lavoratori autonomi specializzati nel marketing e nella scrittura.

La creazione del proprio profilo come lavoratore autonomo è gratuita, ed è possibile inviare preventivi e proposte ai diversi clienti online. La piattaforma non prevede commissioni sui lavori, ma una serie di crediti spendibili per accedervi.

Freelancer

Come funziona Freelancer

Tra i marketplace più popolari nel mondo del lavoro c’è Freelancer, una piattaforma che conta oltre 20 milioni di iscritti in tutto il mondo. Qui i clienti pubblicano un progetto per trovare il professionista più adatto proponendo una tariffa fissa o oraria.

Molto ricercate qui sono figure professionali come sviluppatori web, designer, copywriter e traduttori. La piattaforma permette l’iscrizione con un proprio profilo, in cui inserire tutte le proprie competenze e servizi offerti, e il libero professionista può scegliere tra le offerte presenti sul portale.

Successivamente può presentare la propria offerta economica, da cui segue la fase di selezione vera e propria volta a instaurare la collaborazione.

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Vantaggi e svantaggi del lavoro da freelance

Scegliere di diventare freelance non è una decisione facile da prendere, perché bisogna valutare i pro e i contro. Bisogna tenere conto di tutte le spese eventuali a cui si può incorrere, l’eventuale investimento, e quali sono le reali possibilità del mercato.

In alcuni casi la strada della libera professione è quasi obbligata quando le possibilità di trovare lavoro come dipendente sono scarse. Ci sono, poi, diverse figure professionali che trovano più facilmente lavoro lavorando da autonome.

Altre figure professionali sono invece così specifiche da poter lavorare solamente con una Partita Iva, ovvero come freelance, ad esempio tutte quelle professioni in cui esiste un Albo dedicato. Ma vediamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi di lavorare da autonomo.

I vantaggi

Il lavoratore autonomo può avere pochi o molti clienti, ma non è dipendente di nessuno. I principali vantaggi di questo tipo di lavoro sono:

  • flessibilità nell’orario e nel luogo di lavoro: non c’è bisogno di svegliarsi prestissimo e affrontare ore di traffico per arrivare in ufficio. I freelance possono decidere dove lavorare, possono lavorare anche da casa, e non hanno l’obbligo di iniziare ad un orario prestabilito;
  • poche spese: non dover andare ogni giorno in un ufficio può avere un impatto positivo anche sulle finanze, soprattutto per quanto riguarda le spese di trasporto. Tuttavia, alcuni professionisti preferiscono affittare o acquistare uno studio e sono costretti a pagare affitto o mutuo, utenze e spese di manutenzione;
  • ferie autogestite: lavorare come freelance significa non dover presentare un piano ferie aziendale o organizzarsi con i colleghi per prenotare le vacanze;
  • guadagni più alti: i lavoratori in proprio possono guadagnare pochissimo, ma anche tantissimo, molto dipende da diversi fattori, come la qualità dei servizi, il settore, la tipologia di clienti a cui ci si rivolge e anche un po’ alla fortuna, oltre alle doti di vendita e alle competenze. Di conseguenza, se un dipendente sa che oltre un certo importo il suo stipendio non potrà arrivare, il lavoratore può puntare anche a guadagni molto elevati.

Gli svantaggi

Ma non è sempre tutto rose e fiori, quando si sceglie di lavorare in autonomia. Infatti, ecco alcuni svantaggi da tenere in considerazione:

  • non si stacca mai davvero dal lavoro: gli autonomi spesso non si fermano mai, neanche in vacanza, perché si è sempre alle prese con scadenze, consegne, fatture e con il pensiero che se non si lavora non si guadagna;
  • nessuno stipendio fisso: le entrate dei freelance sono altalenanti, possono esserci mesi con stipendi molto alti, ma anche mesi in cui sarà difficile sbarcare il lunario, per cui è necessario imparare a gestire le entrate in modo da essere pronti ad affrontare anche i periodi negativi da un punto di vista finanziario;
  • ferie, malattie, permessi inesistenti: nessuno paga un autonomo se non va a lavorare o si prende qualche giorno di pausa a causa di una malattia.

Freelance – Domande frequenti

Cosa significa lavorare come freelance?

Il freelance è un lavoratore autonomo, un professionista che lavora per altri soggetti come società, imprese e altri professionisti, senza essere dipendente, fornendo loro servizi e stipulando un contratto di collaborazione.

Che lavori fare da freelance?

Oggi i freelance più richiesti sono giornalisti, copywriter, content writer, videomaker, ma anche designer e sviluppatori web. Leggi come trovare lavoro da freelance.

Cosa bisogna fare per diventare freelance?

Per diventare freelance è necessario trovare clienti e stipulare un contratto da freelance, oltre che aprire la Partita Iva e la posizione previdenziale all’INPS. Leggi qual è l’iter da seguire per lavorare da freelance.

Autore
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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
Fact-Checked
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Rosario Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 20 Aprile 2024
Dottore commercialista specializzato in startup e pmi innovative, operazioni di equity crowdfunding, e-commerce, food and casual dining. Con uno sguardo sempre rivolto al futuro, trova sistemi innovativi nello sviluppo dell’attività professionale.

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