Come aprire un conto corrente estero: aspetti fiscali e i migliori soluzioni del 2024

Aprire un conto corrente estero è legale? Quando va dichiarato? Scopri quello che c’è da sapere e le migliori soluzioni nella nostra guida.

di Gennaro Ottaviano

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conto corrente estero
  • Aprire un conto corrente estero online è legale se il denaro proviene da attività lecite e in rispetto delle normative antiriciclaggio.
  • È previsto l’obbligo di inserire gli importi di un conto estero nel quadro RW della dichiarazione dei redditi per una giacenza media superiore ai 5.000€ e se si supera l’ammontare di 15.000€, anche per un solo giorno.
  • Puoi aprire un conto corrente estero online direttamente dall’Italia, scegliendo una delle migliori banche estere.

L’apertura di un conto corrente estero, ancora oggi, genera alcuni dubbi legali, fiscali e operativi. Infatti, spesso questo strumento è necessario se hai una partita IVA e lavori fuori dall’Italia o sei un dipendente di un’azienda situata in UE o al di fuori della Comunità Europea. In altri casi può essere una valida alternativa con dei vantaggi dal punto di vista economico e operativo.

Le incertezze nascono dalla presenza delle normative in materia di antiriciclaggio e da quelle previste per la condivisione delle informazioni finanziare dei singoli Stati, finalizzate a contrastare l’utilizzo e il trasferimento illecito di capitali.

Quindi, se da un lato puoi aprire liberamento un conto corrente estero, dall’altro sei tenuto a rispettare una serie di obblighi dichiarativi e fiscali. In questa guida siamo adatti a chiarire gli aspetti legali e fiscali di un conto estero e quali sono quelli business più convenienti e sicuri.

Come aprire un conto corrente all’estero

La digitalizzazione e Internet hanno permesso di diversificare le soluzioni per avere un conto corrente all’estero. Infatti, un tempo era necessario recarsi direttamente presso una filiale di una banca straniera, presentando la documentazione necessaria: passaporto, documenti reddituali, eventuale residenza e contratto di lavoro.

Inoltre, quasi sempre era comunque richiesta una presenza stabile nel Paese, dimostrandola attraverso una bolletta o un contratto di affitto. Oggi hai l’alternativa di aprire un conto corrente estero direttamente online dall’Italia, anche senza cambiare la residenza.

come aprire un conto corrente estero

Tuttavia, devi considerare che le regole diventano più rigide per l’apertura di un conto corrente estero collegato a un’attività imprenditoriale. Inoltre, vi sono differenze in base ai diversi Paesi. Ad esempio, se vuoi aprire un’attività nel Regno Unito, sarà necessario possedere una società che abbia una sede legale in Inghilterra.

A questo devi aggiungere che la normativa fiscale varia nel caso in cui l’apertura del conto estero avviene in Paesi che aderiscono al CRS (Common Reporting Standard) previsto dall’OCSE e al FATCA, ovvero il sistema di scambio automatico tra le Autorità Fiscali dei singoli Paesi, rispetto a quelli inseriti nella Black List.

Questi ultimi, in quanto paradisi fiscali prevedono una normativa più rigida, a causa della mancata applicazione di accordi per il monitoraggio e la condivisione di informazioni finanziarie tra i singoli Stati.

Quindi diventa essenziale valutare quali sono le offerte migliori delle banche con conti correnti business online. In questo contesto, può essere utile chiedere un parere a un professionista come un commercialista.

soldo business

Dove aprire un conto corrente estero

Oggi sono sempre di più le banche estere che prevedono conti business adatti sia se hai aperto una partita IVA come freelance o professionista, sia se hai una ditta individuale o una società di persone o di capitali. L’offerta è davvero ampia, con banche online e istituti di moneta elettronica.

Inoltre, si prevedono diversi piani di abbonamenti, combinando strumenti di pagamento con una serie di servizi integrativi e digitali per investire e gestire in modo più semplificato la contabilità di un’attività d’impresa.

Partitaiva.it è andata a confrontare quali sono i migliori conti correnti business esteri che prevedono costi convenienti, oltre alla presenza di una serie di funzionalità utili per le piccole e medie attività:

  1. Qonto;
  2. Revolut Business;
  3. N26 Business;
  4. ING Group;
  5. Wise Business.

1. Qonto

qonto

Qonto è il nome di una piattaforma business collegata all’istituto di moneta elettronica Olinda SAS, società francese riconosciuta per l’emissione di strumenti finanziari dalla Banca di Francia.

L’idea è nata nel 2016, ottenendo un ampio riscontro per l’offerta di diversi pacchetti di abbonamento di conti correnti per lavoratori autonomi con partita IVA, PMI e grandi aziende, con un canone a partire da 9€ al mese. La sua innovazione è quella di essere un vero e proprio ecosistema per le attività di business in cui si combinano:

  • un conto bancario;
  • quattro diverse tipologie di carte di debito;
  • un sistema di gestione.

Infatti, oltre a tutte le attività di una banca tradizionale, avrai accesso a una piattaforma online attraverso cui potrai organizzare la tua contabilità in modo del tutto digitale e senza errori.

Precisiamo che Qonto è un istituto di moneta digitale con registrazione all’estero, ma prevede oggi la possibilità di aprire un conto online, anche con IBAN italiano e quindi senza l’obbligo di monitoraggio fiscale.

Scopri Qonto


2. Revolut Business

Logo Revolut

Revolut Business è il conto per aziende di Revolut, fintech britannica diventata, nel 2022, un istituto di credito online riconosciuto dalla Banca Lituana e dalla BCE.

Avrai accesso a un conto multivaluta con IBAN lituano a cui puoi collegare diverse tipologie di carte di debito. Uno strumento molto utile, grazie alla possibilità di effettuare le operazioni previste da una banca tradizionale, in 30 valute differenti con commissioni ridotte.

Inoltre, Revolut Business prevede una serie di funzionalità essenziali se vuoi gestire la tua attività d’impresa con efficienza. Infatti puoi eseguire le operazioni da una pratica app, utilizzabile dai dispositivi iOS e Android, con una serie di servizi fintech innovativi.

Tramite app è possibile anche ricevere e inviare fatture in modo semplice e accettare pagamenti online. Questa soluzione è consigliata per le imprese che vendono all’estero. I piani tariffari sono i seguenti:

  • Free: piano Business gratuito;
  • Grow: a partire da €25 al mese;
  • Scale: a partire da €100 al mese;
  • Enterprise: prezzo su richiesta.
Apri un conto Revolut Business


3.N26 Business

Al momento non puoi aprire un conto N26 in Italia a causa di alcune restrizioni imposte da Banca d’Italia. Tuttavia, puoi comunque provare ad aprirne uno se ti trovi all’estero: visita il sito ufficiale N26 per saperne di più.

n26

Se ricerchi un conto business flessibile, gestibile dal tuo cellulare e al contempo adatto se svolgi attività come freelance, puoi valutare N26 Business.

Questa sigla identifica la N26 Bank AG, una banca tedesca online, tra le prime a presentare un conto completamente smart, in cui si combinano affidabilità e innovazione.

Infatti, è riconosciuta dall’autorità Finanziaria Tedesca, la BaFin, dalla BCE e dalla Banca d’Italia. Avrai accesso a un conto corrente con quattro piani Business:

  • Standard: gratuito;
  • Smart: 4,90€ al mese;
  • You: 9,90€ al mese;
  • Metal: 16,90€ al mese.  

Ogni conto prevede una serie di funzionalità molto utili per la gestione delle finanze aziendali. Ad esempio, avrai accesso all’opzione Spaces con cui puoi suddividere le entrate e le uscite, come una sorta di sottoconti.

Inoltre, per ogni acquisto che effettui con la carta, si applica un cashback fino a un massimo dello 0,5%. Puoi avere accesso a una serie di assicurazioni viaggi utili se ti sposti spesso per lavoro.


4. ING

Logo ING Group

ING Group è una banca olandese tra le prime ad aver offerto ai clienti l’accesso a un servizio completamente retail.

Sia se sei un cittadino, sia se hai una partita Iva, avrai la possibilità di aprire un conto dedicato: ti basterà allegare tutti i documenti di identità e di identificazione dell’attività.

Con ING Group potrai gestire le tue spese con l’accesso a tutti i servizi bancari, conto, carte di debito e di credito, investire il tuo capitale attraverso un sistema di consulenza finanziaria online e realizzare i tuoi progetti, con l’acceso a un sistema di prestiti non finalizzati e di finanziamenti.

Tra i suoi punti di forza vi è un conto a canone zero. Infine, puoi prelevare presso tutti gli sportelli ATM in Italia e in Europa al costo di 0,95€ a operazione.


5. Wise Business

Wise logo

Wise Business è il nuovo nome acquisito dal servizio TransferWise, nato nel 2011 come sistema per rendere veloci, trasparenti e intuitivi i trasferimenti del denaro all’estero.

È un istituto di moneta elettronica con sede in Gran Bretagna riconosciuto ad operare dall’Autorità Finanziaria Inglese per l’emissione di strumenti digitali. Questo sistema ti offre un conto corrente con IBAN estero a cui è collegata una carta di debito, oltre ad una piattaforma digitale attraverso cui puoi inviare e ricevere denaro in oltre 50 valute.

L’apertura del conto è gratuita, mentre sono previsti dei costi variabili in base al Paese verso cui devi trasferire il denaro. Il vantaggio? Se devi effettuare pagamenti in monete estere in diversi Stati avrai commissioni tra le più convenienti, oltre alla possibilità di stabilire i tempi del trasferimento in base alle tue necessità.

Apri un conto Wise Business

Avere un conto corrente estero è legale?

Rispondiamo subito in modo affermativo. La legge italiana e i regolamenti europei permettono la piena libertà di aprire un conto corrente estero, in UE o al di fuori della Comunità Economica Europea, se la fonte di denaro proviene da attività lecite e tracciabili. Inoltre, deve essere rispettata la normativa di monitoraggio fiscale prevista dai singoli Paesi. Cos’è esattamente un conto corrente estero?

È un prodotto finanziario emesso da una banca presente al di fuori dell’Italia. Prevede caratteristiche simili a quelli di un conto italiano. Infatti, potrà essere aperto da privati, partite IVA professionali o aziende oltre a prevedere:

  • IBAN: si differenzia per le due lettere inziali che faranno riferimento al Paese in cui è stato aperto il conto, quindi per l’Italia sarà IT, per la Germania DE, per la Francia FR ed ES per la Spagna;
  • BIC/SWIFT: codice per i bonifici al di fuori del circuito SEPA;
  • carte di pagamento: puoi richiedere una carta di debito, di credito o prepagata;
  • servizi integrativi: sono quelle funzionalità utili per semplificare la gestione del denaro.

Il conto estero ti permette di effettuare tutte le operazioni previste da uno italiano, dal versamento di contanti ai prelievi, dai bonifici istantanei a quelli ordinari ed esteri. Infine, puoi utilizzarlo per trasferire soldi, pagare bollettini e per gli adempimenti fiscali come gli F24.  

revolut business

Quando va dichiarato un conto corrente estero

Se da un lato hai piena libertà di aprire un conto estero come privato, partita IVA professionale o azienda, dall’altro sono presenti delle regole precise per ciò che riguarda:

  • monitoraggio fiscale e tassazione;
  • l’apertura del conto corrente;
  • trasferimento di denaro all’estero.
definizione conto corrente estero

La Legge n.186/2014 prevede un obbligo di monitoraggio fiscale sulle attività finanziare detenute all’estero, come valute, conti correnti e investimenti. In base ad esse non sarai tenuto a dichiarare la presenza di un conto corrente se:

  • non hai mai superato nel corso dell’anno d’imposta la somma di 15.000€, anche solo per un giorno;
  • hai una giacenza media a fine anno inferiore ai 5.000€.

Invece, se superi uno dei due parametri, la normativa prevede l’obbligo di dichiarare il possesso di un conto estero. In caso di omissione si applicano sanzioni con una pena pecuniaria dal 3% fino anche a un massimo del 30% sull’importo non dichiarato.

Conto corrente estero e dichiarazione dei redditi

Tutti i redditi che fanno riferimento a un soggetto residente in Italia vanno a definire il reddito imponibile su cui si applica la tassazione. Anche le operazioni su un conto corrente estero o uno di deposito rientrano tra quelle attività che possono incidere sul calcolo dell’imponibile ai fini IRPEF.

Quindi devi inserire gli importi presenti nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia, devi distinguere quando questa attività è richiesta solo ai fini del monitoraggio fiscale, dai casi in cui è prevista l’applicazione di un’aliquota fiscale.

Chiariamo questo aspetto:

  • monitoraggio fiscale: è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate il possesso del conto nel momento in cui si supera, anche per un solo giorno, nell’anno di imposta, la somma di 15.000€;
  • tassazione: per le giacenze superiori ai 5.000€ si dovrà applicare l’IVAFE (Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero).

Conto estero e Quadro RW

Ai fini fiscali, la dichiarazione del conto corrente deve avvenire all’interno del Quadro RW della dichiarazione dei redditi, indicando nella colonna 3 la voce 1:Conti correnti e depositi esteri”.

In caso di monitoraggio, dato che non viene prodotto reddito imponibile, devi evidenziare la colonna 20, la quale andrà ad escludere le sezioni dell’IVAFE e dell’IVIE previste nel quadro.

Invece, se sul conto hai una giacenza media superiore ai 5.000€, devi compilare anche le relative colonne 10, 11 e15 con riferimento all’aliquota da versare ai fini dell’Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (IVAFE). In ogni caso, al fine di non commettere errori può essere utile rivolgersi a un consulente o a uno studio di commercialisti.

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Conto corrente estero e trasferimento di denaro

Diventa anche importante precisare quali sono i sistemi per trasferire il denaro all’estero. Infatti, se da un lato la presenza di accordi bilaterali, stipulati tra l’Italia e i singoli Paesi e la libera circolazione di beni e cittadini previsti dal trattato europeo Schengen semplificano le operazioni finanziarie, avrai comunque una serie di obblighi.

Hai accesso a due opzioni per trasferire il denaro:

  1. in contanti fuori dall’Italia;
  2. bonifico estero.

Nel primo caso, è obbligatorio dichiarare all’Agenzia delle Dogane, con apposito modulo compilabile anche tramite SPID, il trasferimento di denaro se le somme superano i 9.999,99€. Per gli importi inferiori non è previsto alcun obbligo.

Invece, per quanto riguarda i bonifici bancari o postali, non sono presenti limiti al trasferimento, salvo quelli imposti dalla tipologia di conto. In ogni caso il denaro che andrai a trasferire dovrà sempre provenire da attività lecite e tracciabili, in rispetto alle norme antiriciclaggio.

Conto corrente estero – Domande frequenti

Dove conviene aprire un conto corrente estero?

Oggi hai diverse opportunità per aprire un conto corrente estero direttamente online. Scopri le soluzioni migliori nella nostra guida.

Quando non va dichiarato un conto corrente estero?

Un conto corrente estero non va dichiarato se il denaro presente su di esso non supera la giacenza media di 5.000€, o l’importo di 15.000€, anche solo per un giorno.

Cosa comporta un conto corrente estero?

Il possesso di un conto corrente estero comporta una serie di obblighi di monitoraggio fiscale e ai fini fiscali. Scopri quali sono nella nostra guida.

Autore
Foto dell'autore

Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

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