Pos bancario: cos’è e come funziona, quanto costa, vantaggi

Il Pos è uno strumento indispensabile per ricevere pagamenti digitali: scopriamo cos'è e come funziona, quali sono i costi, le tipologie e i vantaggi.

di Laura Pellegrini

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  • Pos è l’acronimo di “Point of Sale” (Punto di Vendita) ed è uno strumento utile per ricevere i pagamenti elettronici con carte di credito o debito e bancomat.
  • Nato negli Stati Uniti nel 1973, ad oggi il Pos bancario è obbligatorio per tutti gli esercenti che svolgono attività di vendita di beni e servizi a contatto con il pubblico.
  • Esistono diverse tipologie di Pos alle quali corrispondono diversi costi: i più diffusi sono quelli fissi, ma esistono anche Pos mobili o digitali. Il costo medio in Italia è di 84 euro.

Il Pos bancario è diventato uno strumento di uso quotidiano per moltissimi esercenti che svolgono attività di vendita a contatto con il pubblico: reso obbligatorio per legge, il suo utilizzo è stato agevolato anche dall’imposizione di un nuovo limite all’utilizzo dei contanti e alla rapida diffusione della moneta elettronica.

Non solo: la comodità e rapidità del pagamento digitale sono solo alcuni dei punti di forza di questo strumento che permette di mettere in comunicazione banche diverse (quella del cliente e dell’esercente) e di accreditare direttamente gli introiti sul conto corrente bancario del commerciante.

Vediamo cos’è e come funziona il Pos bancario, quali sono le diverse tipologie e i costi connessi all’utilizzo dello strumento: una guida completa.

Cos’è il Pos bancario

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Il Pos bancario è uno strumento utile per ricevere i pagamenti digitali con carte di credito o debito oppure con bancomat: grazie al suo terminale e alla capacità di lettura dei microchip delle carte di credito, (incluso il chip NFC per i pagamenti contactless), consente di effettuare transazioni digitali ai clienti senza dover utilizzare il denaro contante.

La sua prima introduzione avvenne negli Stati Uniti nel 1973, ma è solo a partire dagli anni Ottanta che il Pos inizia a diffondersi rapidamente per la sua comodità e velocità nell’effettuare le transazioni.

Ad oggi è uno strumento molto diffuso e sempre più utilizzato dagli esercenti per effettuare transazioni digitali, che mettono in comunicazione banche diverse e permettono l’accredito diretto delle somme sul conto corrente collegato al Pos.

Differenza tra Bancomat e carta di credito

Una differenza importante riguarda l’utilizzo di Bancomat e carte di credito per le transazioni con il Pos bancario.

Infatti, mentre il Bancomat può essere usato solo quando si hanno fondi sufficienti sul conto corrente (con addebito immediato), con la carta di credito si possono fare acquisti anche se non si hanno abbastanza soldi sul conto in banca, fermo restando che dovranno essere restituiti il mese successivo.

Come funziona il Pos e come avviene il pagamento

Come avviene il pagamento con carta di credito o bancomat tramite Pos? L’esercente che si è dotato del dispositivo per l’accettazione dei pagamento elettronici, deve semplicemente digitare l’importo della transazione e attendere che il cliente appoggi o inserisca la propria tessera sul lettore.

In certi casi può essere richiesto l’inserimento del PIN, mentre in altri la transazione è approvata in pochi secondi. Terminata la transazione, il Pos emette una ricevuta cartacea per l’esercente con la possibilità di stampare una copia per il cliente, oppure di inviarla per email o sms.

La transazione può avvenire quindi in diversi modi:

  1. Chip & PIN, inserendo la carta nell’apposito spazio del Pos e digitando il PIN segreto;
  2. con strisciata, passando la carta nell’apposita fessura sulla parte superiore del Pos, con possibile richiesta di PIN o firma sullo scontrino;
  3. modalità contactless, ovvero appoggiando semplicemente la carta sul Pos senza necessità di inserire il PIN (per gli importi fino a 50 euro).

Il metodo di pagamento contactless è ad oggi uno dei più utilizzati, al punto che il limite di spesa consentito senza inserire il PIN segreto è stato innalzato da 25 a 50 euro.

Quali sono le tipologie di Pos disponibili in Italia

Esistono diverse tipologie di Pos bancario che gli esercenti possono utilizzare e scegliere in base alle proprie esigenze e disponibilità: abbiamo riassunto i principali nella tabella sottostante.

TipologiaDescrizione
Pos fissoIl più diffuso in assoluto, ma non il più performante: questo strumento è connesso tramite linea telefonica a un cavo di rete LAN che si collega direttamente con i database delle banche e delle carte di credito per effettuare le transazioni.
Pos mobileCome evoluzione del precedente, questo strumento ha una connessione predisposta tramite Bluetooth e prevede l’utilizzo combinato di smartphone o tablet.
Pos digitaleIl più recente, permette di ricevere pagamenti a distanza senza alcun bisogno di dotarsi di un dispositivo fisico. Il terminale, infatti, è sostituito da un link o un QR code che, se scansionato, permette al cliente di effettuare il pagamento.
Pos virtualeGeneralmente utilizzato sui siti di e-commerce, è uno strumento che permette di gestire pagamenti a distanza inserendo solo i dati della carta del cliente al posto della carta fisica, dopo l’effettuazione di un ordine online o tramite telefono.
Pos GSM/GPRSQuesto strumento è dotato di un SIM  che permette di effettuare transazioni anche in assenza di una linea fissa. Viene utilizzato soprattutto da commercianti o artigiani che lavorano all’aperto.

Quanto costa un Pos bancario

Il costo del Pos bancario varia in relazione alla tipologia di strumento scelto e alle sue prestazioni: la spesa media per un esercente italiano è di 84 euro.

Le spese complessive per la dotazione e l’utilizzo del Pos includono:

  • costo sostenuto per avere un dispositivo fisso;
  • canone di locazione (dove previsto);
  • costo di installazione;
  • eventuali offerte speciali.

A tutte queste voci occorre aggiungere anche i costi relativi alle commissioni sui pagamenti, che variano in relazione al contratto stipulato con la banca.

I vantaggi dell’utilizzo del Pos per la vendita

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L’utilizzo del Pos si associa a una serie di vantaggi sia per l’esercente che lo adotta, sia per il cliente che lo sfrutta per effettuare pagamenti digitali.

L’esercente ha dei vantaggi sul lato della conservazione degli scontrini e delle ricevute fiscali: infatti, il Pos è in grado di acquisire, archiviare, condividere e segnalare dati (come vendite, pagamenti o informazioni sui clienti) in modo automatico. Non solo: l’incasso della giornata viene accreditato direttamente sul conto corrente associato, senza necessità di effettuare versamenti in banca.

Dall’altro lato, il Pos offre al cliente la possibilità di pagare in modo comodo e veloce, senza dover prelevare denaro contante allo sportello e in completa sicurezza.

Pos Bancario – Domande frequenti

Cos’è il Pos bancario?

Il POS, acronimo di “Point of Sale”, è un terminale che accetta i pagamenti con carte di credito o debito, grazie a chip e banda magnetica. Per pagare con carta di debito o carta prepagata, devi inserire la tessera nell’apposito spazio, oppure appoggiarla sul lettore e digitare il PIN di sicurezza (se necessario).

Quanto costa un Pos bancario?

Il costo per l’acquisto di un Pos bancario varia in base al tipo di dispositivo scelto (per esempio fisso o mobile): la media nazionale si aggira sugli 84 euro.

Chi è tenuto ad avere il Pos?

L’obbligo di accettare i pagamenti elettronici, e quindi dotarsi di Pos bancario, riguarda tutti gli esercenti che effettuano attività di vendita di beni o servizi che si svolgono a contatto con il pubblico.

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Laura Pellegrini

Giornalista e content editor

Dopo la Laurea in Comunicazione e Società, ho iniziato la carriera da freelance collaborando con diverse realtà editoriali. Ho scritto alcuni e-book sui bonus e ad oggi mi occupo della redazione di articoli di economia, risparmio e lavoro.

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