Regime ordinario: come funziona, tasse e quando conviene. Guida completa

Il regime ordinario è un sistema contabile obbligatorio per le società di capitali e le PMI che non possono accedere a quello semplificato o forfettario. Scopri come funziona e le differenze con gli altri sistemi fiscali.

di Gennaro Ottaviano

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Regime ordinario
  • Il regime ordinario è il sistema fiscale più articolato e completo previsto dall’ordinamento italiano.
  • Adottare la contabilità ordinaria è obbligatorio per le società di capitali e le imprese minori che hanno un fatturato annuo superiore ai 400.000€, per quelle di servizi, e 700.000€ per quelle commerciali.
  • Il sistema fiscale ordinario prevede diversi vantaggi e svantaggi rispetto al regime semplificato e a quello forfettario.

In base al sistema tributario italiano, il reddito generato da un’attività lavorativa continuativa, professionale e strutturata deve essere sottoposto a tassazione. Per calcolarlo e definirlo, sono necessarie delle regole e delle procedure che prendono il nome di regime fiscale, come vedremo nell’articolo.

Oggi sono presenti tre tipologie di sistemi: regime ordinario, semplificato e forfettario. In questa guida andremo ad analizzare quello ordinario, il quale si applica quando apri una partita IVA soprattutto per un’impresa di grandi dimensioni, seguendo particolari requisiti giuridici e patrimoniali.

Inoltre, prima di scegliere puoi confrontare questa tipologia di sistema con quello semplificato e forfettario. Leggendo la nostra guida avrai a disposizione tutte le informazioni per considerare quale sistema fiscale è più adatto alla tua attività d’impresa.

Partita IVA e regime ordinario

Il regime ordinario viene definito come un sistema fiscale adatto per le medie e grandi imprese. Infatti, è prevista una contabilità articolata, con la compilazione di un bilancio a fine anno, la registrazione delle attività all’interno di appositi registri e l’applicazione dell’IVA sia nelle fatture a debito, sia in quelle a credito.

Spesso si pensa che il regime ordinario può essere utile solo se non si rientra in quei requisiti previsti dai sistemi fiscali agevolati o da quello semplificato. In realtà, si adatta perfettamente a tutte quelle attività che prevedono un volume di transazioni con costi elevati che si aggirano intorno al 50% degli utili.

Se confrontato con gli altri due, prevede una sistema di contabilità che ti permette di avere una visione completa della tua attività aziendale, ma che richiede anche una serie di obblighi e scadenze precise.

Partita Iva e regime ordinario
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Regime ordinario 2024: quando è obbligatorio

Chi deve aderire al regime ordinario? In base all’ordinamento fiscale italiano, sono presenti due requisiti che determinano l’obbligatorietà del sistema ordinario:

  • giuridico;
  • dimensionale.

Il requisito giuridico prevede l’obbligatorietà di utilizzare la contabilità ordinaria per le seguenti forme societarie:

  • S.r.l. (società a responsabilità limitata);
  • S.p.A. (società per azioni);
  • S.a.p.a. (società in accomandita per azioni);
  • società cooperative;
  • mutue assicuratrici
  • consorzi;
  • enti pubblici;
  • associazioni non riconosciute con finalità commerciali.

Invece, la contabilità ordinaria è opzionale per le società di persone che hanno la possibilità di adottare anche il regime fiscale semplificato. Invece, per le ditte individuali e le attività professionali è prevista l’opzione vantaggiosa del regime forfettario.

L’altro aspetto che viene richiesto è quello dimensionale. Quindi con riferimento alle attività che prevedono come opzione il sistema fiscale forfettario e quello semplificato, rientreranno nell’ordinario se superano un certo importo di fatturato annuo.

In particolare, per le imprese di servizi, il tetto massimo è di 500.000€, mentre per quelle  commerciali è previsto il limite dei 800.000€.

Come funziona la contabilità ordinaria

Al momento dell’apertura della partita IVA, il regime ordinario si può scegliere in modo automatico nel momento in cui rientri in una delle forme societarie che abbiamo indicato precedentemente. Nelle situazioni in cui è prevista la possibilità di utilizzare un altro sistema fiscale, dovrai essere tu a indicarlo al momento della registrazione.

Il regime ordinario è quello più completo, dal punto di vista della contabilità. Ciò determina anche una sua complessità, oltre a una serie di obblighi con scadenze ben precise. Ecco di seguito cosa devi considerare:

  • applicazione dell’IVA;
  • fatturazione elettronica;
  • compilazione dei libri sociali;
  • aliquote fiscali.

L’imposta sul valore aggiunto, conosciuta comunemente con l’acronimo di IVA, è un tassa indiretta che devi applicare su tutte le fatture a debito e a credito. Il suo valore varia in base alla tipologia di bene e servizio previsto in fattura.

Infatti, quella ordinaria è pari al 22%, mentre vi sono alcuni prodotti come carne, latte a lunga conservazione e l’energia elettrica che prevedono l’IVA al 10%. Invece, articoli come gli alimenti di prima necessità, l’acquisto della prima casa e i prodotti ottici prevedono l’imposta al 4%. Leggi anche la nostra guida su cos’è l’IVA.

Oltre all’inserimento dell’IVA in fattura, devi anche eseguire annualmente la dichiarazione IVA all’Agenzia delle Entrate, ed effettuare i versamenti IVA a scadenza mensile o bimestrale tramite F24 online.

Fatturazione elettronica

Dal 1° luglio 2022 è entrato in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica per tutte le partite IVA. Quindi è necessario inviare il documento fiscale attraverso il sistema SDI dell’Agenzia delle Entrate.

Potrai utilizzare gratuitamente il sito dell’ente oppure scegliere di impiegare uno dei migliori software online. Tieni presente che l’obbligo della fatturazione elettronica è previsto per tutte le attività professionali, ad esclusione per il momento di quelle sanitarie, e anche con il regime forfettario in alcuni casi è previsto questo obbligo.

Quali sono i registri da tenere

Ai fini fiscali, con il regime ordinario sei obbligato alla compilazione di alcuni registri per la tua contabilità. Nella tabella seguente abbiamo riportato i principali.

RegistriSpecifica
Libro giornaleVengono inserite le operazioni eseguite dall’attività d’impresa in modo cronologico
Libro inventariInclude l’inventario dei beni, lo stato patrimoniale, il conto economico
Registro beni ammortizzabiliSono registrati tutti i beni immobili presenti nei registri pubblici e tutti gli altri beni
Schede contabiliInclude tutti i conti e le scritture sistematiche
Registro IVAVengono riepilogati i movimenti iva

Infine, se la tua attività, nei due anni precedenti, ha raggiunto i 5 milioni di euro, dovrai compilare anche il Registro di magazzino. Inoltre, se hai dipendenti, sarai tenuto anche alla tenuta del Libro unico del lavoro.

Tassazione contabilità ordinaria
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Regime ordinario: le tasse

Nel regime ordinario si applicano le seguenti imposte:

  • IRPEF, per le persone fisiche;
  • IRES, per il reddito annuo delle società;
  • IRAP, imposta regionale sulle attività produttrici, applicata dal 1° gennaio 2022 solo sulle società;
  • IVA, l’imposta sul valore aggiunto su tutte le fatture attive e passive.

Inoltre, il calcolo delle tasse nel regime ordinario prevede l’applicazione di una serie di parametri:

  • principio di competenza;
  • costi detraibili e deducibili
  • sistema di proporzionalità.

In base al principio di competenza il reddito imponibile viene calcolato prendendo come riferimento le fatture nel momento in cui sono state emesse, indipendentemente  dall’avvenuto incasso. Si differenzia da quello per cassa, che  prevede un calcolo in base al momento in cui viene completata la transazione. Un esempio può essere utile.

In base al principio di competenza, se emetto una fattura il 12 novembre 2022 e questa mi viene pagata il 7 gennaio 2023, dovrò inserire l’importo fatturato nell’anno fiscale 2022.

Inoltre, rispetto al regime forfettario, che prevede un calcolo fisso del reddito imponibile, nel regime ordinario il reddito verrà determinato andando a sottrarre i guadagni ai costi sostenuti. Infatti, alcune spese possono essere dedotte, andando a ridurre l’importo su cui si paga la tassazione, mentre per alcune tasse come l’IVA sarà possibile detrarre l’importo versato ai fini di compensazione.

Se vuoi approfondire questo argomento leggi la nostra guida su partita IVA e cosa puoi scaricare. Quindi se hai fatturato per il 2021, 450.000€ con costi per 300.000€, il valore che verrà preso in considerazione come reddito è di 150.000€.

Regime ordinario: come si calcolano le tasse

Il calcolo delle tasse non è dei più semplici, dato che devi distinguere tra fatturato lordo, ovvero il complesso delle fatture e degli incassi emessi durante l’anno, e il reddito imponibile calcolato in base al principio di competenza.

Un valido consiglio, al fine di non commettere errori, pagando più tasse del dovuto oppure incorrendo in eventuali sanzioni, per un calcolo impreciso, può essere quello di farsi affiancare da un commercialista o un consulente.

La tassazione, nel sistema ordinario, è calcolata in base al principio di progressività, con aliquote IRPEF che aumentano in proporzione al reddito che viene generato dalla tua attività:

  • redditi fino a 28.000€ si applica il 23%;
  • dai 28.001€ ai 50.000€: si applica il 35%;
  • redditi superiori a 50.001€: la percentuale è del 43%.

In base a questo principio se hai aperto un’attività e in un anno hai fatturato 38.000€, verrà calcolato il 23% di tassazione sui 28.000€, mentre sui rimanenti 10.000€ (38.000-28.000) si applicherà una tassazione del 35%.

Regimi fiscali a confronto

Regime ordinario, semplificato e forfettario a confronto

La presenza di tre forme di regime fiscale porta spesso a domandarsi quale può essere quello più adatto alla propria attività d’impresa. La scelta è determinante, condizionando anche la tipologia di società che devi costituire o eventualmente modificare.

Nella tabella seguente abbiamo riassunto quali sono le principali caratteristiche dei tre sistemi fiscali.

DefinizioneRegime ordinarioRegime semplificatoRegime forfettario
Tipologia societàPiù adatta a società di capitali e di personePiù adatta a società di persone e partita IVA professionalePiù adatta a partita IVA professionale, ditta individuale
Fatturato annuoA partire da 500.000€ per le attività di servizi e da 800.000€ per quelle commerciali e di produzioneNon superiore a 500.000€ per le attività di servizi e i 800.000€ per quelle commerciali e di produzione85.000€
Calcolo del reddito imponibilePer competenzaPer cassaIn base forfettaria
FatturazioneElettronicaElettronicaElettronica
IVAPrevistaPrevistaFranchigia IVA
Detrazioni  e deduzioni fiscaliPresentiPresentiNon previste
TassazioneIRES, IRPEF e IRAPIRAP, IRES e IRPEFAliquota unica al 5% per i primi 5 anni e poi al 15%
BilancioObbligatorioNon previstoNon previsto
Libri contabiliPresentiPresenti in parteSolo numerazione delle fatture
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Regime ordinario o regime semplificato

La contabilità ordinaria e quella semplificata prevedono diversi elementi in comune. Ad esempio, nelle fatture di ambedue i sistemi si applica l’IVA e la tassazione va in base al sistema progressivo. Quando valutare di adottare il regime ordinario rispetto a quello semplificato?

Un primo parametro da prendere in considerazione è quello riguardante la tipologia di impresa. Il regime ordinario è obbligatorio per le società di capitale. Tuttavia, nel caso in cui scegli di aprire una SRL Unipersonale o una società di persone, allora devi andare a valutare l’eventuale fatturato annuo.

Il regime semplificato si applicherà in automatico nel momento in cui indicherai sul modulo di apertura dell’IVA che il tuo reddito sarà inferiore ai 500.000€ per le attività di servizio e di 800.000€ per quelle commerciali.

Sarà quindi utile redigere un business plan preciso, valutando in modo corretto il volume di affari. Si tratta di un compito non facile e che richiede una visione di insieme della futura attività che andrai a svolgere, e di qualcosa che potrai ottenere affidandoti a uno studio di commercialisti.

Inoltre, scegliere una contabilità semplificata  può essere adatta se hai deciso di aprire un negozio con un volume di affari limitato. Invece, il regime ordinario può essere molto vantaggioso se emetti diverse fatture a debito. In questo caso avrai la possibilità di detrarre i costi con una percentuale che varia dal 20% al 100% in base alle tipologie di spese sostenute e che andranno a determinare l’imponibile.

Infine, se disponi di un’impresa di grandi dimensioni, il regime ordinario può essere più utile per avere anche una visione completa dell’andamento della società, data la presenza della redazione dei bilanci e dei libri contabili. Leggi anche la nostra guida sul regime fiscale semplificato.

Regime ordinario o forfettario

Il regime forfettario prevede diversi vantaggi rispetto a quello ordinario:

  • franchigia IVA;
  • contabilità più semplice;
  • tassazione con un’aliquota fissa al 5% per i primi 5 anni e poi al 15%;
  • dichiarazione dei redditi solo nel caso in cui vi è stata fatturazione.

Uno degli aspetti più vantaggiosi è quello di non prevedere registri contabili. Dovrai solo emettere fatture in ordine progressivo. Inoltre, avrai una franchigia IVA in fattura.  Ciò vuol dire che non devi effettuare la dichiarazione IVA e i relativi versamenti mensili o trimestrali.

A questo puoi aggiungere che non è prevista la redazione di un bilancio. Infine, la tassazione si applica con un’aliquota unica del 5% rispetto alla media tra il 23% e il 43% del regime ordinario.

Tuttavia, per aderire al regime forfettario avrai bisogno di specifici requisiti societari ed economici. Infatti, può essere utilizzato solo dalle partite IVA personali, quindi come lavoratore autonomo o professionista, oppure se disponi di una ditta individuale. Infine, dal punto di vista economico non dovrai superare il fatturato annuo dei 85.000€.

Se vuoi conoscere tutti i vantaggi di questo sistema fiscale ti invitiamo a leggere la nostra guida sul regime forfettario. Rispetto al regime ordinario, quello forfettario è adatto per un’attività d’impresa in fase di avviamento, e per quelle che prevedono costi limitati e poche fatture passive.

Ad esempio, è perfetta se vuoi svolgere un’attività di freelance in maniera continuata e strutturata, se lavori nel settore digitale e se il guadagno annuo non è troppo elevato. Invece, se prevedi degli investimenti iniziali elevati e l’acquisto di diversi prodotti mensilmente, allora il sistema ordinario è quello più adatto.

Regime ordinario – Domande frequenti

Cos’è il regime ordinario?

Il regime ordinario è un sistema contabile obbligatorio per le società di capitali e adatto a quelle imprese che hanno un fatturato elevato non rientranti nei limiti previsti dal regime semplificato e forfettario.

Qual è la differenza tra regime ordinario e forfettario?

Vi sono alcune differenze giuridiche, dal punto di vista della tassazione e contabili. Potrai scoprirle tutte leggendo la nostra guida.

Quando conviene passare al regime ordinario?

Se hai adottato il regime semplificato o quello forfettario può essere utile passare al regime ordinario nel momento in cui hai delle spese documentate elevate.

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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 24 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

2 commenti su “Regime ordinario: come funziona, tasse e quando conviene. Guida completa”

    • Buonasera,
      ci sono molte variabili per il calcolo delle imposte e non è possibile dare una risposta precisa. Per approfondire può verificare sul sito della agenzia delle entrare gli scaglioni di reddito e le detrazioni fiscali per la corretta applicazione dell’IRPEF. Per un calcolo sommario potrebbe utilizzare uno dei calcolatori sul nostro sito.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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