Aprire un negozio: come fare, adempimenti e costi

Aprire un negozio online è una valida opportunità imprenditoriale. Ecco quali sono i requisiti di legge, i costi da sostenere e alcuni spunti per cominciare.

di Gennaro Ottaviano

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Aprire un negozio
  • Per aprire un negozio è necessario prestare attenzione a una serie di fattori come: requisiti personali, professionali e relative autorizzazioni.
  • Per aprire un negozio è necessario disporre di una partita IVA e sostenere dei costi, che possono essere ridotti grazie all’apertura di un negozio in franchising o di un e-commerce.
  • Tra le attività che possono ottenere un maggior successo, si possono considerare: un negozio di abbigliamento, un negozio di giocattoli oppure un distributore automatico.

Stai pensando di aprire un negozio fisico o virtuale? Vuoi sapere come fare e quali sono le normative? Queste domande sono comuni per chi vuole iniziare un’attività imprenditoriale nel settore del commercio al dettaglio. Per aprire un’attività dovrai considerare diversi aspetti: dai requisiti necessari, all’apertura della partita IVA, ai costi di investimento.

Scegliere di aprire un negozio può essere un’attività imprenditoriale vantaggiosa, soprattutto se decidi di avviarlo online. Puoi valutare di allestire un negozio virtuale, definito anche comunemente e-commerce, un sistema economico e al contempo veloce per iniziare un’attività di business.

Puoi però considerare anche la possibilità di una versione più tradizionale, il negozio fisico, con un locale situato in una giusta zona. Infine, è possibile combinare ambedue le realtà tra tecnologia e tradizione. Come vedi le scelte possibili sono diverse. Nella nostra guida disporrai di tutte le informazioni utili per avviare in breve tempo la tua attività commerciale.

Come aprire un negozio

La fase di emergenza collegata alla pandemia ha portato a un leggero rallentamento del settore delle vendite al dettaglio, ma aprire un negozio fisico continua a essere una delle attività più ricercate. Infatti, nel 2021 il numero di esercizi commerciali è arrivato a quota 735 mila in tutta Italia, con una presenza maggiore di strutture in regioni come Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia.

Quali sono i passi da seguire se vuoi dedicarti a questa attività? Devi considerare che disporre di un negozio fa parte di quei lavori che vengono svolti in piena autonomia e quindi dovrai considerare che è necessario investire del tempo, denaro e soprattutto tanta dedizione e inventiva.

Per esempio, aprire un negozio di abbigliamento è una possibilità interessante in Italia, e protrai decidere se puntare su un brand particolare, oppure scegliere di offrire prodotti accessibili a un target più ampio di persone. Qualunque sia la tua idea imprenditoriale, i passi da seguire prevedono la valutazione di alcuni aspetti:

  • requisiti personali;
  • requisiti professionali;
  • autorizzazioni;
  • rispetto della normativa fiscale;
  • valutazione dei costi;
  • scelta della tipologia di negozio.

Requisiti personali e professionali

Se vuoi aprire un negozio dovrai avere la maggiore età. Inoltre, sono richiesti una serie di requisiti che vengono definiti morali. In particolare, non dovrai avere avuto delle condanne penali con pene superiori ai 3 anni, o commesso reati contro la Pubblica Amministrazione. Devi disporre della cittadinanza italiana oppure di un permesso di soggiorno. Infine, se sei stato sottoposto a un fallimento, dovranno essere trascorsi almeno 5 anni dalla chiusura.

Altro aspetto da considerare riguarda i requisiti professionali. Per esempio, se vuoi aprire un negozio di scarpe o uno di abbigliamento, non ti verrà richiesta una laurea o una particolare iscrizione all’albo. Ben diversa è l’apertura di un negozio alimentare o di un bar. In questo caso dovrai disporre di una serie di qualifiche professionali:

  • abilitazione SAB: autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande;
  • attestato HCCP: necessario per la produzione e la lavorazione di alimenti.

Le abilitazioni vengono conseguite previo corso organizzato da una scuola di formazione o da enti locali. In ogni caso potrai aprire un negozio anche senza disporre personalmente di questi requisiti, ma assumendo tra il personale un responsabile che dispone delle relative qualifiche.

Le autorizzazioni

Per iniziare un’attività in un negozio fisco avrai necessità di disporre di un locale. La scelta della location è fondamentale per avere maggiori probabilità di successo, valutando con attenzione i competitor e il target di clienti a cui ti potrai rivolgere. Inoltre, dovrai trovare l’immobile più adatto e che rispetti una serie di requisiti di legge.

Per poter aprire un negozio, dovrai disporre di un’autorizzazione del Comune in cui ha sede la tua attività commerciale, e presentare la Dichiarazione di Inizio Attività, aprire le posizioni INPS e INAIL e richiedere l’autorizzazione per esporre l’insegna. Dovrai effettuare dei lavori per mettere a norma e in sicurezza gli ambienti, oltre a rispettare eventuali direttive specifiche che variano in base all’attività.

A questo proposito, sarà utile andare a verificare quali sono direttamente presso l’ASL di competenza, oppure ti protrai rivolgere a uno studio di commercialisti specializzato.

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Aprire un negozio: la partita IVA

Tra le domande più frequenti che riguardano l’apertura di un negozio vi è quella legata alla partita IVA. Ancora oggi c’è una certa confusione, tra attività imprenditoriale continuata e quella occasionale. Se vuoi approfondire questo argomento leggi la nostra guida sulla prestazione occasionale.

Cerchiamo di portare un po’ di chiarezza su questo aspetto. Iniziamo dal concetto di attività occasionale. Questa prevede dei limiti di tempo complessivo per il suo svolgimento pari a 30 giorni all’anno, e non potrai superare il tetto di reddito di 5.000€. Inoltre, l’attività dovrà essere saltuaria e non organizzata.

Sono tutti aspetti che non si adattano a un negozio. Per allestire un esercizio fisico, dovrai organizzare e pianificare la tua attività, oltre al fatto che la effettuerai in modo continuato. Quindi se vuoi avviare un esercizio commerciale è obbligatorio disporre di una partita IVA. Lo stesso vale se decidi di aprire un negozio online. Consigliamo la lettura della nostra guida completa su come aprire partita IVA per un e-commerce.

Come aprire partita IVA per un negozio

Oggi la procedura è stata notevolmente semplificata, dato che potrà essere effettuata direttamente online, sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre, se devi aprire un e-commerce, l’operazione è stata ulteriormente resa più veloce, grazie al servizio ComUnica.

Effettuare questa operazione in autonomia, da un lato prevede dei vantaggi, soprattutto economici, ma anche una serie di insidie. Infatti, dovrai porre attenzione ai dati da fornire e alla tipologia di regime societario da scegliere, oltre al codice ATECO di riferimento in base al tipo specifico di vendita che intendi portare avanti.

Si tratta di fattori che influenzeranno il tuo business futuro. Per non commettere errori, un valido consiglio è quello di farsi affiancare da uno studio di commercialisti. Di seguito andremo ad analizzare alcuni passaggi importanti, come la scelta del regime fiscale e quello previdenziale.

Il regime fiscale e i contributi previdenziali

In contemporanea all’apertura della partita IVA, dovrai indicare la tipologia di regime fiscale da adottare. Avrai due opzioni:

  • regime forfettario;
  • regime ordinario.

Il regime forfettario può essere applicato se si dispongono di alcuni requisiti. In primo luogo, dovrai avere una ditta individuale. Inoltre, si richiede che il fatturato annuo non superi i 65.000€. Queste due condizioni permettono di includere nel regime agevolato anche i negozi online o quelli fisici.

Se invece decidi di aprire un negozio con una società di persone o una di capitali, allora dovrai aderire al regime ordinario. Infine, dovrai scegliere la Cassa previdenziale di riferimento. In questo caso come attività collegata al commercio dovrai aderire alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS.

Aprire un negozio in franchising
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Aprire un negozio: costi

Programmare l’apertura del tuo negozio è fondamentale, al fine di valutare con attenzione quali sono i costi che dovrai affrontare. In questa prospettiva diventa utile stilare un business plan, ovvero un documento in cui verranno inserite tutte le informazioni utili per creare la tua attività d’impresa, compresi i guadagni e le spese da affrontare:

  • spesa per la partita IVA;
  • costo di apertura della società;
  • spesa per le autorizzazioni;
  • spese per l’allestimento dei locali;
  • costi di gestione.

La richiesta di un codice IVA non prevede un costo, mentre dovrai pagare un contributo pari a 200€ per la registrazione in Camera di Commercio della tua società, più i relativi bolli, oltre ai costi di apertura presso un notaio o uno studio di commercialisti. Inoltre, se ti fai affiancare da un consulente, un’operazione consigliata, dovrai aggiungere anche i costi del suo operato, che si aggirano tra gli 800€ e i 1.500€.

Un’altra spesa da considerare riguarda le autorizzazioni, che variano dai 300€ ai 1000€ in base alla location e alle dimensioni del locale. Inoltre, dovrai considerare le spese di affitto dell’immobile, l’allestimento estetico e le forniture necessarie per iniziare l’attività con l’acquisto dei prodotti. In linea di massima per aprire un negozio fisico avrai bisogno di una somma compresa tra 20.000€ e 80.000€.

A questo dovrai aggiungere i costi di gestione, tra i quali quelli per le utenze e le tasse che, se rientri nel regime forfettario, prevedono un’aliquota fissa del 5% per i primi 5 anni. Invece, se hai aderito al regime ordinario dovrai considerare l’IRAP, oltre all’IRES, con un’aliquota pari a circa il 37%.

Aprire un negozio a costo zero è possibile?

Come puoi notare aprire un negozio prevede comunque un investimento importante. Potrai ridurre l’importo se decidi di partecipare a una delle iniziative statali con i finanziamenti a fondo perduto.

Sono opportunità molto valide, con la possibilità di restituire il prestito in una tempistica ampia e con tassi d’interesse pari quasi a zero. In ogni caso si prevede quasi sempre un investimento iniziale e inoltre, le tempistiche sono piuttosto lunghe. Questo non ti deve scoraggiare dal decidere di sviluppare il tuo progetto di negozio.

Infatti, grazie al web e a nuove forme di collaborazione commerciale, avrai l’opportunità di aprire un negozio, anche con una spesa minima e in alcuni casi pari a zero. Le opportunità sono due:

  • aprire un negozio in franchising;
  • aprire un negozio online.

Come fare per aprire un negozio in franchising

Il termine franchising identifica una particolare tipologia di attività commerciale che prevede una collaborazione tra una società e un piccolo imprenditore. Il funzionamento è abbastanza semplice, dato che l’azienda di franchising ti offrirà il suo marchio e tutto il necessario per avviare la tua attività d’impresa. In questo modo potrai sfruttare un brand già conosciuto sul territorio, oltre a disporre di prodotti di qualità e che hanno già una nicchia di mercato.

Un altro vantaggio riguarda proprio l’investimento iniziale. Alcuni franchising richiedono il versamento minimo di una quota, che comunque è ridotta rispetto a quella che devi versare per aprire un’attività da solo. In altri casi sono presenti società che ti permettono di allestire il tuo negozio a costo zero.

Infine, anche le procedure di ristrutturazione e allestimento sono semplificate, dato che sarà l’azienda di franchising stessa ad affrontare il relativo iter burocratico. Cosa ci guadagnano queste aziende? Sarai obbligato a vendere solo i loro prodotti e si applicheranno delle royalty mensili.

Aprire un negozio online
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Aprire un negozio online

Oggi si può aprire un negozio da casa utilizzando un computer e gestendo tutte le attività online. Come fare? Ti basterà creare un e-commerce. I costi sono ridotti, dato che dovrai considerare solo quelli relativi all’allestimento di un sito:

  • acquisto di un dominio;
  • servizio di hosting;
  • consulenza di un’agenzia di marketing;
  • creazione della pagina.

In aggiunta, grazie a nuove formule commerciali come il dropshipping, avrai la possibilità di effettuare le vendite senza necessità di disporre di un magazzino, abbassando i costi di avviamento.

Nel momento in cui un utente acquisterà un prodotto presente sul tuo e-commerce, ti rivolgerai direttamente allo specifico fornitore per acquistarlo. Sarà quest’ultimo a inviarlo all’utente.

Aprire un negozio online ti offe un perfetto connubio di economicità e innovazione. Infine, avrai il vantaggio di vendere qualunque tipologia di prodotto, da quelli più comuni a quelli considerati i trend del momento.

Aprire un negozio: idee e spunti

Quale negozio aprire oggi? La scelta non è semplice, anche data la situazione di instabilità economica collegata al Covid-19 e alla guerra nell’Est Europa. Vi sono però dei settori che comunque, ancora oggi, sono considerati validi grazie alla tipologia di prodotti presenti che rimangono quelli più ricercati dagli utenti anche nelle fasi di crisi o all’aspetto innovativo.

Scegliendo in modo pianificato, potrai arrivare ad un buon rapporto tra costi di investimento e rendimento nel tempo. Tra alcune delle idee più sicure oggi ci sono: un negozio di abbigliamento, di prodotti alimentari, di giocattoli, ma non solo. Anche aprire un distributore automatico può far fruttare nel tempo. Vediamo nello specifico come aprire questi tipi di attività.

Aprire un ecommerce

Aprire un negozio di abbigliamento

Negli ultimi anni sono numerosi i franchising che hanno puntato a offrire i loro brand ai piccoli imprenditori con un mutuo vantaggio. Inoltre, l’abbigliamento può essere una valida soluzione per allestire un e-commerce di successo

Infatti, potrai puntare sulla vendita di prodotti di nicchia, aprendo ad esempio un negozio di scarpe, oppure scegliere un target più ampio e quindi vendere prodotti ad un prezzo competitivo.

In questo caso i costi per avviare l’attività possono anche essere molto variabili, e generalmente si spende una cifra ridotta se ci si affida ad una catena di negozi già presente sul territorio, procedendo ad esempio tramite franchising.

Aprire un negozio di alimentari

Durante la fase di pandemia il settore alimentare è stato quello che ha incrementato in modo esponenziale le vendite sia online, sia attraverso i negozi fisici. Un dato che fa riflettere e che pone questa tipologia di attività tra quelle che ti possono offrire diverse opportunità imprenditoriali.

Le opzioni a questo proposito sono veramente tante, valutando anche che i prodotti alimentari italiani vengono esportati in tutto il mondo, e c’è ampia libertà per nuove idee. Ecco quali sono alcuni esempi di negozi che potrai allestire:

  • alimentari di nicchia;
  • minimarket;
  • supermercati;
  • prodotti biologici;
  • alimenti specifici per il fitness.

Anche in questo caso i costi sono molto variabili: se si tratta di una piccola attività possono bastare 40.000 o 50.000 euro, mentre per attività più grandi può essere necessario un investimento iniziale maggiore, anche superiore a 100.000 euro.

Aprire un negozio di giocattoli

Un altro settore che continua a essere interessante è quello del mondo dei giocattoli. In linea di massima sarà necessario un investimento tra i 30.000€ e i 60.000€ soprattutto se si punta al trend del momento, legato al reparto videogiochi.

Infatti, la vendita di console e di relativi servizi di abbonamento è tra le attività attualmente più remunerative quando si tratta di aprire un negozio. Seguono gli oggetti di merchandising e i giocattoli per bambini.

Un negozio di giocattoli o di videogiochi è un’attività che potrai allestire sia fisicamente, sia sfruttando le potenzialità di un e-commerce, vendendo ad un pubblico più vasto tramite internet.

Aprire un negozio di distributori automatici

Infine, tra le attività che prevedono un rapporto costo-rendimento vantaggioso, vi è quello dei distributori automatici. Un campo che si è evoluto moltissimo, grazie all’abbattimento dei costi del personale.

Infatti, i primi utilizzi dei sistemi automatizzati, erano strettamente connessi solo al mondo della somministrazione di bibite e snack. Oggi avrai la possibilità di creare un negozio con distributori in diversi settori.

Un esempio? Con il sistema automatico puoi aprire una yogurteria, un negozio di vendita di occhiali oppure di prodotti di nicchia. In molti casi è necessaria la presenza del personale ad assistere la clientela, in altri invece si può decidere di allestire un negozio del tutto automatico.

Un negozio di distributori automatici è molto conveniente dal punto di vista dei costi: per aprire questo tipo di attività possono essere sufficienti 1.000 o 2.000 euro inizialmente, e la rendita è continua nel tempo, soprattutto quando si sceglie una zona molto frequentata.

Aprire un negozio – Domande frequenti

Quale negozio aprire oggi?

Le opportunità per aprire un negozio oggi sono diverse, e può essere vantaggioso scegliere di vendere online. Leggi la nostra guida per individuare quali sono le possibilità più adatte alle tue necessità.

Serve partita IVA per aprire un negozio?

Sì, per aprire un negozio fisco, o un e-commerce, è necessario disporre di partita IVA. Inoltre bisogna rispettare alcuni adempimenti, come l’apertura di una posizione INPS o INAIL, e presentare specifiche richieste al Comune.

Come aprire un negozio senza soldi?

Potrai aprire un negozio con un investimento minimo aderendo ad un franchising, oppure aprendo un e-commerce per la vendita online, o sfruttando le opportunità del dropshipping.

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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 26 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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