- Le PMI possono accedere a finanziamenti bancari tradizionali tramite due principali modalità: i prestiti d’impresa o mutui aziendali.
- Per ottenerli, l’impresa deve soddisfare alcuni requisiti legati alla sua stabilità finanziaria, alla regolarità nei pagamenti fiscali e contributivi e alla capacità di generare flussi di cassa sufficienti.
- Esistono inoltre strumenti agevolativi che permettono di accedere al credito con condizioni più favorevoli, grazie alla riduzione del rischio per gli istituti di credito o contributi a fondo perduto per esigenze specifiche.
Per una piccola o media impresa, accedere a un finanziamento bancario può rappresentare una fase cruciale del proprio percorso di crescita. Sia che si tratti di investire in nuove attrezzature, che di ampliare la propria attività o affrontare una fase di difficoltà temporanea, ottenere il credito giusto può fare la differenza tra il successo e la stagnazione.
Tuttavia, le banche non concedono prestiti con leggerezza: è necessario soddisfare una serie di requisiti, dimostrare solidità finanziaria e, in molti casi, offrire garanzie adeguate. In questo articolo esploreremo le principali modalità di finanziamento bancario per le PMI, i criteri di valutazione utilizzati dalle banche e gli strumenti che possono agevolare l’accesso al credito.
Indice
Requisiti per chiedere un finanziamento bancario
Accedere a un finanziamento bancario, soprattutto per una PMI, non è mai un processo semplice né automatico. Le banche si muovono con estrema cautela quando si tratta di erogare prestiti a imprese, poiché l’obiettivo primario è ridurre il rischio di insolvenza.
Per questo motivo, prima di concedere un prestito, valutano con attenzione la situazione finanziaria dell’azienda e la sua capacità di restituire il denaro. In generale, ci sono due elementi fondamentali che influenzano la decisione: il merito creditizio e le garanzie che l’impresa può offrire.
1. Il merito creditizio
Il merito creditizio è senza dubbio uno degli elementi più determinanti per ottenere un finanziamento bancario, soprattutto per le PMI. Le banche valutano attentamente la storia finanziaria di un’azienda per stabilire se rappresenta un rischio accettabile o meno.
Un’impresa che ha dimostrato di saper gestire in modo efficace i propri debiti e di rispettare le scadenze di pagamento avrà un merito creditizio elevato, che le consentirà di accedere a finanziamenti con condizioni favorevoli.
D’altra parte, un’azienda che ha avuto problemi di insolvenza o ritardi nei pagamenti potrebbe trovare maggiori difficoltà nell’ottenere nuovi finanziamenti o essere costretta a pagare tassi di interesse più alti per compensare il rischio percepito dalla banca.
Ma il merito creditizio non si basa solo sul passato: la banca analizzerà anche la situazione finanziaria attuale dell’impresa, valutando il bilancio e la capacità di generare flussi di cassa sufficienti a coprire le rate del prestito. Un’impresa con margini operativi stabili e un livello di indebitamento sotto controllo sarà considerata meno rischiosa.
2. Che garanzie vuole la banca per un finanziamento bancario?
Quando una banca si trova di fronte alla decisione di concedere un prestito a una PMI, valuta non solo la solidità finanziaria e il merito creditizio dell’azienda, ma anche la capacità di offrire garanzie reali o personali.
Le garanzie reali sono beni tangibili che possono essere impegnati per coprire il prestito. Questi possono includere:
- immobili;
- attrezzature;
- macchinari;
- altri beni patrimoniali che l’azienda possiede.
Offrire beni di valore come garanzia riduce il rischio per la banca, poiché in caso di insolvenza, questi beni possono essere utilizzati per recuperare il credito concesso.
Per le PMI che hanno un patrimonio limitato o che sono di recente costituzione, può però risultare difficile offrire garanzie reali sufficienti. In questi casi, è frequente che la banca richieda garanzie personali, vincolando direttamente il patrimonio dell’imprenditore o dei soci principali.
Le PMI devono quindi essere preparate a negoziare questo aspetto con le banche, dimostrando da una parte la capacità di offrire garanzie credibili, ma anche sapendo difendere le proprie risorse per evitare di impegnare asset strategici in modo eccessivo.
Finanziamento bancario: le opzioni disponibili per le PMI
Ci sono due strumenti principali di cui una PMI può avvalersi: il prestito impresa e il mutuo aziendale. Entrambe sono opzioni valide, ma presentano caratteristiche diverse che si adattano a esigenze finanziarie specifiche.
1. Prestito d’impresa
Il prestito impresa è solitamente indicato per necessità a breve o medio termine. Se la tua azienda ha bisogno di liquidità immediata, ad esempio per acquistare scorte, espandere la produzione o avviare un nuovo progetto, questa soluzione potrebbe fare al caso tuo.
La durata del prestito varia tra l’1 e i 10 anni, con un piano di rimborso a rate costanti, mensili o trimestrali. In genere, il prestito impresa non richiede una garanzia reale, ma alcune banche potrebbero chiedere una fideiussione personale, soprattutto se l’azienda è giovane o con una storia creditizia limitata.
2. Mutuo aziendale
Il mutuo aziendale è invece una soluzione a lungo termine, pensata per finanziare investimenti di maggiore entità, come l’acquisto di un immobile o macchinari strategici. Il mutuo può avere una durata che si estende anche fino a 20-25 anni e prevede sempre una garanzia reale, generalmente legata al bene che viene acquistato.
Questo tipo di finanziamento è particolarmente indicato per chi vuole dilazionare un investimento importante su un arco di tempo prolungato, riducendo così l’impatto economico immediato.
Il Fondo di Garanzia per le PMI
Per facilitare l’accesso al credito alle PMI, lo Stato ha istituito uno strumento particolarmente prezioso: il Fondo di Garanzia per le PMI. Gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico, esso interviene come garante nei confronti delle banche, riducendo il rischio legato alla concessione del prestito.
In pratica, il Fondo copre una parte del finanziamento richiesto, offrendo così maggiore sicurezza all’istituto di credito, che può quindi erogare prestiti anche a imprese che potrebbero non disporre delle garanzie necessarie o che hanno una storia creditizia recente.
Il grande vantaggio del Fondo di Garanzia è che permette alle PMI di ottenere finanziamenti senza dover impegnare eccessivamente i propri beni aziendali o personali. Il Fondo può coprire fino all’80% del finanziamento, a seconda delle caratteristiche dell’operazione e del settore in cui l’impresa opera.
Accanto al Fondo di Garanzia, le PMI possono inoltre beneficiare del sistema dei Confidi, i consorzi di garanzia collettiva fidi, che offrono garanzie alle banche per conto delle PMI associate, riducendo ulteriormente il rischio per gli istituti di credito.
I Confidi si presentano come dunque garanti, migliorando il merito creditizio dell’azienda. Il che permette all’impresa di accedere a prestiti con tassi di interesse più bassi o a condizioni più favorevoli, rispetto a quelle che potrebbe ottenere in autonomia. Grazie a questa doppia garanzia, sia del Fondo che dei Confidi, anche le PMI con difficoltà di accesso al credito trovano maggiori opportunità di finanziamento.
In entrambi i casi, per accedere a queste opportunità l’impresa deve però rispettare comunque alcuni requisiti legati alla sua dimensione, alla regolarità nei pagamenti fiscali e contributivi e ad altre condizioni specifiche.
Finanziamenti agevolati per le PMI
Parallelamente al Fondo di Garanzia, esistono diverse forme di finanziamento agevolato messe a disposizione dallo Stato o dall’Unione Europea, che prevedono condizioni di finanziamento più favorevoli rispetto ai prestiti tradizionali, con tassi di interesse più bassi, durate più lunghe e modalità di rimborso più flessibili.
Un esempio sono i contributi a fondo perduto, che permettono alle imprese di ottenere un finanziamento senza l’obbligo di restituzione, a patto che vengano rispettate determinate condizioni, come l’utilizzo del denaro per specifici progetti di sviluppo. Quelli attualmente disponibili sono:
- Nuova Sabatini, una misura disponibile per ora per tutto il 2024 e che supporta le PMI nell’acquisto di nuovi beni strumentali, macchinari, attrezzature, software e hardware. È possibile ottenere un contributo a fondo perduto anche per l’acquisto di attrezzature a basso impatto ambientale grazie alla linea “Sabatini Green”;
- Resto al Sud, un incentivo rivolto agli imprenditori fino a 55 anni che operano in regioni del Sud Italia o nelle aree colpite da terremoti (Lazio, Marche, Umbria) e isole minori. Offre fino al 50% di contributi a fondo perduto per coprire le spese ammesse, mentre il restante 50% può essere finanziato a tasso agevolato;
- Fondo PMI Creative, un bando specifico per le imprese creative, finalizzato a incentivare l’innovazione e la crescita in settori come cultura, design e tecnologia creativa. Il fondo supporta l’acquisto di attrezzature, servizi e formazione necessari a sviluppare progetti innovativi;
- Digital Transformation, un fondo pensato per sostenere la trasformazione digitale delle PMI attraverso progetti di implementazione di tecnologie digitali avanzate. Il contributo copre il 50% delle spese ammissibili, per progetti che vanno da 50.000 a 500.000 euro;
- Fondo IPCEI H2 Move, che supporta la realizzazione di progetti industriali legati all’uso dell’idrogeno per la mobilità sostenibile. Questo bando specifico partirà da ottobre, ma le aziende interessate possono già prepararsi.
Altri strumenti di agevolazione includono i prestiti a tasso agevolato, come gli incentivi statali previsti da ON – Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero o Smart&Start Italia, che prevedono tassi di interesse inferiori rispetto a quelli di mercato e i bandi europei che finanziano progetti in settori strategici come l’innovazione tecnologica, l’energia rinnovabile e la sostenibilità ambientale. Tra i programmi da tenere d’occhio, si segnalano:
- Horizon Europe, ovvero il principale programma dell’UE per la ricerca e l’innovazione, con un budget di 95,5 miliardi di euro fino al 2027. Le PMI possono partecipare tramite partenariati internazionali per progetti nei settori della salute, clima, digitale, energia e agricoltura. Un’opportunità rilevante per le PMI è l’European Innovation Council (EIC), che finanzia l’innovazione tecnologica nelle imprese;
- Programma COSME – Single Market Programme, uno dei principali strumenti di supporto alle PMI europee, che offre finanziamenti per la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese e Include agevolazioni per migliorare l’accesso ai mercati e l’innovazione nelle PMI;
- EIC Accelerator, bando parte di Horizon Europe, che fornisce sovvenzioni e investimenti per startup e PMI innovative che sviluppano tecnologie rivoluzionarie. Si concentra sulle imprese con alto potenziale di crescita e offre supporto finanziario per progetti che mirano a trasformare le innovazioni tecnologiche in prodotti commercializzabili;
- Interreg Europe, programma che supporta la cooperazione interregionale, consentendo alle PMI di partecipare a progetti con altre imprese e enti pubblici europei. Si concentra su temi come lo sviluppo regionale, la sostenibilità ambientale e l’innovazione.
Partecipare a questi programmi “speciali” richiede però una preparazione accurata e, in molti casi, il supporto di consulenti esperti, ma rappresenta un’opportunità importante per ottenere fondi a condizioni molto vantaggiose.
Francesca Di Feo
Redattrice Partitaiva.it