- L’Istat ha certificato il calo della produzione industriale italiana a settembre 2023.
- Lo stesso andamento viene registrato anche nel resto dell’Eurozona.
- Le motivazioni di questo andamento sono molteplici: dallo spostamento dei consumi dai beni ai servizi, alla scarsa disponibilità di materie prime fino all’inflazione.
Nel corso del mese di settembre 2023 l’indice complessivo della produzione industriale è calato, in termini tendenziali, del 2% rispetto al mese di agosto. Rimane sostanzialmente invariato l’indice destagionalizzato.
A comunicare ufficialmente questi dati è l’Istat1, che ha messo in evidenza un calo complessivo nella produzione industriale del paese: dati che, grosso modo, sono in linea con quelli dell’Eurozona, dove, secondo i dati di Eurostat, la produzione industriale è risultata essere più debole del previsto.
L’output, infatti, ha segnato in UE un calo dell’1,1% su base mensile, dopo che ad agosto era stato registrato un +0,6%. Ma entriamo nel dettaglio ed analizziamo i dati presentati dagli istituti di di statistica.
Indice
La produzione industriale in Italia

Secondo quanto riportato dall’Istat, a settembre 2023 è stato stimato che l’indice destagionalizzato della produzione industriale è rimasto invariato rispetto al mese di agosto. Rispetto ai tre mesi precedenti, nel terzo trimestre il livello della produzione è aumentato dello 0,2%. Ma non basta a individuare una crescita tendenziale.
Entrando nello specifico, l’indice destagionalizzato ha mostrato degli aumenti congiunturali per:
- i beni strumentali: +1,5%;
- l’energia: +1,1%;
- i beni intermedi: +0,8%.
È stata, invece, registrata una flessione per quanto riguarda i beni di consumo, che si sono attestati su un -2,2%. A settembre, al netto degli effetti di calendario, a registrare un calo in termini tendenziali del 2% è l’indice di produzione industriale complessivo.
Calo della produzione industriale: i settori

È necessario tenere a mente, però, che i giorni lavorativi in calendario sono stati 21 ad agosto e 22 a settembre. A registrare degli incrementi tendenziali sono unicamente i beni strumentali: +2,6%. Registrano un calo invece:
- energia: -0,4%;
- beni intermedi: -2,6%;
- beni di consumo: -6,5%.
A segnare un andamento positivo, invece, sono i seguenti settori di attività:
- fabbricazione di mezzi di trasporto: +11,2%;
- produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici: +2,3%;
- fabbricazione di prodotti chimici: +0,9%.
Pesano sul comparto:
- industria del legno, della carta e della stampa: -11,6%;
- industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori: -10,9%;
- fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche: -4,0%.
Produzione industriale debole nell’Eurozona
Stando a quanto ha riportato l’Eurostat, l’Istituto di Statistica dell’Unione europea2, la produzione industriale dell’Eurozona a settembre è stata più debole del previsto. Su base mensile, l’output ha registrato un decremento dell’1,1% dopo che ad agosto era stato registrato un +0,6%. Il dato risulta essere inferiore alle attese del mercato, che si aspettavano un calo dell’1%.
Anche su base annua è stato registrato un decremento della produzione industriale, che ha segnato un -6,9% dopo il -5,1% del mese di agosto, ma contro un -6,3% atteso dalle previsioni.
Su base mensile, per quanto riguarda l’Europa dei 27, è stata registrata una variazione pari ad un -0,9% dopo che ad agosto era stato registrato un +0,6%. Mentre su base annua ci si è attestati su un -6,1% dopo il -4,4% del precedente mese.
Le cause dietro al calo di produzione
Quali sono le cause che stanno dietro a questo calo della produzione industriale? Il Centro Studi Confindustria non risponde direttamente a questa domanda, ma scatta una fotografia precisa di cosa stia accadendo, utile a comprendere le motivazioni che stanno dietro a questa debolezza.
Secondo l’associazione degli industriali a frenare la manifattura globale ci sarebbe uno spostamento dei consumi dai beni ai servizi. Ma non solo: l’industria europea, che ruota principalmente intorno a quella tedesca, si sta indebolendo. La stretta monetaria sta rendendo più difficili le condizioni della domanda, soprattutto di investimenti.
Per ciò che riguarda l’Italia, la bassa disponibilità di materie prime ha comportato conseguenze non trascurabili sulle imprese di diversi comparti. Con una reazione a catena di aumento dei prezzi, le imprese si sono trovate in difficoltà sotto molti aspetti.
Produzione industriale – Domande frequenti
sì, è corretto. Ha registrato un calo in termini tendenziali del 2%, ovvero dell’indice di produzione industriale complessivo. Scopri qui gli ultimi dati Istat.
Anche in questo caso c’è una certa debolezza, con un output in calo del’1,1%.
La cause sono molteplici: tra queste c’è uno spostamento della domanda dai beni ai servizi. Va anche considerato il particolare momento economico, oltre alla mancanza di materie prime che ha danneggiato l’andamento di molte imprese.
- Produzione industriale – Settembre 2023, comunicato stampa Istat, istat.it ↩︎
- “Industrial production down by 1.1% in the euro area and by 0.9% in the EU“, Eurostat, ac.europa.eu ↩︎
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