Ragione sociale: cosa significa, a cosa serve, esempi

La ragione sociale è un elemento essenziale per la costituzione di una società e di una ditta individuale. Ma qual è la differenza tra ragione sociale e denominazione? Leggi la guida per sapere come funziona.

revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • La ragione sociale è un elemento necessario per una società o una ditta che deve iscriversi al Registro delle Imprese.
  • Per una società la ragione sociale deve contenere il nome di almeno uno dei soci, mentre per i liberi professionisti corrisponde al nome e cognome del professionista.
  • Al contrario della ragione sociale, la denominazione può essere un nome di fantasia e fa riferimento ad una società di capitali.

Il nome di una società di persone per il nostro ordinamento, e più nello specifico nel nostro diritto societario, è noto come ragione sociale. Rappresenta non solo uno degli elementi essenziali per la costituzione di una società, ma svolge anche molteplici scopi.

Prima di tutto la ragione sociale è necessaria per identificare la società di persone di riferimento. In più, serve a distinguere la società dal singolo socio. Per scegliere la ragione sociale è necessario rispettare alcuni criteri ben precisi. Tra questi il più importante è il seguente: la ragione sociale di una società di persone deve contenere il nome di almeno uno dei soci.

La ragione sociale è quindi una componente fondamentale di una società, quando viene costituita. Vediamo in questo articolo cos’è la ragione sociale, quale esempio pratico di nome, come funziona e per quali tipologie di società è prevista dalle normative italiane.

Ragione sociale: cos’è

Ogni società per essere identificata ha bisogno di assegnarsi un nome, e cioè una ragione sociale. Il significato di ragione sociale quindi sta nel nome di una società di persone o di una ditta individuale iscritta nel Registro delle Imprese. È quindi un nome che bisogna assegnare alle diverse società possibili, in base all’ordinamento italiano, come:

Ma la ragione sociale esiste anche per i privati, purché aprano una ditta individuale da inserire nel Registro delle Imprese. È, tuttavia, importante non confondere la ragione sociale con la denominazione di una società, e di seguito ti spiegheremo quali sono le differenze tra i due termini.

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Ragione sociale: a cosa serve

Cos'è la ragione sociale

La ragione sociale è un elemento essenziale del contratto costitutivo della società di persone, e serve a identificare una società. Ma in realtà lo scopo della ragione sociale è duplice:

  • identificazione della società;
  • distinzione dal singolo socio e dalle altre società.

Spesso la ragione sociale viene richiesta nella compilazione di documenti e atti emessi dalla stessa società. Questo nome viene inserito anche nelle fatture emesse dall’attività, insieme al logo. In assenza della ragione sociale in fattura, questa non è considerata regolare. Inoltre, sarà necessariamente presente nel Registro delle Imprese.

Una funzione similare la svolge la denominazione, che non è prevista per le società di persone, ma solamente per le società di capitali.

Ragione sociale e denominazione: le differenze

Ragione sociale e denominazione all’apparenza possono sembrare la medesima cosa. Per capire la differenza che intercorre tra questi due termini occorre fare una precisazione. Nel nostro sistema esistono due tipologie di società secondo il grado di responsabilità dei soci, che sono:

  • Società di persone: in cui i soci hanno una responsabilità illimitata e solidale di fronte ai creditori, e rispondono anche con il patrimonio personale;
  • Società di capitali: in cui i soci hanno una responsabilità limitata verso i creditori che si limita al capitale sottoscritto.

Chiarita questa differenza, è più facile capire cosa si intende per denominazione di una società. Semplicemente, le due terminologie si applicano in casi diversi. Per cui possiamo riassumere questo concetto con i seguenti punti:

  • la ragione sociale è il nome delle società di persone;
  • la denominazione è il nome delle società di capitali.

Quindi, le società per azioni (S.p.a,), le società a responsabilità limitata (S.r.l.) e le società in accomandita per azioni (S.a.p.a.) non hanno l’obbligo di usare il nome di uno dei soci nella denominazione della società. La denominazione di una società di capitali può essere un nome di fantasia seguito dal tipo di società (S.p.a., S.a.p.a. o S.r.l.).  

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La scelta della ragione sociale

Come funziona la ragione sociale

Nella scelta del nome della società di persone bisogna fare attenzione ad alcuni criteri essenziali. È bene tenere a mente che il nome della società di persone:

  • può contenere espressioni di fantasia, patronimici o riferimenti all’attività d’impresa;
  • deve contenere il nome di almeno un socio (accomandatario per le S.a.s.);
  • deve indicare il tipo di società (S.n.c., s.s. o s.a.s.).

Le società devono anche rispettare, nella scelta del nome, i principi generali di:

  • verità;
  • novità;
  • liceità.

All’interno dello statuto la società può indicare il nome per esteso e la relativa sigla, ma non è possibile indicare più nomi o sigle alternative. La ditta individuale deve contenere il nome e il cognome completo, ma si può anche aggiungere uno pseudonimo.

Ma vediamo quali sono le diciture che non possono mancare nella scelta della ragione sociale e della denominazione delle società.

Ragione sociale: qualche esempio

Nella pratica, come si possono nominare le diverse attività imprenditoriali? La ragione sociale sta ad indicare il nome dell’attività e comprende la sigla del tipo di società di riferimento. Ma queste denominazioni, quando devono essere accompagnate dal nome del socio o dei soci? Facciamo qui di seguito qualche esempio:

  • società semplice (ss): il nome può essere omesso. Esempi: “Negozio ss” oppure “Negozio ss di Chiara Verdi”;
  • società in accomandita semplice (sas): va indicato almeno un nome. Esempio: “Negozio Sas di Laura Bianchi”, non è obbligatorio inserire tutti i nomi dei soci;
  • società in nome collettivo (snc): va indicato almeno un nome. Esempio: “Cartoleria Snc di Mario Rossi”, non è obbligatorio inserire tutti i nomi dei soci;
  • ditta individuale: va indicato il nome dell’imprenditore, con o senza altri termini. Esempio: “Negozio Green di Laura Bianchi” oppure “Laura Bianchi EcoShop”.

Queste sono alcune linee generali per decidere il nome della propria attività, tuttavia bisogna anche tenere in considerazione quali nomi sono già stati registrati presso la Camera di Commercio, per cui si consiglia di visitare il sito ufficiale oppure di chiedere consulenza ad un commercialista.

Informazioni necessarie nel nome della società

Per la scelta della ragione sociale o della denominazione, i soci devono indicare il tipo di società che intendono creare. Per i vari tipi di società ci sono diversi criteri da rispettare.

Per le società con unico socio, oltre al nome e al cognome, bisogna indicare anche la dicitura “società unipersonale” o “società con unico socio”. Nelle società di persone e nelle S.a.p.a., il nome della società deve contenere il nome di almeno uno dei soci illimitatamente responsabili.

Se un socio è deceduto, nelle società di persone è consentito conservare il nome del socio defunto. Nelle società in accomandita semplice la ragione sociale deve essere composta dal nome di almeno un socio accomandatario, in quanto risponde illimitatamente e solidalmente alle obbligazioni sociali.

Per le s.n.c., è consentito inserire il rapporto sociale con le formule “e Soci” o “& C.”. La denominazione delle società di capitali può anche contenere il nome di un terzo, ma a due condizioni:

  • con il consenso dell’interessato;
  • se non arreca pregiudizio, commerciale o di altro tipo, al titolare.

Il nome sociale può fare riferimento all’attività svolta dalla società, mentre è vietato indicare un’attività diversa da quella esercitata.

Principio della novità

Per evitare confusione, la denominazione o la ragione sociale deve essere diversa da quella di altre ditte o società che esercitano un’attività concorrente. Questo principio permette di eliminare i rischi di confondibilità, che può anche causare lo sviamento della clientela in una situazione di concorrenza.

Perciò è necessario effettuare una verifica della presenza di un determinato nome direttamente presso la Camera di Commercio. Non è, quindi, possibile scegliere la stessa denominazione o ragione sociale di un’altra società o ditta individuale se si condivide:

  • l’oggetto delle società: non possono offrire beni o servizi della stessa natura, rivolti alla stessa clientela o destinati a soddisfare lo stesso bisogno;
  • il luogo in cui si esercita le attività.

Al contrario, è ammessa l’omonimia nel caso in cui questi due fattori, oggetto e luogo dell’attività, sono differenti. Di conseguenza, vige l’obbligo di differenziazione solamente se si corre il rischio di confusione.

In tal caso, se una società utilizza lo stesso nome di un’altra società, solamente quella che per prima usa il nome specifico può chiamare in giudizio l’altra davanti al tribunale. La società può chiedere uno dei seguenti provvedimenti:

  • cessazione dell’utilizzo illecito o abusivo del nome;
  • il risarcimento del danno comprovando di avere sofferto un pregiudizio economico;
  • l’integrazione o la modifica del nome.
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Variazione della ragione sociale

ragione sociale e denominazione

Scegliere una determinata ragione sociale non preclude la possibilità di modificarla in futuro. Infatti, è possibile modificare la ragione sociale presentando l’apposita pratica alla Camera di Commercio.

Ma la modifica del nome, ossia della ragione sociale, comporta anche la modificazione dell’atto costitutivo. Per questo è necessario un atto notarile assunto all’unanimità dei soci. L’estinzione del nome e della ragione sociale avviene solamente in caso di cancellazione della società o per altri casi di estinzione. Un esempio è la fusione per incorporazione.

Questo, invece, non avviene in caso di fallimento o con la liquidazione. In tal caso, infatti, la società mantiene la sua ragione sociale, ancora tutelabile.

Ragione sociale per il libero professionista

I privati e i liberi professionisti per avere una ragione sociale devono aprire una ditta individuale. La ragione sociale di un privato è composta dal suo nome e cognome, che può essere seguito da un altro nome, anche di fantasia.

Un privato o un libero professionista, per ottenere la ragione social, deve aprire una ditta individuale iscrivendosi alla Camera di Commercio.

La ragione sociale delle ditte è anche detta “denominazione della ditta”. Come per le società di persone, rappresenta il nome con cui viene iscritta la ditta nel Registro delle Imprese. Un professionista autonomo può utilizzare questa denominazione anche in presenza di una Partita Iva con regime fiscale forfettario.

Ragione sociale – Domande frequenti

Cosa si intende per ragione sociale di una persona?

La ragione sociale di una persona è il nome a cui corrisponde la ditta individuale iscritta al Registro delle Imprese.

Come trovare la ragione sociale di una ditta?

La ragione sociale di una ditta individuale si trova all’interno delle fatture, insieme al numero di Partita Iva. Per ottenerla è necessario iscriversi al Registro delle Imprese.

Qual è la ragione sociale di una società?

Per le società di persone (S.n.c., S.s. e S.a.s.), la ragione sociale deve essere il nome di almeno uno dei soci, seguito dall’acronimo che indica il tipo di società. Per le ditte individuali si riferisce a nome e cognome del privato. Invece, per le società di capitali non si parla di ragione sociale ma di denominazione.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
Fact-Checked
dottore commercialista giovanni emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 15 Giugno 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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