Dichiarazione IVA 2024: scadenze liquidazione e funzionamento dei crediti

Cos'è la dichiarazione IVA, come funziona e chi sono i soggetti esonerati. Ecco come ricevere l'eventuale credito maturato.

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Dichiarazione IVA 2023
  • La dichiarazione IVA 2024 deve essere presentata per obbligo di legge in riferimento all’anno di imposta precedente, da parte dei titolari di partita IVA, imprenditori, autonomi e professionisti.
  • La dichiarazione IVA annuale va inviata al fisco tra il primo giorno di febbraio e il 30 aprile. Tuttavia, inviarla il prima possibile garantisce di poter utilizzare subito l’eventuale credito cumulato.
  • Per la liquidazione IVA ci sono determinate scadenze da rispettare durante l’anno, in particolare con cadenza trimestrale.

La dichiarazione IVA è obbligatoria, da effettuarsi annualmente, per tutti coloro che lavorano in autonomia e sono soggetti a questa tassa: lavoratori autonomi con partita IVA, imprenditori, professionisti e così via.

Questa comunicazione è un obbligo di legge: è necessario infatti ogni anno presentare la dichiarazione sulla base dell’anno di imposta precedente, documentando le operazioni soggette ad IVA.

L’IVA è l’Imposta sul Valore Aggiunto, che viene applicata in base ad una specifica percentuale su tutti i beni o servizi erogati da chi lavora con una propria attività o partita IVA. Tuttavia, sono esclusi da questa dichiarazione e di conseguenza dal pagamento della tassa, alcuni soggetti, come coloro che aderiscono al regime forfettario.

La dichiarazione va effettuata annualmente ma bisogna tenere conto anche delle diverse scadenze periodiche, stabilite su base trimestrale, per la liquidazione di questa tassa. Vediamo nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere su questo adempimento.

Cos’è la dichiarazione IVA

La dichiarazione IVA è un adempimento che riguarda tutti i lavoratori autonomi per la cui vendita di beni o servizi si applica l’IVA. Come è facile intuire, sono esclusi coloro che operano con il regime fiscale forfettario. Il lavoratore autonomo compila il modello apposito inserendo tutte le entrate e le uscite riscontrate in un dato periodo: tale compilazione è necessaria per il calcolo dell’imposta da versare.

In alcuni casi il contribuente si troverà nella situazione di dover versare l’IVA, mentre in altri potrà accedere ad un credito specifico. L’Agenzia delle Entrate fornisce il modulo e la piattaforma online da cui ogni professionista o imprenditore può procedere per presentare questa dichiarazione e successivamente versare quanto dovuto.

Bisogna fare particolare attenzione al fatto che le scadenze annuali non sono sempre uguali: ogni anno la data cambia, per cui è consigliato farsi affiancare da un commercialista. Come vedremo tra poco, diversi soggetti sono esclusi da questo adempimento.

Dichiarazione IVA 2024: scadenza

Quest’anno la dichiarazione IVA ha una scadenza stabilita per il 30 aprile 2024. L’Agenzia delle Entrate tramite Prot. n. 8230/2024 ha approvato i modelli da utilizzare quest’anno, in relazione ai ricavi 2023.

Si può quindi usare anche un apposito modello semplificato, ovvero il Modello IVA Base/2024 tramite sito ufficiale dell’Agenzia. Successivamente alla presentazione, il sistema invia un messaggio di conferma e in un momento seguente viene accertata la correttezza di tutti i dati.

Le presentazioni delle dichiarazioni effettuate in ritardo entro 90 giorni sono da considerarsi valide, anche se viene applicata una sanzione minima. Sempre entro il 30 aprile 2024 è possibile accedere alle detrazioni IVA spettanti.

Scadenza liquidazioni periodiche IVA

Accanto alla liquidazione annuale IVA, vi sono comunicazioni periodiche obbligatorie da inviare al fisco, con i rispettivi versamenti trimestrali. Nel documento apposito vanno infatti inserite tutte le informazioni che riguardano le operazioni attive e passive di un dato periodo compiute dall’azienda.

La scadenza è fissata al termine del secondo mese successivo al trimestre specifico. Sotto i 100 euro di liquidazione IVA (LIPE) è possibile slittare l’adempimento al trimestre successivo. Abbiamo indicato nella tabella tutte le date da considerare in merito alle dichiarazioni periodiche IVA e relativi versamenti.

Periodo di riferimentoScadenza versamento IVAScadenza invio LIPE
gennaio 202416 febbraio 202431 maggio 2024
febbraio 202418 marzo 202431 maggio 2024
marzo 202416 aprile 202431 maggio 2024
1° trimestre 202416 maggio 202431 maggio 2024
aprile 202416 maggio 202430 settembre 2024
maggio 202417 giugno 202430 settembre 2024
giugno 202416 luglio 202430 settembre 2024
2° trimestre 202420 agosto 202430 settembre 2024
luglio 202420 agosto 20242 dicembre 2024
agosto 202416 settembre 20242 dicembre 2024
settembre 202416 ottobre 20242 dicembre 2024
3° trimestre 202416 novembre 20242 dicembre 2024
ottobre 202418 novembre 202428 febbraio 2025
novembre 202416 dicembre 202428 febbraio 2025
dicembre 202416 gennaio 202528 febbraio 2025
4° trimestre 202417 marzo 202528 febbraio 2025

Chi è esonerato alla presentazione della dichiarazione IVA 2024

Credito IVA come riceverlo

Facciamo un approfondimento su chi sono coloro che attualmente risultano esonerati dalla presentazione della dichiarazione IVA. Come anticipato, si tratta di soggetti che compiono operazioni esenti, o in regimi di particolare vantaggio:

  • coloro che hanno registrato solamente operazioni esenti. Questo esonero non si applica se il contribuente:
    • ha effettuato operazioni imponibili, anche con la contabilità separata;
    • ha registrato operazioni intracomunitarie o ha eseguito rettifiche;
    • ha effettuato acquisti per cui la tassa è a carico del cessionario;
  • i contribuenti con regime fiscale forfettario o regime di vantaggio;
  • i produttori agricoli esonerati;
  • gli esercenti di attività di organizzazione di giochi, intrattenimenti e similari, esonerati;
  • le imprese individuali che hanno posto in affitto l’unica azienda;
  • i soggetti passivi d’imposta, residenti in altri stati UE, se hanno effettuato solamente operazioni non imponibili;
  • i soggetti che hanno esercitato l’opzione per le disposizioni sulle attività di intrattenimento e di spettacolo, esonerati dall’IVA;
  • i soggetti residenti fuori dall’UE;
  • i raccoglitori occasionali di prodotti selvatici non legnosi e i raccoglitori occasionali di piante officinali, con un ricavo non superiore a 7.000 euro.

Tutti gli altri soggetti, obbligati alla presentazione, devono procedere alla compilazione del Modello IVA 2024, scaricabile dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.

Dichiarazione IVA Agenzia delle Entrate: le istruzioni

Sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate è possibile individuare il Modello IVA 2024 e le istruzioni alla compilazione. Ricordiamo che bisogna fare riferimento al periodo di imposta 2023, inserendo diversi dati nei vari Quadri del documento, ovvero:

  • Quadro VA: informazioni e dati relativi all’attività;
  • Quadro VC (esportatori e operatori assimilati) per acquisti e importazioni senza l’applicazione dell’IVA;
  • Quadro VD: cessione del credito IVA da parte delle società di gestione del risparmio;
  • Quadro VE: operazioni attive e determinazione del volume d’affari;
  • Quadro VF: operazioni passive e IVA ammessa in detrazione;
  • Quadro VJ: determinazione dell’imposta per particolari tipologie di operazioni;
  • Quadro VH: variazioni delle comunicazioni periodiche;
  • Quadro VM: versamenti immatricolazione auto UE;
  • Quadro VK: società controllanti e controllate;
  • Quadro VN: dichiarazioni integrative a favore;
  • Quadro VQ: versamenti periodici omessi;
  • Quadro VL: liquidazione dell’imposta annuale;
  • Quadro VT: separata indicazione delle operazioni effettuate verso consumatori finali e soggetti IVA;
  • Quadro VX: determinazione dell’IVA da versare o a credito;
  • Quadro VO: comunicazione delle opzioni e revoche;
  • Quadro VG: adesione al regime previsto per le società commerciali controllanti e controllate;
  • Quadro VP: liquidazioni periodiche IVA.

Per ogni Quadro l’Agenzia delle Entrate spiega in modo specifico per la compilazione nel 2024 cosa inserire e quali sono i fattori variabili nell’inserimento dei dati.

Dichiarazione IVA 2024: come funziona il credito

L’Agenzia delle Entrate ha proposto recentemente i nuovi modelli IVA 2024, da compilare e inviare entro il 30 aprile. I contribuenti che lavorano con una partita IVA devono presentare questa comunicazione ogni anno come obbligo di legge e procedere con il pagamento della tassa, in base alle operazioni effettuate durante l’anno precedente.

Alcuni soggetti sono esonerati da questa presentazione: si tratta di coloro che non sono assoggettati all’IVA, o che compiono operazioni esenti questa imposta. Tuttavia può accadere che intorno a questa tassa sia necessario effettuare una compensazione, ovvero è possibile trovarsi in due situazioni:

  • trovarsi a debito IVA: in questo caso è stata versata una cifra inferiore a quanto è necessario pagare, per cui bisogna provvedere al pagamento delle somme mancanti;
  • trovarsi a credito IVA: in questo caso, è il fisco a dover accreditare al contribuente una somma relativa all’IVA, in quanto quest’ultimo ne ha versata più del dovuto.

Per accedere al rimborso del credito IVA tuttavia bisogna rispettare alcuni requisiti oggettivi e soggettivi:

  • requisito oggettivo: il credito può essere richiesto solamente se supera 2.582,28 euro. Per eventuali crediti che superano i 30.000 euro, è necessario presentare un visto di conformità o altri documenti che ne attestano la motivazione;
  • requisiti soggettivi: in questo caso si parla dell’esercizio prevalente dell’attività, con operazioni che comportano aliquote inferiori, oppure devono sussistere operazioni esenti IVA, oppure ancora i crediti derivano da beni ammortizzabili su questa tassa, o situazioni similari.

Nella pratica, il rimborso dell’IVA viene determinato da circostanze particolari e dimostrabili dal lavoratore autonomo, professionista o imprenditore. Non è possibile ricevere un credito IVA in altri modi.

Quando va compilato il Quadro VH IVA 2024?

Questo particolare Quadro va compilato in caso di variazione delle LIPE, ovvero le comunicazioni periodiche. Questa eventualità si presenta in caso di errori da correggere oppure per integrazioni da aggiungere. In questi casi vanno indicati tutti i dati specifici.

Quando si compila il Quadro VQ della dichiarazione IVA 2024?

Questo Quadro serve a stabilire qual è il credito cumulato successivamente a versamenti IVA non spontanei o relativi a eventi specifici per gli anni precedenti. Si parla quindi dei versamenti periodici omessi, per cui va compilata ogni parte con l’anno di imposta di riferimento, la differenza tra iva dovuta e versata e così via.

Dichiarazione IVA 2024: il modello da compilare

Con il recente provvedimento n.8230/20241, l’Agenzia delle Entrate ha approvato i modelli per la dichiarazione IVA dell’anno in corso, in riferimento ai ricavi del 2023. I modelli con le relative istruzioni di compilazione si possono trovare sul sito ufficiale dell’Agenzia.

Viene anche reso disponibile un documento semplificato, il modello IVA BASE/2024, con le relative istruzioni, dedicato a coloro che non rientrano in particolari criteri di disciplina IVA, non hanno svolto operazioni con l’estero o con regime di attività agricole e non hanno partecipato a trasformazioni straordinarie.

Modello IVA 2024 dell’Agenzia delle Entrate

Software dichiarazione IVA 2024 Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate fornisce le indicazioni anche sul software utilizzato per presentare la dichiarazione IVA 2024 in autonomia. Il software di compilazione si può avviare a partire dal link apposito.

Questo strumento permette sia di compilare il Modello IVA 2024 sia il Modello IVA Base 2024 e talvolta propone degli aggiornamenti per ottimizzare il funzionamento.

Inoltre questo software tramite domande specifiche permette all’utente di sapere se è necessario nel caso specifico utilizzare il Modello IVA oppure il Modello IVA Base. Viene supportato dai seguenti sistemi operativi:

  • Windows 11, Windows 10 e Windows 8.1;
  • Linux (garantito sulle distribuzioni Ubuntu, e Red-hat 9);
  • Mac OS X 10.8.3 e superiori.

Dichiarazione IVA 2024: tutte le novità

La dichiarazione IVA 2024 ha subito alcune modifiche rispetto a quella degli anni scorsi, a seguito delle diverse leggi di bilancio. Recentemente l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti il modello IVA specifico per procedere con la dichiarazione. Vediamo le novità del 2024:

  • Quadro VA: è stato tolto il rigo VA16 dedicato alle misure legate al Covid-19;
  • Quadro VB: è stato cancellato;
  • Quadro VE: sono stati modificati alcuni righi, con l’aggiunta di una nuova parte dedicata alla compensazione del 7% per le operazioni attive;
  • Quadro VF: sono stati modificati alcuni righi, tra cui l’aggiunta di una parte per la compensazione al 7% per le operazioni passive;
  • Quadro VO: è stata introdotta la possibilità di aggiungere la revoca per il regime ordinario per attività oleoturistica.

Inoltre è stato cancellato il quadro CS dedicato alla tassa sugli extraprofitti per le imprese di energia, assolta con la dichiarazione IVA dello scorso anno.

La novità più interessante invece che era tata introdotta nel 2023 riguardava la precompilata Iva: è arrivato infatti il servizio di compilazione fornito dall’Agenzia delle Entrate per facilitare la comunicazione. In linea con la dichiarazione dei redditi precompilata, questa comunicazione prevede che l’utente acceda al portale individuando un documento in parte compilato dal fisco, per poi modificarlo o integrarlo.

Dichiarazione IVA per chi esce dal forfettario

Come abbiamo anticipato, chi aderisce al regime fiscale forfettario è esonerato all’adempimento della dichiarazione IVA, perché questa tassa non è prevista. Tuttavia può accadere che una partita IVA forfettaria in un determinato anno di imposta passi al regime ordinario, in cui l’IVA è presente.

Cosa fare in questi casi per la dichiarazione IVA? L’Agenzia delle Entrate ha risposto a questa e altre domande con la circolare n.32/E del 5 dicembre 20232. In particolare, al momento dell’uscita dal regime forfettario, possono verificarsi due situazioni:

  • il contribuente supera 85.000 euro di ricavi, ma non 100.000: può passare al regime fiscale ordinario l’anno successivo;
  • il contribuente supera 100.000 euro di ricavi: deve passare subito al regime fiscale ordinario.

In questo secondo caso quindi ci sarà una parte dell’anno in cui l’IVA si applica e una parte in cui non è prevista. Quindi il lavoratore deve procedere alla dichiarazione IVA dichiarando le operazioni, sia passive che attive, successive al passaggio al regime ordinario, mentre quelle precedenti (rientranti nel regime forfettario) non vanno considerate.

Viene prevista comunque la possibilità di rettificare l’IVA sugli acquisti effettuati ma per cui i beni non sono ancora stati ceduti oppure usati. Ad esempio è previsto per chi ha riserve in magazzino non vendute.

Come funzionano i crediti IVA

Ma vediamo nello specifico come funzionano gli eventuali crediti IVA cumulati, come è possibile riceverli e quali sono i limiti. Si consiglia, in caso di credito, di presentare la dichiarazione IVA il prima possibile, i primi giorni di febbraio, per ricevere le somme a cui si ha diritto.

Per accedere a tale rimborso vanno rispettati i requisiti visti sopra, sia oggettivi che soggettivi, tuttavia per richiederne l’erogazione si deve procedere in modo differente in base alla cifra che si va a ricevere, come indicato in tabella.

Limite di importoCome chiedere il rimborso
Fino a 2.582,28 euroNon è ammessa la richiesta di rimborso
Da 2.582,28 a 30.000 euroLa domanda di rimborso è ammessa,
tuttavia non è necessario presentare un visto
di conformità apposito o altra certificazione
Oltre 30.000 euroPer presentare la domanda di rimborso è
necessario presentare un visto di conformità apposito
o un’altra certificazione

Nell’ultimo caso, bisogna attestare il rispetto di una serie di adempimenti, tra cui il corretto versamento dei contributi previdenziali e assicurativi. Per eseguire correttamente le richieste, si consiglia il supporto di un commercialista esperto, per non incorrere in errori.

Come presentare la dichiarazione IVA

Vediamo come i soggetti obbligati a tale comunicazione, possono presentare la dichiarazione Iva 2024. Si procede in questo caso esclusivamente per via telematica, all’Agenzia delle Entrate, ovvero la dichiarazione:

  • può essere presentata direttamente dal soggetto che la sta dichiarando;
  • può essere inviata da un intermediario abilitato, come un commercialista;
  • può essere inviata da un altro soggetto incaricato a tale adempimento, come una amministrazione dello Stato;
  • può essere presentata da una società appartenente ad un gruppo.

Il sistema telematico invia in un primo momento una conferma dell’avvenuta ricezione, e successivamente l’avvenuta elaborazione dei dati. Va ricordato che l’IVA va versata entro il 16 marzo di ogni anno, se si superano i 10,33 euro. In caso di rateizzazione delle somme, bisogna considerare l’aggiunta dello 0,33% mensile in ogni rata dopo il primo versamento.

Oppure è possibile procedere al versamento in un’unica volta entro giugno, ma con maggiorazione dello 0,40% per ogni mese dopo marzo. Per semplicità, è possibile accedere da febbraio alla precompilata Iva, che consente di accedere ad un documento in parte già aggiornato dall’Agenzia delle Entrate.

Dichiarazione IVA 2024 – Domande frequenti

Cos’è la dichiarazione IVA 2024?

Si tratta di una dichiarazione obbligatoria per legge per tutti i lavoratori autonomi, professionisti e imprenditori tenuti al versamento dell’IVA.

Chi è esonerato a presentare la dichiarazione IVA 2024?

Sono esonerati tutti coloro che sono esenti IVA, o che aderiscono a particolari regimi fiscali vantaggiosi, come il regime forfettario.

Come funziona il credito IVA 2024?

Coloro che hanno versato una somma maggiore di IVA rispetto a quanto dovuto, possono ricevere un credito IVA.

Quando esce il software IVA 2024?

Attualmente l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione sul proprio sito web il software per l’invio in autonomia del Modello IVA, entro il 30 aprile.

Quando compilare il quadro VH IVA 2024?

Il Quadro VH va compilato solo quando è necessario inviare, integrare oppure correggere i dati relativi alla LIPE.

  1. Prot.8230/2024 Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
  2. Circolare n.32/E del 5 dicembre 2023, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
Autore
Foto dell'autore

Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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