Tassa sugli extraprofitti: scopriamo chi colpisce e a cosa serve

Il Governo vuole istituire la tassa sugli extraprofitti. Ma in cosa consiste questa nuova imposta da pagare? Tutti i dettagli nell'articolo.

Tassa sugli extraprofitti
  • La nuova tassa sugli extraprofitti verrà applicata alle grandi aziende produttrici e venditrici di energia elettrica e gas.
  • La nuova tassa comporta un pagamento di circa il 10% dei profitti extra delle aziende produttrici e venditrici di energia e gas.
  • La tassa sugli extraprofitti è stata considerata da molti come incostituzionale.

Si è fatto un gran parlare della cosiddetta tassa sugli extraprofitti, con la quale finanziare le misure messe in atto dal Governo per contenere gli aumenti di luce, gas e carburanti. Ma chi dovrà provvedere a pagarla? Ma soprattutto quali potrebbero essere le ripercussioni per i consumatori privati ed i titolari di partita Iva?

Partiamo con il rispondere alla prima domanda: la tassa sugli extraprofitti, con ogni probabilità, verrà pagata da Eni ed Enel. A finire nel mirino potrebbero esserci anche:

  • A2a;
  • Iren;
  • Hera;
  • Acea;
  • Edison;
  • Erg;
  • Falck Renewables.

Nel momento in cui scriviamo l’articolo, si ritiene che Italgas, Terna e Snam non debbano pagare questo nuovo balzello.

Tassa sugli extraprofitti: come funziona

Il Governo guidato da Mario Draghi ha preso una decisione che si porta dietro un’infinità di polemiche: vuole introdurre la tassa sugli extraprofitti, che andrà a colpire direttamente le aziende che operano nel settore energetico.

Una decisione che, oltre ad aver alimentato un ampio dibattito, ha generato molte speculazioni sulle aziende che potrebbero essere coinvolte. 

Tassa su energia e gas

Un secco no su questo progetto è arrivato da Confindustria, che ha già provveduto a bocciare la misura del Governo, sottolineando come questa sia considerata deludente e ipotizzando che possa anche essere anticostituzionale. È necessario sottolineare, comunque, che per il momento azzardare qualsiasi tipo di critica è leggermente prematuro.

Che cosa si sa fino ad adesso

Per poter azzardare una critica od un’analisi su quella che potrebbe essere la tassa sugli extraprofitti, sarebbe opportuno conoscere il contenuto del Decreto Legge, che la istituisce. In questo modo si potrebbero conoscere tempi e modi con i quali verrebbe effettuato questo prelievo straordinario.

Per il momento si sa che il Governo ha intenzione di aiutare famiglie ed imprese, che sono alle prese con i rincari delle bollette di luce e gas. Ma non solo: si vorrebbe anche calmierare ulteriormente il prezzo dei carburanti.

Quelle che possiamo avanzare sono unicamente delle ipotesi: anche nel momento in cui si volesse procedere in questo modo, non si hanno ancora certezze sulle aziende, che con ogni probabilità potrebbero essere colpite da una eventuale tassa sugli extraprofitti.


A cosa serve la tassa sugli extraprofitti

Nelle bozze del decreto legge, che stanno circolando nel corso degli ultimi giorni, viene definito il cosiddetto prelievo straordinario. Si tratta, in estrema sintesi, di una tassa vera e propria del 10%, che verrà applicata direttamente all’extraprofitto, nel caso in cui questo sia superiore a 5 milioni euro.

Nuova tassa sugli extraprofitti

I soggetti, che saranno costretti a pagarla, sono i produttori ed i rivenditori di energia elettrica, prodotti petroliferi e gas, che hanno ottenuto grande fatturato negli scorsi mesi.

Ma come si arriva ad ottenere l’extraprofitto? In un modo molto semplice: si dovrà procedere a sottrarre tutte le operazioni attive e quelle passive, al netto dell’Iva, fatturate nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2020 ed il 31 marzo 2021, da quelle effettuate nello stesso periodo a cavallo tra il 2021 ed il 2022. In questo modo si riuscirà a capire quali sono le aziende che dovranno pagare questo nuovo obolo.

L’obiettivo della tassa

Lo scopo di questa operazione sarà quello di distribuire i soldi, che arriveranno proprio grazie alla tassa sugli extraprofitti, alle imprese ed alle famiglie, che in questi mesi si ritrovano realmente in difficoltà e che non riescono a far fronte ai maggiori costi energetici.

Il Governo ha stimato di incassare qualcosa come quattro miliardi di euro. Le imprese, che potenzialmente potrebbero essere colpite dalla tassa sugli extraprofitti, sono già sul piede di guerra e si sono dichiarate pronte ad invocare il tema retroattività per proteggere i propri interessi.


Quanto peserà sui bilanci la nuova tassa

Abbiamo visto che il premier Mario Draghi ritiene di poter incassare almeno quattro miliardi di euro, ma l’impatto che il nuovo obolo avrà sui bilanci delle società dovrebbe essere limitato.

Secondo i calcoli che ha effettuato Equita Sim, Eni ed Enel sarebbero le due società più colpite dalla nuova iniziativa. Eni potrebbe arrivare a versare non più di 100 milioni di euro. In molti si chiedono come farà il governo Draghi a riuscire a portare a casa i quattro miliardi di euro promessi.

La tassa sugli extraprofitti è incostituzionale?

La tassa sugli extraprofitti apre la porta a molti dubbi e a molte perplessità, legate non solo ai conti effettuati dal premier. Partiamo da una considerazione: questa nuova imposta avrebbe come base imponibile i profitti, che le aziende hanno realizzato nel semestre in scadenza: è quindi una tassa retroattiva. Quindi incostituzionale.

Imposta sugli extraprofitti

L’Istituto Bruno Leoni ha correttamente sottolineato che istituire per decreto un tributo dalle caratteristiche nuove cozza con lo Statuto del Contribuente. La tassa sugli extraprofitti è innovativa, perché si andrebbe a collocare a metà strada tra un’addizionale Ires e Iva. 

Ma poi poniamoci una domanda: è giusto far passare il concetto che le società maturino dei profitti extra? Extra rispetto a cosa? Quale dovrebbe essere il limite massimo degli utili di un’azienda?

Ma soprattutto perché questo principio dovrebbe valere solo e soltanto per alcune imprese e per altre no? Nonostante molte iniziative siano già state messe in campo dal governo, i dubbi rimangono molteplici.

Chi deve pagare la tassa sugli extraprofitti?

Dovranno provvedere al pagamento le aziende che operano nel settore energetico, che hanno cumulato grande fatturato negli scorsi mesi. Scopri quali aziende dovranno pagarla nell’articolo.

Quanto si pagherà di tassa sugli extraprofitti?

La tassa sugli extraprofitti a carico delle aziende che producono e rivendono energia si aggira intorno al 10% del profitto aggiuntivo generato nel corso degli ultimi mesi.

La tassa sugli extraprofitti è retroattiva?

Stando alle prime indicazioni che arrivano dal Governo, la risposta è affermativa. Ecco chi dovrà pagare questa imposta e come.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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