Nadef: 14 miliardi di euro per la prossima Legge di Bilancio 2024

Il ministro Giorgetti parla in merito alla NADEF di un superamento del deficit di 1,3 punti percentuali, necessario per implementare misure volte ad alleviare la pressione fiscali sui redditi più bassi. Previsti anche 2 miliardi di tagli in spending review.

di Francesca Di Feo

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  • Approvata la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza per l’anno 2023, con le previsioni economiche per il triennio 2024-2026.
  • La manovra, del valore di 14 miliardi di euro, genererà un deficit programmatico del 4,3%, ma contribuirà ad alleviare la pressione fiscale sui redditi più bassi.
  • Previsti anche 2 miliardi di tagli in ambito di spending rewiew.

Il 27 settembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) per l’anno 2023, che fornisce le nuove previsioni economiche per il triennio 2024-2026.

Con una manovra da 14 miliardi di euro per la prossima legge di bilancio, il deficit previsto per il prossimo anno si attesterà al 4,3%, una cifra notevolmente superiore al limite del 3% stabilito dalle regole di bilancio dell’Unione Europea. La decisione di superare il tetto non è pero stata presa alla leggera.

Giorgetti ha giustificato questa scelta come un passo necessario per finanziare specifici interventi economici, in particolare a favore delle fasce di reddito medio-basse della popolazione.

In un contesto economico ancora segnato dalle ripercussioni della pandemia di COVID-19 e dalla crescente incertezza globale, il governo italiano ritiene che sia fondamentale investire in misure che possano sostenere i cittadini più vulnerabili. Facciamo chiarezza sui punti principali della NADEF.

Cos’è la NADEF

La NADEF rappresenta un elemento chiave nella pianificazione economica del paese, che stilla le priorità e gli obiettivi che il governo intende perseguire nei prossimi anni. Oltre al deficit, il documento tratta di vari altri aspetti, come la crescita economica, l’occupazione e la sostenibilità ambientale.

Quest’anno, la decisione di superare il limite del deficit imposto dall’UE potrebbe sollevare questioni delicate a livello europeo, incluse possibili tensioni con la Commissione Europea e gli altri Stati membri. Anche se il ministro Giorgetti confida nella comprensione dell’UE:

«Credo che alla Commissione ci siano delle persone che hanno fatto e fanno politica, e quindi diversamente dai banchieri centrali che fanno il loro mestiere e decidono in autonomia da altri tipi di considerazione, credo che comprenderanno la situazione, come la comprendono tutti i miei colleghi ministri delle finanze europei che gestiscono una situazione di rallentamento dell’economia e in qualche caso di recessione»

La scelta di un deficit più elevato è vista come un mezzo per raggiungere fini sociali ed economici più ampi. Il governo sostiene che gli interventi finanziati contribuiranno a ridurre le disuguaglianze sociali e a stimolare la crescita economica, benefici che, a loro volta, potrebbero avere un impatto positivo sul bilancio pubblico a lungo termine:

Abbiamo dovuto tenere conto di un quadro economico-finanziario su cui gravano gli effetti di una politica monetaria restrittiva basata sull’aumento dei tassi d’interesse e le conseguenze del conflitto russo- ucraino”.

Viene escluso qualsiasi scambio con il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) in relazione agli scostamenti di bilancio.

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NADEF: arriva la conferma sulla riforma Irpef

Giorgetti ha reso noto un elemento chiave della futura strategia fiscale del governo: la delega fiscale avrà come punto di partenza i redditi più bassi della popolazione. In particolare, l’attenzione sarà concentrata sul primo scaglione IRPEF del 23%, mossa presentata come componente fondamentale di un piano più ampio che mira a ridurre la pressione fiscale su diverse fasce della popolazione, come spiega Giorgetti:

Il governo si è mosso secondo una politica di bilancio seria, responsabile e prudente consapevole che fare debito non è mai una buona cosa ma, allo stesso tempo, considerando che l’aiuto alle famiglie con redditi medio bassi deve essere comunque confermato”.

Questo approccio è in linea con l’obiettivo di promuovere una maggiore equità, nel tentativo di alleviare il carico fiscale su coloro che sono in una posizione economica più precaria e aumentare la liquidità disponibile per le famiglie, fornendo loro un maggiore potere d’acquisto e, di conseguenza, stimolando la domanda interna e la mobilità sociale.

NADEF, 2 miliardi per la spending review nel 2024

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Per quanto riguarda la spending review, processo di revisione e valutazione critica delle spese pubbliche che il governo intende portare avanti, l’obiettivo dichiarato è quello di realizzare un taglio complessivo di 2 miliardi di euro entro il 2024.

Una cifra che include anche i 300 milioni di euro di tagli già programmati, il che implica che ulteriori misure di razionalizzazione delle spese saranno necessarie per raggiungere l’obiettivo.

Si tratta di un esercizio che va oltre la semplice riduzione delle spese; si tratta di un’analisi accurata delle voci di bilancio per identificare inefficienze, duplicazioni e aree in cui è possibile ottenere risparmi senza compromettere la qualità dei servizi pubblici.

In un contesto di bilancio pubblico sotto pressione e di necessità di conformarsi alle regole fiscali europee, una revisione delle spese diventa un elemento chiave per garantire la sostenibilità finanziaria a lungo termine.

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NADEF e spese pubbliche: l’effetto del Superbonus 110%

Anche il Superbonus 110%, un incentivo governativo destinato a promuovere lavori di ristrutturazione edilizia con un focus su efficienza energetica e sismica, ha un impatto significativo sui conti pubblici italiani.

Secondo le previsioni, questo incentivo farà aumentare il rapporto deficit/PIL dal 4,3% al 5,3%. Questo incremento di un punto percentuale è notevole e pone una serie di questioni relative alla sostenibilità fiscale del paese.

Mentre l’incentivo ha lo scopo di stimolare l’economia attraverso investimenti nel settore edilizio e di promuovere la sostenibilità ambientale, il suo impatto sul deficit potrebbe complicare gli sforzi del governo per mantenere i conti in equilibrio, specialmente in un contesto in cui l’Italia è già sotto la lente d’ingrandimento dell’Unione Europea per il suo bilancio.

Tuttavia, è anche possibile che l’effetto economico positivo generato dagli investimenti in ristrutturazioni possa, nel medio-lungo termine, compensare almeno in parte l’incremento del deficit.

Investimenti in efficienza energetica e in miglioramenti sismici potrebbero portare a risparmi futuri, sia per i privati che per il settore pubblico, grazie a minori costi energetici e a una riduzione del rischio associato a eventi sismici, e Giorgetti ha dichiarato a questo proposito:

Siamo consapevoli perché le priorità sono appunto quelle che abbiamo segnalato, ed è il motivo per cui il debito cala così lievemente, il fatto che abbiamo più di 80 miliardi di debiti fiscali dai bonus edilizi che scenderanno e che dovranno essere onorati nei prossimi 4 anni. In assenza di questi il nostro debito sarebbe sceso di un punto percentuale all’anno, esattamente come richiesto dagli altri Paesi europei”.

NADEF – Domande frequenti

Che significa NADEF in italiano?

La sigla NADEF sta per “Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza”, una revisione del DEF che stilla le priorità e gli obiettivi economici che il governo intende perseguire nei prossimi anni. Scopri qui tutti i dettagli per il 2023.

Quando si presenta la NADEF?

Soltamente la NADEF viene approvata entro il 27 settembre di ogni anno.

Cosa vuol dire la sigla MEF?

La sigla MEF si riferisce al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che svolge le funzioni e i compiti statali in ambito di politica economico-finanziaria, di bilancio e programmazione degli investimenti pubblici.

Quali sono le risorse indicate dal NADEF per la Legge di Bilancio 2024?

Il NADEF indica 14 miliardi di euro come risorse da utilizzare per la Legge di Bilancio 2024. Ecco quali sono le misure che verranno introdotte.

Autore
Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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