Def 2024: nuova semplificazione delle imposte, incognita sulla riforma delle pensioni

Si attende l'arrivo del testo definitivo del Def: al vaglio un'ulteriore semplificazione del sistema fiscale e dei meccanismi di successione. Rimane invece aperta la questione pensioni: ecco tutte le ipotesi.

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  • Si attende l’approvazione definitiva del Def, il Documento di Economia e Finanza 2024, che secondo le prime indiscrezioni conterrà diverse misure di semplificazione delle imposte.
  • Si prospetta una semplificazione delle imposte di bollo, catastale e ipotecaria, che verranno racchiuse, secondo le intenzioni del governo, in una quota unica.
  • Si ipotizza anche uno snellimento dei meccanismi di successione, con la possibilità di utilizzare una dichiarazione precompilata.

Proseguono le intenzioni del governo di semplificare alcune procedure e meccanismi fiscali del paese. In particolare si attende l’approvazione del Def, il Documento di Economia e Finanza 2024, per conoscere i dettagli di alcuni importanti interventi di snellimento.

Secondo le prime indiscrezioni, nel testo del Def ci sarebbe una modifica dell’attuale funzionamento di alcune tasse: l’imposta catastale e ipotecaria, l’imposta di bollo e le tasse sulla successione sarebbero al centro dell’intervento. Si prospettano anche novità sulle attuali regole su donazione, trust e passaggi generazionali che coinvolgono le imprese.

Molti si chiedono se con questo documento arriveranno conferme per ciò che riguarda la tanto attesa riforma delle pensioni, anche se questo provvedimento sembra ancora lontano.

Cos’è il Def 2024 e cosa contiene

Il Def, il Documento di Economia e Finanza, è un importante testo che contiene tutte le decisioni politiche ed economiche stabilite per uno stato: attualmente si attende l’arrivo in via definitiva del testo 2024 per l’Italia, con il governo Meloni.

Al suo interno saranno contenute le indicazioni per alcuni importanti obiettivi e, in base anche a quanto prospettato fino ad ora, sono attesi diversi provvedimenti sul sistema fiscale italiano, con una semplificazione di alcune imposte e delle procedure per il loro pagamento.

Il documento conterrà anche tutte le indicazioni sull’attuale situazione economica del paese, in linea con quanto già esposto dalla NADEF del 2023.

Terrà quindi conto dell’impatto sull’economia di alcune grandi dinamiche, a partire dall’inflazione fino alla crescita economica progressiva dell’ultimo anno. Come vedremo tra poco, all’interno del Def si tratterà anche la questione spinosa del debito pubblico.

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Def 2024: le stime di Bankitalia

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Il problema delle risorse da destinare ai singoli interventi sarà espresso in cifre attraverso il Def. Una delle principali criticità interne riscontrate in merito alle risorse è stata la spesa ingente per i bonus per l’edilizia, in particolare per il superbonus.

Attualmente sono terminate molte di queste agevolazioni, che se da un lato hanno incentivato il settore edilizio e consentito all’economia di ripartire, dall’altro lato hanno causato una spesa pubblica di grande entità.

Come riporta la recente Audizione della Banca d’Italia1, nel 2023 l’indebitamento netto è sceso di 1,4 punti percentuali, al 7,2 per cento del PIL, tuttavia il superbonus è costato 3,7 punti di PIL, ovvero 77 miliardi di euro. Questi numeri sono 5 volte superiori a quanto il DEF 2023 aveva prospettato.

Anche se il debito pubblico tuttavia è tenuto sotto controllo, le risorse complessive per un intervento di riforma massiccio sarebbero limitate, per cui è probabile che alcune misure saranno posticipate (ad esempio la riforma delle pensioni) e che si assisterà ad una versione più semplice della Def, anche in attesa delle prossime elezioni europee.

Per ciò che riguarda invece le criticità esterne, si dovranno affrontare le questioni che coinvolgono le attuali dinamiche geopolitiche e le conseguenze dell’inflazione, con le prospettive di riduzione dei tassi di interesse per i prossimi anni.

Def 2024: intervento sulle successioni

In linea con le misure previste con la riforma fiscale, il governo intende applicare dei correttivi in via semplificativa verso le imposte sulle successioni, snellendo diversi aspetti. Si parla di un nuovo meccanismo di autoliquidazione di queste tasse.

L’idea è quella di proporre una dichiarazione precompilata anche per le successioni, in modo da garantire una procedura più veloce per i cittadini, allo stesso modo di come accade oggi con le dichiarazioni dei redditi precompilate. Anche il contenuto della dichiarazione verrà semplificato, oltre alle modalità di pagamento, con strumenti digitali.

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Imposta di bollo e semplificazioni

Un altro aspetto che sarà preso in considerazione con il Def 2024 riguarda l’imposta unica che con molta probabilità verrà introdotta al posto di alcune tasse presenti attualmente.

Saranno coinvolte l’imposta di bollo, l’imposta ipotecaria e catastale, oltre ai tributi speciali catastali e alle diverse tasse ipotecarie. Si prevede una semplificazione per rendere più snelle le procedure che riguardano l’Agenzia delle Entrate, con un tributo unico che li racchiuda tutti.

La volontà di semplificare il sistema fiscale è stata espressa più volte dall’attuale governo, tenendo presente anche che ha già applicato modifiche nell’ottica di uno snellimento alle aliquote IRPEF, che per quest’anno sono passate a tre, contro le 4 presenti in precedenza.

Il Def dovrà quindi anche chiarire quali risorse verranno messe in campo per garantire che questi tre scaglioni rimangano invariati anche nel 2025, tenendo presenti le spese dello Stato per altre iniziative.

Semplificazioni su donazioni e passaggi generazionali

Un aspetto interessante che coinvolgerà le imprese nel prossimo periodo riguarda le nuove indicazioni attese con il Def sui passaggi generazionali. L’obiettivo è quello di rendere questi trasferimenti più semplici e meno onerosi.

Si attende quindi che tutte le operazioni di trasferimento di quote sociali, azioni o parti di aziende verso figli o coniugi possano avvenire senza imposte.

Tuttavia si ipotizza anche un limite preciso per questa opportunità, ovvero che i riceventi abbiano il controllo di queste aziende o quote per almeno 5 anni da quando vengono trasferite. Per il momento comunque è possibile solamente fare delle ipotesi, in attesa della pubblicazione definitiva del testo.

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L’incognita della riforma delle pensioni

Rimane aperta invece la questione della riforma delle pensioni, attesa da tempo. Quota 103, la misura di prepensionamento già rivista per quest’anno, terminerà alla fine del 2024, per cui si possono prospettare soluzioni come una nuova misura-ponte per il prossimo anno, non ancora confermate.

I problemi attuali intorno al modello previdenziale italiano sono stati evidenziati dai principali sindacati più volte: accesso alla pensione sempre più in là nel tempo e poca flessibilità, oltre alle difficoltà di accantonamento contributivo per le fasce giovanili del paese, strettamente connesse all’instabilità lavorativa e dei contratti.

Si attende quindi che con il Def arriveranno alcune anticipazioni su un intervento più strutturale sul sistema pensionistico italiano, tuttavia secondo le risorse attuali e il deficit con cui il governo deve confrontarsi, sembra ancora lontano il momento in cui una riforma di entità importante verrà messa in atto.

Prossimi interventi di riforma fiscale

Si prospetta comunque l’arrivo di alcune novità relative alla riforma fiscale, che coinvolgono sia i lavoratori dipendenti che gli autonomi. Il Consiglio dei Ministri sta infatti discutendo per un intervento su Irpef e Ires.

Per i lavoratori dipendenti che hanno un reddito inferiore a 15.000 euro potrebbe arrivare un bonus tredicesima di 80 euro. Per ciò che riguarda le imprese invece, si prevede una tassazione specifica per i premi di risultato al 10% con soglia massima di 3.000 euro. (Ricordando che quest’anno questi premi sono tassati al 5%, si tratterebbe di un lieve aumento).

Ma si prospettano interventi anche per i lavoratori autonomi, in particolare a proposito della tassazione per gli studi professionali. Per ciò che riguarda i redditi diversi, si attendono ulteriori novità sulle donazioni.

  1. Audizione preliminare all’esame del Documento di economia e finanza 2024, Banca d’Italia, bancaditalia.it ↩︎
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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