Decreto Superbonus: ultime novità e come funzionano i controlli

Il Decreto Superbonus contiene diversi emendamenti per modificare le attuali regole intorno a questo sostegno. Ecco tutte le novità per le imprese e l'edilizia.

Decreto Superbonus emendamenti
  • Si discute ancora di superbonus, e presto arriveranno alcune novità.
  • Il termine per il superbonus 110% per le villette viene prorogato al 30 settembre 2023, se i lavori sono stati realizzati almeno per il 30% a settembre 2022.
  • Arriva anche lo strumento della “remissione in bonis” per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, entro il 30 novembre, versando una somma come sanzione.

Cambiano ancora le regole per il superbonus e i crediti incagliati. Arrivano alcune importanti novità, di cui si attende la conferma definitiva del governo. Vengono formulate alcune modifiche alle regole sul superbonus, che negli ultimi mesi hanno dato lo stop a cessione del credito e sconto in fattura.

Arriva quindi una ulteriore proroga per le villette, purché i lavori siano stati realizzati almeno per il 30% entro settembre 2022. Viene introdotta la remissione in bonis per le comunicazioni fino al 30 novembre, e vengono ipotizzati provvedimenti concreti per smaltire i crediti incagliati.

Nel frattempo la risposta di banche e Poste è positiva, per cui si riapre la possibilità di acquisizione dei crediti da parte di questi soggetti. La detrazione è di dieci anni per banche e imprese che acquisiscono i bonus edilizi.

Decreto Superbonus aggiornato: le villette

Alcuni emendamenti sul superbonus sono stati approvati, e nella giornata del 29 marzo 2023 la Camera ha iniziato l’esame degli interventi. Uno dei principali provvedimenti coinvolge le villette, per cui viene istituita una specifica proroga del superbonus.

La proroga tuttavia è possibile rispettando alcuni requisiti: si tratta di una scadenza posticipata al 30 settembre 2023 purché entro il 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori sull’edificio almeno per il 30%. In questi termini viene dato più tempo per concludere i lavori e sostenere la spesa tramite l’agevolazione.

Le villette sono al centro del Decreto Superbonus, e si ipotizza che con questa nuova proroga sarà possibile sbloccare alcune situazioni rimaste bloccate.


Decreto Superbonus e remissione in bonis

Un’altra novità importante, introdotta con il Decreto Superbonus, riguarda le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate a proposito del bonus. Viene data la possibilità di sanare situazioni di mancata comunicazione tramite lo strumento della “remissione in bonis”.

Questa possibilità viene incontro a chi, per distrazione o dimenticanza, non ha comunicato correttamente le informazioni, relative al bonus, a Enea o all’Agenzia delle Entrate.

Questa possibilità era già stata introdotta nel diritto tributario dall’art. 2 del Decreto Legge 16/2012, che stabilisce che, nel momento in cui il contribuente vuole accedere ad una particolare agevolazione, ma ha mancato alcuni invii di comunicazione, può rimediare tramite questa operazione.

Per farlo dovrà provvedere al pagamento di una sanzione di 250 euro, entro il 30 novembre. Tale possibilità è garantita a chi non ha terminato il contratto di cessione entro il 30 marzo 2023. Il versamento in caso di remissione in bonis va effettuato generalmente tramite F24 Elide con appositi codici tributo.

Questo strumento generalmente viene utilizzato anche per altri tipi di mancanze, ad esempio per la cedolare secca negli affitti, oppure per il 5 per mille. Tuttavia non va confuso con il ravvedimento operoso, che invece si utilizza per rimediare ad errori nelle dichiarazioni fiscali o nel caso di omessi versamenti di alcune imposte, entro certi termini.

Decreto Superbonus crediti bloccati


Decreto superbonus e cessione del credito

Recentemente il governo ha dato lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, ritenuti particolarmente dispendiosi per lo Stato, anche a seguito delle numerose frodi intorno a questi sistemi. Per i bonus dell’edilizia sono rimaste attive solamente le modalità tradizionali per poter assorbire il credito, tramite ad esempio erogazione dilazionata in 10 anni.

Il governo ha interpellato anche le imprese, riguardo agli aggiustamenti di questo provvedimento, in particolare le associazioni di categoria, come Confindustria. Secondo recenti aggiornamenti, lo sconto in fattura e la cessione del credito rimarranno attive, ma solamente per alcuni lavori.

Si tratta di lavori effettuati per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ma anche per i seguenti immobili:

  • istituti per le case popolari (Iacp);
  • onlus;
  • per il terzo settore;
  • immobili colpiti da eventi sismici;
  • immobili colpiti dall’alluvione nelle marche.

Per tutti gli altri lavori, rimane attivo solamente il credito di imposta erogato ogni anno per un certo periodo di tempo.


Decreto Superbonus e imprese

Per le imprese il Decreto Superbonus introduce alcune novità, mentre le banche e le Poste sono maggiormente favorevoli a riassorbire i crediti. Si allarga lo scudo alla responsabilità in solido per chi decide di acquistare i crediti del superbonus, inclusi i cessionari che comprano i crediti da una banca.

Inoltre per le banche e le imprese che acquistano crediti si estende la fruizione degli stessi da 4 a 10 anni di tempo. La stessa misura viene applicata ai contribuenti che non hanno sufficiente capacità fiscale per assorbire il credito in minor tempo.

La questione aveva infatti scaturito diverse polemiche, perché i contribuenti con capacità fiscale inferiore rischiavano di perdere di fatto una grande parte dei crediti.

Il Decreto Superbonus arriva comunque in un momento in cui le Poste e le banche stanno rivalutando l’assorbimento dei crediti, e il decreto va ad ipotizzare anche diversi strumenti per lo sblocco dei crediti incagliati.

La questione dei crediti bloccati

Intorno alla questione dei crediti incagliati si prospettano diverse soluzioni: per sbloccare i 19 miliardi di crediti bloccati si sta ipotizzando l’arrivo di uno strumento finanziario apposito, in grado di rimetterli in circolo.

Bisogna tenere conto che al momento questo è uno dei principali problemi intorno ai crediti derivati dai bonus, che provocano il blocco dei lavori e lo stop per diverse imprese.

Precedentemente si ipotizzava l’arrivo di una cartolarizzazione apposita, tuttavia ora sorgono anche ipotesi diverse, tra cui l’introduzione di un nuovo veicolo di scambio, oppure l’utilizzo di scambi con Btp, con grandi società pubbliche impegnate in questo processo. Si esclude invece l’utilizzo degli F24.

Enel X sarà quindi probabilmente coinvolta in questo strumento, con l’obiettivo di procedere con lo sblocco della maggior parte dei crediti. Tuttavia si attendono le conferme definitive del decreto per sapere come si evolverà la situazione dei crediti incagliati.

Superbonus 110%: una panoramica dei casi possibili

Vediamo nel dettaglio una panoramica di quali sono i casi possibili e come si applica il superbonus nei diversi contesti, come è ancora possibile beneficiare del sostegno fiscale e come funziona:

  • lavori iniziati nel 2022 che sono ancora in corso, su edifici unifamiliari o plurifamiliari, autonomi: possibilità di chiedere la remissione in bonis, con cessione del credito o sconto in fattura se le spese sono state sostenute nel 2022 e inoltrate entro il 31 marzo 2023;
  • interventi di edilizia libera: non si applica il blocco a cessione del credito e sconto in fattura;
  • interventi iniziati al 16 febbraio, con accordo vincolante tra le parti per beni e servizi: non si applica il blocco a cessione del credito e sconto in fattura;
  • se al 17 febbraio 2023 non sono stati versati acconti, si può attestare l’inizio dei lavori tramite dichiarazione sostitutiva;
  • eliminazione barriere architettoniche con credito al 75%: non si applica il blocco a cessione del credito e sconto in fattura;
  • lavori sugli immobili nelle aree colpite da eventi sismici: non si applica il blocco a cessione del credito e sconto in fattura.

Negli altri casi, è possibile optare per le 10 rate annuali di assorbimento del credito, invece di quattro, per le cessioni del credito e sconto in fattura al 31 marzo 2023 i cui crediti non sono ancora stati utilizzati, relativamente a superbonus e sismabonus.

Controlli superbonus

Quali sono i controlli sul superbonus

Intorno alla richiesta di accesso al superbonus spesso si teme l’arrivo di particolari controlli da parte del fisco. Tuttavia se la procedura e i documenti per la richiesta sono presentati nel modo corretto, non si incorre in sanzioni o blocchi del credito.

Ma in caso di accesso alla detrazione, come applicano i controlli dell’Agenzia delle Entrate? Vediamo come funzionano nel dettaglio. Per prima cosa gli enti preposti eseguono controlli di tipo formale sulle dichiarazioni dei redditi, a proposito delle detrazioni spettanti.

L’Agenzia può poi proseguire a verificare la correttezza e la sussistenza di tutti i documenti necessari per legge ad accedere al sostegno, secondo specifiche direttiva.

Il fisco ha tempo per effettuare queste verifiche fino alla fine del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi con la specifica detrazione per il bonus. Questo periodo diventa di 8 anni se il beneficiario ha chiesto la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Visto di conformità e asseverazione sono i principali documenti per poter beneficiare del superbonus, tuttavia è necessario conservare tutta la documentazione, per ulteriori controlli, che riguarda:

  • fatture o ricevute che comprovano che il soggetto beneficiario abbia sostenuto le spese per la messa in opera dei lavori;
  • ricevuta del bonifico postale o bancario relativo al pagamento;
  • autorizzazione del proprietario effettivo se i lavori sono stati svolti da un altro soggetto che ha un diritto sull’immobile;
  • delibera dell’assemblea condominiale se i lavori sono stati svolti su parti comuni degli edifici;
  • asseverazione che è stata trasmessa all’ENEA, per miglioramento energetico o per interventi antisismici.

Avere tutta la documentazione, con delle copie disponibili anche successivamente alla presentazione della dichiarazione dei redditi, è consigliato per poter rispondere ad ulteriori controlli da parte del fisco.

Oltre all’Agenzia delle Entrate, anche l’ENEA può decidere di svolgere dei controlli mirati, sulle asseverazioni relative ai lavori. In questo caso l’ente può verificare che le opere siano conformi rispetto al progetto, che rispettino gli obiettivi per cui viene richiesto il bonus, e che le spese siano congrue agli interventi.

Decreto Superbonus – Domande frequenti

Quali sono le ultime novità sul Superbonus 110%?

Con il Decreto Superbonus arriveranno alcune proroghe all’accesso al sostegno, e alcuni utilizzi approvati per la cessione del credito e lo sconto in fattura. I dettagli, nell’articolo.

Cosa contiene il Decreto Superbonus?

Il Decreto Superbonus contiene diversi interventi per incentivare lo sblocco dei crediti incagliati, e per garantire l’accesso al sostegno con cessione del credito e sconto in fattura per alcune categorie di beneficiari.

Quando scade il Superbonus 110%?

Secondo il Decreto Superbonus, sarà confermato ancora fino al 30 settembre 2023 per le villette unifamiliari, ecco i dettagli.

Autore
Classe 1992, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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