Welfare aziendale 2024: come funzionano i fringe benefit, limiti e scadenze

Scopri come funziona il welfare aziendale con limiti, tassazione e le scadenze delle comunicazioni per i datori di lavoro, con le ultime novità.

di Gennaro Ottaviano

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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welfare aziendale 2022
  • Il welfare aziendale prevede una vasta gamma di servizi e soluzioni che vengono riconosciuti al dipendente al di fuori della busta paga.
  • Definiti anche come fringe benefit, gli importi erogati non vanno ad accumularsi al reddito del lavoratore.
  • Il limite dei fringe benefit è cambiato negli ultimi anni diverse volte, anche per venire incontro alle problematiche legate alla pandemia. Per il 2024 è di 1.000 euro, innalzati a 2.000 per lavoratori con figli a carico.

I benefit aziendali, o anche conosciuti come fringe benefit, rientrano tra quelle iniziative aggiuntive corrisposte dal datore di lavoro ai dipendenti e sono intervenuti talvolta per aiutare i lavoratori a superare la fase di incertezza economica e il rincaro dei costi della vita.

Con il Decreto Aiuti Quater, l’importo nel 2022 era stato aumentato a quota 3.000€. Per il 2023 tuttavia la soglia è tornata ad essere quella originaria. Quest’anno invece si parla di 1.000 euro che vengono innalzati a 2.000 in caso di lavoratori con figli, con estensione di applicabilità anche sugli interessi del mutuo e sui canoni di affitto.

L’Agenzia delle Entrate in una recente risposta ad interpello, la n.74/2024, ha chiarito anche che i servizi di mobilità sostenibile, utilizzati dai dipendenti per recarsi al lavoro, possono essere ricondotti al welfare aziendale.

Welfare aziendale: come funziona

Con il termine welfare aziendale si comprendono tutti quei beni e servizi che un’impresa riconosce al lavoratore dipendente e che non rientrano nell’importo pattuito al momento dell’assunzione del lavoratore dipendente e della firma del contratto di lavoro. Possono consistere in erogazioni in denaro, servizi a vantaggio della comunità oppure buoni di acquisto.

Infatti, il fine di un piano di welfare aziendale è quello di migliorare la qualità di vita del lavoratore sia nell’ambito del luogo di lavoro stesso, sia tra le mura domestiche. Questo è un vero e proprio cambiamento nel modo di fare impresa, in cui si pone attenzione non unicamente al profitto, ma al benessere dei lavoratori e della società. I soggetti che ricevono i benefici sono due:

  • l’azienda: otterrà dei benefici fiscali;
  • Il lavoratore dipendente: l’importo fino a un limite prestabilito non fa cumulo con il reddito imponibile.

Il governo Meloni ha introdotto alcune novità per i lavoratori con figli a carico, estendendo i limiti dei fringe benefit detassati in questi casi.

Come funzionano i fringe benefit

A definire le somme, le prestazioni e servizi di utilità sociale vi sono le seguenti normative:

  • dall’art 51 a 100 del TUIR (Testo unico in materia di Redditi);
  • Leggi di Bilancio 2016, 2017, 2018 con modiche agli importi;
  • Circolari dell’Agenzia delle Entrate, di cui l’ultima è la numero 35 del 4 novembre 2022 al fine di chiarire l’ambito applicativo;
  • Decreto aiuti BIS e Quater che hanno definito i limiti dei benefit.

Le categorie di benefit nel welfare aziendale

Nello specifico, come spendere il welfare aziendale? Ecco quali sono le categorie di beni che vi rientrano e che non concorrono a formare reddito, entro le soglie stabilite ogni anno.

CategoriaCosa comprendono
Tempo libero e ricreazioneIngressi presso cinema e teatri, centri sportivi, impianti sciistici, viaggi, spettacoli, attività extrascolastiche
Sevizi di assistenzaBaby-sitting, assistenza domiciliare
Educazione e istruzioneMaster, corsi di lingua, spese di educazione, rette, acquisti di libri scolastici, soggiorni e campus estivi
AbbonamentiMetropolitane, autobus, treni
Prestazioni sanitarieVisite specialistiche, check up, riabilitazione, supporto piscologico
Beni e servizi di naturaBuoni spesa per benzina, shopping, buoni per e-commerce
Assistenza sanitariaContributi per l’assistenza presso enti e case
Fondi di previdenzaIntegrazioni previdenziali
Mutuo e affittoInteressi passivi legati al mutuo e spese per il canone di locazione della prima casa

In base all’art 12 del TUIR i fringe benefit possono essere utilizzati dal dipendente, ma si estendono anche ai suoi familiari. Quindi, rientreranno anche il coniuge, i figli, sorelle e fratelli. Potranno anche usufruire del sistema di welfare aziendale i genitori oppure i suoceri.

Welfare aziendale e mobilità sostenibile

Con la risposta ad interpello n.74/20241, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le spese dei dipendenti per la mobilità sostenibile, se funzionale a raggiungere il luogo di lavoro, possono essere inserite nel welfare aziendale.

Il caso specifico coinvolge un’azienda che intende offrire ai dipendenti un’apposita applicazione per l’utilizzo di servizi di mobilità sostenibile come il car sharing, il bike sharing, ma anche i monopattini o i biglietti per l’uso del trasporto pubblico. Di fatto il dipendente può prenotare tramite questa app uno dei servizi qui citati e addebitare il costo direttamente all’azienda.

La società chiede quindi se è possibile che queste spese rientrino nei fringe benefit, ovvero siano strumenti di welfare aziendale. Trattandosi di beni o servizi erogati dall’azienda in relazione al rapporto di lavoro, al di fuori del normale stipendio, che rispondono ad un obiettivo di utilità sociale, possono essere inclusi nel welfare aziendale con relativa applicazione delle soglie per i fringe benefit.

Tuttavia l’Agenzia evidenzia anche la necessità per l’azienda di stabilire un preciso funzionamento e dei limiti dell’app, ovvero in termini di quantità di servizi, orari e funzioni specifiche, con l’esclusione all’accesso a chi effettivamente utilizza già l’auto aziendale.

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Welfare aziendale e fringe benefit

Le erogazioni presenti nel welfare aziendale prendono anche il nome di fringe benefit, che puoi tradurre letteralmente come benefico marginale.

Il principale vantaggio di questi servizi sociali è quello di non concorrere a formare il reddito del lavoro dipendente, in deroga all’articolo 51 comma 3 del TUIR. Fino ad agosto 2022 l’importo previsto era pari a 258,23€. Questo valore è stato raddoppiato dal Decreto Aiuti Bis che ha portato il tetto non tassabile a quota 600€.

Una ulteriore modifica era stata effettuata dal Decreto Aiuti quater, raggiungendo il valore di 3.000€. L’attenzione del Governo verso i fringe benefit rientrava tra quelle strategie finalizzate a contrastare l’aumento del prezzo della corrente elettrica. La misura è stata applicata fino a gennaio 2023.

Con questi benefici infatti il lavoratore ha potuto pagare le bollette, per cui il prezzo dell’energia è aumentato, da febbraio 2022, del 60%, e quello del gas arrivato fino a un 40% in più. Inoltre, grazie al welfare aziendale, si offriva al lavoratore un supporto all’aumento del costo della vita, a causa dell’inflazione che ha superato il 10%.

Per il 2023 sono tornate le soglie originarie, se non per i lavoratori dipendenti con figli a carico. In questi casi infatti la soglia è portata a 3.000 euro, per volontà dell’attuale governo. Tale soglia ha poi subito un’ulteriore modifica per il 2024: 1.000 euro per tutti i lavoratori, portati a 2.000 per quelli con figli.

Welfare aziendale 2024: i limiti

Per quest’anno i limiti sono più elevati rispetto alle soglie originarie, consentendo fringe benefit di 1.000 euro per tutti i lavoratori. Continua l’attenzione del governo per le famiglie con figli, per cui la possibilità raddoppia.

Recentemente l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con la circolare n.5/E del 7 marzo 20242, a specificare il funzionamento di alcuni aspetti legati ai limiti dei fringe benefit. La grande novità per il 2024 è quella di poter portare all’interno di questi strumenti di welfare aziendale anche alcune parti dei costi sostenuti sulla prima abitazione.

benefit aziendali

Sono inclusi gli interessi passivi sui mutui e i canoni di affitto, esclusivamente sulla prima casa. Tuttavia viene chiarito che, accedendo a queste particolari forma di sgravio fiscale, il contribuente non può allo stesso tempo accedere ad altre agevolazioni, anche sotto forma di detrazioni fiscali, sulle stesse spese.

Nella pratica, il lavoratore dipendente coinvolto in questi tipi di fringe benefit sulla prima casa non potrà allo stesso tempo ricorrere alle detrazioni in dichiarazione dei redditi sulle stesse spese. Il motivo è semplice: questi costi il lavoratore non li ha sostenuti.

Se l’abitazione è intestata al coniuge o ad un familiare del lavoratore, comunque quest’ultimo può accedere a questa forma di fringe benefit, dimostrando di viverci abitualmente.

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Welfare aziendale 2024 e tassazione

Il sistema dei fringe benefit ha il vantaggio di non incidere nel determinare l’importo da dichiarare all’interno del 730 precompilato o quello online, fino al limite previsto.

Per la detassazione dei fringe benefit interviene il principio di onnicomprensività, ovvero per cui il reddito di lavoro dipendente è formato da tutte le somme e i valori di genere, a qualunque titolo, che sono stati percepiti, anche in forma di erogazioni liberali.

Tuttavia i fringe benefit entro le soglie che abbiamo visto prima sono detassati per i lavoratori, e deducibili per le imprese. Il regime particolare di esenzione viene applicato non solo per ciò che riguarda il reddito imponibile in relazione alle imposte sui redditi, ma anche sulla base imponibile per la contribuzione previdenziale.

Scadenza comunicazioni per i fringe benefit

Vediamo nel dettaglio come funzionava la comunicazione obbligatoria che i datori di lavoro devono presentare per i fringe benefit.

La raccolta dei dati da parte dell’ente previdenziale è importante per predisporre le Certificazioni Uniche e la scadenza per i datori per la comunicazione era fissata al 21 febbraio 2024. La trasmissione dei dati è importante anche per permettere eventuali conguagli a fine anno al lavoratore.

Per procedere alla comunicazione, i datori di lavoro, in quanto sostituti di imposta, dovevano accedere al portale INPS alla sezione “Comunicazione benefit aziendali” e seguire il percorso indicato per i servizi per aziende e consulenti.

A questo punto si inserivano i dati su una singola comunicazione, predisponendo le informazioni da inviare tramite software e visualizzando le istruzioni.

Quali sono i vantaggi del welfare aziendale per le imprese

L’innalzamento della soglia dei fringe benefit è una misura che ha portato a diversi vantaggi alle imprese e al lavoratore. Infatti, la detassazione della somma può essere vista come una spinta per aiutare ad aumentare il tetto di spesa delle famiglie e quindi incrementare i consumi, anche in un momento di inflazione elevata.

Basta considerare che nel 2021, le percentuali di benefit utilizzati come welfare aziendale dalle imprese erano salite rispetto all’anno precedente del 34%: segno di come le aziende vedano in maniera favorevole questo strumento.

In quanto imprenditore, continuare ad applicare le misure di welfare aziendale nel 2024 può portare diversi benefici sia dal punto di vista sociale, sia per ciò che riguarda l’aspetto fiscale.

Infatti, come azienda, potrai migliorare il benessere dei lavoratori, incentivando la fidelizzazione del dipendente, rafforzando il rapporto con l’azienda e semplificando la conciliazione tra vita professionale e quella familiare.

Si tratta di un elemento importantissimo soprattutto per mantenere all’interno della tua società il personale più qualificato. Inoltre, si viene a creare una maggiore interazione tra l’azienda e la comunità. Invece, dal punto di vista fiscale avrai un trattamento agevolato. Infatti, si prevede:

  • i fringe benefit sono detassati per le aziende, e deducibili per i lavoratori;
  • semplicità nell’acquisto e invio ai dipendenti;
  • i servizi di welfare hanno un’esenzione al 100% dal punto di vista contributivo;
  • per il datore di lavoro non costituiscono un obbligo, ma sono facoltativi.

Welfare aziendale 2024 – Domande frequenti

Welfare aziendale e fringe benefit: sono obbligatori?

No, il sistema di welfare aziendale non è obbligatorio, ma prevede diversi vantaggi per l’azienda, che potrai leggere nella nostra guida.

Quali sono i limiti del welfare aziendale 2024?

Per il 2024 per tutti i lavoratori la soglia è di 1.000 euro, innalzata a 2.000 per coloro che hanno figli a carico, con l’inclusione di spese come gli interessi sul mutuo e i canoni di locazione.

  1. Risposta ad interpello n.74/2024, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
  2. Circolare n.5/E del 7 marzo 2024, Agenzia delle Entrate, agenziaentrate.gov.it ↩︎
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 26 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

56 commenti su “Welfare aziendale 2024: come funzionano i fringe benefit, limiti e scadenze”

  1. Buonasera volevo chiedere un’informazione se ho una macchina aziendale con il fringe benefit posso prendere il bonus di 3000 euro con le bollette oppure la macchina è da scalare nei 3000 euro? Grazie

    Rispondi
  2. Buonasera,
    Volevo sapere un informazione sul Welfare
    Aziendale.
    Se i dipendenti convertono il premio aziendale (derivante da accordi di secondo livello..) di 2000 euro interamente al Welfare aziendale, in tal caso i dipendenti possono chiedere erogazione dei fringe benefit sino a 2000 euro? Quindi in questo caso,non possono usufruire del tetto massimo dei 3000 euro previsto per i fringe benefit per l’anno 2022?
    Grazie mille

    Rispondi
    • Buonasera,

      Se i dipendenti decidono di convertire il premio di produttività di 2000 euro in servizi welfare, il valore di tali servizi deve essere equivalente (quindi 2000 euro).

      Grazie per averci scritto.

      Team partitaiva.it

      Rispondi
    • Buongiorno
      La mia azienda invece ha deciso unilateralmente di convertire parte del premio aziendale, sempre derivante da accordi di secondo livello e che costituisce parte della RAL, in welfare in tal modo la RAL non risulterebbe più quella pattuita in quanto la quota di welfare non fa reddito.
      È consentita una manovra di questo tipo ?
      Grazie

      Rispondi
  3. Buongiorno,
    vorrei richiedere un’informazione in merito al welfare del 2022. Se, ipoteticamente, il lavoratore dovesse cambiare lavoro nei primi giorni del 2023, perderebbe diritto all’utilizzo del fondo accumulato nel 2022 o l’azienda lo erogherebbe comunque nella data stabilita?

    Grazie mille

    Rispondi
    • Buonasera,

      dipende dagli accordi tra le parti. Se il welfare è stato erogato non dovrebbe perderlo. Solitamente l’erogazione dovrebbe avvenire entro il 12 gennaio. Ad esempio il ccnl metalmeccanici prevede che i flexible benefit vengono messi a disposizione dei dipendenti dall’azienda ogni anno nel mese di giugno e devono essere utilizzati entro il 31 maggio dell’anno seguente.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Salve in informazione in merito siccome lavoro in in azienda spa e ha dato questo welfare ma non abbiamo preso tutti la stessa somma.ora sulla busta paga di dicembre dobbiamo prendere io resto per arrivare tutti a 3000€ oppure vabbene così grazie mille

    Rispondi
      • Buon pomeriggio, cosa s’intende per “in accordo con i lavoratori”. Nella mia azienda è stato erogato solo ad un amministratore e a un dipendente, tutti gli altri non ne sono sono nemmeno a conoscenza

        Rispondi
        • Buonasera,
          le misure di welfare aziendale dovrebbero essere condivise con i lavoratori e, in alcuni casi, approvate dalla rappresentanze sindacali, per essere valide. E’ una materia molto articolata e complessa e le variabili sono molteplici. Le consigliamo di rivolgersi al suo consulente del lavoro.

          Grazie per averci scritto

          Rispondi
  5. Buonasera,
    l’azienda ha accreditato sul mio account welfare Edenred un credito entro il 12 Gennaio 2023 ma io non ho generato alcun buono acquisto/gift card, posso usufruire di questo credito in buoni acquisto/gift card essendomi stato accreditato comunque prima del 12 Gennaio (e quindi nei limiti dei 3000€ come da Decreto) o potrò spenderne solo una parte (258€ probabilmente) poichè rientrerà nei limiti dell’anno 2023 ?

    Chiedo questo in quanto si parlava che tali somme dovevano esser corrisposte dal datore di lavoro al dipendente entro il 12 Gennaio 2023, non che il dipendente doveva erogarle/richiederle.

    Grazie mille e saluti,

    Rispondi
    • Buongiorno,
      Le riporto una parte della Circolare n.35 del 4 novembre 2022 dell’Agenzia delle Entrate dove precisa “In tema di benefit erogati mediante voucher è stato precisato che il benefit si considera percepito dal dipendente, ed assume quindi rilevanza reddituale, nel momento in cui tale utilità entra nella disponibilità del lavoratore, a prescindere dal fatto che il servizio venga fruito in un momento successivo”

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
      • Buonasera,
        grazie mille della risposta.

        Edenred Welfare mi comunica che anche se il credito è stato erogato dall’azienda suo mio account prima del 12/01/2023 (scadenza anno fiscale 2022), io dovevo richiedere/generare i buoni acquisto/gift card entro il 12 Gennaio 2023 poiché così sarebbero rientrati nell’anno 2022 (e avente limite per i buoni acquisto/gift card fino a 3000€).

        Attualmente quindi, del credito erogato prima del 12/01/2023, posso richiedere/generare buoni acquisto/gift card “soltanto” per 258.23€ (limite per l’anno 2023), il restante credito è disponibile come “credito welfare” da spendere nel circuito dei servizi convenzionati welfare (palestre, rimborso libri scolastici/mutui/trasporti pubblici, ecc..).
        È quindi corretto questo secondo voi ?

        Vi ringrazio nuovamente per l’attenzione,
        Simone

        Rispondi
        • Buonasera,
          si tratta del principio di cassa allargato. Non possiamo dare pareri su quesiti così specifici che qualificherebbero l’attività come consulenza.

          Grazie per averci scritto

          Rispondi
  6. Buongiorno, ad oggi il tetto massimo di buoni acquisto è di circa 258 euro per il 2023. La probabilità che si alzi questo massimale c’è?

    Rispondi
  7. Buongiorno, vorrei sapere come può un’azienda aderire ai fringe Benefit e permettere ai dipendenti di usarli per servizi tipo vacanze o corsi.
    Grazie.

    Rispondi
  8. Buongiorno,
    gradirei sapere se è prevista la possibilità di scaricare le bollette energia e gas tramite le piattaforme welfare anche per l’anno 2023.
    Grazie

    Rispondi
    • Buonasera,
      nel 2023 non è previsto l’esenzione dei fringe benefit fino a 3000,00 Euro si ritorna alla soglia dei 258,23, quindi nessun rimborso in busta per utenze. Potrebbe eventualmente accedere al Bonus sociale bollette, se in possesso dei requisiti.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  9. Buonasera. Volevo sapere se il bonus deve essere versato per tutti i lavoratori con lo stesso importo oppure l’Azienda è libera di versare quanto vuole a ciascun lavoratore ( ad esempio a chi 0€ e a chi 400€)?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      Il welfare aziendale può distinguersi in:
      – individuale, se rivolto ad un singolo dipendente;
      – collettivo, con servizi di welfare diretti ad una parte dell’organico aziendale.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  10. L’azienda al 1 Febbraio 2023 mi ha erogato un credito welfare superiore a 3000 €
    Questa cifra concorre ad aumentare l’imponibile Irpef anche se, per ipotesi, non viene utilizzata ?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      sul credito a disposizione non utilizzato entro i termini non c’è una normativa in grado di chiarire ogni aspetto. In tema dovrebbe anche visionare il regolamento aziendale per capire cosa prevede.
      I benefit non usufruiti, entro la data di scadenza prevista, si potrebbero azzerare, essere rinviati all’anno successivo oppure essere traferiti a fondi di previdenza contrattuale. Sull’argomento si può consultare la Risoluzione n. 55/E 2020 dell’Agenzia delle Entrate che ha chiarito il trattamento fiscale dei Welfare aziendali.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  11. Buonasera,
    Nel caso in cui la richiesta di fringe benefit è stata effettuata a dicembre 2022, ma l’azienda l’ha erogata nella busta paga di gennaio 2023 (in data 27 gennaio) quale data va presa in considerazione per il tetto massimo? Preciso che le spese sono tutte state sostenute nel corso del 2022.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      non sono imputabili al 2022. articolo 51, comma 1, del TUIR, si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori corrisposti entro il 12 gennaio del periodo d’imposta successivo a quello a cui si riferiscono (c.d. principio di cassa allargato). Punto 2.3 circolare 35/2022 Agenzia delle Entrate.
      Il benefit si considera percepito dal dipendente, ed assume quindi rilevanza reddituale, nel momento in cui tale utilità entra nella disponibilità del lavoratore, a prescindere che il servizio venga fruito in un momento successivo.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  12. Buongiorno,
    vorrei avere informazioni in merito alla tassazione del welfare: lavoro in un’assicurazione e in base al nuovo ccnl firmato ma già scaduto abbiamo dovuto scegliere di destinare gli arretrati tra fondo pensione o buoni welfare.
    La domanda è la seguente: la scelta dei ticket (quindi del welfare) che tassazione ha? Dato che sono arretrati, secondo me, non dovrebbero essere tassati fino al limite dei 600 € cosi come da decreto anno 2022 anche se poi nel 2023 i limite non tassato è stato riportato a 258,23.
    Grazie.

    Rispondi
    • Buonasera,
      in linea di massima è possibile. Da verificare cosa prevede il contratto o il regolamento aziendale specifico. Nella valutazione bisogna tenere conto che non è una normativa chiara ed esaustiva.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  13. Buonasera
    E’ corretto che il piano welfare previsto dal contratto integrativo non permetta il rimborso delle mie spese universitarie, ma solo quelle riguardanti i mieri figli o coniuge a carico ?

    Grazie

    saluti

    Rispondi
    • Buonasera,
      se è stato redatto ed approvato secondo le previsioni della legge in materia potrebbe essere corretto. E’ difficile dare una valutazione senza visionare il documento.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  14. Buonasera, mi è stato assegnato un premio welfare pari a 2325 euro lordi, che mi verrà accreditato in busta paga sullo stipendio di aprile, a quanto ammonta il netto di questa cifra?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      l’importo netto del Welfare dipende da diverse variabili.
      In linea di principio potrebbero verificarsi tre situazioni diverse:
      – premio di risultato in busta paga: tassazione del 5%, con limite del premio di 3.000€ lordi annui e limite del reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente di 80.000€. Necessario un accordo sindacale di 2⁰livello;
      – premio di risultato convertito in welfare: detassazione totale, con limite del premio di 3.000€ lordi annui e limite del reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente di 80.000€, tranne casi specifici;
      – premialità tramite welfare puro: detassazione totale, nessun limite, necessita solamente di un accordo aziendale interno.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  15. Buonasera,
    ho ricevuto un premio welfare di € 2.450,00 da “spendere” tramite buoni Edenred….. non comprendo il limite di 258,23 significa che è la cifra massima da destinare alla cosidetta spesa di alimentari ed il resto va speso solo per altri acquisti.
    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      il limite di Euro 258,23 è il limite no tax per i beni e servizi erogati in natura.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  16. Buongiorno,
    il buono welfere (minimo obbligatorio €200), va erogato dal 1° giugno 2023, in riferimento all’anno 2022? Quindi per chi ha maturato almeno 3 mesi da gennaio a dicembre 2022 ed era in forza al 1° giugno 2022?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      se si riferisce al CCNL metalmeccanici hanno diritto al welfare:
      – i lavoratori che anno un contratto a tempo indeterminato e, tra questi, tutti coloro che hanno un contratto attivo al 1° giugno dell’anno di riferimento o comunque assunti entro il 31 dicembre dello stesso anno, a patto che abbiano superato il periodo di prova e che non siano in aspettativa retribuita o indennizzata;
      – i lavoratori che hanno un contratto a tempo determinato e, tra questi, tutti coloro che abbiano maturato purché abbia maturato almeno 3 mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno solare (1° gennaio-31 dicembre);
      – gli apprendisti.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  17. Buongiorno, lavoro in un’azienda metalmeccanica e ho appena ricevuto il welfare di 200€ previsto dal CCNL. Questi 200 € vanno scalati dalla soglia di € 258 dei fringe benefit o sono due cosa separate? Grazie

    Rispondi
  18. Buona sera, mi faccia capire, attualmente il governo ha riportato a 258 euro la soglia no tax per poter utilizzare il welfare . Non c’è altro non tassato giusto? Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      le variabili in campo, quando si tratta di welfare, sono molteplici. Il riferimento a 258 euro riguarda solo i fringe benefit.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  19. Buongiorno, se ipoteticamente nel 2022 avessi cambiato datore di lavoro e percepito reddito complessivo dal primo per 40.000 e dal secondo e attuale per 45.000 la somma eccederebbe 80.000. Come fa l’attuale datore di lavoro ad avere contezza del mio reddito totale e tassarmi il welfare di conseguenza? Cioè, come fa ad avere evidenza di quanto percepito in precedenza in corso di anno 2022 da altro datore? Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      dovrebbe essere informato dal lavoratore. Lo stesso lavoratore entro 12 giorni dalla richiesta ha diritto a ricevere la CU dal datore di lavoro.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  20. Grazie. Vuol dire che nel momento in cui aderisco devo segnalare io stesso nella medesima mail a HR guardate che nel 2022 compresi compensi percepiti da altra azienda ho superato 80k? Non ho capito bene la parte del CUD e dei 12 giorni.

    Rispondi
    • Buonasera,
      le informazioni da trasmettere sono tutte in suo possesso e dovrebbe comunicarle alla nuova azienda. La CU per il precedente rapporto di lavoro, in caso di cessazione in corso d’anno, dovrebbe essere consegnata entro 12 giorni dalla richiesta.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  21. Buongiorno, ha mio marito hanno caricato 1300 euro di buoni, la domanda è questa in un anno posso solo usare solo 258 euro in gif card ? O si possono usare tutti i 1300 euro in un anno?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      per l’anno 2023 il plafond individuale dei buoni welfare è pari a 258,23€ BUONI WELFARE + 200€ BUONI BENZINA
      Il nuovo Decreto “LAVORO” ha stabilito, per il 2023, l’estensione del limite di esenzione da 258,23€/anno fino ad un massimo di 3.000€/anno solo per i lavoratori con figli a carico.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  22. Buongiorno,
    per aver diritto all’applicazione del limite complessivo di € 3.000 dei buoni welfare l’unica condizione é avere figli a carico oppure anche un limite ISEE ?

    Rispondi
    • Buonasera,
      l’articolo 40 del Decreto Legge 4 maggio 2023, n. 48 (c.d. Decreto Lavoro) prevede che la misura è destinata esclusivamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico non è previsto alcun isee.
      Per espressa previsione della norma, per vedersi applicata la soglia di esenzione di euro 3.000,00, il lavoratore dipendente deve dichiarare al datore di lavoro di avervi diritto indicando il codice fiscale dei figli.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  23. Buonasera
    ho una casa vacanze e un cliente vuole fare un periodo di vacanze da noi pagando con il walfare aziendale. Come posso funziona per riscuoterlo io come struttura? Grazie

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    • Buonasera,
      la sua struttura si dovrebbe convenzionare con la società che rilascia il voucher, in caso contrario potrebbe non ricevere il pagamento.

      Grazie per averci scritto

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  24. Buongiorno,
    è possibile modificare un Piano di Welfare prima della sua scadenza, nello specifico aggiungendo nuovi servizi (quindi una modifica migliorativa per i lavoratori) senza che il piano perda la propria natura obbligatoria e quindi senza perdere il diritto alla deducibilità integrale dei costi?
    Grazie per la disponibilità

    Rispondi
    • Buongiorno,
      la modifica del piano di welfare, a nostro avviso, richiede la stessa formalità della sua approvazione iniziale.

      Grazie per averci scritto

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  25. Buongiorno,

    l’articolo 40 del Decreto Legge 4 maggio 2023, n. 48 (c.d. Decreto Lavoro) prevede che la misura è destinata esclusivamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico, ma dice qualcosa riguardo al fato della percentuale che ogni genitore dichiara.
    A me è stato detto che avendo dichiarato il carico al 50% ho diritto soltanto a 1500€ nella piattaforma, è corretto?

    Grazie mille.

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    • Buongiorno,
      nel caso di figli a carico al 50%, per come è scritta la norma, sembra che entrambi i coniugi possano fruire del nuovo limite di non imponibilità dei fringe benefit fino a 3mila euro.
      circolare 23 del 01/08/2023 dell’Agenzia delle Entrate.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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