Welfare aziendale 2023: come funzionano i fringe benefit, limiti e scadenze

L’importo del welfare aziendale detassato è stato portato in un primo momento a 3.000 euro, per poi tornare nel 2023 alla soglia originaria. Scopri come funziona, limiti e scadenze.

revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.
Welfare aziendale 2022
  • Il welfare aziendale prevede una vasta gamma di servizi e soluzioni che vengono riconosciuti al dipendente al di fuori della busta paga.
  • Definiti anche come fringe benefit, gli importi erogati non vanno ad accumularsi al reddito del lavoratore.
  • Il limite dei fringe benefit è stato portato prima a 600€, e poi con il Decreto Aiuti Quater a 3.000€, fino a gennaio 2023. Per tutto l’anno tuttavia torna a 258,23 euro.

Per contrastare l’emergenza del caro bollette e l’aumento dell’inflazione, nel Decreto Aiuti Bis di agosto era stato innalzato il tetto a 600€ il welfare aziendale del 2022.

I benefit aziendali o anche conosciuti come fringe benefit, rientrano tra quelle iniziative per aiutare i dipendenti a superare la fase di incertezza economica e il rincaro dei costi della vita.

Con il Decreto Aiuti Quater, l’importo è stato ulteriormente aumentato a quota 3.000€. Per il 2023 tuttavia la soglia torna ad essere quella originaria, ed entro il 21 febbraio 2023 le imprese devono comunicare tutti i dati relativi a questi benefit erogati nel 2022.

Welfare aziendale 2023: come funziona

Con il termine welfare aziendale si comprendono tutti quei beni e servizi che un’impresa riconosce al lavoratore dipendente e che non rientrano nell’importo pattuito al momento dell’assunzione del lavoratore dipendente, e della firma del contratto di lavoro. Possono consistere in erogazioni in denaro, servizi a vantaggio della comunità oppure buoni di acquisto.

Infatti, il fine del sistema di welfare aziendale è quello di migliorare la qualità di vita del lavoratore sia nell’ambito del luogo di lavoro stesso, sia tra le mura domestiche. Un vero e proprio cambiamento nel modo di fare impresa, in cui si pone attenzione non unicamente al profitto, ma al benessere dei lavoratori e della società. I soggetti che ricevono i benefici sono due:

  • l’azienda: otterrà dei benefici fiscali;
  • Il lavoratore dipendente: l’importo fino a un limite prestabilito non fa cumulo con il reddito imponibile.

A definire le somme, le prestazioni e servizi di utilità sociale vi sono le seguenti normative:

  • dall’art 51 a 100 del TUIR (Testo unico in materia di Redditi);
  • Leggi di Bilancio 2016, 2017, 2018 con modiche agli importi;
  • Circolari dell’Agenzia delle Entrate, di cui l’ultima è la numero 35 del 4 novembre 2022 al fine di chiarire l’ambito applicativo;
  • Decreto aiuti BIS e Quater che hanno definito i limiti dei benefit.
Come funzionano i fringe benefit

Le categorie di benefit nel welfare aziendale

Ecco quali sono le categorie di beni che rientrano nel welfare aziendale 2023 e che non concorrono a formare reddito, entro le soglie stabilite ogni anno.

CategoriaCosa comprendono
Tempo libero e ricreazioneIngressi presso cinema e teatri, centri sportivi, impianti sciistici, viaggi, spettacoli, attività extrascolastiche
Sevizi di assistenzaBaby-sitting, assistenza domiciliare
Educazione e istruzioneMaster, corsi di lingua, spese di educazione, rette, acquisti di libri scolastici, soggiorni e campus estivi
AbbonamentiMetropolitane, autobus, treni
Prestazioni sanitarieVisite specialistiche, check up, riabilitazione, supporto piscologico
Beni e servizi di naturaBuoni spesa per benzina, shopping, buoni per e-commerce
Assistenza sanitariaContributi per l’assistenza presso enti e case
Fondi di previdenzaIntegrazioni previdenziali

In base all’art 12 del TUIR i fringe benefit possono essere utilizzati dal dipendente, ma si estendono anche ai suoi familiari. Quindi, rientreranno anche il coniuge, i figli, sorelle e fratelli. Potranno anche usufruire del sistema di welfare aziendale i genitori oppure i suoceri.


Welfare aziendale e fringe benefit

Le erogazioni presenti nel welfare aziendale prendono anche il nome di fringe benefit, che puoi tradurre letteralmente come benefico marginale.

Il principale vantaggio di questi servizi sociali è quello di non concorrere a formare il reddito del lavoro dipendente, in deroga all’articolo 51 comma 3 del TUIR. Fino ad agosto 2022 l’importo previsto era pari a 259,23€. Questo valore è stato raddoppiato dal Decreto Aiuti Bis che ha portato il tetto non tassabile a quota 600€.

Una ulteriore modifica era stata effettuata dal Decreto Aiuti quater raggiungendo il valore di 3.000€. L’attenzione del Governo verso i fringe benefit rientra tra quelle strategie finalizzate a contrastare l’aumento del prezzo della corrente elettrica. La misura è stata applicata fino a gennaio 2023.

Con questi benefici infatti il lavoratore ha potuto pagare le bollette, per cui il prezzo dell’energia è aumentato, da febbraio 2022, del 60%, e quello del gas arrivato fino a un 40% in più. Inoltre, grazie al welfare aziendale, si offre al lavoratore un supporto all’aumento del costo della vita, a causa dell’inflazione che ha superato il 10%.

Per il 2023 tuttavia si torna alle soglie originarie, e le imprese devono procedere tempestivamente a comunicare all’INPS gli importi erogati nel 2022, entro il 21 febbraio 2023, per permettere la predisposizione della Certificazione Unica.

Welfare aziendale 2023: i limiti

La circolare dell’Agenzia delle Entrate numero 35 del 4 novembre 2022 ha chiarito anche i limiti temporali oltre al valore complessivo del fringe benefit previsti dall’art 12 del Decreto-Legge Aiuti Bis.

Per quanto riguarda il primo parametro si considera che il periodo d’imposta è quello del 2022 e quindi si andranno a considerare le somme trasferite ai lavoratori entro e non oltre il 12 gennaio 2023. A questo si aggiunge che sono stati allargati i benefici anche a:

  • utenze domestiche;
  • buoni benzina.

Nelle utenze domestiche si includono le bollette luce e gas relative agli immobili di uso abitativo che sono in possesso del dipendente oppure in affitto. Il lavoratore quindi poteva presentare documentazione che attesta il pagamento delle bollette a suo carico, o per la famiglia, e certificare di non aver ricevuto sostegni similari da altre fonti.

Inoltre, le bollette dovevano essere intestate direttamente al lavoratore oppure al coniuge o a un familiare. Ciò vale indipendentemente se è stato fissato da questi soggetti il domicilio oppure la residenza nell’immobile. Tra le bollette erano incluse anche:

  • spese di riscaldamento;
  • quelle idriche con riferimento agli spazi condominiali.

Un’agevolazione ulteriore è quella riguardante il bonus carburante con un importo pari a 200 euro. Se ti stai domandando se questa somma è inclusa nel tetto di 3.000 euro del fringe benefit, la risposta è negativa. Infatti, in base al principio di cassa allargato, la somma dei 200€ verrà aggiunta a quella prevista come spesa massima.

Per il 2023 i limiti tornano ad essere quelli precedenti, ovvero i fringe benefit possono essere erogati fino alla soglia di 258,23 euro. Tuttavia ai datori di lavoro spetta dichiarare le erogazioni effettuate l’anno precedente.

Benefit aziendali

Welfare aziendale 2023 e tassazione

Il sistema dei fringe benefit ha il vantaggio di non incidere nel determinare l’importo da dichiarare all’interno del 730 precompilato o quello online, fino al limite previsto.

Cosa succede se un’azienda attribuisce un benefit maggiore? Prima dell’entrata in vigore del Decreto Quater in caso di somme eccedenti i 600 euro, come stabilito dalla circolare 35 dell’Agenzia Delle Entrate, il datore di lavoro era tenuto ad assoggettare a tassazione l’intero importo.

Tuttavia, con il nuovo limite al fringe benefit, anche i benefici che vanno dai 600€ al limite massimo sono considerati non assoggettabili alle tasse. Invece, per le somme superiori si applicherà la regola prevista con una tassazione sull’intero benefit.

Scadenza comunicazioni per i fringe benefit 2022

Vediamo nel dettaglio come funziona la comunicazione obbligatoria che i datori di lavoro devono presentare per i fringe benefit erogati nel 2022. Il 16 gennaio 2023 l’INPS ha comunicato quali sono le scadenze per i datori nella comunicazione di fringe benefit e stock option riferite all’anno scorso.

La raccolta dei dati da parte dell’ente previdenziale è importante per predisporre le Certificazioni Uniche, e la scadenza per i datori per la comunicazione è fissata al 21 febbraio 2023. La trasmissione dei dati è importante anche per permettere eventuali conguagli a fine anno al lavoratore.

Per procedere alla comunicazione, i datori di lavoro, in quanto sostituti di imposta, devono accedere al portale INPS alla sezione “Comunicazione benefit aziendali” , e seguire il percorso indicato per accedere ai servizi per aziende e consulenti.

A questo punto è possibile inserire i dati su una singola comunicazione, predisporre i dati da inviare tramite software e visualizzare le istruzioni.

Quali sono i vantaggi del welfare aziendale per le imprese

L’innalzamento della soglia dei fringe benefit è una misura che può ha portato a diversi vantaggi alle imprese e al lavoratore. Infatti, la detassazione della somma può essere vista come una spinta per aiutare ad aumentare il tetto di spesa delle famiglie e quindi incrementare i consumi, anche in un momento di inflazione elevata.

Basta considerare che nel 2021, le percentuali di benefit utilizzati come welfare aziendale dalle imprese era salito rispetto all’anno precedente del 34%: segno di come le aziende vedano in maniera favorevole questo strumento.

In quanto imprenditore, continuare ad applicare le misure di welfare aziendale nel 2023 può portare diversi benefici sia dal punto di vista sociale, sia per ciò che riguarda l’aspetto fiscale.

Infatti, come azienda, potrai migliorare il benessere dei lavoratori, incentivando la fidelizzazione del dipendente, rafforzando il rapporto con l’azienda e semplificando la conciliazione tra vita professionale e quella familiare.

Si tratta di un elemento importantissimo soprattutto per mantenere all’interno della tua società il personale più qualificato. Inoltre, si viene a creare una maggiore interazione tra l’azienda e la comunità. Invece, dal punto di vista fiscale avrai un trattamento agevolato. Infatti, si prevede:

  • i fringe benefit sono detassati per le aziende, e deducibili per i lavoratori;
  • semplicità nell’acquisto e invio ai dipendenti;
  • i servizi di welfare hanno un’esenzione al 100% dal punto di vista contributivo;
  • per il datore di lavoro non costituiscono un obbligo, ma sono facoltativi.

Welfare aziendale 2023 – Domande frequenti

Welfare aziendale e fringe benefit: sono obbligatori?

No, il sistema di welfare aziendale non è obbligatorio, ma prevede diversi vantaggi per l’azienda, che potrai leggere nella nostra guida.

Quando vengono applicate le nuove misure di welfare aziendale per il 2023?

I fringe benefit sono detassati a partire dal 10 agosto 2022, data di entrata in vigore del Decreto Aiuti Bis, ed è possibile ottenere l’estensione a 3.000 euro fino a gennaio 2023. Dopo questa data si torna alle soglie originarie.

Quali sono i limiti del welfare aziendale 2023?

Il Decreto aiuti Bis aveva portato la soglia a 600 euro, mentre con la nuova normativa, il Decreto Aiuti quater, l’importo esente tasse per i fringe benefit era salito a 3.000€. Per il 2023 tuttavia si torna alla soglia di 258,23 euro.

Fact-Checked
dottore commercialista giovanni emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 28 Marzo 2023
Dottore commercialista specializzato in organizzazione e gestione dello studio professionale, consulenza direzionale e digitalizzazione dei processi. Nonostante sia un pianificatore nato, ha delle intuizioni geniali.
Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Ho lavorato per la testata Money.it, oggi scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

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26 commenti su “Welfare aziendale 2023: come funzionano i fringe benefit, limiti e scadenze”

  1. Buonasera volevo chiedere un’informazione se ho una macchina aziendale con il fringe benefit posso prendere il bonus di 3000 euro con le bollette oppure la macchina è da scalare nei 3000 euro? Grazie

    Rispondi
  2. Buonasera,
    Volevo sapere un informazione sul Welfare
    Aziendale.
    Se i dipendenti convertono il premio aziendale (derivante da accordi di secondo livello..) di 2000 euro interamente al Welfare aziendale, in tal caso i dipendenti possono chiedere erogazione dei fringe benefit sino a 2000 euro? Quindi in questo caso,non possono usufruire del tetto massimo dei 3000 euro previsto per i fringe benefit per l’anno 2022?
    Grazie mille

    Rispondi
    • Buonasera,

      Se i dipendenti decidono di convertire il premio di produttività di 2000 euro in servizi welfare, il valore di tali servizi deve essere equivalente (quindi 2000 euro).

      Grazie per averci scritto.

      Team partitaiva.it

      Rispondi
    • Buongiorno
      La mia azienda invece ha deciso unilateralmente di convertire parte del premio aziendale, sempre derivante da accordi di secondo livello e che costituisce parte della RAL, in welfare in tal modo la RAL non risulterebbe più quella pattuita in quanto la quota di welfare non fa reddito.
      È consentita una manovra di questo tipo ?
      Grazie

      Rispondi
  3. Buongiorno,
    vorrei richiedere un’informazione in merito al welfare del 2022. Se, ipoteticamente, il lavoratore dovesse cambiare lavoro nei primi giorni del 2023, perderebbe diritto all’utilizzo del fondo accumulato nel 2022 o l’azienda lo erogherebbe comunque nella data stabilita?

    Grazie mille

    Rispondi
    • Buonasera,

      dipende dagli accordi tra le parti. Se il welfare è stato erogato non dovrebbe perderlo. Solitamente l’erogazione dovrebbe avvenire entro il 12 gennaio. Ad esempio il ccnl metalmeccanici prevede che i flexible benefit vengono messi a disposizione dei dipendenti dall’azienda ogni anno nel mese di giugno e devono essere utilizzati entro il 31 maggio dell’anno seguente.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Salve in informazione in merito siccome lavoro in in azienda spa e ha dato questo welfare ma non abbiamo preso tutti la stessa somma.ora sulla busta paga di dicembre dobbiamo prendere io resto per arrivare tutti a 3000€ oppure vabbene così grazie mille

    Rispondi
  5. Buonasera,
    l’azienda ha accreditato sul mio account welfare Edenred un credito entro il 12 Gennaio 2023 ma io non ho generato alcun buono acquisto/gift card, posso usufruire di questo credito in buoni acquisto/gift card essendomi stato accreditato comunque prima del 12 Gennaio (e quindi nei limiti dei 3000€ come da Decreto) o potrò spenderne solo una parte (258€ probabilmente) poichè rientrerà nei limiti dell’anno 2023 ?

    Chiedo questo in quanto si parlava che tali somme dovevano esser corrisposte dal datore di lavoro al dipendente entro il 12 Gennaio 2023, non che il dipendente doveva erogarle/richiederle.

    Grazie mille e saluti,

    Rispondi
    • Buongiorno,
      Le riporto una parte della Circolare n.35 del 4 novembre 2022 dell’Agenzia delle Entrate dove precisa “In tema di benefit erogati mediante voucher è stato precisato che il benefit si considera percepito dal dipendente, ed assume quindi rilevanza reddituale, nel momento in cui tale utilità entra nella disponibilità del lavoratore, a prescindere dal fatto che il servizio venga fruito in un momento successivo”

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
      • Buonasera,
        grazie mille della risposta.

        Edenred Welfare mi comunica che anche se il credito è stato erogato dall’azienda suo mio account prima del 12/01/2023 (scadenza anno fiscale 2022), io dovevo richiedere/generare i buoni acquisto/gift card entro il 12 Gennaio 2023 poiché così sarebbero rientrati nell’anno 2022 (e avente limite per i buoni acquisto/gift card fino a 3000€).

        Attualmente quindi, del credito erogato prima del 12/01/2023, posso richiedere/generare buoni acquisto/gift card “soltanto” per 258.23€ (limite per l’anno 2023), il restante credito è disponibile come “credito welfare” da spendere nel circuito dei servizi convenzionati welfare (palestre, rimborso libri scolastici/mutui/trasporti pubblici, ecc..).
        È quindi corretto questo secondo voi ?

        Vi ringrazio nuovamente per l’attenzione,
        Simone

        Rispondi
        • Buonasera,
          si tratta del principio di cassa allargato. Non possiamo dare pareri su quesiti così specifici che qualificherebbero l’attività come consulenza.

          Grazie per averci scritto

          Rispondi
  6. Buongiorno, ad oggi il tetto massimo di buoni acquisto è di circa 258 euro per il 2023. La probabilità che si alzi questo massimale c’è?

    Rispondi
  7. Buongiorno, vorrei sapere come può un’azienda aderire ai fringe Benefit e permettere ai dipendenti di usarli per servizi tipo vacanze o corsi.
    Grazie.

    Rispondi
  8. Buongiorno,
    gradirei sapere se è prevista la possibilità di scaricare le bollette energia e gas tramite le piattaforme welfare anche per l’anno 2023.
    Grazie

    Rispondi
    • Buonasera,
      nel 2023 non è previsto l’esenzione dei fringe benefit fino a 3000,00 Euro si ritorna alla soglia dei 258,23, quindi nessun rimborso in busta per utenze. Potrebbe eventualmente accedere al Bonus sociale bollette, se in possesso dei requisiti.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  9. Buonasera. Volevo sapere se il bonus deve essere versato per tutti i lavoratori con lo stesso importo oppure l’Azienda è libera di versare quanto vuole a ciascun lavoratore ( ad esempio a chi 0€ e a chi 400€)?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      Il welfare aziendale può distinguersi in:
      – individuale, se rivolto ad un singolo dipendente;
      – collettivo, con servizi di welfare diretti ad una parte dell’organico aziendale.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  10. L’azienda al 1 Febbraio 2023 mi ha erogato un credito welfare superiore a 3000 €
    Questa cifra concorre ad aumentare l’imponibile Irpef anche se, per ipotesi, non viene utilizzata ?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      sul credito a disposizione non utilizzato entro i termini non c’è una normativa in grado di chiarire ogni aspetto. In tema dovrebbe anche visionare il regolamento aziendale per capire cosa prevede.
      I benefit non usufruiti, entro la data di scadenza prevista, si potrebbero azzerare, essere rinviati all’anno successivo oppure essere traferiti a fondi di previdenza contrattuale. Sull’argomento si può consultare la Risoluzione n. 55/E 2020 dell’Agenzia delle Entrate che ha chiarito il trattamento fiscale dei Welfare aziendali.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  11. Buonasera,
    Nel caso in cui la richiesta di fringe benefit è stata effettuata a dicembre 2022, ma l’azienda l’ha erogata nella busta paga di gennaio 2023 (in data 27 gennaio) quale data va presa in considerazione per il tetto massimo? Preciso che le spese sono tutte state sostenute nel corso del 2022.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      non sono imputabili al 2022. articolo 51, comma 1, del TUIR, si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori corrisposti entro il 12 gennaio del periodo d’imposta successivo a quello a cui si riferiscono (c.d. principio di cassa allargato). Punto 2.3 circolare 35/2022 Agenzia delle Entrate.
      Il benefit si considera percepito dal dipendente, ed assume quindi rilevanza reddituale, nel momento in cui tale utilità entra nella disponibilità del lavoratore, a prescindere che il servizio venga fruito in un momento successivo.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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