- Alcuni crediti di imposta sono messi a disposizione delle imprese intorno agli investimenti in progetti di ricerca e sviluppo, a cui si può accedere tramite una certificazione apposita.
- Vengono specificate quali sono le regole e quali i requisiti che le imprese devono rispettare per ottenere una certificazione sui progetti presentati, al fine di ottenere il credito di imposta.
- Come confermato da una recente comunicazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nasce l’Albo dei Certificatori, intorno al credito di imposta in ricerca e sviluppo, a cui i certificatori possono iscriversi a partire dal 21 febbraio 2024.
Una comunicazione del 19 settembre 2023 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy aveva annunciato il decreto apposito che riguarda la certificazione preventiva che le imprese potranno portare avanti per accedere al credito di imposta in ricerca e sviluppo.
Nel frattempo nasce anche l’apposito Albo dei Certificatori, a cui possono iscriversi a partire dal 21 febbraio 2024 diversi soggetti, per certificare le imprese che intendono accedere al credito di imposta con i propri progetti. A vigilare sulle certificazioni rilasciate, sarà proprio il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Dopo un’attesa di quasi un anno, arrivano quindi importanti novità per coloro che intendono accedere al contributo, ma anche per i soggetti certificatori. Facciamo chiarezza in questo articolo.
Indice
Cos’è la certificazione per il credito di ricerca e sviluppo
Con la comunicazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy risalente al 19 settembre 2023, sono arrivati dei chiarimenti importanti sul credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo, in particolare intorno alla certificazione che le imprese possono ottenere.
Il Ministero spiega qual è l’obiettivo della nuova disciplina: permettere ai soggetti di impresa di chiedere una certificazione che attesta la qualificazione degli investimenti che sono stati effettuati o da portare avanti, ovvero le attività di innovazione tecnologica verso gli obiettivi di transizione digitale 4.0 ed ecologica. Il fine è quello di applicare un credito di imposta specifico.
Le imprese possono così agire preventivamente e ottenere una certificazione intorno ai propri progetti di ricerca e sviluppo, in particolare quelli ammessi al credito di imposta come: attività di innovazione tecnologica, attività di design, attività di ideazione estetica.
Come funziona il credito di imposta in ricerca e sviluppo
Ricordiamo brevemente in cosa consiste e come funziona il credito di imposta dedicato alle imprese per la ricerca e lo sviluppo. Questo credito è introdotto dallo stato per incentivare la competitività delle aziende sul territorio e viene garantito indipendentemente dalla tipologia di impresa.
Può essere quindi percepito indipendentemente dalla natura giuridica dell’azienda, della dimensione della stessa o del settore specifico in cui opera, ed è indifferente anche il regime contabile in cui l’impresa opera. Sono tuttavia escluse da questa possibilità le imprese che si trovano in stato di fallimento, che sono destinatarie di sanzioni interdittive e che non rispettano le norme di sicurezza sul lavoro.
Le imprese che intendono accedere al contributo devono anche provvedere al corretto versamento di contributi e premi assicurativi ai lavoratori dipendenti. Il credito di imposta varia in base all’attività innovativa portata avanti dall’impresa.
Ad esempio per l’innovazione tecnologica si parlava di un sostegno del 10% delle spese, nel limite di due milioni di euro annui, per l’anno 2023. Queste tipologie di credito vanno a coprire le spese per la realizzazione dei progetti, per il personale coinvolto, per canoni di locazione finanziaria, spese per materiali e servizi di consulenza.
Iscrizioni aperte all’Albo dei Certificatori
Una novità recente e attesa da tempo è l’arrivo dell’Albo dei Certificatori, che consente a diversi soggetti di iscriversi per certificare i progetti e le imprese che intendono accedere ai diversi crediti di imposta per la ricerca e lo sviluppo.
Con la recente comunicazione del 21 febbraio 20241, il MIMIT ha dato il via alle iscrizioni all’Albo dei Certificatori, specificando le modalità per l’iscrizione. Questa è possibile dal 21 febbraio per diversi soggetti: persone fisiche, imprese, enti di ricerca o università, purché in possesso dei requisiti stabiliti dalla normativa.
Ogni soggetto coinvolto deve quindi rispettare precisi requisiti e indicarli al momento della presentazione della domanda sulla piattaforma del MIMIT. Per fare un esempio, le imprese che intendono iscriversi devono avere sede in Italia, devono essere inserite nel Registro delle Imprese e non trovarsi in liquidazione, procedura concorsuale, concordato preventivo o simili.
Il Ministero procederà alle dovute verifiche per poi pubblicare l’elenco definitivo degli iscritti all’Albo dei Certificatori. Gli iscritti dovranno al primo gennaio 2025 comunicare la propria volontà di rimanere nell’Albo, rispettando i requisiti necessari e provando di aver svolto durante l’anno le attività previste.
Certificazione credito di imposta: come funziona per le imprese
Come funziona per le imprese la certificazione? Per le aziende che intendono accedere ai diversi contributi erogati per la ricerca e lo sviluppo, è necessario ottenere una certificazione apposita, da un ente preposto.
In particolare la certificazione va ad attestare la qualificazione degli investimenti che l’impresa intende effettuare o che ha effettuato, confermando che rispetta tutti i requisiti per rientrare tra i beneficiari. Questa certificazione sarà necessaria nella maggior parte dei casi, per ottenere i contributi.
A controllare l’operato dei Certificatori sarà direttamente il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Per le imprese verranno quindi analizzate, per emettere la certificazione, le capacità organizzative, le competenze tecniche rispetto agli investimenti e i progetti pianificati, con la loro descrizione e il piano di realizzazione, oltre alle motivazioni e i requisiti per essere ammesse al credito o eventualmente ad una maggiorazione dell’aliquota prevista.
Certificazione credito imposta ricerca e sviluppo – Domande frequenti
Per poter accedere al credito di imposta per ricerca e sviluppo, per le imprese è necessario ottenere una specifica certificazione, da parte di un ente iscritto all’Albo dei Certificatori.
L’Albo dei Certificatori è un apposito albo a cui possono iscriversi diversi enti pubblici e privati per poter certificare i requisiti delle imprese che accedono al credito di imposta per ricerca e sviluppo.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha messo a disposizione delle imprese diversi crediti di imposta per ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica e sostenibilità. Scopri come funzionano in questo articolo.
- Comunicazione del 21 febbraio 2024, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, mimit.gov.it ↩︎
Valeria Oggero