- La rottamazione delle cartelle esattoriali è un meccanismo con cui i cittadini possono saldare i debiti con il fisco in modo agevolato.
- La rottamazione quater è rivolta a coloro che hanno debiti per il periodo che va dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
- L’Agenzia delle Entrate sta inviando ai contribuenti i bollettini relativi alla rateizzazione, tramite PEC, ai contribuenti che vi aderiscono.
La misura della rottamazione quater, ossia la rateizzazione delle cartelle esattoriali che si può chiedere per i debiti cumulati dai cittadini, senza applicazione di sanzioni o interessi, ha registrato particolare interesse, e attualmente l’Agenzia delle Entrate sta inviando ai contribuenti i bollettini per il pagamento.
Le cartelle esattoriali fanno riferimento a tutti i debiti che i cittadini italiani hanno contratto verso il fisco, come ad esempio: imposte sui redditi non pagate dalle imprese e dalle partite IVA, imposte sui possedimenti immobiliari, bollo auto, multe stradali, tasse comunali.
La rottamazione delle cartelle è una forma di agevolazione che prevede la possibilità di rateizzare il pagamento dei debiti cumulati verso lo stato per saldare gli importi in diverse fasi. Al momento più del 60% delle domande sono state elaborate, e l’Agenzia sta continuando ad inviare i bollettini tramite PEC.
Indice
Cos’è la rottamazione quater

I contribuenti hanno avuto la possibilità di accedere al pagamento delle cartelle esattoriali in modo rateizzato, secondo meccanismi di agevolazione introdotti già precedentemente, come la definizione agevolata.
La misura non è automatica, ovvero gli interessati hanno dovuto presentare una richiesta specifica, con scadenza al 30 giugno 2023, per ciò che riguarda le cartelle di debito dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Le richieste sono quindi in elaborazione, e sono molti i soggetti che beneficiano di questi vantaggi.
La definizione agevolata permette a chi ha un debito di saldarlo escludendo le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio, nella maggior parte dei casi. Per ciò che riguarda le multe stradali invece si va a risparmiare su interessi e aggio.
Rottamazione quater 2023: chi può beneficiarne
Nella pratica, cosa cambia quest’anno, rispetto alle agevolazioni precedenti? Sostanzialmente è stata riaperta la possibilità di presentare la domanda per rateizzare le cartelle esattoriali risparmiando su sanzioni, interessi e aggio.
Al centro della rottamazione quater ci sono i seguenti debiti:
- quelli nelle cartelle che non sono ancora state notificate ai contribuenti;
- quelli per cui è attiva una rateizzazione o sospensione;
- debiti che sono già stati coinvolti da una precedente rottamazione. Sono incluse quindi le cartelle di debito per cui era stata attivata la rottamazione ter.
Non possono invece rientrare nell’agevolazione i debiti affidati agli enti di riscossione precedenti al primo gennaio 2000, o successivi al 30 giugno 2022.
Sono anche escluse alcune tipologie di debito, come le somme dovute come recupero di aiuti di Stato, crediti collegati a denunce di condanna della Corte dei Conti, multe per sentenze penali di condanna, risorse dell’Unione Europea.
Il Mef ha fornito anche una stima dei soggetti coinvolti dalle diverse novità: è stato registrato un boom di adesioni volontarie alla rottamazione quater. Va considerato che la definizione agevolata non è l’unica misura di pace fiscale proposta dal governo Meloni e dalla Legge di Bilancio 2023.
Ci sono altri interventi a proposito di questi debiti, per esempio lo stralcio delle cartelle esattoriali di basso importo, inferiori a 1.000 euro.
Come provvedere al pagamento dei debiti

Per provvedere al pagamento delle somme dovute, accedendo all’agevolazione, il contribuente che ha un debito può scegliere tra:
- pagare il debito in un’unica soluzione, senza sanzioni, interessi e aggio;
- pagando a rate, per un massimo di 18 rate per cinque anni.
Nel caso di versamento a rate, le scadenze del pagamento sono le seguenti:
- 31 ottobre 2023: scadenza prima rata di pagamento, che deve corrispondere al 10% del totale dovuto;
- 30 novembre 2023: scadenza seconda rata, anche in questo caso del 10% del totale dovuto;
- 24 febbraio, 31 maggio, 31 luglio, 30 novembre di ciascun anno successivo: scadenze delle rate successive, fino al massimo di 18.
I contribuenti hanno potuto chiedere l’accesso alla rottamazione quater al portale ufficiale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione all’apposita area dedicata alla definizione agevolata, compilando i campi richiesti. Risultava possibile specificare il numero di rate con cui si intende procedere, e inserire un indirizzo email.
A questo indirizzo il soggetto interessato riceve quindi un link da utilizzare entro 72 ore per convalidare la procedura, e con una seconda email è possibile accedere al numero della pratica.
Va ricordato che è possibile chiedere la rottamazione quater anche su debiti già precedentemente rateizzati. In questi casi, è possibile poi per il contribuente rinunciare alla rottamazione e provvedere al versamento delle rate come in precedenza? Secondo recenti chiarimenti, è possibile, ma eventuali ripensamenti andavano comunicati entro il termine del 30 giugno 2023.
Rottamazione quater, arrivano i bollettini di pagamento
Secondo recenti comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, ad oggi sono state elaborate domande almeno per il 60%, e il totale delle richieste presentate ammonta a 3,8 milioni. Un numero che rileva il successo che ha avuto questo tipo di misura.
L’Agenzia delle Entrate – Riscossione ad oggi sta inviando i bollettini per i pagamenti delle rate ai contribuenti che aderiscono alla misura, tramite PEC. Il 31 ottobre è la data più importante da considerare, perché vi è la scadenza del pagamento in un’unica soluzione, oltre a quella per la prima rata.
Va ricordato che sia la prima che la seconda rata devono essere pagate almeno per il 10% dell’importo complessivo dovuto. I contribuenti che hanno presentato una richiesta quindi in questi giorni stanno ricevendo una PEC specifica con le informazioni elaborate dall’Agenzia delle Entrate.
In questa email il contribuente può sapere se la domanda per la rottamazione quater è stata accolta o respinta, e quali sono le somme dovute. In caso di risposta positiva, la mail contiene anche i bollettini per procedere con i pagamenti delle rate, e le specifiche sulle scadenze. Infine, vengono comunicati i metodi per domiciliare i pagamenti tramite conto bancario.
La Cassazione boccia il ricorso dopo la domanda
Recentemente la Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 15722/2023, ha chiarito che l’adesione alla rottamazione Quater di fatto implica la non ammissibilità del ricorso successivo.
Questo chiarimento deriva da un particolare caso che ha coinvolto una società su una cartella esattoriale relativa a contributi INPS. L’ente ha proposto un ricorso, tuttavia la società aveva richiesto l’accesso all’agevolazione della rottamazione quater.
Di fatto l’accesso alla misura implica che l’ente deve rinunciare eventuali giudizi pendenti per cui il soggetto ha chiesto accesso alla rottamazione.
Rottamazione quater: proroga per zone alluvionate
Con una recente novità, il governo ha istituito una proroga alla rottamazione quater per le zone colpite dall’alluvione, presso i Comuni dell’Emilia-Romagna, Marche e Toscana, secondo il più recente Decreto Alluvione.
Per chi al 1 maggio 2023 aveva la propria residenza, o la sede legale o operativa, in uno dei Comuni colpiti dall’emergenza, arriva la proroga delle scadenze di tre mesi.
Solamente in questi casi sarà possibile presentare una domanda di adesione alla misura entro il 2 ottobre 2023, e l’Agenzia delle Entrate provvederà a inviare le comunicazioni entro la fine dell’anno.
Rottamazione quater – Domande frequenti
Possono beneficiare di questa misura quanti abbiano contratto dei debiti dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
L’Agenzia delle Entrate invia i bollettini ai contribuenti per cui si applica la rottamazione quater tramite PEC, con tutte le informazioni specifiche.
Le cartelle esattoriali contenenti debiti di vecchia data contratti con il fisco possono aderire alla rottamazione: imposte non pagate, bollo auto non saldato, tasse sui redditi da lavoro non pagate, e così via.
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