Def 2023: tutte le misure previste dal Documento di Economia e Finanza

Il Def 2023 è stato recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, con diverse misure per l'economia e la finanza del paese. Ecco tutte le direzioni intraprese dal governo.

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  • In questi giorni è stato approvato il Def 2023, ovvero il Documento di Economia e Finanza.
  • Il documento rappresenta il principale dossier sulle misure finanziarie pianificate dal governo, e viene presentato ogni anno entro il 10 aprile dal Consiglio dei Ministri e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze.
  • Il documento ipotizza per il futuro un aumento del PIL del paese, oltre ad una politica economica specifica per i prossimi anni, che include diverse misure e provvedimenti per il paese.

L’11 aprile 2023 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Def 2023, ovvero il Documento di Economia e Finanza, contenente diversi interventi proposti dal governo per i prossimi anni. Questo dossier contiene tutte le direzioni intraprese dal governo al momento attuale e per il prossimo futuro, tra cui le misure in linea con la Legge di Bilancio 2023 e la prossima riforma fiscale.

In questo documento vengono presentate anche le stime di crescita del paese, per cui si ipotizza che il PIL proseguirà la sua crescita quest’anno e fino al 2026. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel frattempo è atteso per l’incontro del Fondo monetario internazionale a Washington.

Il Def contiene diverse misure e provvedimenti in materia economica e finanziaria, che coinvolgeranno i contribuenti italiani, le imprese e diversi ambiti. Vediamo nel dettaglio quali sono le direzioni pianificate dal documento per i prossimi anni.

Def 2023: le ipotesi sul PIL

Il Def è un documento che viene redatto per la trasparenza delle azioni del governo intraprese per il paese, e va a programmare le azioni a livello finanziario e di bilancio. Il documento è composto da un programma di stabilità, che viene redatto per le verifiche da parte dell’Unione Europea, da un’analisi delle tendenze economiche e finanziarie e del bilancio statale, e dal programma di riforme previsto.

Il documento propone delle ipotesi concrete sul PIL italiano per i prossimi anni. Viene confermata la crescita del Prodotto Interno Lordo italiano da qui al 2026, in base a specifiche stime:

  • PIL in crescita dello 0,9% nel 2023 (1% nel quadro programmatico);
  • PIL in crescita dell’1,4% nel 2024 (1,5% nel quadro programmatico);
  • PIL in crescita dell’1,3% nel 2025;
  • PIL in crescita all’1,1% nel 2026.

Si prospetta quindi una costante crescita, più o meno variabile, del PIL per i prossimi anni. La decrescita prevista per il 2026 è direttamente collegata al programma di misure condiviso con l’Unione Europea. Dal calcolo del PIL ci sarebbe quindi spazio per ulteriori 4 miliardi di euro da utilizzare i prossimi anni, principalmente con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale.

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Def 2023 e riduzione della pressione fiscale

Uno degli obiettivi del governo attuale è quello di ridurre la pressione fiscale. Il Def contiene le indicazioni sulle intenzioni del governo: entro il 2026 la pressione fiscale dovrà passare dal 43,3% al 42,7%. Per farlo, vengono intraprese diverse strategie, tra cui la riforma del fisco.

Il Mef ha dichiarato l’arrivo di un provvedimento specifico per tagliare i contributi a carico dei lavoratori dipendenti che hanno un reddito medio basso, per oltre 3 miliardi di euro già per il 2023.

Il taglio al cuneo fiscale seguirà le stime previste con il Def sul deficit per l’anno attuale, del 4,35% del PIL. Si prevede di mantenere il deficit attuale per tagliare i contributi a carico dei lavoratori, per aumentare il potere di acquisto delle famiglie e contribuire all’aumento dei salari.

La riduzione della pressione fiscale, ovvero delle tasse pagate ogni anno dai contribuenti, è vista in un’ottica di crescita economica del paese. Si prevede quindi il passaggio ad un sistema di 3 aliquote IRPEF nel 2024, e l’applicazione di una Quota 41 ipotizzata per le pensioni.


Prospettive per il debito pubblico con il Def 2023

Con il Def viene preso in considerazione anche il problema del debito pubblico. Il rapporto tra debito e PIL è al 144,4%, con percentuale inferiore rispetto a quella di novembre 2022.

Si prevede quindi di raggiungere la percentuale del 140,4% entro il 2026. Il governo va a precisare anche che il superbonus è stato uno dei principali fattori che ha inciso maggiormente sulla finanza pubblica, per cui la riduzione del rapporto tra debito e pil sarebbe stata maggiore senza questo bonus.

Ricordiamo che l’attuale governo ha decretato uno stop alla possibilità di cedere il credito e optare per lo sconto in fattura intorno al superbonus, anche a causa delle ingenti risorse che questi meccanismi hanno comportato per lo stato.

Attualmente sono comunque stati predisposti dei correttivi all’intervento, che garantiscono ulteriori possibilità di sbloccare i crediti. Alcune banche intanto hanno riaperto la possibilità di assorbire i crediti: tra queste Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Con il Documento di Economia e Finanza si prospetta anche una riduzione graduale del deficit della Pubblica Amministrazione, confermando gli obiettivi già annunciati a novembre:

  • deficit al 4,5% nel 2023;
  • deficit al 3,7% nel 2024;
  • deficit al 3,0% del 2025;
  • deficit al 2,5% nel 2026.
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Def 2023 e PNRR

Gli obiettivi del governo sono quelli di portare avanti le iniziative promosse dal PNRR, e ottenere la terza rata relativa al Piano, come annuncia il Ministero dell’Economia e delle Finanze:

“Il governo è al lavoro per ottenere la terza rata del Pnrr, è necessario, infatti, investire anche per rafforzare la capacità produttiva nazionale e lavorare su un orizzonte temporale più esteso di quello del Piano e che consenta di creare condizioni adeguate a evitare nuove fiammate inflazionistiche.”

Gli obiettivi da perseguire con il Def sarebbero quindi gli stessi contenuti nel PNRR: innovazione, inclusione e sostenibilità ambientale. Il pericolo dell’inflazione deve essere affrontato secondo il Ministero non solo in Italia, ma anche dall’Europa.

Misure per le imprese nel Def

Per le imprese italiane (e i lavoratori) i provvedimenti voluti dal governo e la pianificazione economica presentata con il Def porteranno quindi principalmente ad una riduzione delle tasse, e daranno una spinta all’economia del paese. Per questo obiettivo si attende l’attuazione della riforma fiscale.

Con il documento vengono anche intraprese alcune iniziative mirate sul piano finanziario. Con il Ddl capitali in particolare sale da 500 milioni a 1 miliardo di euro il limite per classificare le PMI quotate in borsa o presso mercati regolamentati.

Sempre a proposito delle imprese, verrà applicata la dematerializzazione delle quote, che potranno esistere in forma scritturale. La finanza inoltre diventa sempre più importante per il paese, per cui si ipotizza l’introduzione dell’educazione finanziaria nel programma scolastico, insieme all’educazione civica.

Si prevede l’applicazione di ulteriori misure contro il caro bollette per le imprese, in linea con quelle già introdotte fino ad ora, e per le famiglie italiane. Investire nelle imprese è uno degli obiettivi del programma, al fine di aumentarne la competitività.

I risultati delle prossime riforme e delle misure presentate con il Def si potranno calcolare nei prossimi anni, con un periodo temporale di applicazione da quest’anno al 2026.

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Altri provvedimenti con il Def 2023

Insieme al Def 2023 arrivano anche alcuni importanti provvedimenti in merito alle sanzioni da applicare per chi imbratta o utilizza in modo illecito beni di tipo culturale o paesaggistico.

Si parla di una legge che introduca nuove sanzioni “in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici“.

Si fa riferimento quindi ad un Ddl antivandali, per ora una bozza. Si parla di conseguenze che possono andare da quelle penali ad una sanzione amministrativa variabile da 20.000 a 60.000 euro per chi agisce con azioni di vandalismo sulle opere culturali.

Un altro provvedimento riguarda la recente decisione del governo di deliberare lo stato di emergenza sull’immigrazione, in tutta Italia, a causa del flusso di immigrazione che ha subito un incremento nel Mediterraneo. Si parla di uno stato di emergenza di sei mesi per cui verranno stanziati 5 milioni di euro.

Un’altra questione al centro dell’attenzione del governo è quella che riguarda il calo demografico del paese, per cui in questo periodo sono stati riscontrati dati critici. Il governo annuncia di intraprendere misure specifiche in questo senso, nel prossimo futuro.

Def 2023 – Domande frequenti

Cos’è il Def 2023?

Il Def è il principale dossier sulle misure finanziarie pianificate dal governo, e viene presentato ogni anno entro il 10 aprile dal Consiglio dei Ministri e dal Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Cosa contiene il Def 2023?

Il Def 2023 contiene diversi provvedimenti per l’economia e la finanza del paese: vengono presentate le stime per il PIL e per il debito pubblico. Qui tutti gli interventi previsti.

Quali saranno gli interventi per le imprese con il Def 2023?

Si parla di una riduzione della pressione fiscale e del contenimento del debito pubblico, oltre a nuove sanzioni per episodi di vandalismo contro beni culturali, e interventi in materia finanziaria.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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