Credito di imposta per il Mezzogiorno, con il Decreto Energia: come funziona

Decreto energia: l'Italia introduce un innovativo credito d'imposta per promuovere l'efficienza energetica e l'uso di fonti rinnovabili nelle regioni del Mezzogiorno, fruibile fino al 30 novembre 2023.

di Francesca Di Feo

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • L’articolo 14 del Decreto Energia 17/2022 introduce un Credito d’imposta per l’efficienza energetica nelle regioni del Sud.
  • Questo incentivo è destinato a sostenere le imprese che mirano a migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’uso di fonti rinnovabili.
  • Con un budget di 145 milioni di euro per il 2022 e 2023 e la possibilità di cumulare l’incentivo con altri sostegni, il credito d’imposta potrebbe contribuire a trasformare il panorama energetico del Mezzogiorno.

L’Italia, con il suo patrimonio di bellezze naturali e culturali, ha una responsabilità ambientale non indifferente.

Se il paese ha fatto progressi significativi nella promozione delle energie rinnovabili, le regioni del Mezzogiorno affrontano ancora diverse sfide in termini di efficienza energetica, spesso legate a infrastrutture datate e a un accesso limitato alle tecnologie avanzate.

Questo ha creato una disparità geografica nel contesto energetico italiano, con le regioni settentrionali spesso in vantaggio rispetto al sud. È in questo scenario che emerge l’articolo 14 del Decreto Energia n. 17/2022, concepito per colmare tale divario e promuovere un futuro energetico più sostenibile.

Credito d’imposta per l’efficienza energetica nelle regioni del Sud

Il Credito d’imposta per l’efficienza energetica nelle regioni del Sud è stato introdotto per sostenere le imprese del Mezzogiorno che puntano a migliorare la propria efficienza energetica e a sviluppare la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Questo non solo aiuterà a ridurre le emissioni di carbonio, ma stimolerà anche l’economia locale attraverso nuovi investimenti e creazione di posti di lavoro nelle seguenti regioni:

  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.

Questa focalizzazione geografica mira a bilanciare le disparità esistenti nel panorama energetico italiano.

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Credito d’imposta per l’efficienza energetica: gli obiettivi

Fino al 30 novembre 2023, emerge quindi una finestra d’opportunità significativa per le imprese del Sud, per cui le aziende potranno avanzare una richiesta per accedere a un credito d’imposta vantaggioso. Questa misura mira a stimolare la transizione energetica in maniera proattiva.

I progetti ammissibili sotto questo schema non sono limitati a semplici interventi, ma abbracciano una vasta gamma di iniziative che potrebbero rivoluzionare il modo in cui le imprese producono e utilizzano l’energia.

L’obiettivo è chiaro: spingere le aziende ad adottare soluzioni energetiche più pulite e sostenibili, riducendo contemporaneamente la loro dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali.

L‘installazione di impianti fotovoltaici rappresenta una delle opzioni più popolari e riconosciute. Questi sistemi, che convertono la luce del sole direttamente in elettricità, non solo aiutano a ridurre le emissioni di carbonio, ma offrono anche un ritorno sull’investimento a lungo termine grazie all’energia prodotta.

credito imposta efficienza energetica Sud

Con l’avanzare della tecnologia fotovoltaica e l’introduzione di nuovi incentivi statali, il costo iniziale di questi impianti è diminuito notevolmente, rendendo l’investimento ancora più attraente per le imprese. Il fotovoltaico per aziende si sta diffondendo, e alcune iniziative mirano a incentivare questo settore.

Parallelamente, i sistemi di accumulo di energia stanno diventando sempre più cruciali. Con la capacità di immagazzinare l’energia prodotta per l’utilizzo in momenti di domanda elevata o durante interruzioni, questi sistemi possono migliorare notevolmente l’efficienza energetica.

Non si tratta solo di avere energia quando il sole non splende o il vento non soffia; si tratta di garantire una fornitura energetica costante e affidabile, riducendo la necessità utilizzo di risorse basate su combustibili fossili.

Come funziona il credito d’imposta per l’efficienza energetica

Con un budget di 145 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023, il contributo, concesso in conformità con il regolamento UE n. 651/2014, offre un sostegno significativo alle imprese eleggibili.

Questo è un bonus fiscale progettato per essere utilizzato in compensazione, offrendo flessibilità alle imprese nella gestione delle loro finanze.

Caratteristica chiave dell’iniziativa è la sua cumulabilità con altri incentivi simili, come riporta l’Articolo 14 del D.L. n. 17 del 1° marzo 2022:

“Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi, a condizione che tale cumulo, tenuto conto anche della concorrenza dell’imposta regionale sulle attività produttive, non porti al superamento del costo sostenuto”.

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Decreto attuativo per il credito di imposta

Nei prossimi mesi, le imprese potranno aspettarsi ulteriori chiarimenti su come accedere e utilizzare l’incentivo. Il decreto attuativo stabilirà criteri e modalità specifiche per l’applicazione delle disposizioni.

Questo processo vedrà la collaborazione di vari ministeri, inclusi quelli per il Mezzogiorno, la Transizione Ecologica e lo Sviluppo Economico, assicurando che le linee guida siano ben congegnate e rispondano alle esigenze del settore.

L’introduzione del credito d’imposta ha il potenziale per trasformare il panorama energetico del Mezzogiorno. La promozione di investimenti in efficienza energetica e fonti rinnovabili può portare a una maggiore autosufficienza energetica in un contesto favorevole, ridurre le importazioni di energia e, nel complesso, contribuire a un ambiente più pulito.

Per le imprese, oltre ai vantaggi economici diretti sotto forma di crediti d’imposta, c’è anche l’opportunità di posizionarsi come leader nel campo dell’energia sostenibile in Italia e in Europa. Il che si tradurrebbe in un vantaggio competitivo, che permetterebbe attrarre nuovi clienti e potenzialmente aprire nuovi mercati.

Credito d’imposta efficienza energetica Sud – Domande frequenti

Come funziona il credito d’imposta l’efficienza energetica nelle regioni del Sud?

Il credito d’imposta l’efficienza energetica nelle regioni del Sud è stato introdotto per sostenere le imprese delle regioni del sud che mirano a migliorare la loro efficienza energetica e a sviluppare la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Quali iniziative rientrano nel credito d’imposta l’efficienza energetica nelle regioni del Sud?

Rientrano una vasta gamma di iniziative e progetti legati all’efficienza energetica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili, tra cui l’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo di energia.

Quando scade il credito d’imposta l’efficienza energetica nelle regioni del Sud?

Il credito d’imposta scade il 30 novembre 2023. Scopri qui come funziona.

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Autore
Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 27 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

11 commenti su “Credito di imposta per il Mezzogiorno, con il Decreto Energia: come funziona”

    • Buongiorno,
      non ci sono novità di rilievo. Continui a seguire il nostro sito per news su questo argomento.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
    • Buongiorno,
      da una notizia dell’ansa dovrebbe andare in Consiglio dei ministri la prossima settimana.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  1. Ma questo benedetto decreto attuativo per quando è in programma??. come si fa a promettere un fondo di 145 mio e dopo un anno e mezzo non avere l’attuazione della norma???

    Rispondi

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