Aprire partita Iva come elettricista: cosa serve, requisiti, costi e come fare

Per svolgere l’attività di elettricista in modo autonomo e professionale è richiesta la partita IVA. Ecco come fare e come mettersi in regola dal punto di vista imprenditoriale e fiscale.

di Gennaro Ottaviano

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Partita IVA elettricista
  • Aprire partita IVA come elettricista ti permette di svolgere questa attività d’impresa in maniera professionale e in proprio.
  • Per diventare elettricista, devi rispettare dei requisiti professionali e morali previsti per legge.
  • I costi per aprire una partita IVA come elettricista sono minimi, ma devi considerare alcune spese fisse, come il versamento delle tasse in base al regime fiscale scelto e il contributo previdenziale minimo.

L’attenzione all’ambiente e la crisi energetica sono tra i principali fattori che hanno reso l’elettricista, o conosciuto in ambito tecnico come installatore di impianti, tra le figure professionali ad oggi più richieste. Se vuoi svolgere questo lavoro in autonomia, dovrai aprire una partita Iva come elettricista.

Questa è un’attività che rientra in quelle artigianali, e per questo prevede dei costi di base, oltre al conseguimento di specifici titoli e al possesso di alcuni requisiti morali.

Nella guida siamo andati ad analizzare quali sono i passi necessari per iniziare il lavoro di elettricista, dalle procedure burocratiche fino alla scelta del regime fiscale e a quello contributivo.

Cosa serve per aprire una partita Iva come elettricista

L’elettricista è una figura professionale che rientra tra quelle artigianali, la cui attività si incentra sulla realizzazione di impianti elettrici in abitazioni civili e industriali. Inoltre, può occuparsi anche della progettazione e certificazione di un impianto. Se vuoi svolgere questa attività puoi farlo come:

  • lavoratore dipendente;
  • lavoratore autonomo occasionale;
  • ditta individuale.

Nel primo caso, potrai lavorare stipendiato presso un’impresa edile o che fornisce servizi di manutenzione e di installazione. Puoi anche valutare di svolgere questa attività in modo occasionale, da affiancare ad altre tipologie di lavori.

Infine, puoi dedicarti in proprio e in maniera professionale a questa attività. In ogni caso, prima di intraprendere questa carriera, può essere utile valutare cosa serve per diventare elettricista:

  • possedere requisiti professionali e morali;
  • aprire partita IVA per l’attività in proprio.
Cosa serve per aprire partita IVA elettricista
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Requisiti per diventare elettricista autonomo

Per iniziare la professione di elettricista, per legge devi possedere:

  • requisiti professionali;
  • requisiti morali.

L’art 4 del Decreto-legge n. 37 del 22/01/2008 stabilisce che se vuoi svolgere l’attività di elettricista devi aver conseguito un titolo idoneo professionale, oppure possedere un’esperienza adeguata certificata. Quindi hai la possibilità di ottenere la qualifica di installatore impianti (elettricista) conseguendo questi titoli:

  • diploma di laurea tecnica specifica o similare, ottenuta presso un’università statale oppure online, regolarmente riconosciuto;
  • diploma di scuola secondaria superiore conseguito presso un istituto tecnico specializzato nel settore e regolarmente riconosciuto, con almeno due anni in contratto di tirocinio presso un’impresa del settore;
  • titolo conseguito frequentando un corso promosso da un ente regionale, con successivo inserimento lavorativo in una ditta specializzata;
  • iscrizione all’Albo dei soggetti professionali con i requisiti previsti dall’art 109 della legge 06/06/2001, n. 180.

Inoltre, puoi conseguire la qualifica di elettricista anche con un’esperienza lavorativa. In questo caso la prestazione deve essere svolta presso una ditta specializzata nel settore dell’installazione e realizzazione degli impianti.

Per ottenere il diploma devi avere un contratto in qualità di operaio specializzato in istallazione, trasformazione, manutenzione e ampliamento impianti, con inquadramento dal 4° al 5° livello. Devi svolgere questa attività per un periodo non inferiore ai 3 anni, anche se non eseguita in modo continuativo.

Requisiti morali

Per ciò che riguarda i requisiti morali, per svolgere l’attività professionale si richiede che non siano presenti le seguenti condizioni:

  • dichiarazione di condanna come delinquente abituale;
  • sentenza passata in giudicato per delitto non colposo con condanna superiore ai 3 anni;
  • condanna per delitti di riciclaggio, usura, rapina o violenza contro le persone;
  • reati commessi contro lo Stato;
  • reati di frode commessi nei cinque anni precedenti.

Inoltre, in base alla legge 159/2011, non devi avere condanne riguardanti reati di mafia.

Elettricista senza partita Iva: è possibile?

La risposta al quesito se è possibile lavorare senza aprire la partita IVA come elettricista è affermativa. Infatti, puoi farlo come:

  • dipendente;
  • lavoratore autonomo occasionale.

Nel primo caso è richiesta regolare firma di un contratto, in base al quale avrai una serie di incarichi lavorativi da parte di una ditta edile o di manutenzione specializzata. L’altra opportunità è quella di svolgere questa attività come lavoratore autonomo occasionale.

In questo caso potrai operare in proprio. Tuttavia, sono presenti dei limiti. Infatti, svolgere un lavoro senza aprire la partita IVA è possibile solo se l’attività avviene in maniera saltuaria, non continuativa e non abituale.

Se ti vuoi dedicare ad alcuni lavori di manutenzione o alla realizzazione di impianti come forma di hobby eseguendo un paio di incarichi all’anno, potrai farlo liberamente senza regolarizzare la tua posizione fiscale.

Ovviamente ciò comporterà una limitazione nel tuo guadagno, dato che se vuoi rientrare nel lavoro occasionale, oltre ai requisiti indicati dal punto di vista temporale, dovrai rispettare anche quelli economici con un ammontare massimo di 5.000€ di prestazioni eseguite all’anno per non dover versare contributi INPS.

Questo ci porta allo step successivo: se vuoi svolgere questa professione in modo continuato e come lavoro a tempo pieno, devi aprire partita IVA come elettricista.

Come aprire partita IVA
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Come aprire partita IVA come elettricista

In quanto attività artigianale, per svolgere il lavoro di elettricista devi aprire una partita IVA come ditta individuale. Ad oggi, l’operazione per ottenere il codice IVA è stata semplificata. Infatti, puoi procedere direttamente online, compilando il modulo AA9/12, oppure utilizzando il sistema ComUnica. Grazie a questa piattaforma puoi compiere con un unico strumento tutti i seguenti step:

  • domanda di partita IVA;
  • scelta del Codice ATECO;
  • registrazione alla camera di Commercio;
  • SCIA;
  • scelta del regime fiscale;
  • scelta del regime contributivo.

La procedura con il sistema ComUnica è completamente online e più veloce rispetto a dover effettuare i singoli passaggi separatamente. Tuttavia, sono diverse le scelte che devi effettuare dal punto di vista burocratico, fiscale e contributivo.

Per evitare errori può essere utile rivolgersi a uno studio di commercialisti specializzato, che ti aiuterà nel valutare i tuoi obiettivi ed eseguirà tutto l’iter burocratico, oltre a redigere un business plan per iniziare e sviluppare in modo organizzato la tua attività imprenditoriale. Soffermiamoci sui passaggi principali.

Codice ATECO per elettricista

Il codice ATECO va a identificare la tipologia di attività che puoi svolgere. Nel caso degli elettricisti, rientrerai nella sezione F delle costruzioni e nella divisione 43, ovvero per lavori di ristrutturazione. Nella tabella seguente abbiamo riepilogato le diverse definizioni di codice ATECO previste dal sistema fiscale italiano.

DescrizioneCodiceDefinizione
SezioneFCostruzioni
Divisione43Lavori di costruzione specializzati
Gruppo43.2Installazione di impianti elettrici
Classe43.21.01Installazione impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione, comprese attività di manutenzione e riparazione
Classe43.21.02Installazione impianti elettronici, compresa le attività di manutenzione
Classe43.21.03Installazione di impianti di illuminazione stradale e dispositivi energetici di segnalazione e illuminazione delle piste degli aeroporti
Classe43.21.04Installazione di insegne elettriche e di impianti luminari, incluse quelle per feste

Il codice Ateco 43.21.01 è quello che ti offre una vasta gamma di attività, dalla progettazione allo sviluppo degli impianti delle case, dei capannoni industriali e di quelli fotovoltaici.

Invece, se vuoi specializzarti nel settore delle telecomunicazioni, allora dovrai attivare il codice Ateco 42.21.02: “Installazione di impianti elettronici (inclusa manutenzione e riparazione)”, dato che potrai dedicarti a:

  • reti televisive via cavo;
  • cablaggio telecomunicazioni;
  • installazione fibre ottiche;
  • antenne satellitari;
  • sistemi di allarme e di antifurto;
  • impianti di segnalazione d’incendio.

In base alla legge, puoi attivare anche più di un codice Ateco per svolgere la tua attività di elettricista. Inoltre, è consentito aggiungerne anche successivamente al momento dell’apertura della Partita Iva.

Tassazione partita Iva elettricista

Al momento dell’apertura della partita IVA come elettricista, dovrai valutare a quale regime fiscale aderire. Infatti, la scelta è tra:

  • regime semplificato;
  • ordinario;
  • regime forfettario.

Il regime semplificato è una versione fiscale che prevede una contabilità meno articolata, adatta alle ditte individuali e alle imprese di piccole dimensioni. È un regime che si applica in automatico nel momento in cui apri la partita IVA e non effettui una scelta specifica di altri sistemi fiscali.

Può essere una valida alternativa in fase di avviamento rispetto al regime ordinario che invece, prevede una contabilità più articolata, ed è adatto soprattutto se hai un volume di affari molto elevato.

In ambedue i casi il versamento delle tasse avviene in base alla definizione dei costi e dei ricavi che andrà a determinare il reddito imponibile. Nel sistema semplificato, il calcolo viene fatto per cassa, mentre in quello ordinario per competenza.

Se sei interessato, leggi anche la nostra guida sulle tasse per la ditta individuale. L’importo dell’aliquota fiscale verrà generato in base agli scaglioni di reddito Irpef, con una percentuale che può variare dal 23% al 43%. Tuttavia, oggi hai la possibilità di accedere anche all’unico regime agevolato rimasto in vigore: quello forfettario.

Partita Iva elettricista
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Partita IVA elettricista e regime forfettario

Il regime forfettario è un sistema fiscale agevolato, dato che ti permette di gestire la tua attività in modo più semplice con una serie di vantaggi. In primo luogo, il termine forfettario fa riferimento al calcolo del reddito imponibile. Questo non avverrà sottraendo al fatturato i costi, ma utilizzando un’imposta sostitutiva, forfettaria, pari a:

  • 5% per i primi 5 anni;
  • 15%: dai 5° anno in poi.

Inoltre, nel momento in cui emetti una fattura, accedi alla franchigia IVA. Ciò vuol dire che otterrai il pagamento dell’intero importo presente nel documento fiscale e non dovrai effettuare la dichiarazione IVA ogni 16 del mese. Non devi compilare i registri contabili previsti negli altri regimi, come quello IVA, oppure il bilancio di fine anno.

Infine, pagherai l’aliquota fiscale solo nel momento in cui hai fatturato. Ovviamente per accedere a questa forma di regime fiscale dovrai rientrare tra i requisiti previsti dalla legge di Stabilità del 2015 e successive modifiche della Legge di Bilancio 2023.

Quanto costa aprire partita IVA come elettricista

Quanto costa lavorare in autonomia come elettricista? Devi dividere tra:

  • costi di apertura;
  • investimento per le attrezzature;
  • costi di gestione dell’attività.

L’apertura della partita IVA non prevede un eccessivo costo iniziale, dato che il procedimento online è veloce. Tuttavia, dovrai considerare la spesa di un consulente, soprattutto se vuoi utilizzare il sistema ComUnica, oltre ai costi di registrazione in Camera di Commercio che si aggirano tra i 50€ e i 200€ in base alla Regione in cui ha sede la ditta individuale.

A questo devi sommare una spesa iniziale per acquistare le attrezzature necessarie a svolgere l’attività di elettricista:

  • utensili;
  • abbigliamento specifico;
  • protezioni antinfortunistica;
  • strumenti elettronici.

Oggi, grazie al web sono disponibili diversi siti che ti offrono prezzi accessibili su qualunque articolo necessario al lavoro di elettricista. Come base devi considerare una spesa che si aggira intorno ai 1.000€.

Un discorso diverso riguarda i costi di gestione. In queste spese devi inserire il rinnovo all’iscrizione della Camera di Commercio, le tasse da versare ogni anno e il contributi IVS.

Infatti, dato che come elettricista rientri nella Gestione INPS Commercianti e Artigiani, ogni anno sei tenuto al versamento di una quota minima, pari a circa 3.900€, e una variabile in base ai ricavi. Tuttavia, se aderisci al regime forfettario, puoi ottenere una riduzione del 35% delle aliquote contributive.

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Diventare elettricista in proprio: conviene?

Aprire partita IVA come elettricista può avere una serie di vantaggi. In particolare, negli ultimi anni si è avuto un aumento delle richieste di questa figura nel settore edile.

Basta considerare che in base a una statistica ISTAT, sia in ambito industriale, sia nel campo dell’edilizia civile, gli elettricisti si collocano tra le figure più richieste per il 13%, seguiti dagli idraulici con un 8% e dagli specialisti in caldaie con un 6%.

L’aumento della domanda di questi professionisti è collegato principalmente al momento storico in cui si sta ponendo attenzione a ridurre i consumi energetici sia nel settore delle imprese, sia in quello privato. Ciò ha portato a una richiesta di istallazioni di sistemi fotovoltaici, anche per aziende, e di interventi edilizi di riqualificazione energetica.

Tutti questi fattori hanno reso sempre più necessarie le figure dei lavoratori specializzati in questo campo. Tuttavia, devi considerare che la competizione è elevata, e sarà necessaria una continua formazione.

Partita IVA elettricista – Domande frequenti

Cosa serve per aprire una partita IVA per elettricisti?

Per aprire una partita IVA come elettricista è necessario possedere i requisiti professionali e personali previsti per questa specifica categoria. Scopri quali sono gli step da seguire nella nostra guida.

Quanto costa aprire una partita IVA per elettricisti?

La procedura di apertura partita IVA elettricisti è gratuita, ma devi considerare la spesa per una consulenza da parte di un commercialista, i costi di registrazione in Camera di Commercio e l’apertura della posizione INPS e INAIL.

Quanto paga di tasse un elettricista?

Il versamento delle tasse varia in base alla tipologia di regime fiscale. Leggi la guida per valutare tutte le opzioni presenti dal sistema italiano per la partita IVA per un elettricista.

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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 30 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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