Tassazione dividendi società di capitali: cosa sapere e novità

I dividendi rientrano tra redditi da capitale e come tali andranno a fare cumulo sul calcolo dell’imponibile. Scopri qual è la tassazione degli utili in base ai soggetti che li percepiscono.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Tassazione dividendi società di capitali
  • La tassazione dei dividendi si applica sulla porzione di utili che ogni società di capitali attribuisce agli azionisti.
  • L’aliquota è oggi regolata dalla legge di Bilancio 2018, che ha inserito una serie di novità per ciò che riguarda le partecipazioni qualificate e non.
  • La tassazione varia in base al soggetto che svolge il ruolo di azionista come persona fisica, ditta individuale e società di persone o società di capitali.

Conoscere come funziona la tassazione sui dividendi delle società di capitali è indispensabile per determinare il reddito imponibile e per il versamento delle aliquote fiscali. Con la Legge di Bilancio 2018 sono state introdotte delle novità, generando un po’ di confusione su come calcolare l’aliquota da applicare alla distribuzione degli utili.

Infatti, da un lato è rimasta una distinzione in base ai soggetti che svolgono la funzione di azionisti, mentre dall’altro si è equiparata la percentuale fiscale sia per chi detiene partecipazioni qualificate sia non qualificate. In questa guida troverai tutte le informazioni utili, con gli ultimi aggiornamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Tassazione dividendi società di capitali: normativa di riferimento

La definizione di dividendo è presente all’interno dell’art 44 del TUIR (Testo Unico in Materia di Redditi). Questo termine identifica gli utili di una società distribuiti dalla stessa tra i soci, dopo la delibera dell’assemblea.

Quindi il dividendo rappresenta il guadagno che un’azienda ha ottenuto durante l’esercizio dell’anno precedente e che quasi sempre è in parte utilizzato per finanziare nuovi progetti e in parte distribuito ai soci.

Al suo interno si considerano anche eventuali utili distribuiti per recesso o esclusione di un socio e quelli legati alla liquidazione dell’azienda. I dividendi rientrano tra i redditi di capitale. Tuttavia, l’imposizione fiscale si applica solo nel momento in cui gli utili sono acquisiti dai soci e inoltre, varia in base alla qualifica del socio stesso. Per ciò che riguarda la normativa, dovrai fare riferimento alle seguenti leggi:

  • Legge di Bilancio 2018 con novità in materia di tassazione sui dividendi;
  • DM 2/4/2008 per ciò che riguarda le indicazioni sulle percentuali del reddito imponibile;
  • DPR 600/73 per ritenute d’acconto applicate alle persone fisiche;
  • art 44 e successivi del TUIR per ciò che concerne la definizione e la distribuzione dei dividendi.
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Come funziona la tassazione dei dividendi

I principi su cui si basa la tassazione dei dividendi sono due: quello di cassa e quello di provenienza. In base al primo parametro, la tassazione si applicherà con riferimento all’anno in cui hai percepito come socio il dividendo, in modo indipendente dalla sua registrazione nel bilancio.

Inoltre, non ha rilevanza la delibera da parte dell’assemblea dei soci, in cui è stata stabilita una precisa data degli utili, ma si andrà a considerare solo quella dell’accredito.

L’altro parametro è quello della provenienza, ovvero la tipologia di impresa che genera un utile. Nel caso in esame andremo a considerare la distribuzione degli utili con riferimento alle società di capitali, come Srl, Srls, Sapa e Spa.

Novità con la Legge di Bilancio 2018

La percentuale di tassazione applicata è stata modificata dalla Legge di Bilancio del 2018 (L. 205/2017). Vediamo quali sono le novità per ciò che riguarda:

  • tipologia di partecipazione;
  • soggetti che detengono le relative quote.

Nel primo caso è stata abolita la distinzione tra partecipazioni qualificate e quelle non qualificate. Nelle società quotate in borsa, sono definite partecipazioni qualificate quelle con il possesso di un minimo il 2% del capitale. Invece al di sotto di questo valore si rientra in quelle non qualificate.

Invece, per le società di capitali non quotate come le Srl, le percentuali di partecipazione qualificate salgono al 20% con diritto di voto e al 25% per ciò che riguarda il patrimonio. Al di sotto di questo valore si definisce una partecipazione non qualificata.

L’altro aspetto da considerare è il soggetto che dovrà ricevere il dividendo. Devi distinguere tra:

  • persona fisica non in regime d’impresa;
  • persona fisica imprenditore;
  • società di capitali;
  • enti non commerciali.

Leggi anche la nostra guida completa sulla tassazione dei dividendi.

Tassazione utili per persone fisiche senza partita IVA

Se hai una quota qualificata o non qualificata come soggetto IRPEF senza partita IVA, allora la tassazione sui dividendi prevede l’applicazione di una ritenuta d’acconto pari al 26%.

Ai fini pratici, in quanto azionista, non dovrai fare nulla, ma sarà la società a presentare il Cupe (Certificazione degli utili e dei proventi equiparati) che dovrà essere rilasciata entro il 16 marzo oltre al relativo modello dei redditi 770.

Inoltre, sarà la società a dover versare la ritenuta d’acconto entro la metà del mese del trimestre successivo alla distribuzione degli utili, suddividendo l’importo in quattro versamenti: 16/4, 16/7, 16/10 e 16/01. Il pagamento dovrà avvenire tramite F24 online andando ad indicare nella voce codice tributo il numero 1035.

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Tassazione dividendi per socio con partita IVA e società di persone

Se hai aperto partita IVA come professionista o ditta individuale e detieni una quota all’interno di una società di capitali, la tassazione dei dividendi non sarà soggetta a ritenuta d’acconto, ma si applica una percentuale di imponibilità fissa. In base al DM 25.7.2017 questo valore di base imponibile è pari al 58,14%.

La percentuale ottenuta parte da quella IRES del 24% a cui viene aggiunta l’aliquota IRPEF marginale. Ciò vale sia per la partecipazione qualificate, sia per quelle non qualificate.

Tuttavia, questa percentuale di imponibilità è applicabile per tutte le distribuzioni di utili avvenuti dal 1° gennaio del 2017. Per le operazioni effettuate precedentemente, dovrai fare riferimento alla data di distribuzione degli utili, come riassunto nella tabella seguente.

Data di esercizioPercentuale imponibile
Fino al 31 dicembre 200740%
Dal 31 dicembre 2007 fino al 31 dicembre 201649,72%
Dividendi prodotti dal 1° gennaio 201758,14%

Infine, i dividendi concorreranno a formare reddito al 100% nel caso in cui provengano da partecipazione di società situate in paradisi fiscali.

Tassazione società di capitali ed enti non commerciali

Per le società di capitali che detengono una quota azionaria si applica un’esenzione del 95% con una tassazione a fini IRES che sarà equivalente al 5%. Inoltre, se la società di capitali ha adottato un regime di trasparenza, con la relativa tassazione IRPEF direttamente a carico dei soci, l’esenzione è al 100%.

Questo principio è applicabile a tutte le forme di partecipazione e anche su quei soggetti di impresa che non sono residenti nello Stato italiano. Tuttavia, si prevede un’eccezione per ciò che riguarda quelle società di capitali che hanno domicilio fiscale in Paesi nella back list. In questo caso non si attuerà l’esenzione sui dividendi, ma andranno a concorrere al 100% con il reddito imponibile.

Da un punto di vista pratico, nel momento in cui effettui la dichiarazione fiscale per le società di capitali, il dividendo deve essere inserito nel quadro RF nel modulo redditi Sc, con una variazione in diminuzione.

Enti non commerciali

L’ultimo caso da considerare è se a essere socio di una Srl o di altre forme di società di capitali è un ente non commerciale. In questo caso l’imponibile viene calcolato in due modi:

  • per gli utili prodotti dal 1° gennaio 2017, si avrà una tassazione del 100%;
  • Per quelli che sono stati formati prima del 31 dicembre 2016 si avrà un’esenzione del 22,26%, mentre il restante 77,74% andrà a concorrere al calcolo dell’imponibile da tassare.
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Tassazione dividendi: fase transitoria

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 hanno generato un po’ di confusione, su quando applicare la tassazione al 26% per le persone fisiche e le nuove percentuali per quelle di capitali o per la presenza di soci con partita IVA.

Ciò è dovuto alla presenza di un regime transitorio. In base ad esso si considera che per tutte le distribuzioni dei dividendi comprese tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2022, si applicheranno le regole precedenti sia per quanto riguarda le partecipazioni qualificate, sia per quelle non qualificate. Quindi per gli utili degli esercizi fino al 2017 dovrai applicare le seguenti percentuali:

  • 40% per i dividendi distribuiti sino al 31 dicembre 2017;
  • 49,72% per quelli emessi dal 2007 al 2016;
  • 58,14% per i dividendi dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2017.

A chiarire questo aspetto è intervenuta l’Agenzia delle Entrate: è stato precisato che l’applicazione delle nuove percentuali sulla distribuzione degli utili entrerà in vigore solo dal 1° gennaio 2023.

Quindi per tutti gli utili di esercizio emessi prima del 31 dicembre 2022 si farà riferimento alla normativa precedente alla Legge di Bilancio 2018.

Tassazione dividendi società di capitali – Domande frequenti

Quanto è tassato un dividendo di una società di capitali?

La tassazione dei dividendi è stata modificata dalla Legge di Bilancio 2018 andando a equiparare le aliquote per le partecipazioni qualificate e non qualificate. Scopri quali sono le percentuali imponibili nel nostro articolo.

Come si pagano le tasse sui dividendi?

La tassazione sui dividendi per le persone fisiche senza partita IVA prevede l’applicazione di una ritenuta d’acconto del 26%. Per i soggetti con partita IVA e per le società di capitali si considera un calcolo dell’imponibile rispettivamente del 58,14% e del 5%.

Quando si versa la ritenuta del 26% sui dividendi?

La ritenuta per la distribuzione dei dividendi alle persone fisiche dovrà essere versata a partire dal 1° gennaio 2023 in base a una rateizzazione trimestrale.

Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 19 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

12 risposte a “Tassazione dividendi società di capitali: cosa sapere e novità”

  1. Avatar Commercialista
    Commercialista

    La ritenuta è a titolo d’imposta

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buongiorno,
      per le persone fisiche, in linea di principio la ritenuta è a titolo di imposta.

      grazie per averci scritto

  2. Avatar CHIARA
    CHIARA

    VORRE SAPERE VOCE DI BILANCIO RELATIVO AL VERSAMENTO DELLA RITENUTA RELATIVA ALLA DISTRIBUZIONE DELLA RISERVA STRAORDINARIA , codice tributo 1035

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buongiorno,
      la voce di bilancio CEE è Debiti verso erario.

      Grazie per averci scritto

  3. Avatar GIANNI
    GIANNI

    NELLA SRL UNIPERSONALE LA TASSAZIONE E’ SEMPRE IN CAPO AL SOCIO, INDIPENDENTEMENTE DALLA POSIZIONE FISCALE (PARTITA IVA O MENO)? GRAZIE PER LA RISPOSTA

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buonasera,
      la tassazione dei dividendi della s.r.l. unipersonale è in capo all’unico socio se si applica il regime della trasparenza o si distribuiscono utili. La tassazione dei redditi è in capo alla società.

      Grazie per averci scritto

  4. Avatar Francesco Prando
    Francesco Prando

    Buonasera, spero possiate rispondere alla mia domanda: io sono dispoccupato e non percepisco alcun reddito ufficiale, ma ho un po di soldi investiti tramite un broker estero che quindi non opera da sostituto d’imposta, che mi generano alcune entrate da dividendo su ETF quotati in borsa, sapete se esiste un limite entro il quale sono esentato dal dichiarare tali entrate? Esempio: percepisco e prelevo 1000 euro in un anno di dividendi, devo dichiararli e pagare la ritenuta del 26%? Grazie per la risposta

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buonasera,
      le imposte andrebbero certamente versate. Nel caso specifico, dovrebbe trattarsi di redditi da capitali e, quindi, soggetti a tassazione pari al 26%.

      E’ una situazione che andrebbe approfondita con un consulente.

      Grazie per averci scritto

  5. Avatar Alessandro
    Alessandro

    Buongiorno,
    nella maggior parte delle riviste specialistiche si parla di tassazione imponibile al 58,14% per soci titolari di reddito d’impresa, mentre questo articolo parla anche di professionisti ovvero reddito di lavoro autonomo. C’è una norma specifica che ricomprende tutti i titolari di partita Iva oppure è un’interpretazione, condivisibile dal mio punto di vista, della legge?
    Grazie.

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buonasera,
      il riferimento nell’articolo è generico alla detenzione per titolari di partite iva. Nello specifico l’art. 53 comma 2 lettera d) del TUIR, definisce reddito da lavoro autonomo: le partecipazioni agli utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori di società per azioni, in accomandita per azioni e a responsabilità limitata.

      Grazie per averci scritto

  6. Avatar Gioachino Spedale
    Gioachino Spedale

    Buona sera
    è stato deliberato la distribuzione di un dividendo da una società di capitale, o rappresento il socio i soci della società sono 5 persone fisiche ed una srl.
    E’ corretto applicare la ritenute del 26% sull’importo per i soci persone fisiche e l’erogazione della quota per il socio srl?
    Inoltre è corretto che il socio srl che ha ricevuto il dividendo applica una tassazione al 26% sul 5% nella dichiarazione?
    grazie
    Gioachino

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buonasera,
      in linea di principio la tassazione diversificata tra soci persone fisiche e srl socia è corretto. Per quanto riguarda la tassazione degli utili in capo alla srl l’art. 89 del TUIR stabilisce che “Gli utili distribuiti, in qualsiasi forma e sotto qualsiasi denominazione, anche nei casi di cui all’articolo 47, comma 7, dalle società ed enti di cui all’articolo 73, comma 1, lettere a), b) e c), non concorrono a formare il reddito dell’esercizio in cui sono percepiti in quanto esclusi dalla formazione del reddito della società o dell’ente ricevente per il 95 per cento del loro ammontare.” Si consiglia, di approfondire il caso concreto con un commercialista.

      Grazie per averci scritto

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