Come fare domanda per la Naspi: la guida per chiedere l’indennità di disoccupazione

Per richiedere la Naspi bisogna seguire una procedura telematica e inserire le informazioni relative al rapporto lavorativo cessato. Leggi la guida per conoscere tutti i passaggi e i documenti da allegare.

di Ilenia Albanese

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • La Naspi è l’indennità che il lavoratore che perde l’occupazione può ricevere a partire dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto.
  • Per richiedere la Naspi bisogna fare domanda in via telematica, sul sito dell’INPS. In alternativa si può procedere tramite contact center oppure mediante i servizi web dei patronati.
  • Per fare domanda della Naspi bisogna inserire online tutti i dati relativi al rapporto di lavoro cessato, alle eventuali seconde occupazioni e ai redditi stimati.

I soggetti che perdono il lavoro non per propria scelta hanno il diritto di richiedere la Naspi, o Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego. Ma come si presenta la domanda all’ente previdenziale INPS?

Innanzitutto, è bene precisare che esistono tempistiche precise entro cui il lavoratore deve presentare la domanda e se non rispettate viene meno il diritto a percepire l’indennità. Bisogna, poi, seguire una procedura telematica, di cui trattiamo qui ogni passaggio.

Naspi: come fare domanda

Per inviare la domanda per accedere all’indennità bisogna utilizzare il portale dedicato online. In alternativa è possibile richiedere la Naspi tramite contact center, telefonando al numero 803 164 da rete fissa o al 06 164 164 da rete mobile. Si può anche fare richiesta attraverso i servizi telematici degli enti di patronato e gli intermediari dell’Istituto.

In genere, le tempistiche di lavorazione dei provvedimenti sono di 30 giorni. L’indennità viene, poi, accreditata al richiedente. Quest’ultimo può scegliere di ricevere la Naspi:

  • sul conto corrente bancario o postale;
  • sul libretto postale;
  • presso un ufficio postale.

Una volta inoltrata la domanda Naspi, il richiedente deve automaticamente sottoscrivere un patto di servizio personalizzato presso i centri per l’impiego. Richiedendo la Naspi, inoltre, si procede automaticamente al rilascio della dichiarazione di immediata disponibilità (DID) per lo svolgimento di attività lavorative e la partecipazione alle misure di politica attiva.

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Richiesta Naspi: i passaggi da seguire

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Vediamo come procedere nella pratica alla presentazione della domanda. Prima di tutto occorre individuare il servizio sul sito INPS e accedere all’area personale con SPID, CIE o CNS.

Per inviare la domanda è importante tenere a portata di mano i documenti personali e relativi al lavoro cessato, prestando attenzione ad alcuni punti fondamentali, tra cui:

  • la data di cessazione effettiva del contratto di lavoro;
  • il motivo di cessazione del rapporto lavorativo.

Gli iscritti alla Gestione Separata sono tenuti a dichiarare all’interno della domanda il reddito che si prevede di trarre dall’attività per cui si è iscritti. Invece, chi aderisce alle gestioni Artigiani e Commercianti deve dichiarare il reddito presunto nell’anno, anche se dovesse essere pari a zero.

Al momento della compilazione della domanda bisogna indicare se quando termina il rapporto di lavoro il soggetto era in malattia o in maternità. Ma vediamo adesso tutti i passaggi da seguire 1e le informazioni da inserire.

1. Inserimento dei dati personali

Effettuato l’accesso sul sito e individuata la sezione relativa alla Naspi, bisogna cliccare su “Invio domanda” nel menu Naspi e bisogna verificare o inserire i dati anagrafici del richiedente. In questa fase, quindi, vanno compilate le seguenti sezioni:

  • dati anagrafici (nome, cognome, codice fiscale, sesso, data di nascita, Stato di nascita, Comune di nascita, provincia, cittadinanza e eventuale cognome acquisito);
  • stato di cittadinanza;
  • stato civile;
  • indirizzo (tipo di indirizzo, indirizzo, numero civico, cap, Comune, frazione e Stato).

In caso di residenza errata riportata nella documentazione precompilata, occorre aggiornare l’Anagrafica dal sito MyInps, anche in un momento successivo alla compilazione della domanda, che rimane in sospeso per 3 giorni in attesa delle modifiche.

Invece, se il domicilio non coincide con la residenza del richiedente, bisogna indicare anche l’indirizzo di domicilio, che sarà quello utilizzato per l’invio delle comunicazioni da parte del Centro per l’impiego e il pagamento dell’indennità in caso di bonifico domiciliato.

2. Inserimento dei dati relativi al rapporto lavorativo

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Nella seconda fase bisogna indicare i dati relativi all’ultima posizione lavorativa. In questa sezione bisogna specificare:

  • la data di inizio e di fine del rapporto lavorativo;
  • la matricola dell’azienda o il codice fiscale del datore di lavoro;
  • la ragione sociale dell’azienda o i dati del datore di lavoro;
  • il motivo della cessazione del rapporto lavorativo;
  • il tipo di rapporto lavorativo.

I dati sono inseriti in modo automatico, ma possono essere modificati cliccando “No” alla domanda “I dati visualizzati sono corretti e completi?”.

3. Inserimento dei dati relativi ai contributi

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Nella terza fase della domanda ci si trova davanti ad una schermata relativa ai contributi versati negli ultimi quattro anni. In questa tabella vengono indicati i periodi e i contributi, oltre al reddito conseguito nell’arco temporale di riferimento. Questi dati sono utili per il calcolo della Naspi.

4. Inserimento dei dati relativi alla domanda di indennità

Dopo la parte relativa ai contributi, si giunge alla schermata relativa alla domanda di indennità di Naspi in cui bisogna indicare l’ufficio INPS di riferimento e altri dati, tra cui:

  • dati anagrafici (nome, cognome, indirizzo di domicilio, codice fiscale, data e comune di nascita, ecc);
  • numero di telefono;
  • numero di cellulare;
  • indirizzo e-mail;
  • titolo di studio;
  • qualifica di categoria.

Nella seconda parte della domanda occorre inserire informazioni relative all’occupazione, ovvero segnalare specifiche situazioni del lavoratore come:

  • ha percepito o meno indennità di mancato preavviso;
  • ha svolto periodi di lavoro all’estero;
  • è titolare di assegno di invalidità;
  • è stato licenziato a causa del superamento del limite dei giorni di malattia;
  • si trova in un periodo di malattia o è ricoverato al momento della domanda e al momento del licenziamento.

Si procede, poi, con una tabella in cui il richiedente indica le attività di lavoro svolte. Bisogna, infatti, segnalare:

  • il tipo di attività svolta (autonoma, parasubordinata, occasionale e/o subordinata);
  • la data di inizio attività;
  • il reddito previsto durante l’anno civile di riferimento.

Il lavoratore deve, inoltre, indicare se ricopre la carica di socio in una società di capitali o di persone, se iscritto ad un Albo Professionale o ad una Cassa Professionale, se svolge l’attività professionale, se è titolare di partita IVA o di codice REA presso il Registro delle Imprese di una Camera di Commercio.

A questo punto il richiedente può indicare la modalità con cui intende ricevere l’accredito dell’indennità. In caso di accredito sul conto corrente, questo deve essere intestato o cointestato al richiedente. Quest’ultimo può, inoltre, domandare in questa fase:

Prima di completare la procedura bisogna indicare la qualifica rivestita durante il rapporto lavorativo cessato. Infine, l’ultima schermata è quella relativa alle comunicazioni all’INPS e alla dichiarazione di veridicità delle informazioni inserite.

Si possono, inoltre, allegare documenti e, infine, confermare l’invio della domanda. Al termine della procedura è possibile stampare la domanda e la ricevuta in formato Pdf.

Quando fare domanda per la Naspi

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La domanda della Naspi deve essere fatta dai richiedenti per via telematica entro 68 giorni a partire dalla data di cessazione del rapporto di lavoro o delle dimissioni. Questo vuol dire che si può presentare solamente dopo aver perso il lavoro in modo involontario.

Non è possibile accedere a questa indennità se il lavoro è terminato per altri motivi, ad esempio per le dimissioni presentate volontariamente dal lavoratore.

I lavoratori che rispettano i requisiti possono inviare la domanda e ricevere la Naspi dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro.

Documenti richiesti

Nella richiesta della Naspi occorre presentare alcuni documenti. Tali documenti sono:

  • la copia carta d’identità del richiedente;
  • il codice fiscale del richiedente;
  • l’ultima busta paga ricevuta;
  • la lettera di licenziamento;
  • il contratto di lavoro firmato;
  • il modulo mandato di assistenza e rappresentanza;
  • il Modello SR163;
  • il Modello SR156;
  • l’IBAN e i dati bancari per l’accredito.
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Compilazione della domanda Naspi e Partita Iva

Ad oggi è possibile anche per chi ha una partita Iva accedere all’indennità economica corrisposta con la Naspi. Se il lavoratore è iscritto alla Gestione Separata INPS e ha una posizione IVA attiva, è un lavoratore parasubordinato o è iscritto ad una Cassa Professionale, allora deve cliccare sul tasto “Si” della tabella relativa alle attività autonome svolte.

Occorre, inoltre, indicare il reddito che il lavoratore prevede di conseguire per ogni tipo di attività. L’INPS specifica che, poiché l’iscrizione alla Gestione Separata non ha termine, gli iscritti devono indicare “Attività parasubordinata: SI” e dichiarare il reddito previsto, anche se pari a zero.

Quindi, gli iscritti alla Gestione Separata che non svolgono concretamente alcuna mansione in questo senso devono ugualmente indicare l’attività, ma inserire come reddito previsto “zero”.

Lo stesso vale per chi è socio di una società di capitali o di persone. Infatti, anche se non svolge un’attività remunerata dovrà indicare “Si” alla casella “Attività autonoma”, ma indicare “zero” nel riquadro del reddito previsto.

Richiedere la Naspi – Domande frequenti

Che documenti mi servono per richiedere la NASpI?

Per richiedere la Naspi è necessario presentare i documenti personali (documento di identità e codice fiscale), l’ultima busta paga e la lettera di licenziamento.

Quando si può fare la domanda NASpI?

La richiesta della Naspi può essere fatta dai giorni successivi al licenziamento, entro i 68 giorni dal termine del rapporto lavorativo.

Come fare la domanda Naspi?

Per fare la domanda Naspi bisogna utilizzare l’apposito servizio telematico disponibile sul sito dell’INPS accedendo con CNS, CIE o SPID. Leggi tutti i passaggi da seguire per compilare la domanda.  

Dove si presenta la domanda Naspi?

La domanda per l’indennità Naspi va presentata telematicamente sul sito ufficiale dell’INPS: ecco quali sono i passaggi da seguire.

Le partite Iva possono richiedere la Naspi?

Sì, anche chi ha una partita Iva può richiedere l’accesso alla Naspi, dichiarando le informazioni relative al proprio lavoro all’interno dei campi per la compilazione della domanda.

  1. Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), invio domanda, inps.it ↩︎

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 29 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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