- Per svolgere l’attività di personal trainer da libero professionista è necessario aprire la Partita IVA.
- Un personal trainer può avviare l’attività autonoma con il codice ATECO 85.51.00.
- L’apertura della Partita IVA come personal trainer prevede la possibilità di aderire al regime forfettario.
Aprire Partita IVA come personal trainer può essere utile se vuoi intraprendere questa professione in pieno rispetto della normativa di legge e di quella fiscale. Il personal trainer è una figura diventata sempre più centrale per il benessere fisco, con una richiesta in continuo aumento da parte di centri sportivi, palestre e privati.
Basta considerare che il numero di persone che pratica attività sportiva in modo costante in Italia si aggira intorno ai 7 milioni, mentre i personal trainer presenti sul territorio sono circa 212.000. Questi dati sono indicativi per sottolineare le ampie opportunità di crescita in questo settore.
Se vuoi intraprendere l’attività di personal trainer, dovrai avere passione per lo sport e le giuste competenze. Dal punto di vista burocratico, diventa indispensabile valutare come fare e quando è necessaria la Partita IVA. Di seguito potrai disporre di tutte le informazioni utili.
Indice
Chi è il personal trainer e dove lavora
La parola personal trainer identifica un professionista nel settore dello sport, il cui compito è quello di gestire in maniera personalizzata l’attività sportiva di uno o più soggetti. Potrai quindi aiutare le persone ad avvicinarsi all’attività sportiva per la prima volta, oppure lavorare con atleti dilettanti dediti a mantenere la loro forma fisica e che vogliono raggiungere nuove performance nelle loro discipline.
Inoltre, la competenza del personal trainer è indispensabile anche in settori diversi, come la moda, il cinema e la TV. Attori, modelli, personaggi del grande schermo utilizzano spesso le competenze di un personal trainer per mantenere la loro forma fisica.
Un personal trainer può lavorare come dipendente, all’interno per esempio di una palestra, oppure può decidere di avviare un’attività autonoma, appoggiandosi a più palestre e realtà sul territorio.

Di cosa si occupa il personal trainer
Sin dall’inizio è importante considerare che questa figura non appartiene a quelle socio sanitarie. La formazione del personal trainer è dal punto di vista tecnico-fisico. Infatti, ha principalmente il ruolo di insegnante e allenatore in ambito sportivo.
Per diventare personal trainer può essere utile conseguire una Laurea Triennale in Scienze Motorie, e successivamente acquisire una serie di specializzazioni iscrivendosi ai corsi del Coni o di enti equiparati, al fine di ottenere specifiche qualifiche, come per il cardio fitness, il bodybuilding, le discipline musicali, il pilates e la preparazione atletica. Inoltre, è richiesto certo livello di empatia e di socialità.
Data l’attività che prevede un lavoro personalizzato, maggiore è la tua competenza formativa e più opportunità avrai di allargare il tuo target di clienti. Cosa fa esattamente un personal trainer? Si occupa di realizzare e mettere in atto gli allenamenti finalizzati a ottenere un miglioramento fisico dei clienti e raggiungere un obiettivo preciso. Ecco quali sono i suoi principali compiti:
- creare il programma di allenamento;
- seguire l’atleta nei vari esercizi;
- effettuare regolari controlli con le misurazioni biometriche;
- definire un profilo alimentare con il nutrizionista;
- contribuire alla riabilitazione muscolare in caso di infortuni sotto la guida di un medico o un fisioterapista;
- supportare l’atleta nelle varie fasi di crescita e dimagrimento muscolare;
- dare uno stimolo psicologico al cliente per raggiungere il suo obiettivo.
Partita IVA personal trainer: quando aprirla?
L’attività di personal trainer può essere svolta in diversi modi. Infatti, puoi affrontarlo come lavoro saltuario, part-time o come libero professionista. Se svolgi questa professione in maniera saltuaria e sporadica, allora potrai rientrare tra le attività di prestazione occasionale. In questo caso non è richiesta la Partita IVA.
Precisiamo questa aspetto: il termine occasionale definisce un lavoro che deve avere dei requisiti sia dal punto di vista economico, sia temporale. Infatti, per rientrare in questa categoria non dovrai superare il tetto di 5.000€ di guadagno annuale e avrai un limite di attività che deve rientrare nei 30 giorni.
In questo caso, se la tua prestazione avviene nei confronti di una società sportiva, come una palestra o un centro benessere, ti basterà emettere la fattura con ritenuta di acconto pari al 20%. Invece, se il tuo cliente è un privato, potrai emettere una ricevuta non fiscale.
Ben diversa è la situazione in cui svolgi con regolarità l’attività di personal trainer. In questo caso potrai essere assunto come dipendente da parte di una società sportiva, oppure svolgere l’attività in maniera autonoma come libero professionista. In quest’ultima circostanza sarà necessaria la Partita IVA personal trainer.
Per aprire Partita IVA come personal trainer potrai procedere online presso il sito dell’Agenzia delle Entrate. Il sistema telematico ha semplificato molto l’aspetto burocratico, ma dovrai comunque fare attenzione ad alcuni aspetti tecnici e fiscali. Infatti, dovrai compilare un modulo di richiesta e inserire una serie di dati.
Per questo, nelle fasi iniziali può essere un valido consiglio richiedere l’assistenza di un consulente o di uno studio commercialisti. La loro competenza è utile anche per ottenere un supporto nei vari passaggi per ottenere in tempi rapidi il codice IVA. Iniziamo ad analizzare il primo step: compilare il modello per la nuova Partita IVA come personal trainer.

Modello per Partita IVA personal trainer
Il modello Partita IVA è un documento che dovrai scaricare dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Sarà necessario compilarlo in ogni sua parte e inviarlo all’ente al fine di iniziare la procedura online.
Se vuoi svolgere l’attività di personal trainer con Partita IVA individuale, in quanto persona fisica, dovrai sottoscrivere il modello AA9/12 specifico per le persone fisiche. All’interno di questo documento è necessario inserire:
- i tuoi dati personali;
- il tuo codice fiscale;
- il codice ATECO scelto;
- tipologia di regime fiscale;
- iscrizione alla cassa previdenziale.
Codice ATECO Partita IVA personal trainer
Il codice ATECO è un numero che identifica la tipologia di attività che andrai a svolgere. Scegliere quale inserire al momento dell’apertura della Partita IVA diventa fondamentale sia ai fini fiscali e contributivi, sia per non trovarti esposto a sanzioni da parte del fisco. Qual è quello che fa riferimento alla professione di personal trainer? Dovrai considerare i seguenti codici IVA:
- 85.51.00: corsi sportivi e ricreativi;
- 93.19.99: altre attività sportive nca (non classificate).
Nella tabella seguente abbiamo riportato quali sono le attività che potrai svolgere in rapporto al singolo codice ATECO indicato.
85.51.00 | 93.19.99 |
Formazioni sportiva e dilettantistica | Attività sportive indipendenti |
Attività presso centri e campi di formazione | Attività svolte da professionisti dello sport, quali arbitri e giudici |
Corsi di ginnastica | Gestione riserve di caccia e pesca |
Corsi si nuoto | Attività di supporto alle attività sportive e ricreative |
Attività di istruttore e allenatore sportivo | Allenamento di animali finalizzato alle attività sportive |
Corsi di Yoga | |
Arti marziali |
Puoi anche decidere di svolgere diverse di queste attività, dato che in base alla normativa di legge hai la possibilità di disporre di diversi codici ATECO. Devi però considerare che questo può influenzare l‘aspetto fiscale. Per questo è utile chiedere un consiglio a un commercialista al fine di valutare quale può essere la soluzione più adatta all’attività che vuoi svolgere.
Partita IVA forfettaria per personal trainer
Il passo successivo è quello di valutare il regime fiscale. L’attività di personal trainer in quanto svolta con Partita IVA individuale ti permette di accedere al regime forfettario. Si tratta di un sistema di tassazione agevolato, finalizzato ad abbattere i costi iniziali per la creazione di una nuova attività d’impresa.
Prima di vedere i vari vantaggi, andiamo a considerare quali sono i requisiti per rientrare in questa forma di agevolazione fiscale:
- reddito annuale inferiore ai 65.000€;
- disporre di un lavoro dipendete con uno stipendio con un tetto pari a 30.000€;
- non superare 20.000€ di spese annue per i dipendenti;
- aprire una Partita IVA individuale.
L’attività di personal trainer rientra perfettamente in questa tipologia di regime fiscale. Quali sono i vantaggi? In primo luogo, dal punto di vista della tassazione dovrai considerare un’aliquota unica sul reddito imponibile. Va considerato che il reddito imponibile si calcola sottraendo una percentuale di spese al guadagno effettivo. In questo caso la tassazione verrà calcolata sul 78% del fatturato annuo.
Rispetto al regime ordinario, con il forfettario sarai esentato da IRPEF, IRAP o altre imposte regionali, e vedrai applicare solo un’aliquota del 5% per i primi 5 anni e del 15% successivamente.
Inoltre, un altro vantaggio riguarda l’emissione delle fatture, dato che avrai la franchigia IVA. Ciò significa che potrai ottenere il guadagno intero, inserendo solo la marca da bollo da 2 €. Fino al 1° luglio 2022 anche il sistema di emissione delle fatture è semplificato, dato che potrai utilizzare ancora quelle cartacee. Da questa data, se il tuo reddito è superiore ai 25.000€ dovrai passare alla fatturazione elettronica e alla marca da bollo digitale.
L’ultimo step per aprire Partita IVA per personal trainer è quello di scegliere la cassa previdenziale in cui dovrai versare i contributi IVS, ovvero quelli di anzianità e vecchiaia. È qualcosa di obbligatorio, dato che in base alla legge ogni lavoratore che produce un reddito deve versare una somma a titolo pensionistico. Nel caso della figura del personal trainer non è presente un albo specifico. Quindi dovrai considerare il versamento presso la Gestione Sperata INPS.

Quanto costa la Partita IVA per un personal trainer?
L’ apertura della Partita IVA per via telematica è gratuita. Ben diversa è la situazione se vuoi farti affiancare da un consulente. In questa circostanza dovrai considerare il suo onorario. Per ciò che riguarda la gestione annuale della tua attività professionale, grazie al regime forfettario, sono previste spese limitate.
Infatti, dovrai applicare la tassazione e i contributi INPS solo se emetti fattura, a cui dovrai aggiungere, per ogni documento fiscale l’importo della marca da bollo di 2€ come aliquota sostitutiva dell’IVA. Se scegli il regime forfettario, le spese saranno piuttosto contenute per tutto l’anno, tuttavia è necessario farsi affiancare da un esperto commercialista per procedere.
Per quanto riguarda i costi per svolgere l’attività, possono essere piuttosto ridotti, dato che le spese principali di un personal trainer sono esclusivamente quelle per l’acquisto di eventuali attrezzi, o per l’affitto delle sale in cui svolgere delle lezioni.
Partita IVA personal trainer – Domande frequenti
Dovrai aprire Partita IVA da personal trainer se svolgi questa attività in maniera continuativa, professionale e generando reddito. Ecco come procedere.
Il codice ATECO per una Partita Iva come personal trainer è: 85.51.00, per le attività di allenamento negli sport dilettantistici, e 93.19.99 se vuoi allenare atleti o partecipare a competizioni.
L’apertura della Partita Iva come personal trainer è gratuita, se procedi autonomamente online. Tuttavia è necessario sostenere alcuni costi di apertura con il supporto di un commercialista, e successivamente ogni anno è necessario pagare le tasse e i contributi INPS. Ecco come.
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