Partita Iva venditore di auto: come e quando aprirla, costi, regimi e codice Ateco

Per poter vendere automobili, il venditore di auto deve aprire la Partita Iva. Leggi la guida per sapere quando è obbligatorio aprirla, come funziona l’apertura e quali sono i costi da sostenere.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Partita Iva venditore di auto
  • Per diventare venditore di auto è necessario aprire la Partita Iva, in quanto si tratta di un’attività continuativa e abituale.
  • Il codice Ateco da utilizzare è il 45.11.01: “commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri”, oppure il 45.11.02: “intermediari del commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri (incluse le agenzie di compravendita)”.
  • Per aprire la Partita Iva il venditore di auto può utilizzare la procedura online scegliendo il regime contabile da adottare e il codice Ateco relativo all’attività da svolgere.

Un venditore di auto è tenuto ad aprire la Partita Iva per svolgere la sua attività commerciale in modo continuativo e abituale. Per lavorare in un concessionario, infatti, spesso è richiesta l’apertura della Partita Iva, così come è necessaria per avviare un’attività in proprio.

I costi legati alla gestione dell’attività variano in base al regime contabile adottato, ed è possibile risparmiare sui contributi e sulle imposte da versare.

Poiché il venditore di auto è una figura professionale che rientra nella categoria dei commercianti, è richiesta l’apertura di una posizione INPS nella Gestione Commercianti per versare i contributi previdenziali. Leggi la guida per sapere come aprire la Partita Iva come venditore di auto, quali sono i costi da sostenere e il codice Ateco da utilizzare.

Partita Iva venditore di auto: cos’è e come funziona

Avere la passione per le auto non basta per diventare un venditore, ma è necessario prima di tutto effettuare un importante investimento. Il venditore di auto può occuparsi della vendita di:

  • auto nuove;
  • auto usate;
  • auto a km 0.

Ma per diventare venditore di auto a tutti gli effetti è anche indispensabile essere in possesso di alcuni requisiti, come l’apertura della Partita Iva.

Partita Iva venditore di auto regime

La Partita Iva è un codice composto da 11 cifre che serve a identificare in modo univoco un’attività economica e permette, inoltre, di pagare imposte e contributi. Oltre all’apertura della Partita Iva, per svolgere l’attività, il venditore di auto deve anche:

  • aprire una posizione all’INPS;
  • chiedere la SCIA al Comune di riferimento;
  • effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.

Invece, è necessario effettuare l’apertura di una posizione INAIL nei seguenti casi:

  • se è presente almeno un dipendente;
  • se sono presenti familiari collaboratori e coadiuvanti;
  • se vi sono soci lavoratori in caso di società.
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Come aprire la Partita Iva da venditore di auto

Il primo passaggio per avviare l’attività di venditore di auto è l’apertura della Partita Iva, una procedura semplice e gratuita che può essere effettuata anche in modalità telematica.

Infatti, le modalità per aprire la Partita Iva sono tre:

  • tramite raccomandata A/R;
  • in via telematica;
  • presso gli uffici dell’Agenzia.

In tutti e tre i casi è necessario compilare il modello AA9/12 per lavoratori autonomi e ditte individuali, necessario per dichiarare l’inizio dell’attività. L’apertura della Partita Iva deve avvenire almeno 30 giorni prima dell’inizio dell’attività.

Oltre a questo, il titolare della Partita Iva deve stabilire quale regime contabile adottare e individuare il codice Ateco attinente all’attività esercitata.

Inoltre, è necessario anche procedere con l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di riferimento. Una volta completata questa procedura l’Agenzia delle Entrate invia il certificato di attribuzione della Partita Iva.

Codice Ateco per venditore di auto

Il codice Ateco serve a identificare in modo univoco l’attività economica esercitata. Nel caso del venditore di auto, i codici tra cui scegliere in base alle modalità con cui viene svolta l’attività sono due:

  • codice Ateco 45.11.01: “commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri”;
  • codice Ateco 45.11.02: “intermediari del commercio di autovetture e di autoveicoli leggeri (incluse le agenzie di compravendita)”.

In entrambi i casi il coefficiente di redditività è del 40%. Questo significa che la base imponibile su cui vengono calcolate le imposte da pagare ammonta al 40% del totale dei guadagni nel caso in cui il venditore decide di adottare il regime forfettario.

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Partita Iva venditore di auto: regime fiscale

I venditori di auto al momento dell’apertura della Partita Iva possono scegliere di aderire ad uno dei seguenti regimi contabili:

Il regime contabile, o fiscale, rappresenta l’insieme delle normative da rispettare e dei documenti che l’imprenditore è obbligato a tenere durante l’esercizio dell’attività. Da questa scelta derivano diverse regole a livello contributivo e fiscale.

Il regime fiscale forfettario può essere scelto se i ricavi annui rimangono sotto una certa soglia, come vedremo tra poco. Non ci sono limiti invece per il regime fiscale ordinario, per cui però si applica una tassazione maggiore, in base all’IRPEF. Chi adotta il regime fiscale ordinario può ricevere delle agevolazioni sotto forma di detrazioni o deduzioni fiscali delle spese.

Inoltre, nel regime fiscale ordinario è prevista l’applicazione dell’IVA, che invece è assente per il regime forfettario. Per scegliere la soluzione migliore si consiglia di richiedere l’assistenza di un commercialista.

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Come funziona il regime forfettario

Il regime forfettario è il più conveniente, perché prevede il pagamento della cosiddetta flat tax al 15% sulla base imponibile, o del 5% per i primi anni se si rispettano i requisiti delle startup. L’imposta sostitutiva si applica sulla base imponibile calcolata in base al coefficiente di redditività stabilito dal codice Ateco. Nel caso del venditore di auto la base imponibile è pari al 40% del totale dei guadagni.

L’unico requisito per poter adottare questo regime contabile è quello di avere un reddito complessivo annuo inferiore a 85.000 euro (fino al 2022 era di 65.000 euro).

L’imposta sostitutiva, o flat tax, va quindi a sostituire tutte quelle tasse e imposte previste, invece, nei regimi semplificato e ordinario. Stiamo parlando di:

  • IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche);
  • IVA (imposta sul valore aggiunto);
  • IRAP (imposta regionale sulle attività produttive);
  • Addizionali comunali e regionali.

Ma gli altri vantaggi previsti dal regime forfettario sono i seguenti:

  • contabilità semplificata senza la tenuta di scritture contabili;
  • tassazione più bassa;
  • fatturazione elettronica obbligatoria a partire dai 25.000 euro annui di ricavato (fino al 1° gennaio 2024).

È, tuttavia, prevista l’applicazione della marca da bollo sulle fatture e sui corrispettivi che superano i 77,47 euro.

Partita Iva venditore di auto: regime contributivo

Non esistendo un ordine professionale dedicato alla figura del venditore di auto, in questo caso per quanto riguarda la previdenza sociale, il venditore di auto titolare di Partita Iva dovrà aprire una posizione presso la Gestione Commercianti dell’INPS.

Anche in questo caso per stabilire l’ammontare dei contributi previdenziali si fa riferimento al coefficiente di redditività, nel caso delle Partite Iva forfettarie, per determinare la base imponibile su cui applicare l’aliquota pro tempore vigente.

Gli iscritti alla Gestione Commercianti con un reddito pari o inferiore a 16.243 euro, considerato il reddito minimo, devono pagare un importo fisso pari a 3.983,73 euro. Invece, per redditi superiori a 16.243 euro i titolari di Partita Iva dovranno pagare sia i contributi minimi che quelli calcolati sulla parte eccedente.

L’aliquota applicata è pari a:

  • 24,48% per chi ha più di 21 anni;
  • 23,28% per chi ha meno di 21 anni.

Tuttavia, se il venditore di auto aderisce al regime fiscale forfettario può richiedere una riduzione del 35% sul totale dei contributi INPS.

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Quanto costa diventare venditore di auto

Per diventare venditore di auto è necessario anche valutare i costi fissi e variabili da sostenere per l’esercizio dell’attività.

I costi, tuttavia, variano principalmente in base al regime contabile adottato. Ad esempio, nel caso del regime forfettario i principali costi da sostenere per svolgere l’attività sono i seguenti:

  • la flat tax sulla base imponibile;
  • i contributi previdenziali della Gestione Commercianti INPS;
  • diritto camerale;
  • il costo del commercialista.

Bisogna poi valutare tutta una serie di spese aggiuntive, legate allo svolgimento dell’attività.

Partita Iva venditore di auto – Domande frequenti

Che partita IVA serve per vendere auto?

Per vendere auto è necessario aprire la Partita Iva scegliendo il codice Ateco: 45.11.01, “commercio all’ingrosso e al dettaglio di autoveicoli e autovetture fino a 3,5 tonnellate di peso, oppure il 45.11.02: “intermediario per la vendita di autoveicoli e autovetture fino a 3,5 tonnellate di peso”.

Cosa serve per fare il venditore auto?

Per diventare venditore di auto bisogna aprire la Partita Iva, aprire una posizione alla Gestione Commercianti INPS e comunicare la SCIA al Comune di riferimento, oltre a iscriversi al Registro delle Imprese della Camera di Commercio. Ecco cosa fare, passo a passo.

Quanto guadagna un venditore di auto?

Mediamente in Italia un venditore di auto può guadagnare dai 1.300 euro al mese a salire, esclusi i bonus. Tuttavia vanno anche considerati i costi di avviamento e mantenimento dell’attività.

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Ilenia Albanese

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Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 15 Gennaio 2023
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

12 commenti su “Partita Iva venditore di auto: come e quando aprirla, costi, regimi e codice Ateco”

  1. Salve,la Partita Iva con regime forfettario la si può quindi adottare solo nel caso di auto nuove e a Km 0?
    Inoltre pagherai il 15% di tasse solo sul 40% della plusvalenza?
    Esempio:
    Acquisto un auto a Km 0 al prezzo di 40 mila euro.
    La rivendo a 42 Mila.
    Pago di tasse solo il 15% di 800 euro(ovvero il 40% della plusvalenza).
    Ho guadagnato complessivamente 1880 euro (inferiori al limite di 85 Mila)
    Risulta corretto?
    Grazie.

    Rispondi
    • Buongiorno,
      Nel caso di auto da 42.000 rivenduta pagherebbe euro 2.520,00 di imposta sostitutiva al 15%. Non si consiglia l’adozione del regime forfettario.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  2. Buonasera ,
    Ho già una posizione IVA come Agente,aderisco al regime forfettario,nel voler attribuire il cod. Ateco come commercio di auto usate , avrei una domanda .
    Il 40 % detrazione del calcolo sull’’imponibile sul quale si dovrà pagare il 15% è ,
    Esempio:
    Acquisto un auto a € 1000 la vendo a € 1500
    Pagherò il 15% su € 900
    Pagherò il 15% su €600
    Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      per il commercio di auto usate, l’utilizzo di un regime speciale come il regime del margine, dovrebbe inibire la permanenza.

      Le consigliamo di approfondire con un commercialista l’argomento.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  3. Buonasera,

    se io sono una startup che apre una partita IVA per rivendita di auto usate devo obbligaotiamente aderire al regimen del margine.

    per fare un calcolo rapido:
    Ipotesi 1: ho acquistato una macchina usata pagandola 10.000 € . In un anno non riesco rivenderla. Quanto devo pagare allo stato se il mio bilancio è negativo?

    Ipotesi 2 : ho acquistato una macchina usata pagandola 10.000 € . In un anno riesco a rivenderla a 11.000 €. Quanto devo pagare in questo caso?

    Rispondi
    • Buongiorno,
      nel primo caso non vi sarà pagamento, se acquista in regime del margine. Nel secondo caso avrà un corrispettivo di 1.000 euro netti dal quale scorporare l’iva. La parte che residua dopo lo scorporo dell’Iva sarà un ricavo da assoggettare a tassazione.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  4. Buonasera, non ho capito un passo dell’articolo…se io devo far partire una startup di vendita automobili usate, posso usare il regime forfettario o no?

    Rispondi
  5. Buongiorno! Grazie per l’articolo!
    È confermata quindi la possibilità di adozione del regime forfettario per una nuova partita Iva sulla vendita di autoveicoli usati? Non è quindi più obbligatorio il cosiddetto regime Iva a margine?
    Le stesse regole varrebbero anche per chi intendesse esercitare l’attività via commercio elettronico senza deposito fisico?
    Grazie anticipatamente!

    Rispondi
    • Buonasera,
      nell’articolo si tratta di vendita di autoveicoli in genere, per i rivenditori di autoveicoli usati, che applicano il regime del margine, non sarà possibile aderire al regime forfettario.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi
  6. Buon pomeriggio io avendo già partita iva aperta , e il regime fiscale forfettario, posso aggiungere il codice ateco vendita auto ? Grazie

    Rispondi
    • Buongiorno,
      può aggiungere il codice ateco ma se aderirà a un regime speciale di determinazione del reddito, come accade per la vendita di beni usati, potrà essere escluso dal regime forfettario.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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