Italia 5.0: le competenze del futuro, investire nella digitalizzazione per la produttività delle imprese

La presentazione TEHA recente ha messo in luce le criticità e gli obiettivi che coinvolgeranno le imprese nel prossimo futuro. Ecco quali competenze sviluppare e strategie seguire per un'Italia 5.0.

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  • L’arrivo di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale cambia i paradigmi dell’imprenditorialità, introducendo nuove risorse ma al tempo stesso nuove sfide.
  • Alla presentazione dello studio TEHA con Philip Morris del 7 settembre 2024 si è parlato di competenze necessarie a sostenere la produttività delle imprese nell’epoca della digitalizzazione.
  • Attualmente c’è un forte gap di competenze all’interno del tessuto imprenditoriale italiano, per cui una valida soluzione potrebbe essere l’incontro tra pubblico e privato.

Il 7 settembre 2024 è stato presentato lo studio TEHA in collaborazione con Philip Morris Italia. La ricerca “Italia 5.0: le competenze del futuro per lo sviluppo dell’innovazione nell’epoca dell’intelligenza artificiale in Italia e in Ue” mette in luce l’attuale scenario imprenditoriale in un momento di cambiamenti tecnologici repentini.

Il focus della presentazione, che si può seguire interamente sul canale YouTube ufficiale AmbrosettiChannel1, è l’innovazione tecnologica dal punto di vista delle ricadute sulle imprese e sulle persone. L’adozione di tecnologie innovative e di ultima generazione può infatti migliorare l’andamento della produzione delle imprese italiane, se utilizzate con le giuste competenze.

Partendo dalla ricerca, andiamo a vedere da vicino quali sono le nuove competenze che le PMI dovrebbero integrare per rimanere competitive sul mercato, individuando anche quali iniziative dello Stato possono supportare il passaggio al digitale.

Innovazione e produttività: un binomio importante per le imprese

Partendo dalla presentazione TEHA andiamo ad analizzare l’attuale situazione delle imprese italiane messe a confronto con temi quali innovazione, sostenibilità, intelligenza artificiale e semplificazione dei processi. Abbiamo visto come negli ultimi anni la tecnologia abbia subito una spinta non indifferente, fornendo nuovi schemi e processi a diversi ambiti importanti anche in Italia.

La presenza di strumenti avanzati non sempre equivale alla loro applicazione immediata: l’Italia attualmente è al primo posto per manifattura e agricoltura e il tessuto imprenditoriale del paese è composto prima di tutto da PMI, per una percentuale che raggiunge il 98%. Sono queste quindi le realtà che maggiormente si trovano di fronte ai cambiamenti che hanno coinvolto i processi produttivi negli ultimi anni.

Puntare sulla digitalizzazione dei processi e sull’adozione di nuove tecnologie è oggi fondamentale per rimanere competitivi, tanto in Europa quanto in Italia, per cui l’acquisizione di competenze utili a questo scopo non si può più rimandare. Sono soprattutto le grandi aziende innovative e il settore pubblico, secondo la ricerca TEHA, a dover trainare questo cambiamento, per non rischiare di rimanere tagliati fuori da un mercato sempre più in evoluzione.

Si parla quindi di un’Italia 5.0, che possa integrare la tecnologia all’interno di tutti i processi produttivi, seguendo l’esempio di molti paesi europei e extra-UE.

Incentivi per nuovi brevetti in Italia

Nonostante il nostro paese sia ancora indietro per molti aspetti, si stanno muovendo i primi passi in una direzione 5.0: basta pensare che dal 2014 al 2023 le domande di brevetti depositati in Italia sono cresciute del +38,5%.

Su questo punto possiamo evidenziare anche che negli ultimi anni sono stati introdotti numerosi incentivi e adottate misure per favorire la registrazione dei brevetti: l’ultima operazione in questo senso è la disposizione di 32 milioni di euro per i bandi Brevetti+, Disegni+ e Marchi+ per l’anno in corso, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy2.

A sostenere queste iniziative da un lato vi è la spinta europea del PNRR e di altri provvedimenti in materia di progresso tecnologico, dall’altro l’intervento di Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A., supportata interamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Queste iniziative sono state messe a punto per incentivare lo sviluppo di idee innovative nel nostro paese e l’adozione di modelli di produzione nuovi e più sostenibili in forma agevolata, per cui nel concreto le imprese possono risparmiare sui costi di registrazione.

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Lo sviluppo di competenze digitali per le imprese

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La sostenibilità ambientale e l’innovazione digitale sono sfide a cui le imprese sono chiamate a rispondere, tenendo conto anche di quelli che sono i cambiamenti demografici che caratterizzano il paese. Tornando alla ricerca TEHA, uno dei punti individuati come centrali per l’Italia 5.0 riguarda l’alfabetizzazione digitale.

Lo sviluppo delle competenze è infatti indispensabile per il processo di innovazione, per cui è necessario portare la giusta formazione a 15 milioni di persone: su questo l’Italia è indietro rispetto a paesi vicini come Spagna, Francia e Germania. La formazione digitale quindi dovrebbe iniziare dalle scuole, incentivando la partecipazione a corsi di Laurea specializzati in questo senso.

Il passaggio successivo è quello di incentivare la formazione continua all’interno delle imprese italiane, in modo da sviluppare di volta in volta le competenze necessarie a rimanere competitivi sul mercato.

Fondo Nuove Competenze 2024

Andiamo a vedere quali sono attualmente le iniziative previste per l’Italia a sostegno dello sviluppo delle competenze all’interno delle imprese. Il principale progetto a questo scopo è il Fondo Nuove Competenze, che coinvolge i lavoratori nella transazione verde e nella digitalizzazione.

Si tratta di contributi disponibili dal 2020 a favore dei datori di lavoro privati che intervengono per migliorare le competenze all’interno del proprio staff, attraverso ore di formazione specifiche.

Il Fondo messo a disposizione dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali va a rimborsare ai titolari il costo delle ore di lavoro che vengono impiegate per la formazione ai lavoratori, incentivando l’acquisizione di nuove competenze all’interno delle imprese.

Italia 5.0: gli obiettivi per le imprese

Nell’ottica di adeguarsi e seguire i cambiamenti demografici, economici e ambientali degli ultimi anni, le imprese si trovano di fronte a diverse sfide da affrontare, in primis quella di mantenere alta la propria competitività a livello internazionale.

India, Cina e Stati Uniti stanno infatti investendo nella crescita e mettendo in campo strategie volte a seguire questi trend, mentre l’Italia (ma in generale anche l’Europa) si trova ancora indietro anche a causa dell’elevata burocrazia che coinvolge il tessuto imprenditoriale e la mancanza di competenze digitali.

La crisi delle materie prime e l’arrivo del Covid-19 hanno inoltre stravolto l’andamento economico del continente, introducendo nuove problematiche che l’Europa si trova ancora adesso ad affrontare.

La sfida principale delle PMI italiane è quella di affrontare queste problematiche investendo nelle competenze, collaborando con il settore pubblico e accedendo alle diverse misure di sostegno messe in campo dal governo, tra cui i recenti voucher per la digitalizzazione, anche tramite la progressiva conversione dei processi produttivi a metodi più sostenibili.

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PMI e intelligenza artificiale

Un aspetto da non sottovalutare che coinvolge le aziende di tutto il mondo e anche le PMI italiane è la diffusione dell’intelligenza artificiale, strumento visto da un lato come un pericolo e dall’altro come una risorsa. L’Agenzia per l’Italia Digitale ha evidenziato come, nonostante una visione diffusa e negativa per cui le AI sostituiranno il lavoro degli italiani, la realtà mostra un andamento molto differente.

Si parla quindi di una progressiva integrazione di questo strumento con i processi aziendali già presenti, con l’obiettivo di snellire le operazioni ripetitive e semplificare il lavoro. Le AI possono infatti essere impiegate in molteplici modi:

  • per scrivere parti di codice informatico;
  • per scrivere testi;
  • per la creazione di immagini;
  • per traduzioni in tempo reale;
  • per l’assistenza clienti.

Questi sono solamente alcuni esempi di come AI come ChatGPT possono essere impiegate all’interno dei processi aziendali a supporto del lavoro umano, tuttavia anche su questi aspetti è necessario introdurre una corretta formazione. Quello delle AI è un mercato in crescita in Italia, per cui l’adozione di questi strumenti sta diventando un processo quasi inevitabile.

  1. Conferenza: “Italia 5.0: le competenze del futuro” – TEHA Philip Morris Italia, AmbrosettiChannel ↩︎
  2. 32 milioni di euro per i bandi Brevetti+, Disegni+ e Marchi+ del 2024, Ministero delle Imprese e del Made in Italy ↩︎
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Valeria Oggero

Giornalista

Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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