Voucher digitalizzazione imprese: cosa sono, come si ottengono e spese ammissibili

Periodicamente vengono messi a disposizione delle imprese dei voucher digitalizzazione per supportare la trasformazione digitale. Ma come partecipare ai bandi e come funzionano i voucher? Continua a leggere la guida.

di Ilenia Albanese

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Digitalizzazione voucher
  • La Camera di Commercio emette dei voucher digitalizzazione per promuovere la cultura e la pratica digitale nelle micro, piccole e medie imprese italiane.
  • I PID, o Punti Impresa Digitale, sono strutture situate presso le Camere di Commercio istituite dal Ministero dello Sviluppo Economico.
  • I voucher sono dei contributi a fondo perduto destinati all’acquisto di servizi di consulenza, formazione e tecnologie nell’ambito impresa 4.0.

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo in campo degli incentivi per promuovere la cultura e la pratica digitale attraverso i voucher digitalizzazione per le imprese. Oggi l’ammodernamento tecnologico delle imprese sta diventando sempre più importante per consentire alle stesse di crescere.

Questa misura è stata adottata per rispondere alle esigenze degli imprenditori che non dispongono di sufficienti fondi per favorire lo sviluppo tecnologico della propria attività.

Per effettuare i necessari investimenti in digitalizzazione, le imprese possono in questo modo avere accesso a dei buoni per sostenere tali spese. Ma vediamo come funzionano i voucher digitalizzazione per le imprese, a chi sono rivolti e come richiederli.

Voucher Digitalizzazione per le imprese: cosa sono

Il voucher digitalizzazione consiste in un contributo a fondo perduto nazionale, un aiuto offerto dallo Stato alle imprese italiane per effettuare gli investimenti in digitalizzazione e sviluppo tecnologico. I beneficiari dell’agevolazione sono:

  • micro imprese;
  • piccole imprese;
  • medie imprese;
  • gruppi di imprese.

Sono invece esclusi dal bando i liberi professionisti. Per poter accedere alle agevolazioni, le imprese devono operare nel territorio nazionale e non devono essere sottoposte a procedure concorsuali.

Le Camere di commercio, in applicazione delle attività previste dal Piano Transizione 4.01 istituito del decreto del Ministro dello Sviluppo economico del 12 marzo 2020, promuovono tali incentivi con il progetto “Punto Impresa Digitale” (PID).

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Tale progetto punta al sostegno economico per investire nelle iniziative che prevedono l’applicazione di processi aziendali di digitalizzazione, oppure con approcci di economia verde, nel tessuto produttivo.

Precisiamo sin da subito che detti voucher digitalizzazione vengono emessi ciclicamente con bandi pubblicati dalle singole Camere di Commercio. Non esiste, quindi, un singolo bando nazionale destinato alle imprese presenti su tutto il territorio nazionale. Ogni impresa, di conseguenza, deve fare riferimento alla Camera di Commercio in cui è iscritta.

L’iniziativa “Bando voucher digitali I4.0 – Anno 2022” ha i seguenti obiettivi:

  • sviluppare la capacità di collaborazione tra PMI attraverso la realizzazione di progetti che puntano ad introdurre nuovi modelli di business 4.0 e modelli green oriented;
  • promuovere l’utilizzo di servizi o soluzioni focalizzati sulle nuove competenze e tecnologie digitali in attuazione della strategia prevista nel Piano Transizione 4.0;
  • favorire interventi di digitalizzazione ed automazione.
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Cosa sono i PID, Punti Impresa Digitale

I PID, o “Punti Impresa Digitale”, sono spazi specializzati nell’assistenza e affiancamento alle imprese che puntano alla digitalizzazione dell’impresa. Infatti, promuovono la transizione digitale delle imprese.

Presenti presso le Camere di Commercio, i PID mettono a disposizione delle imprese dei voucher digitali, o contributi a fondo perduto, non superiori a 10.000 euro, destinati a:

  • l’acquisto di servizi di consulenza e formazione per lo sviluppo delle tecnologie nelle imprese;
  • l’acquisto di beni e servizi strumentali necessari per l’acquisizione delle tecnologie abilitanti;
  • spese per l’abbattimento degli oneri di qualsiasi natura.

L’erogazione dei voucher avviene attraverso appositi Bandi pubblicati dalla Camera di commercio di riferimento.

Voucher digitalizzazione imprese: i requisiti per partecipare ai bandi

I bandi pubblicati dalle singole Camere di Commercio possono prevedere dei requisiti differenti. Tuttavia, i principali requisiti previsti per ottenere il voucher sono generalmente i seguenti:

  • essere micro, piccole o medie imprese con sede legale e/o unità locale iscritta nel Registro delle Imprese della Camera;
  • essere attive al Registro delle Imprese;
  • essere in regola con il pagamento del diritto annuale;
  • non essere in stato di fallimento, liquidazione (anche volontaria), amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente;
  • avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 del D.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia), come da ultimo modificato con L. n. 27 del 2020. I soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 85 del D.lgs. 6 settembre 2011, n. 159;
  • aver assolto gli obblighi contributivi ed essere in regola con le normative sulla salute e sicurezza sul lavoro di cui al D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni e integrazioni;
  • non avere forniture in essere con la Camera ai sensi dell’art. 4, comma 6, del D.L. 95 del 6 luglio 2012, convertito nella L. 7 agosto 2012, n. 135;
  • non avere pendenze in corso con la Camera.

Inoltre, trattandosi di bandi pubblicati ciclicamente, circa ogni anno, in alcuni casi possono presentare un ulteriore requisito. Ad esempio, nel caso dell’ultimo bando pubblicato dal PID di Roma, non possono partecipare le imprese che hanno ricevuto un contributo nell’edizione precedente del 2021 del Bando Voucher Digitali.

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Quali sono le spese per la digitalizzazione ammissibili?

Ecco alcuni esempi di spese ammissibili, come nel caso del bando pubblicato dal PID di Roma:

  • acquisto di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione, funzionali all’acquisizione delle tecnologie previste;
  • servizi di consulenza e/o formazione relativi a una o più tecnologie tra quelle previste dal Bando.

Riprendendo ancora una volta l’esempio del bando pubblicato dalla Camera di Commercio di Roma, gli ambiti tecnologici compresi nel bando sono i seguenti:

  • robotica avanzata e collaborativa;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • manifattura additiva e stampa 3D;
  • prototipazione rapida;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • cloud, high performance computing (HPC) fog e quantum computing;
  • soluzioni di cyber security e business continuity;
  • big data e analytics;
  • intelligenza artificiale;
  • blockchain;
  • soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà aumentata, realtà virtuale e ricostruzioni 3D);
  • simulazione e sistemi cyberfisici;
  • integrazione verticale e orizzontale;
  • soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l’ottimizzazione della supply chain;
  • soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc);
  • sistemi di e-commerce;
  • sistemi per lo smart working e il telelavoro;
  • soluzioni tecnologiche digitali per l’automazione del sistema produttivo e di vendita;
  • soluzioni tecnologiche per il negozio 4.0 e l’esercizio pubblico 4.0 (vetrina intelligente, sensori di presenza, analisi dei passanti, sistemi di prenotazione evoluta, servizi logistici di prossimità, big data, casse fiscali evolute).

Inoltre, sono incluse anche tecnologie propedeutiche o supplementari, che sono:

  • sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;
  • sistemi fintech;
  • sistemi EDI, electronic data interchange;
  • geolocalizzazione;
  • tecnologie per l’in-store customer experience;
  • system integration applicata all’automazione dei processi;
  • tecnologie della Next Production Revolution (NPR);
  • digital marketing (esclusa la mera promozione commerciale o pubblicitaria);
  • soluzioni tecnologiche per la transizione ecologica;
  • connettività banda ultralarga.
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Voucher PID: importo

I voucher hanno generalmente un valore che va dai 5.000 ai 10.000 euro. La percentuale a fondo perduto, ovvero la parte che non va restituita, può andare dal 50% al 70%.

Pur riportando alcune differenze, i bandi pubblicati dalle Camere di Commercio presentano in genere le medesime caratteristiche, sia per quanto riguarda gli importi e sia per quanto concerne le modalità di utilizzo e di richiesta dei voucher.

Ad esempio, il Bando Voucher Digitali Impresa 4.0 pubblicato dal PID di Roma, consultabile sul sito ufficiale del PID, prevede fino a 10.000 euro di contributi per impresa, per un totale di 7.500.000 euro stanziati.

Tuttavia, un requisito per accedere al bando e ottenere il voucher, in alcuni casi, è quello di sostenere una spesa minima di 3.000 euro al netto dell’IVA.

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Voucher digitalizzazione imprese: come ottenerlo

Per poter ottenere il voucher digitalizzazione per le imprese proposto dalla Camera di Commercio di competenza è prima di tutto necessario verificare di essere in possesso dei requisiti previsti dal singolo bando.

Ogni bando prevede specifiche modalità per presentare la domanda di partecipazione. È, inoltre, fondamentale rispettare le scadenze del bando per fare la domanda. Le domande in genere devono essere trasmesse in modalità telematica con firma digitale del Legale Rappresentante o del Titolare dell’impresa richiedente, attraverso lo strumento Webtelemaco di Infocamere – Servizi e-gov.

Inoltre, le domande vengono valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione. Per fare richiesta del voucher nel caso del bando della Camera di Commercio di Roma, bisogna accedere al sito Telemaco di Webtelemaco.infocamere.it. Da qui bisogna seguire il seguente percorso:

  1. sportello Pratiche;
  2. servizi e-gov;
  3. contributi alle imprese;
  4. accedi;
  5. selezionare lo sportello “Camera di Commercio di Roma” e selezionare il bando “Bando Voucher Digitali Impresa 4.0 – Anno 2022”;
  6. compilare il form con i dati dell’impresa dal quale si genererà il Modello base della domanda
  7. firmare digitalmente il modello e riallegarlo;
  8. procedere con la funzione “Allega” per allegare tutti i documenti previsti dal Bando firmati digitalmente.

Per effettuare la registrazione a Webtelemaco bisogna essere in possesso di:

  • SPID liv.2 (Sistema Pubblico di identità Digitale);
  • CIE 3.0 (Carta di Identità Elettronica);
  • CNS (Carta nazionale dei Servizi).

Voucher digitalizzazione imprese – Domande frequenti

Come ottenere il voucher digitalizzazione per le imprese?

Per ottenere il voucher digitalizzazione per le imprese pubblicati dai PID delle Camere di Commercio bisogna partecipare ai relativi bandi entro la scadenza. Leggi la guida per scoprire le procedure da seguire.

Cosa sono i voucher digitalizzazione?

I voucher digitali sono contributi a fondo perduto previsti dal Mise e pubblicati dal Punto Impresa Digitale, o PID, delle singole Camere di Commercio, con l’obiettivo di promuovere la cultura e la pratica digitale per micro, piccole e medie imprese italiane.

Quali sono le spese per la digitalizzazione ammesse ai voucher?

Generalmente i voucher sono utilizzabili per le spese destinate all’acquisto di tecnologie e servizi di consulenza e/o formazione relativi a una o più tecnologie tra quelle previste dai bandi.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 26 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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