Criptovalute nel bilancio aziendale: le regole 2023, ultimi dati sulle operazioni sospette

È possibile contabilizzare le criptovalute nel bilancio aziendale? Scopri quali sono le novità previste dalla Legge di Bilancio 2023 con esempi pratici.

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Criptovalute nel bilancio aziendale
  • Inserire le criptovalute nel bilancio aziendale è possibile, andandole a includere tra le immobilizzazioni immateriali o le rimanenze.
  • L’art 32 della Legge di Bilancio 2023 stabilisce che, ai fini fiscali, le criptovalute non concorrono alla formazione del reddito IRES o IRAP.
  • Le valute digitali andranno a formare reddito d’impresa solo nel momento in cui si ottiene una plusvalenza dalla loro vendita o dallo scambio con altre attività crypto.

Oggi, sono sempre di più le aziende che decidono di utilizzare le criptovalute come strumento per investire e concludere transazioni. Tuttavia, se da un lato questo sistema semplifica e velocizza le attività commerciali, dall’altro ha creato una serie di problemi e dubbi dal punto di vista del contabilizzare le criptovalute nel bilancio aziendale.

Infatti, la normativa in materia in Italia è molto lacunosa e per certi aspetti inesistente. In questo contesto si colloca la Legge di Bilancio 2023, in cui sono stati inseriti 5 nuovi articoli finalizzati a regolamentare il settore delle crypto.

Nel 2022 sono state riscontrate inoltre molte segnalazioni su operazioni sospette in più rispetto all’anno precedente: si parla di un raddoppio. Nella nostra guida siamo andati a esaminare quali sono le normative e le novità  del 2023 in materia di contabilità aziendale e criptovalute.

Criptovalute nel bilancio aziendale: classificazione e contabilizzazione

L’utilizzo sempre più diffuso delle criptovalute tra le aziende ha portato a domandarsi se sia possibile inserirle all’interno del bilancio aziendale. Precisiamo subito che questa operazione è fattibile, come ribadito anche dall’art 32 della Legge di Bilancio 2023.

La confusione si genera, dato che vi è un completo vuoto normativo da questo punto di vista, rispetto a quanto previsto per l’inserimento delle criptovalute nella dichiarazione dei redditi delle persone fisiche.  In particolare, sono due gli aspetti da considerare nel momento in cui si devono inserire in bilancio le criptovalute:

  • la classificazione: le crypto possono essere considerate come attività finanziarie?
  • la contabilizzazione: le valute digitali concorrono a formare reddito d’impresa?

Per rispondere a questi quesiti, devi prendere come riferimento i principi contabili nazionali e quelli internazionali. Dal punto di vista della regolamentazione in Italia, ribadiamo che non vi sono norme di riferimento per il settore aziendale.

Quindi, in base a quanto ribadito dall’OIC, l’Organismo Italiano di Contabilità, nel 2022, si dovranno applicare per analogia i principi previsti in ambito di contabilità internazionale.

Conosciuti anche con l’acronimo IFRS o IAS (Intenational Accounting Standard) questi parametri possono essere presi come punto di riferimento al fine di identificare alcune regole contabili.

Infatti, la domanda che si è posta a livello internazionale riguarda la possibilità di identificare le criptovalute come attività finanziarie e come tale inserirle all’interno del bilancio tra le disponibilità liquide o tra gli strumenti finanziari.

Tuttavia, in base a questi principi contabili, anche se le criptovalute possono essere definite come unità monetarie e strumento di scambio, non vengono considerate denaro. Da ciò deriva che potrai inserirle nel bilancio aziendale solo sotto due voci:

  • beni immateriali;
  • rimanenze.
Bilancio aziendale e crypto

Beni immateriali e rimanenze

Hai la possibilità di inserire i pagamenti in Bitcoin o in altri altcoins all’interno delle immobilizzazioni immateriali, se questi asset non vengono utilizzati nelle normali attività contabili della società e quindi nella vendita diretta. Infatti, in base ai principi IAS, possono essere definite come attività immateriali:

  • quelle attività che possono essere trasferite, date in licenza, vendute o scambiate in maniera indipendente;
  • quelle attività che derivano da diritti contrattuali o legali.

Invece, nel caso in cui questi beni siano destinati alla vendita, potrai inserire le criptovalute all’interno delle rimanenze.

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Criptovalute e bilancio aziendale: novità con la Legge di Bilancio 2023

Per compensare la mancata regolamentazione per ciò che riguarda il settore delle criptovalute, con la Legge di Bilancio 2023, pubblicata il 29 dicembre 2022 ed entrata in vigore dal 1° gennaio 2023, sono stati inseriti 5 articoli specifici per il settore digitale.

Il fine è quello di creare una prima base di una regolamentazione più ampia per ciò che riguarda le criptovalute, andando a definire in modo preciso una classificazione normativa di questi strumenti finanziari, chiarendo alcuni principi e definendo gli aspetti contabili in materia di dichiarazione dei redditi PF e di bilancio aziendale. Di seguito, vediamo quali sono gli articoli specifici.

ArticoloRegolamentazione
Art. 31Tassazione delle operatività su crypto-attività
Art.32Valutazione crypto-attività
Art. 33Rideterminazione de valore delle crypto-attività
Art. 34Regolamentazione delle crypto-attività
Art. 35Imposto di bollo sulle crypto-attività

Gli articoli di riferimento sono quelli dal 31 al 35. Per ciò che riguarda il bilancio aziendale, devi considerare l’art 32 in cui si va a regolamentare il ruolo delle criptovalute in ambito di reddito d’impresa.

Infatti, si è andato a integrare l’art 110 del TUIR (Testo Unico in materia di Redditi) in cui sono presenti le norme generali al fine della valutazione della base imponibile IRES.

Tassazione criptovalute e formazione del reddito

Precisiamo che l’art 32 è solo indicativo delle procedure specifiche, per quanto concerne l’inserimento delle criptovalute nel bilancio aziendale. Per questo, in quanto impresa, se sei in possesso di criptovalute, può essere utile rivolgersi a uno studio di commercialisti, al fine di procedere senza errori e per l’eventuale calcolo delle plusvalenze e minusvalenze in ambito di tassazione sulle crypto.

Dall’analisi dell’articolo 32, si evince che le attività positive o negative collegate alle criptovalute, alla data di chiusura del periodo d’imposta e a prescindere dall’imputazione al conto economico, non concorrono al reddito ai fini IRES e IRAP.

Quindi, l’art 32 deroga alla normativa generale per quanto riguarda la determinazione della base imponibile, andando a escludere il controvalore delle criptovalute possedute. Chiariamo questo concetto. L’inserimento delle valute digitali in ambito di conto economico aziendale non andrà a formare reddito anche nel momento in cui il loro valore cambia.

Un esempio può chiarire questo concetto. Immagina di inserire nel bilancio una certa somma di criptovalute, come i Bitcoin. Data la loro volatilità, a chiusura dell’anno contabile, il 31 dicembre, il loro possesso potrebbe aver prodotto una posizione attiva, con un valore superiore, oppure negativa, in questo caso con un prezzo inferiore.

In base a quanto indicato dalla Legge di Bilancio 2023 questa variazione non andrà a influire sulla determinazione del reddito a fine anno per il calcolo della tassazione IRES e quella regionale IRAP.

Il motivo è strettamente connesso alla difficoltà di valutare a quale quotazione far riferimento, se quella al momento dell’acquisto o ricezione delle crypto, oppure al prezzo odierno. Inoltre, la difficoltà di determinare il prezzo è legata anche alla tipologia di mercati a cui far riferimento, dato che spesso il valore di una valuta digitale può variare da un exchange a un altro. Tuttavia, sono presenti delle deroghe.

Tassazione criptovalute e reddito
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Quando le crypto aziendali concorrono alla formazione del reddito

Nella parte finale dell’art 32, si ribadiscono i casi in cui le criptovalute inserite nel bilancio aziendale dovranno essere incluse nel calcolo del reddito imponibile per la tassazione IRES e IRAP:

  • trasformazione di criptovalute in altri beni;
  • scambio di crypto in altre attività come gli NFT;
  • vendita delle criptovalute in moneta FIAT;
  • utilizzo delle crypto nello staking.

In tutti questi casi andrà a cumularsi con il reddito d’impresa la presenza di un’eventuale plusvalenza tra il corrispettivo incassato e il valore fiscale della valuta digitale.

Operazioni sospette e criptovalute

Andiamo a vedere alcuni dati relativi all’utilizzo delle criptovalute relativamente al 2022. Con l’introduzione di norme più chiare, lo scorso anno sono raddoppiate le segnalazioni per ciò che riguarda le operazioni sospette, rispetto al 2021.

Si parla di un numero che ha superato le 5.000 segnalazioni nel 2022, e questi dati rilevano il cambiamento avvenuto con l’introduzione dell’iscrizione degli operatori esteri all’OAM. A presentare questi dati è l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, che rileva una maggiore attenzione verso le operazioni con le criptovalute.

Nel secondo semestre 2022 in particolare, le segnalazioni sono state proposte da banche, poste e istituti di moneta elettronica, ma anche da professionisti, come notai e operatori non finanziari. La difficoltà di tracciare i flussi di moneta elettronica è la principale causa per cui banche e istituti hanno iniziato a valutare il grado di rischio intorno a questo strumento.

Le frodi rilevate fanno riferimento ad illeciti fiscali, frodi informatiche, truffe e raggiri intorno al trading online, tuttavia con il registro degli operatori è possibile ad oggi controllare chi sono i soggetti che in modo legittimo svolgono questo tipo di attività, e tenerne conto in caso di particolari segnalazioni.

Criptovalute e bilancio aziendale – Domande frequenti

È possibile inserire le criptovalute nel bilancio aziendale?

Sì, puoi inserire le criptovalute nel bilancio aziendale all’interno della sezione immobilizzazioni immateriali o rimanenze. Leggi l’articolo per saperne di più.

Come funziona la contabilizzazione delle criptovalute?

In base all’art 32 della Legge di Bilancio 2023, le criptovalute inserite nel conto economico aziendale non andranno a fare cumulo nel reddito d’impresa.

Come vengono classificate le criptovalute contabilmente?

In base ai principi di contabilità internazionale, anche se utilizzate come strumento di scambio, le criptovalute non sono equiparate a denaro e quindi non possono essere contabilizzate tra le disponibilità liquide o gli strumenti finanziari.

Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

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