Auto aziendale uso promiscuo: come funziona, fringe benefit, deducibilità e aspetti reddituali

Un veicolo a uso promiscuo rientra tra le attività di welfare aziendale, utili per incentivare i dipendenti e convenienti dal punto di vista della deducibilità. Scopri quello che c’è da sapere.

di Gennaro Ottaviano

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Auto aziendale ad uso promiscuo
  • Un’auto aziendale a suo promiscuo è un veicolo di proprietà di un’azienda e attribuito ad un dipendente per l’utilizzo di attività di lavoro e per quelle private.
  • Rientra tra i sistemi di fringe benefit, attraverso cui si attribuisce un vantaggio al lavoratore, non incluso nel contratto di assunzione.
  • I costi di un veicolo ad uso promiscuo sono soggetti a una deducibilità fino al 70% per le imprese, mentre ai fini fiscali, per i dipendenti, si applica un calcolo del benefit in base a una percentuale forfettaria.

Tra le diverse forme di remunerazione previste al dipendente da parte di un’impresa, puoi considerare anche quella dell’auto aziendale a uso promiscuo, un’erogazione in natura che rientra tra le iniziative di welfare aziendale, attraverso cui si offre al lavoratore una serie di servizi e di beni aggiuntivi rispetto al contratto di assunzione.

Questo sistema prevede diversi vantaggi sia per l’azienda, sia per il dipendente, rientrando nella tassazione prevista per i fringe benefit, regolata dall’art 51 del TUIR e sue successive modiche con la Legge di Bilancio 2020.

Se ti stai domandando con quali modalità è possibile assegnare l’auto aziendale e quali sono gli aspetti fiscali, in questa guida troverai tutte le risposte, per valutare i pro e i contro come azienda e come lavoratore.

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Come funzionano le auto aziendali a uso promiscuo

Un’auto aziendale a uso promiscuo è un veicolo di proprietà di una società, concesso ad utilizzo esclusivo di un dipendente. Quasi sempre sono autovetture che vengono prese a noleggio a lungo termine, impiegate come forma di fringe benefit, quindi un vantaggio economico in natura per il lavoratore.

Per chiarire questo concetto può essere utile specificare come funziona l’impiego di un’auto aziendale. Oggi sono previste tre forme di utilizzo:

  • impiego esclusivo aziendale;
  • godimento privato esclusivo per il dipendente e i familiari;
  • impiego promiscuo ai fini aziendali e privati.
cosa significa auto aziendale

Nel primo caso l’auto sarà a disposizione di tutti i dipendenti dell’azienda, e impiegata in caso di specifiche attività che richiedono spostamenti o trasferte. In questa situazione si parla anche di veicoli appartenenti alla flotta aziendale. È importante precisare che non vi è esclusività a un unico lavoratore.

Altra opportunità è quella di concedere al dipendente l’impiego dell’auto per le sue esigenze personali e private. Infine, tra le modalità più impiegate vi è proprio l’uso promiscuo.

Dal punto di vista pratico il lavoratore riceverà il veicolo, previa sottoscrizione di un contratto di attribuzione o di comodato d’uso, e potrà utilizzarlo sia per le attività inerenti al lavoro in azienda, sia ad uso privato quando non deve svolgere i propri compiti.

Chi può guidare una autovettura aziendale a uso promiscuo?

La risposta a questa domanda è: dipende dal contratto di attribuzione. In teoria se non vi sono specifiche per ciò che concerne chi può utilizzare l’auto, questa dovrà essere guidata solo ed esclusivamente dal dipendente, in quanto è colui che è titolare del fringe benefit. Tuttavia, può essere stabilito, su accordo, che il veicolo venga utilizzato anche dai familiari del lavoratore.

Inoltre, è importante ribadire che l’auto ad uso promiscuo si differenzia da quelle aziendali per l’aspetto dell’esclusività. Quindi non potrà essere impiegata da altri dipendenti della società, anche se per attività inerenti all’azienda stessa.

Altra domanda che spesso genera alcuni dubbi è sulla possibilità di utilizzate un’auto aziendale a uso promiscuo anche di sabato e domenica. La risposta è affermativa, dato che l’impiego del veicolo è previsto anche per le attività private del dipendente.

Quindi il lavoratore potrà usufruirne in qualunque momento, e anche per i propri viaggi di vacanza. Ovviamente come nel caso della guida, queste regole valgono se non sono presenti specifiche limitazioni nel contratto di attribuzione.

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Auto aziendale ad uso promiscuo e fringe benefit

In base alla tipologia di utilizzo dei veicoli aziendali si determinano diversi rapporti di natura legale e fiscale. Infatti, nel caso di auto utilizzate esclusamene dall’azienda, vengono considerati come forma di strumento di lavoro. Invece, quelle ad uso familiare e promiscuo rientrano tra i fringe benefit. Ciò comporta un trattamento diverso dal punto vista operativo e tassativo.

Infatti, i benefit aziendali potranno essere attribuiti nei seguenti modi:

  • inserimento in busta paga;
  • per fatturazione;
  • con sistema misto che preveda fatturazione e busta paga.

In tutti i casi sarà necessario quantizzare il valore del benefit, che andrà ad incidere dal punto di vista fiscale per l’azienda e il dipendente. In particolare, per determinare il valore come benefit in busta paga dell’auto aziendale ai fini fiscali, devi prendere come riferimento l’art 51 del TUIR e sue successive modifiche. In particolare, dal 1° luglio 2020 si sono registrati dei cambiamenti sostanziali sia per:

  • la deduzione e detrazioni per le aziende;
  • per la tassazione del fringe benefit del dipendente.

Deduzione costi dell’auto aziendale ad uso promiscuo

auto aziendale ad uso promiscuo e deducibilità fiscale

Un veicolo a uso promiscuo prevede la possibilità da parte dell’impresa di dedurre i costi pari al 70%. Questa percentuale è riferita sia all’acquisto dell’autovettura con partita IVA, qualunque sia la forma (leasing, noleggio a lungo termine ecc.), sia per le spese concernenti il suo impiego.

In questa voce si includono carburante, pedaggio, e assicurazione. Inoltre, rispetto alla deducibilità delle autovetture che prevede un limite pari a 18.075,99€, nel caso dei veicoli a uso promiscuo non vi è un tetto di spesa.

Tuttavia, per ottenere la deduzione dei costi del 70% sono richieste alcune condizioni:

  • l’auto dovrà essere impiegata in modo continuato dal dipendente per le sue attività di lavoro e non solo in modo occasionale;
  • il veicolo deve essere assegnato per la maggior parte del periodo di imposta, anche se in maniera discontinua e con riferimento a uno o più dipendenti;
  • deve essere presente idonea documentazione che attesti l’utilizzo promiscuo dell’auto come un contratto di attribuzione o un comodato d’uso.

Detrazione Iva e veicoli ad uso promiscuo

Dal punto di vista della detrazione IVA, devi distinguere tra:

  • utilizzo dell’auto ad uso gratuito da parte del dipendente;
  • impiego a titolo oneroso, previo addebito di un corrispettivo all’azienda.

Nel primo caso l’IVA potrà essere soggetta a detrazione fiscale fino a un massimo del 40%. Invece, nel secondo, se come datore di lavoro fatturi al dipendente un corrispettivo per l’utilizzo ad uso privato del veicolo, l’auto sarà considerata come mezzo impiegato esclusivamente per uso aziendale e potrai detrarre l’IVA al 100%.

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Auto aziendale ad uso promiscuo: aspetti fiscali per il lavoratore

Cosa comporta l’attribuzione di un fringe benefit per il dipendente ai fini fiscali? L’art 51 del TUIR stabiliva che il calcolo della tassazione doveva avvenire per una percentuale del 30%, definita sull’importo determinato in base alla percorrenza annua di 15mila km, con un costo che prendeva come riferimento le tabelle ACI, aggiornate ogni anno.

Oggi tale metodo rimane solo per quelle vetture che sono state concesse a uso promiscuo con contratti sottoscritti prima del 30 giugno 2022.

Infatti, dal 1° Luglio 2020 è entrato in vigore l’articolo 1 comma 632 della Legge di Bilancio 2020, con una modifica dell’art 51 del TUIR.

Dal punto vista pratico, il calcolo non viene più effettuato secondo il chilometraggio percorso nell’anno d’imposta, ma si andrà a considerare una percentuale che varierà in base alla tipologia di emissione dell’autovettura. Nella tabella seguente abbiamo riportato i valori previsti.

Percentuale fiscaleEmissione Co2
25%Veicoli fino a 60g/Km
30%Tra i 60g/km e i 160g/km
50%Tra i 160g/km e 190g/km
60%Emissioni superiori ai 190g/Km

Dovrai moltiplicare la percentuale, definita in base alla categoria dell’auto, per il costo al km sempre con riferimento alle tabelle ACI. Come noti, il legislatore ha voluto premiare l’utilizzo di nuove autovetture anche con un’attenzione all’aspetto ambientale.

Inoltre, è stato impiegato un principio forfettario che va a derogare al calcolo con i chilometri effettuati dal dipendente, a cui si aggiungono i costi sostenuti dall’impresa in base alle tabelle ACI. Infine, per gli utilizzi delle auto ad uso promiscuo che non avvengono per tutto l’anno, sarà necessario effettuare un calcolo specifico per il tempo impiegato.

Ai fini della definizione degli scaglioni IRPEF, si dovrà andare ad applicare una deducibilità del fringe benefit in base ai nuovi limiti introdotti dal Governo Meloni.

Auto aziendale a uso promiscuo: conviene?

Le auto aziendali ad uso promiscuo possono essere un’alternativa al rimborso spese dipendenti. Tuttavia, è utile valutare quando conviene attribuire al dipendente un veicolo ad uso promiscuo o se è preferibile un’autovettura aziendale. In questo caso dovresti valutare i seguenti aspetti:

  • investimento;
  • deducibilità dei costi;
  • welfare aziendale.

Dal punto di vista dell’investimento iniziale, l’acquisto di un’auto aziendale da adibire a uso promiscuo prevede un impiego di risorse importante, ma diventa utile nel momento in cui la tua attività d’impresa prevede che, la maggior parte del lavoro di un dipendente avvenga fuori sede.

Infatti, grazie alle nuove riforme in materia fiscale puoi dedurre fino al 70% dei costi di gestione del veicolo e con una detrazione IVA che può raggiungere il 100%. Altro aspetto è quello riguardante il welfare aziendale.

Il fringe benefit in natura sotto forma di auto aziendale a uso promiscuo può essere una valida opzione per attribuire servizi e un contributo economico aggiuntivo al dipendente, e una valida idea per fidelizzare la sua appartenenza all’azienda e contribuire al miglioramento della qualità del lavoro e della sua vita.

Da questo punto di vista, con il nuovo calcolo ai fini fiscali su base forfettaria e non più a km, ricevere come benefit l’auto aziendale diventa conveniente anche per il dipendente, rispetto ad ottenere un contributo in busta paga.

Invece, se la tua attività d’impresa prevede un utilizzo limitato del veicolo e in modo discontinuo, in questo caso potrebbe essere più economico predisporre un’autovettura aziendale e prevedere un rimborso spese attraverso i nuovi strumenti, come le carte carburante aziendali.

Infatti, potrai affidarle ai dipendenti, inserendo gli importi necessari per le trasferte e con un controllo completo per ciò che riguarda la gestione dei costi.

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Carta carburante per l’auto aziendale

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Una possibilità da tenere in considerazione per le aziende è quella della carta carburante: con questo strumento è possibile procedere al pagamento di benzina, metano, Gpl, ricariche elettriche o altre tipologie di carburanti, in base al budget aziendale.

Le carte carburante possono essere collegate direttamente al conto corrente aziendale, oppure possono essere prepagate con una quantità specifica di denaro da destinare ai rifornimenti. Queste carte possono venire erogate dalle aziende ai propri collaboratori, soci o lavoratori.

In questo modo si semplificano i passaggi sui pagamenti per il rifornimento dell’auto aziendale, consentendo di avere un chiaro tracciamento dei costi e dei pagamenti avvenuti.

La gestione contabile generale viene quindi semplificata dalla possibilità di separare i vari costi aziendali da quelli specifici per il rifornimento delle auto, per cui l’imprenditore può tenere sotto controllo le varie spese. Diversi punti vendita o piattaforme online propongono carte carburante specifiche da utilizzare presso alcuni distributori. Per accedere a questi strumenti è necessario avere la partita Iva.

Auto aziendale e Telepass Business

Un’altra soluzione utile per le aziende che utilizzano spesso autoveicoli è quella del servizio Telepass Business: si tratta di un sistema di pagamento semplificato per i pedaggi autostradali previsto per chi ha una partita Iva, come imprese e professionisti.

Il Gruppo Telepass ha infatti sviluppato delle soluzioni adatte a snellire i tempi di chi utilizza frequentemente un’auto aziendale o più in generale un mezzo per lo spostamento di persone o beni, come taxi, camion e pullman.

Il servizio Telepass Business principalmente permette di ottenere un dispositivo per il pagamento automatico dei pedaggi autostradali, in modo da evitare lunghe code presso i caselli.

Tuttavia in base alle esigenze specifiche dell’azienda è anche possibile aggiungere alcune opzioni come il cashback sui parcheggi convenzionati oppure utilizzare l’apposita app per la mobilità, che consente di accedere velocemente anche a biglietti per treni, aerei e traghetti o ad un taxi.

In base alle necessità specifiche dell’impresa, esistono pacchetti di servizi dedicati ai professionisti, alle PMI oppure alle grandi aziende, con il pagamento di un costo di attivazione e di un canone mensile. Infine, le spese per il telepass sono deducibili al 100% per le aziende ed è possibile anche accedere ad una detrazione sull’Iva.

Auto aziendale uso promiscuo – Domande frequenti

Cos’è l’auto aziendale ad uso promiscuo?

L’auto aziendale ad uso promiscuo è un veicolo di proprietà di un’impresa che viene utilizzato esclusivamente da un dipendente sia per lavoro, sia per attività private.

Chi può guidare l’auto aziendale ad uso promiscuo?

In linea di massima l’auto ad uso promiscuo può essere guidata solo dal dipendente. Per un utilizzo da parte dei familiari è necessaria una specifica indicazione nel contratto di attribuzione.

Come funziona l’auto aziendale in busta paga?

L’auto aziendale ad uso promiscuo è un vantaggio economico che un’azienda può riconoscere in aggiunta alla busta paga e che corrisponde all’utilizzo in natura di un veicolo. Come tale sarà soggetto a tassazione.

Auto aziendale ad uso promiscuo: come funziona per i familiari?

Generalmente l’auto aziendale ad uso promiscuo può essere utilizzata solamente dal lavoratore dipendente a cui è assegnata. Tuttavia, se viene stabilito dal contratto specifico, alcune volte può essere usata anche dai suoi familiari.

Chi paga il carburante per l’auto aziendale ad uso promiscuo?

Le spese per il carburante sono divise tra il datore di lavoro e il dipendente, in base al contesto e al motivo per cui il mezzo viene utilizzato.

L’auto aziendale ad uso promiscuo conviene?

Per il lavoratore è piuttosto conveniente, perché permette spostamenti sia per motivi di lavoro che per motivi personali. La convenienza per il datore di lavoro sta soprattutto nella possibilità di scaricare i costi a livello fiscale.

L’auto aziendale ad uso promiscuo rientra tra i fringe benefit?

I fringe benefit sono beni aggiuntivi rispetto allo stipendio mensile del dipendente. L’auto ad uso promiscuo è considerato un fringe benefit, in quanto viene utilizzata sia per lavoro che per esigenze personali del lavoratore.

Auto aziendale ad uso promiscuo: quando avviene la revoca?

In alcuni casi l’auto aziendale ad uso promiscuo può essere revocata dall’azienda: nel contratto di lavoro sono sempre specificate queste eventualità. Un esempio è il caso per cui, per motivi aziendali o organizzativi, non serve più utilizzare il mezzo per gli spostamenti.

Auto aziendale ad uso promiscuo: qual è il costo per il dipendente?

Per ciò che riguarda l’acquisto e il mantenimento dell’auto aziendale ad uso promiscuo, i costi sono sostenuti dall’azienda. Se il lavoratore paga il carburante per usare l’auto per lavoro, ha diritto al rimborso in base alle tabelle ACI. Al contrario, il dipendente provvede al pagamento delle spese per l’uso del mezzo per motivi personali.

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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 28 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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