Controlli incrociati sui conti correnti: il programma dell’Agenzia delle Entrate

Nel corso del 2023, l'Agenzia delle Entrate continua a mobilitarsi contro l'evasione fiscale, intensificando i controlli sui conti correnti dei contribuenti. Scopri qui tutte le novità.

di Francesca Di Feo

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  • L’Agenzia delle Entrate intensifica i controlli sui conti correnti, incrociando dati con l’Anagrafe tributaria, per combattere l’evasione fiscale.
  • Grazie a nuovi strumenti, come l’anonimometro e all’utilizzo di algoritmi avanzati, l’Agenzia mira a recuperare 2,8 miliardi di euro entro il 2025.
  • La digitalizzazione rivoluziona il rapporto tra Fisco e contribuenti, semplificando la dichiarazione dei redditi e migliorando la collaborazione reciproca.

Per fronteggiare il fenomeno dell’evasione fiscale, le autorità devono continuamente adattarsi e innovare, utilizzando tecnologie e metodi sempre più avanzati. L’Agenzia delle Entrate sta incrementando i suoi sforzi in questa direzione, dando particolare enfasi al monitoraggio dei conti correnti.

Pur nel rispetto della privacy dei contribuenti, l’Agenzia utilizza nuovi strumenti informatici per trovare gli evasori fiscali, e limitare gli illeciti nel paese. Vediamo nel dettaglio quali sono le ultime novità.

Controlli sui conti correnti

L’Agenzia delle Entrate sta per dare avvio a una serie di controlli specifici sui conti correnti dei contribuenti. Questo processo prevede, come primo stage, l’analisi dei dati bancari relativi all’anno 2017. I dati, una volta raccolti, verranno incrociati con quelli presenti nell’Anagrafe tributaria.

Questa è una mossa significativa nella lotta contro la frode fiscale, in quanto punta a identificare coloro che, nonostante abbiano registrato movimenti finanziari significativi, non hanno presentato la dichiarazione dei redditi.

L’incrocio dei dati tra conti correnti e le dichiarazioni dei redditi è un metodo estremamente efficace. Attraverso questo sistema, l’Agenzia può individuare rapidamente discrepanze e anomalie. L’obiettivo primario è individuare chi evade, consentendo così all’amministrazione di intervenire con azioni mirate e precise.

Questa metodologia di controllo, basata su dati tangibili e concreti, riduce il margine di errore, garantendo un maggiore rispetto dei diritti dei contribuenti onesti.

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Gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate

Recentemente è stato introdotto un nuovo strumento di contrasto all’evasione fiscale, noto come anonimometro. Questo strumento, previsto dalla Legge di Bilancio 2020, permette proprio di incrociare i dati dei rapporti finanziari con quelli a disposizione dell’Agenzia delle Entrate.

Questa novità rappresenta una significativa evoluzione nelle modalità di controllo, facilitando il lavoro dell’Agenzia nel monitorare la conformità fiscale dei contribuenti, senza dispendio di risorse inutili.

L’approccio si basa su estrapolazioni basate su dati pseudonimizzati, ovvero dati che inizialmente sono anonimi e successivamente utilizzabili grazie a informazioni aggiuntive. Queste informazioni vengono poi utilizzate per creare liste selettive di contribuenti che saranno destinatari dei successivi controlli fiscali.

Si fa quindi uso di algoritmi sofisticati in grado di rilevare anomalie, basandosi sui dati dei conti correnti e su quelli presenti nell’Anagrafe tributaria.

Agenzia delle Entrate e digitalizzazione

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Nel piano di lavoro previsto per il triennio 2023-2025, un grande ruolo sarà giocato dalla digitalizzazione. L’Agenzia delle Entrate sta pianificando una maggiore dematerializzazione dei servizi offerti ai contribuenti, con particolare attenzione alla dichiarazione precompilata.

La digitalizzazione non solo rende più efficiente e veloce il lavoro dell’Agenzia, ma mira anche a facilitare le operazioni ai contribuenti. Attraverso strumenti digitali avanzati, è possibile per i contribuenti controllare semplicemente la propria situazione fiscale, ottenere certificazioni e inviare documentazione, il tutto con pochi click e in tempi rapidi.

Questa rivoluzione rappresenta una svolta nella relazione tra Fisco e cittadini, con l’obiettivo di costruire una maggiore fiducia e collaborazione reciproca. Così spiega il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini:

“Costanti miglioramenti ed estensioni, in un percorso di progressiva dematerializzazione dei modelli di dichiarazione, teso a raggiungere l’obiettivo di far venir meno la necessità stessa di presentarla, consentendo in futuro al cittadino di limitarsi a verificare i dati raccolti dall’Agenzia”.

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Controlli incrociati sui conti correnti: gli obiettivi

Con la nuova convenzione firmata con il Governo, l’obiettivo è quello di recuperare ben 2,8 miliardi di euro entro il 2025 attraverso la lotta all’evasione fiscale. Un obiettivo ambizioso, ma che con gli strumenti e le metodologie adottate, appare realizzabile.

Oltre ai controlli sui conti correnti, l’Agenzia sta intensificando le sue attività di compliance. Sono previste oltre 3 milioni di lettere da inviare entro la fine del 2024, un obiettivo che, secondo le parole del Direttore Ruffini, sarà raggiunto già a ottobre.

Negli ultimi cinque anni, il livello di evasione fiscale è sceso di 15-20 miliardi di euro l’anno, mentre l’anno precedente l’Agenzia ha recuperato 20 miliardi di euro.

Controlli incrociati sui conti correnti – Domande frequenti

Quando scattano i controlli sui conti correnti?

I controlli sui conti correnti possono scattare in qualsiasi momento, ma l’Agenzia delle Entrate ha annunciato un’intensificazione di questi controlli nei prossimi mesi del 2023, con particolare attenzione agli scostamenti tra movimenti bancari e dichiarazioni fiscali.

Chi può controllare il conto in banca?

L’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di controllare i conti correnti dei contribuenti al fine di contrastare l’evasione fiscale. Inoltre, altri organismi, come Guardia di Finanza e altri enti statali, possono avere accesso ai dati bancari in casi specifici, legati a indagini o per motivi di sicurezza nazionale.

Quali conti non sono controllati?

Sebbene l’Agenzia delle Entrate abbia ampie capacità di controllo, non tutti i conti sono sottoposti a verifica sistematica. Ad esempio, conti con movimenti limitati o di piccoli importi possono non rientrare tra le priorità di controllo.

Autore
Classe 1994, immediatamente dopo gli studi ho scelto di intraprendere una carriera nel Project Management in ambito di progetti Erasmus+ per EPS. Questo mi ha portato ad approfondire in particolare le tematiche inerenti alla fiscalità delle PMI, anche se la mia area di expertise risulta oggi molto più ampia in questo ambito. Oggi sono copywriter freelance appassionata di scrittura e di innovazione per le piccole e medie imprese.

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