Dimissioni online: come effettuarle in via telematica e quando è obbligatorio

Le dimissioni online sono obbligatorie dal 2016 per tutti i lavoratori, salvo alcuni casi particolari. Vediamo quali sono le procedure per dare dimissioni tramite web.

di Gennaro Ottaviano

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Dimissioni online obbligatorie
  • Le dimissioni online permettono di semplificare il recesso da un contratto di lavoro da parte di un dipendente.
  • La domanda potrà essere fatta sul sito dell’INPS, sul portale Cliclavoro oppure rivolgendosi a un consulente abilitato.
  • Richiedere le dimissioni online può essere utile se si vuole iniziare un’attività come lavoratore autonomo, aprendo Partita IVA.

Presentare le dimissioni online è un atto unilaterale attraverso cui il lavoratore comunica al datore di lavoro la sua intenzione di recedere dal contratto in essere. Vengono utilizzate le dimissioni nella maggior parte dei casi per tutti i rapporti di lavoro dipendete nel settore privato. Grazie a esse si avrà trasparenza e una tutela sia per il lavoratore, sia per l’azienda.

Infatti, quasi sempre si sceglie di richiedere le dimissioni volontarie quando si è trovata una nuova occupazione, migliore dal punto di vista retributivo oppure per la crescita della carriera. Prima di iniziare la nuova attività sarà necessario concludere il rapporto precedente.

Quindi è importante comprendere come funziona la procedura telematica e quando è obbligatoria. Di seguito andremo ad analizzare tutti i passaggi e come effettuarla.

Dimissioni online: quando è obbligatorio tramite web

Il sistema delle dimissioni telematiche è stato introdotto recentemente dal Jobs Act nel 2016. L’idea di fondo era quella di offrire uno strumento per concludere il rapporto di lavoro, limitando i casi poco trasparenti delle dimissioni in bianco e tutelando i lavoratori più deboli.

La procedura online permette al lavoratore di creare una lettera di dimissioni volontaria in piena autonomia.  Ad esempio, questo passaggio è utile se si è deciso di dare una svolta alla propria vita e diventare imprenditore, o aprire partita iva come professionista.

In altri  casi, la scelta di cambiare lavoro è collegata a situazioni in cui si creano dei conflitti con il datore di lavoro o irregolarità da parte di quest’ultimo.

Sarà possibile presentare in ogni momento le dimissioni online e senza dare una motivazione. L’unico aspetto a cui fare attenzione riguarda il preavviso. Infatti, in base alla legge, sarà necessario rispettare un tempo determinato, che varia dai 15 ai 40 giorni in base al contratto, tra la consegna della richiesta di dimissioni e la loro effettiva esecuzione.

Dal 2016  tutti i lavoratori dipendenti privati, che dispongono di un contratto a tempo indeterminato o determinato, devono utilizzare questo sistema per consegnare la lettera di dimissioni. Vanno però considerate alcune eccezioni.

Dimissioni online

Quando è possibile compilare la lettera di dimissioni cartacea

Vi sono alcuni casi in cui le dimissioni online non sono previste e si richiede la modalità tradizionale. Ciò significa che si dovrà compilare la lettera di dimissioni volontaria e consegnarla al datore di lavoro oppure inviarla utilizzando una PEC , una raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure un fax.

Questa modalità che possiamo definire tradizionale rimane quando vi sono particolari tipologie di contratto. Ad esempio, nel lavoro a tempo determinato o per un periodo di prova sono previste le dimissioni solo per giusta causa. Questo termine fa riferimento ad eventi che impediscono al lavoratore di continuare la propria attività in modo regolare. Inoltre, si considerano anche alcune categorie di soggetti che potranno consegnare in modo tradizionale le proprie dimissioni. Ecco quali:

  • dipendenti pubblici a tempo indeterminato;
  • lavoratori marittimi;
  • contratti di stage o di tirocinio;
  • collaborazioni;
  • genitori lavoratori;
  • dimissioni per maternità.
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Come dare le proprie dimissioni online

Oggi, il lavoratore dipendente del settore privato avrà diverse possibilità di effettuare le dimissioni online. Infatti, sonno previste tre opzioni:

  • dimissioni online INPS;
  • dimissioni online su Cliclavoro;
  • rivolgersi a un CAF o un consulente.

Nei primi due casi l’operazione può essere svolta in autonomia, utilizzando gli appositi siti online. Si deve però considerare che la procedura richiede di inserire una serie di informazioni, oltre al fatto che sarà necessario disporre di un’identità digitale.

Infatti, dal 15 novembre 2020, con il Decreto Semplificazioni, per utilizzare la pagina web dell’INPS o il portale Cliclavoro creato dal Ministero del Lavoro, sarà necessario effettuare le dimissioni online con accesso tramite SPID.

Si tratta di un sistema che vuole offrire uno strumento semplificato, dato che parte delle informazioni sono già archiviate e a questo si aggiunge un’elevata sicurezza per la trasmissione delle informazioni.

Come fare le dimissioni online

Dimissioni online INPS

Per accedere al servizio per le dimissioni online è sufficiente entrare nell’apposita sezione telematica definita Dimissioni Volontarie, disponibile dal 2016 sul portale dell’INPS. Come abbiamo specificato sarà possibile utilizzare lo SPID, oppure se prima del 2020 si era in possesso del PIN INPS, inserire quello.

Una volta cliccata l’icona Accedi al servizio, e immesse le credenziali dell’identità digitale, si aprirà un form all’interno del quale inserire una serie di informazioni.

Per i rapporti di lavoro che sono stati avviati successivamente al 2008, gran parte dei dati saranno già precompilati, e sarà necessario  inserire la data del recesso e la tipologia di dimissioni. Invece, se il rapporto lavorativo risale a prima del 2008, si dovranno indicare alcuni dati del datore di lavoro, come il codice fiscale, la sede, l’e-mail o la PEC.

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Cliclavoro: come compilare il modulo di dimissioni

L’altra opzione è quella di utilizzare il portale Cliclavoro del Ministero. La procedura è simile. Infatti, si potrà accedere se si dispone di uno SPID, oppure, nel caso di utenti della Pubblica Amministrazione, si possiede apposito PIN.

Una volta entrati, si dovrà selezionare dal menù la voce Dimissioni Online e si accederà al modulo tematico. Questo è suddiviso in cinque sezioni, ognuna delle quali richiede una serie di informazioni da inserire:

  • prima sezione: fa riferimento ai dati del lavoratore, quindi sarà necessario aggiungere il nome, cognome, CF e data di nascita;
  • seconda sezione: dovranno essere inseriti i dati del datore di lavoro, con sede legale dell’azienda, codice fiscale e Partita IVA oltre alla sede operativa;
  • terza sezione: sono le informazioni riguardanti il rapporto di lavoro;
  • quarta sezione: si fa riferimento alla lettera di dimissioni, in cui si dovrà indicare se la rescissione è volontaria oppure per giusta causa;
  • quinta sezione: questa fa riferimento alla tipologia di invio telematico, se per esempio è eseguito attraverso un soggetto terzo.

Dimissioni al CAF o presso un consulente

È possibile effettuare la domanda di dimissioni senza SPID? La risposta è affermativa, dato che è prevista la possibilità di richiedere l’assistenza di un soggetto terzo abilitato a svolgere la funzione di intermediario. Ad esempio, ci si potrà rivolgere a un CAF o a un patronato, oppure a uno studio di commercialisti. Perché scegliere questa terza opzione?

La procedura in autonomia, anche se semplificata, richiede comunque una certa dimestichezza con il sito dell’INPS o quello di Cliclavoro. Inoltre, si dovranno inserire una serie di informazioni, riguardanti il proprio contratto lavorativo, e i dati dell’azienda per cui si lavora.

Sono dati già presenti nel contratto, ma per chi non ha familiarità con questi aspetti, la ricerca può richiedere più tempo del dovuto, oltre ad esporre maggiormente ad errori come inserire delle informazioni imprecise.

Scegliere di affidarsi a un consulente può essere utile soprattutto se si è deciso di presentare le dimissioni per aprire una attività autonoma. In questo modo si avrà la certezza di consegnare una lettera di dimissioni compilata nel modo adeguato, e soprattutto avere suggerimenti per il business futuro.

Dimissioni telematiche: si possono revocare?

Le dimissioni online permettono di disporre di una data certa in cui sono state consegnate. Infatti, si otterrà una ricevuta in cui verrà indicato che la procedura è avvenuta con successo. In questo modo sarà possibile stabilire quando deve partire il periodo di preavviso.

Un valido consiglio è quello di comunicare anche per iscritto questa intenzione al datore di lavoro, consegnando copia delle dimissioni volontarie a mano. In questo modo si potranno anche esprimere dei ringraziamenti e lasciare il posto di lavoro senza contrasti. In ogni caso, una volta inviate online, le dimissioni potranno essere revocate.

La tempistica è breve, dato che questa operazione potrà essere fatta entro sette giorni. Questo termine però può essere anche superato, ma sarà necessario un accordo tra il lavoratore e il datore di lavoro.

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Dimissioni online per aprire Partita IVA

Perché scegliere di dimettersi da un posto di lavoro a tempo indeterminato? Le dimissioni online volontarie possono avere diverse motivazioni, ma quasi sempre la ragione principale è quella di nuove prospettive di carriera sia in un’altra azienda, sia come libero professionista.

Infatti, oggi sono diverse le opportunità offerte che permettono di aprire una partita IVA in modo telematico e scegliere di intraprendere un’attività di business in proprio. Basta considerare che se si hanno specifiche competenze ci si potrà dedicare a un’attività come professionista, aprire un e-commerce oppure un negozio di abbigliamento.

Tutte le procedure per avviare una attività autonoma sono state semplificate dal punto di vista burocratico ed economico. Per esempio si potranno utilizzare agevolazioni per dar vita a una start-up, oppure chiedere finanziamenti a fondo perduto.

Inoltre, per chi apre una partita IVA personale come libero professionista oppure come ditta individuale, sarà possibile avere dei vantaggi anche dal punto di vista fiscale e contributivo, grazie al regime agevolato forfettario. Tutti questi aspetti permettono di cambiare vita, con l’opportunità di incrementare il proprio stipendio, oltre alla possibilità di essere liberi di gestire il proprio tempo.

Si deve però considerare che l’attività imprenditoriale richiede impegno, dedizione e molte competenze oltre a documentarsi continuamente. Sarà anche necessario scegliere la giusta forma di business e soprattutto rispettare una serie di normative in materia tributaria. In questa prospettiva, affidarsi a un consulente come uno studio di commercialisti, non è un’opzione, ma un passaggio necessario se si vuole avere una prospettiva di crescita futura.

Dimissioni online – Domande frequenti

Come fare a dare le dimissioni online?

Per dare le dimissioni online ci sono diverse opzioni: utilizzando il sito dell’INPS, il portale Cliclavoro del Ministero, oppure rivolgendosi a un consulente abilitato. Qui tutti i dettagli.

Quando è obbligatorio dare le dimissioni online?

Le dimissioni online sono obbligatorie dal 2016 per tutti i lavoratori del settore privato, salvo alcune eccezioni: ecco cosa sapere, nella guida.

Quanto costano le dimissioni online?

Le dimissioni effettuate online sul sito dell’INPS o del Ministero del Lavoro sono gratuite, mentre se si utilizza un CAF o uno studio di commercialisti, si deve valutare una spesa di circa 150€.

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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 27 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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