- La dichiarazione dei redditi precompilata è disponibile nel 2025 anche per i liberi professionisti con partita IVA, che possono procedere in questo modo all’invio del Modello Redditi PF.
- I titolari di partita IVA, anche a regime forfettario, sono obbligati a presentare ogni anno la dichiarazione dei redditi. L’Agenzia delle entrate ha confermato la scadenza quest’anno al 31 ottobre 2025.
- Con la dichiarazione precompilata è possibile inviare i dati in autonomia confermando o modificando le informazioni proposte dall’Agenzia delle entrate.
Nel 2025 è presente un’importante strumento per i titolari di partita IVA ed i professionisti: la dichiarazione dei redditi precompilata. Non solo per i dipendenti e i pensionati, ma anche per gli autonomi quindi c’è la possibilità di procedere con una semplificazione dell’adempimento.
È importante sottolineare che i professionisti non hanno alcun obbligo ad aderire alla dichiarazione dei redditi precompilata. Risulta sempre possibile fare riferimento al modello ordinario dei Redditi Persone Fisiche. La scadenza da rispettare per l’invio per questi contribuenti è il 31 ottobre 2025.
Indice
Cos’è la dichiarazione precompilata dell’Agenzia delle entrate
La dichiarazione dei redditi deve essere presentata da tutti i contribuenti, che siano titolari di partita IVA liberi professionisti o autonomi che esercitano attività di impresa. Nella dichiarazione devono essere indicati i ricavi percepiti nell’anno precedente rispetto a quello della presentazione (per esempio per il 2025 si comunicano i dati relativi al 2024).
Come già avviene per lo stesso modello utilizzato dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, anche per i titolari di partita IVA c’è la possibilità di modificare o validare i dati che sono contenuti nella dichiarazione dei redditi precompilata dal fisco.
Questa documentazione contiene già diverse informazioni in possesso dell’Agenzia delle entrate, a partire da quelle contenute all’interno della Certificazione Unica inviata dai sostituti di imposta. Il fisco conosce in anticipo deduzioni e detrazioni o i dati derivati dall’Anagrafe Tributaria. Questa opzione è disponibile anche a chi aderisce al regime fiscale forfettario.
Correggere e modificare i dati della precompilata

La dichiarazione dei redditi precompilata, però, non garantisce la completezza dei dati. A partire dal 15 maggio 2025 si può procedere con la modifica delle informazioni, se queste sono inesatte o incomplete.
Va ricordato che nel caso in cui il contribuente dovesse decidere di modificare i dati contenuti nella dichiarazione dei redditi, gli sarà preclusa la possibilità di fruire dell’esonero ai controlli a quanti procedono con l’accettazione del documento presentato.
Per intervenire con le modifiche c’è tempo fino alla scadenza per la dichiarazione dei redditi, tenendo presente che l’Agenzia delle entrate mette a disposizione diversi software per procedere.
Dichiarazione precompilata e regime forfettario
Anche chi ha optato per il regime forfettario è tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che per aderire a questo particolare regime i titolari di partita IVA devono seguire alcuni requisiti.
Tra questi, per il 2025 è stabilito un limite di ricavi di 85.000 euro. Inoltre chi vi rientra non deve sostenere spese per un importo che supera i 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori.
Grazie a questo particolare regime, questi lavoratori possono beneficiare della tassazione agevolata del 15% o al 5%. I titolari di partita IVA che hanno aderito al regime forfettario hanno quindi una tassazione ridotta. In fase di dichiarazione, va ricordato, le partite IVA forfettarie non possono detrarre le spese per l’attività, ma solamente i contributi previdenziali.
Inoltre a partire dai redditi riferiti al 2024 non c’è più l’obbligo di trasmettere e consegnare la Certificazione Unica ai titolari di partita IVA in regime forfettario. Rimangono invece esclusi dalla misura i titolari di partita IVA in regime ordinario.
Come inviare la dichiarazione precompilata
Data la complessità dell’operazione, è sempre bene appoggiarsi ad un professionista. In ogni caso è possibile scegliere se procedere con la dichiarazione in modalità ordinaria oppure con la precompilata.
Nel Modello Redditi PF devono essere inseriti tutti i dati relativi ad entrate ed uscite avvenute nel corso dell’anno di imposta di riferimento. In passato il documento prendeva anche il nome di Modello Unico, utilizzato dalle persone fisiche per dichiarare il reddito d’impresa o il lavoro autonomo delle partite IVA.
Va ricordato che da quando è stata introdotta la fattura elettronica, il fisco conosce già moltissime informazioni sui movimenti delle partite IVA e delle imprese, grazie al Sistema di Interscambio adottato.
Il contribuente può quindi accedere alla precompilata tramite piattaforma online dell’Agenzia delle entrate, utilizzando una delle credenziali digitali disponibili, ovvero:
- SPID, il Sistema Pubblico dell’Identità Digitale;
- CIE, la Carta d’Identità Elettronica;
- CNS, la Carta Nazionale dei Servizi.
Una volta effettuato l’accesso all’area riservata, è possibile individuare la propria dichiarazione precompilata dall’Agenzia delle entrate, visionarla, modificarla e inviarla. Successivamente si possono anche visionare tutti gli invii effettuati.
Scadenze della dichiarazione precompilata per autonomi
La precompilata per le partite IVA è resa disponibile dal 30 aprile 2025, ma le modifiche si possono applicare a partire dal 15 maggio 2025. A partire da quest’anno vanno considerate alcune novità che riguardano le scadenze per l’invio di questo documento al fisco.
La scadenza per l’invio per tutti gli autonomi è il 31 ottobre 2025. Va ricordato che per le società esiste un modello specifico per procedere, ovvero il Modello Redditi SC.
La chiusura della partita IVA non esonera il contribuente dall’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi. L’obbligo sussiste anche se sono stati prodotti redditi solamente per alcuni mesi. Successivamente alla dichiarazione, l’autonomo dovrà poi versare le tasse in base al proprio fatturato utilizzando il Modello F24.
Quali sono i vantaggi della precompilata per le partite IVA
Anche per le partite IVA utilizzare il modello precompilato può essere decisamente vantaggioso. In primo luogo, in caso di conferma dei dati senza modifiche, il fisco non effettuerà ulteriori controlli. In secondo luogo, le modalità stesse di presentazione dei dati sono più semplici, per cui si può procedere in autonomia.
In ogni caso il lavoratore autonomo può comunque farsi affiancare da un professionista commercialista negli adempimenti e può decidere di aderire a strumenti agevolativi come il concordato preventivo biennale.
Dichiarazione precompilata autonomi – Domande frequenti
Possono presentarla, confermandola o modificandone le informazioni, i lavoratori dipendenti o autonomi. Il documento contiene già tutti i dati, che possono essere accettati o modificati, riferiti ai redditi.
No, non è obbligatorio. Si potrà presentarla in completa autonomia come gli altri anni, tuttavia la dichiarazione precompilata semplifica le procedure.
La dichiarazione precompilata fornita dall’Agenzia delle entrate contiene gran parte delle informazioni sui redditi dei lavoratori dipendenti e autonomi ed è disponibile per il 2025.
sono un commerciante con partita iva in regime semplificata posso fare la dichiarazione dei redditi senza l’ausilio di un commercialista?
Buongiorno,
in linea di principio è possibile. Il commercialista non è indispensabile per gestire la dichiarazione dei redditi. Esistono anche programmi gratuiti ministeriali per la fiscalità.
Team partitaiva.it