- La riforma fiscale introduce la dichiarazione precompilata anche per i forfettari, con l’invio mensile dei dati da parte di soggetti terzi e intermediari.
- Il modello 730 precompilato aggiungerà anche il Quadro Rw relativo agli investimenti e alle attività finanziarie detenute all’estero e il Quadro Rt per le plusvalenze di natura finanziaria.
- A partire dal 2024 sarà possibile anche per i forfettari aderire al concordato preventivo biennale per conoscere le tasse da pagare in anticipo e accedere ad una serie di agevolazioni.
Con la nuova riforma fiscale la dichiarazione precompilata verrà estesa anche ai forfettari. Infatti, l’esecutivo ha approvato nuovi decreti legislativi che prevedono una semplificazione della dichiarazione annuale dei redditi anche per chi ha una partita IVA e per le persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli da lavoro dipendente e pensione.
Il Consiglio dei Ministri, in data 23 ottobre 2023, ha approvato un decreto legislativo che punta non solo a modificare alcune date per il versamento delle imposte, ma anche a semplificare i meccanismi legati alla dichiarazione dei redditi per i titolari di partita IVA.
Indice
Riforma fiscale e Partite Iva: le novità 2024
L’esecutivo si è posto come obiettivo quello di semplificare gli adempimenti dei contribuenti attraverso la riforma fiscale. Per questo, con la nuova bozza del decreto legislativo di attuazione della delega fiscale il Governo ha approvato in via preliminare alcune novità relative alle dichiarazioni dei redditi e non solo.
Tra le novità più importanti, quella che ha attirato maggiormente l’attenzione è l’estensione della dichiarazione precompilata anche ai titolari di partita IVA in regime forfettario.
Questo significa che i forfettari potranno effettuare la dichiarazione dei redditi in modo semplificato, mediante lo stesso meccanismo previsto per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Infatti, il decreto punta a estendere il raggio d’azione della dichiarazione precompilata anche agli autonomi che hanno adottato il regime di vantaggio.
Con la nuova dichiarazione precompilata per forfettari, le informazioni relative ai redditi prodotti durante l’anno precedente saranno fornite dall’Agenzia delle Entrate. Infatti, l’Agenzia utilizzerà i dati trasmessi da soggetti terzi e i dati delle certificazioni dei sostituti d’imposta.
In base al testo approvato dal Governo, arriverà anche un modello semplificato per le persone fisiche, esteso a tutti i contribuenti non titolari di partita IVA.
Un’altra novità importante introdotta dal decreto legislativo è l’eliminazione della Certificazione Unica per i soggetti forfettari e in regimi fiscali di vantaggio.
Dichiarazione precompilata per i forfettari: come funzionerà

In base a quanto stabilito dal Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 55 del 23 ottobre 2023, a partire dal 2024 l’Agenzia delle Entrate renderà disponibile la dichiarazione precompilata anche per le persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli da lavoro dipendente e pensione. La dichiarazione sarà disponibile a partire dal 30 aprile di ogni anno.
Insieme alla dichiarazione precompilata, il decreto legislativo prevede anche l’invio mensile dei dati da parte degli intermediari finanziari. Ciò potrebbe, quindi, dare la possibilità di avere un anno a disposizione per trasmettere il modello della dichiarazione dei redditi.
Le Partite Iva potranno quindi accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate e visionare la propria dichiarazione precompilata, andando a confermarla o modificarla per l’invio.
Un altro importante cambiamento relativo alla dichiarazione precompilata riguarda i Quadri del 730. Infatti, l’intenzione è quella di aggiungere:
- il Quadro Rw relativo agli investimenti finanziari e alle attività finanziarie detenute all’estero;
- il Quadro Rt relativo alle plusvalenze di natura finanziaria.
Certificazione Unica e concordato preventivo biennale
Il decreto legislativo relativo alle semplificazioni in materia di adempimenti tributari ha stabilito che a partire dal 2024 non ci sarà più l’obbligo di trasmettere e consegnare la Certificazione Unica ai titolari di partita IVA in regime forfettario e nel regime dei minimi.
Rimangono, tuttavia, esclusi dalla misura i titolari di partita IVA in regime ordinario. Con il decreto legislativo approvato dall’esecutivo ci sono novità anche relative al concordato preventivo biennale. Infatti, l’esecutivo ha deciso di estenderlo anche ai contribuenti forfettari.
Il concordato preventivo biennale rientra tra le misure messe in atto dal Governo per garantire una maggiore trasparenza fiscale tra imprese e Fisco. Infatti, mediante questo meccanismo, esteso anche ai forfettari, si stipula un accordo con l’Agenzia delle Entrate per conoscere in anticipo le tasse e accedere ad una serie di facilitazioni.
Il decreto prevede la possibilità di aderire all’accordo anche mediante i Caf, o Centri di Assistenza Fiscale. Ne consegue, quindi, che nell’immediato futuro i Caf ricopriranno un ruolo sempre più centrale anche per i titolari di partita IVA in regime forfettario, che potranno rivolgersi ai centri per gestire il pagamento delle tasse e l’accesso alle facilitazioni previste.
Dichiarazione precompilata per i forfettari – Domande frequenti
Con l’approvazione della bozza del decreto legislativo il Governo vuole introdurre la dichiarazione precompilata anche per i forfettari, disponibile già a partire dal 2024.
Un decreto legislativo apposito introduce nella dichiarazione precompilata il Quadro Rw relativo agli investimenti e alle attività finanziarie detenute all’estero e il Quadro Rt relativo alle plusvalenze di natura finanziaria.
A partire dal 2024, con la riforma fiscale non vi sarà più l’obbligo di trasmettere e consegnare la Certificazione Unica ai titolari di partita IVA in regime forfettario e nel regime dei minimi.
Chi ha una Partita Iva forfettaria attualmente deve presentare il Modello Redditi PF. Questo documento sarà disponibile nella forma di precompilata a partire dal 2024 per i forfettari.
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