Aprire Partita IVA come biologo è obbligatorio? Requisiti, codici attività e costi

La professione di biologo può essere svolta come dipendente o come libero professionista. È obbligatoria la Partita IVA? Ecco i requisiti, i costi le prospettive di guadagno.

di Gennaro Ottaviano

Revisione a cura di Rosario EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Biologo partita iva
  • Per svolgere l’attività di biologo come libero professionista è obbligatorio disporre di Partita IVA e aprire una posizione contributiva.
  • All’apertura dell’attività è necessario valutare i codici attività per biologo e la tipologia di regime fiscale. Per questo un utile consiglio è quello di rivolgersi a un commercialista.
  • Un biologo guadagna in media circa 1.850€ al mese.

Aprire partita IVA per un biologo è obbligatorio? Un quesito che ti sarai posto nel momento in cui hai deciso di intraprendere questa attività professionale. Infatti, la figura di biologo rimane tra quelle molto ricercate in ambito medico, ma anche nel settore del benessere, con un’elevata richiesta da parte delle strutture pubbliche e quelle private.

Le diverse opportunità però possono generare confusione, soprattutto sull’obbligatorietà della Partita IVA. Non ti preoccupare. Se hai deciso di intraprendere questa professione oppure vuoi dare una svolta alla tua carriera, di seguito troverai le risposte ai quesiti più comuni sul rapporto tra biologo e libera professione.

Un biologo è uno scienziato che ha conoscenze molto ampie, grazie al fatto che è un esperto del funzionamento dei processi chimici, fisici e cellulari collegati a tutti gli esseri viventi. I suoi studi lo portano a conoscere come funzionano le relazioni tra i vari organismi viventi, la loro evoluzione e lo sviluppo.

Queste competenze ti permettono di svolgere l’attività di biologo in diversi settori e per diverse aziende o realtà sul territorio. Ecco quali:

  • ospedali;
  • laboratori di analisi privati;
  • attività di analisi cliniche;
  • diagnosi e prevenzione delle malattie infettive;
  • attività di ricerca;
  • settore alimentare, come biologo nutrizionista;
  • controllo della qualità;
  • cosmetica;
  • settore sport e benessere;
  • protezione ambientale e tutela della diversità;
  • biologo marino;
  • insegnamento;
  • agricoltura e industria.

L’attività di biologo può essere svolta sia come dipendente pubblico o privato, sia come libero professionista. Questo ha portato a generare un po’ di confusione su quando sia necessario aprire la Partita IVA.

Biologo
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Aprire Partita IVA come biologo è obbligatorio?

Per rispondere a questa domanda devi considerare quale attività vuoi svolgere. Ad esempio, se decidi di diventare un biologo nutrizionista potrai lavorare come:

  • dipendente pubblico o privato;
  • libero professionista.

Se vuoi intraprendere la carriera nel settore pubblico dovrai superare un concorso su base nazionale o regionale. Nel caso del privato, potrai lavorare in un centro fitness o di benessere, oppure per uno studio medico associato, come ricercatore, nel settore alimentare e delle analisi. In ambedue i casi se disponi di un contratto non è obbligatoria la Partita IVA.

Invece, se vuoi lavorare come libero professionista, sarà necessario disporre di un codice IVA. Infine, potrai anche combinare l’attività di libero professionista a quella di dipendente, ma solo in alcune particolari situazioni. Se ti interessa questa materia, potrai leggere la nostra guida su partita IVA e lavoro dipendente.

Biologo senza esame di stato: è possibile?

Altra domanda che spesso ricorre, riguarda la possibilità di aprire partita IVA e di svolgere l’attività di biologo senza l’esame di stato. Rispondiamo subito che ciò non è possibile. Infatti, in base alla normativa 369/1967 e il suo aggiornamento con il D.P.R. 328/2001, per svolgere l’attività di biologo sarà necessario ottenere l’abilitazione, con la relativa iscrizione all’albo.

Ciò vale sia se vuoi svolgere l’attività come dipendente pubblico o privato, sia se vuoi aprire Partita IVA. Per diventare biologo sarà necessario conseguire un titolo di laurea triennale o magistrale in biologia o in settori correlati, come biotecnologie agrarie, industriali e mediche. Potrai anche ottenere il diploma in scienze della nutrizione umana o scienze e tecnologie per l’ambiente.

Completati gli studi avrai la qualifica di dottore o dottoressa in biologia, ma non potrai ancora svolgere la professione. Per farlo dovrai ottenere l’abilitazione, con l’iscrizione all’Albo dei biologi, effettuando l’esame di stato che viene indetto ogni anno in due sessioni, a giugno e a novembre, comprendenti una parte orale e una scritta.

Se lo superi con esisto positivo, potrai decidere quale carriera scegliere tra quella di dipendente pubblico o privato o quella di aprire Partita IVA. Vediamo quali sono i passaggi in quest’ultimo caso.

Esame di stato biologo
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A questo punto può essere utile ricapitolare alcuni passaggi per diventare biologo professionista autonomo:

  • per svolgere l’attività di biologo dovrai conseguire un diploma di laurea;
  • il passo successivo è quello di ottenere l’abilitazione con esame di stato;
  • ti dovrai registrare all’Albo dei Biologi;
  • otterrai il timbro professionale.

L’ultimo step per iniziare l’attività di biologo come libero professionista sarà quello di aprire la Partita IVA. La procedura potrà sembrare semplice, ma come tutte le attività burocratiche richiede comunque una certa competenza per non commettere errori.

Per questo ti suggeriamo di rivolgerti a uno studio di commercialisti, al fine di rendere ancora più rapida l’operazione, oltre a valutare in quale settore si svolgerà la tua attività.

Oggi l’apertura della Partita IVA deve essere eseguita in maniera telematica, registrandoti nella sezione FiscOnline del sito dell’Agenzia delle Entrate. Se vuoi conoscere tutti i passaggi, ti rimandiamo alla nostra guida su come aprire Partita IVA. In questo articolo ci soffermeremo su come scegliere i codici attività, il regime fiscale e quello contributivo specifico per l’attività di biologo.

I settori in cui potrai svolgere la tua attività come biologo sono diversi. Questo implica una certa complessità nel valutare il numero ATECO più adatto. Infatti, il codice per la Partita IVA come biologo nutrizionista sarà ben diverso da quello di un lavoro presso un laboratorio.

Sceglierlo però diventa indispensabile per disporre della Partita IVA adatta alla tipologia di servizio professionale che offri. In questa prospettiva nella tabella seguente abbiamo riportato quali sono tutti i codici attività per la Partita IVA come biologo, previsti dall’Albo professionale, in base alla nuova riforma in vigore dal 1° gennaio 2008.

Codice ATECODescrizione
72.11.00 (biologo nutrizionista)Ricerca e sviluppo nel campo delle biotecnologie
71.20.10Collaudo e analisi dei prodotti
71.20.21Controlli di qualità e certificazioni
86.90.12Laboratori di analisi cliniche
86.90.13Laboratori di igiene e profilassi
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Regime fiscale

In quanto libero professionista potrai aprire una Partita IVA individuale e valutare tra due diversi regimi fiscali:

  • regime forfettario o agevolato;
  • regime ordinario.

Il regime forfettario ti offre diversi vantaggi, molto utili se vuoi avviare una nuova professione sia dal punto di vista delle tassazione, sia da quello procedurale. Per rientrarci dovrai però avere una serie di requisiti:

  • aprire nuova Partita IVA;
  • non avere un reddito da lavoro dipendete che superi i 30.000€ annui;
  • fatturare un importo complessivo annuo con tetto massimo di 65.000€.

Se vuoi conoscere ogni aspetto di questa forma di regime fiscale ti rimandiamo alla nostra guida sul regime forfettario 2022. Vediamo in sintesi le sue caratteristiche principali. In primo luogo, l’imposta sul reddito è pari al 5% per i primi 5 anni  e successivamente salirà al 15%.

Non sarai sottoposto a IVA, quindi all’interno delle fatture potrai introdurre gli importi al netto dell’imposta del valore aggiunto con l’obbligo solo del pagamento della marca da bollo di 2 euro. A questo si aggiunge che per le Partite IVA forfettarie non è ancora prevista la fatturazione elettronica, ma sarai obbligato solo a inserire un numero progressivo. Infine, il calcolo delle tasse verrà effettuato solo nel momento in cui emetti fattura.

Biologo Partita IVA e costi

Regime ordinario come biologo

Se non rientri nei requisiti previsti dal regime forfettario, dovrai scegliere quello ordinario. Ciò comporta sia l’applicazione dell’IVA, sia il versamento di un’aliquota IRPEF. Questa varierà in base a una serie di scaglioni ben precisi con una tassazione che si aggira tra il 23% fino a un massimo del 27% che verrà calcolata sul reddito imponibile. Leggi la nostra guida su cos’è e come si calcola il reddito imponibile.

Regime contributivo

L’ultimo passaggio è quello di scegliere il regime contributivo e quindi la Cassa Previdenziale di appartenenza dove versare il contributo IVS, ovvero di invalidità, vecchiaia e superstiti, che andrà a formare la futura pensione.

Nel caso in esame è stata prevista una cassa specifica per l’Albo dei Biologi che prende l nome di ENPAB (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Biologi). L’iscrizione è obbligatoria, salvo in situazioni particolari come nel caso in cui sei già registrato, per altra attività alla Gestione Separata dell’INPS. In questo caso non sarai tenuto al versamento dei contributi nella Cassa Biologi.

In base alla legge, ogni anno dovrai versare:

  • contributo obbligatorio: pari al 15% del reddito professionale netto, con un versamento minimo;
  • contributo integrativo: si applica sul volume di affari ed è pari al 4% annuale.

Questo aspetto è importante, incidendo sul tuo guadagno. Infatti, anche se non fatturi, sarai comunque tenuto a versare una quota minima alla cassa previdenziale dell’Albo Biologi pari a 1.126€.

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Quanto costa aprire una Partita IVA come biologo? In primo luogo, devi considerare la spesa di abilitazione. In linea di massima l’investimento è di 160€ per la registrazione all’esame, portato a 80€ per venire incontro alla situazione di emergenza del Covid-19.

Per ciò che riguarda la procedura per l’apertura, per via telematica è gratuita. Dovrai solo valutare la parcella di un commercialista o di un consulente specializzato, per la sua assistenza. Inoltre, ogni anno dovrai prevedere il pagamento delle tasse in base al regime fiscale di riferimento, a cui devi aggiungere il versamento dei contributi previdenziali obbligatori. In questo caso, anche se non fatturi, dovrai comunque versare l’importo di 1.126€ annuali.

Rispondere a questa domanda non è semplice, dato che sono diversi i fattori che devi valutare. Per esempio, in quanto dipendete, un biologo che lavora presso una struttura pubblica, percepirà uno stipendio inferiore rispetto a un lavoratore in un laboratorio di ricerca privato.

Inoltre, in base al ruolo che occupi, avrai uno stipendio ben diverso. Infatti, una cosa è svolgere l’attività di manager o ricercatore e un’altra è quella di analisi. Inoltre, se apri Partita IVA come biologo, sottoscrivendo contratti di consulenza con diversi studi o laboratori, potrai ottenere un guadagno interessante.

In linea di massima lo stipendio medio è di circa 1.850€ per un biologo nutrizionista o di analisi, con la possibilità anche di raggiungere somme di 3.500 per i ruoli gestionali.

Aprire Partita IVA per biologo – Domande frequenti

Quanto guadagna in media un biologo con Partita IVA?

L’apertura della Partita IVA permette a un biologo di ottenere uno stipendio tra i 1.850€ e i 3.500€. I ricavi dipendono da diversi fattori: dalla tipologia di attività svolta, dai clienti per cui si lavora e dal tipo di lavoro specifico svolto.

Come ci si iscrive all’Albo Biologi?

Per iscriversi all’Albo dei Biologi, conosciuto come ENPAB, è necessario aver superato l’esame di stato come biologo, successivamente ad un percorso di formazione in questo ambito. Tutti i dettagli in questa guida.

Come avviare la professione di biologo nutrizionista?

Sarà necessario disporre di una Partita IVA come biologo, valutando il codice ATECO per la tipologia di attività svolta, scegliendo il regime fiscale adatto e quello contributivo.

Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.
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Rosario Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 26 Aprile 2024
Dottore commercialista specializzato in startup e pmi innovative, operazioni di equity crowdfunding, e-commerce, food and casual dining. Con uno sguardo sempre rivolto al futuro, trova sistemi innovativi nello sviluppo dell’attività professionale.

2 commenti su “Aprire Partita IVA come biologo è obbligatorio? Requisiti, codici attività e costi”

  1. qual è il codice ateco corretto per chi deve iniziare attività di biologo professionista in un laboratorio di ricerca di base e preclinica???

    Rispondi
    • Buongiorno,
      potrebbe essere il codice 72.11.00 o 72.19.09. Consigliamo di consultare un professionista per verificare e essere certi.

      Grazie per averci scritto

      Rispondi

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