Prezzi delle materie prime in discesa: tutti i dati aggiornati

Alcuni prezzi delle materie prime si trovano in discesa, primo tra tutti il gas. Ecco tutti gli ultimi dati e prospettive.

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Prezzi materie prime discesa
  • I prezzi delle materie prime, dopo aver subito un aumento per diversi mesi, stanno cominciando a scendere, e si trova in leggero calo anche l’inflazione.
  • A scendere maggiormente di prezzo è il gas, che arriva anche a 50 euro a megawattora.
  • Il costo delle bollette e delle materie prime per le imprese potrebbe iniziare una lenta discesa già nel 2023.

Arrivano buone notizie per le imprese europee: il prezzo di alcune materie prime importanti per aziende e industrie di diversi settori si trova ora in calo. Il 2023 infatti è iniziato con un decisivo rientro dei costi del gas, per cui si registra attualmente una spesa inferiore a 50 euro a megawattora, contro i 340 euro a megawattora registrati la scorsa estate.

La discesa dei prezzi garantirà bollette meno care sia alle famiglie che alle imprese, ma anche altre materie prime sono coinvolte da leggere oscillazioni verso il basso. Per fare qualche esempio, scendono di prezzo anche zinco, acciaio e nichel.

Queste variazioni, seppur leggere, potrebbero portare una boccata d’aria per imprese e industrie, dopo un anno di rialzi causati dall’inflazione. Vediamo tutti i dati attuali.

Scende il prezzo del gas

La discesa di prezzo più rilevante riscontrata nei primi mesi del 2023 è quella del gas: attualmente le quotazioni si trovano sotto i 50 euro a megawattora, un dato che non si registrava dal 2021. Se da un lato si tratta di una notizia positiva, sia per privati cittadini che per le imprese, dall’altro lato ci si chiede quando si potrà beneficiare di questa diminuzione di brezzo all’interno delle bollette.

Ricordiamo che periodicamente Arera aggiorna i prezzi di questa materia prima, tuttavia per assorbire i nuovi prezzi ci vorrà ancora del tempo. Secondo Nomisma Energia, per il mese di febbraio si assisterà ad una discesa del -17% per ciò che riguarda il mercato tutelato.

In questo contesto, il prezzo dell’energia al consumatore potrebbe cambiare notevolmente già da aprile 2023, mentre per ciò che riguarda il gas se ne parlerà già ad inizio marzo. Per ciò che riguarda il mercato libero, a cui accedono principalmente le aziende, è consigliato valutare attentamente le offerte presenti in questi mesi, per scegliere la più conveniente in termini di condizioni e costi.

In ogni caso la discesa del prezzo del gas non comporterà cambiamenti radicali rispetto al periodo precedente ai conflitti tra Ucraina e Russia: si stima un ritorno ai prezzi dell’estate 2021.

Scendono i consumi del gas nel 2022

Un altro fattore da considerare, che riguarda proprio il gas, è quello sulla diminuzione effettiva dei consumi in tutta Europa, sia da parte dei cittadini che delle imprese. In concomitanza con gli aumenti di prezzo degli scorsi mesi infatti molti hanno applicato strategie di risparmio più o meno efficaci, seguendo anche gli obiettivi dell’Unione Europea.

Vediamo quali sono i fattori che hanno provocato questa diminuzione dei consumi, che in Italia è stata almeno di un quinto durante il 2022:

  • un inverno più mite;
  • termostati diminuiti di uno o due gradi presso abitazioni e uffici;
  • le industrie hanno effettuato tagli alle spese.

Questi fattori nel complesso hanno contribuito, insieme alla necessità di risparmiare sui costi elevati, alla diminuzione effettiva dei consumi di gas nel 2022 rispetto agli anni precedenti. Si parla di un risparmio di questa risorsa di circa 15 milioni di metri cubi al giorno, un risultato del tutto positivo.

Ricordiamo inoltre che il tetto al prezzo del gas, voluto dall’Unione Europea, di fatto non è stato applicato, poiché i prezzi sono rimasti molto inferiori rispetto al limite massimo stabilito dall’UE.

Prezzi gas in calo
tot business

Prezzi delle materie prime in discesa

Oltre al gas, che è la risorsa che più di tutte è coinvolta in una diminuzione del prezzo, anche altre materie prime stanno lievemente scendendo di costo. Molte di queste sono quelle più utilizzate anche dalle industrie italiane, per cui negli scorsi mesi si era registrato un aumento dei prezzi insieme ad una forte scarsità di materiale.

Scende il prezzo di zinco e acciaio, ma anche di nichel, il rame e la carta, che ha registrato una leggera discesa di prezzo. Si stima che, anche nel caso in cui ci sarà un nuovo aumento dei prezzi nel 2023, dovuto ad esempio allo scenario tra Russia e Ucraina, tuttavia non si tratterà di incrementi come quelli dello scorso anno, ma di aumenti più contenuti.

Per il momento tutte le materie prime utili a livello industriale sono caratterizzate da una leggera discesa di prezzo, che insieme alla diminuzione della spesa per il gas potrà portare numerosi vantaggi alle imprese in Europa e nel mondo.

Le cause di questa discesa di prezzi sono: la diminuzione dei consumi del gas, la nuova disponibilità di materiale, specialmente nei paesi asiatici, la discesa dell’inflazione.

Inflazione in calo: tutti i dati

L’inflazione si trova attualmente in discesa, anche se a Gennaio 2023 era ancora al 10%. Confesercenti interviene a commentare questo andamento:

“Molto probabilmente, come ci dicono tutte le previsioni, quest’anno dovremmo assistere ad una decisa riduzione dell’inflazione – che in sostanza dovrebbe essere dimezzata con una variazione dell’indice dei prezzi tra il 5 e 6% all’incirca – grazie al rientro dei prezzi energetici ed alla linea dura della Bce per frenarla: per tornare al livello obiettivo vicino al 2%, però, bisognerà attendere il 2025.”

Su molti beni, come quelli alimentari, l’oscillazione di prezzo rimane incerta, proprio a causa di una percentuale comunque ancora elevata di inflazione, per cui bisogna ancora attendere per vedere risultati nettamente contrastanti agli scorsi mesi.

In ogni caso la diminuzione e il rallentamento dell’inflazione sono causate principalmente dalla discesa di prezzo dell’energia elettrica e del gas. Per registrare gli effetti complessivi della discesa dell’inflazione bisognerà comunque attendere ancora.

L’inflazione scenderà ancora, in modo graduale, fino al 2025, anche come conseguenza delle scelte della BCE che, ricordiamo, ha deciso di aumentare i tassi di interesse per riequilibrare il sistema economico. Tassi di interesse che si abbattono direttamente sui costi dei mutui e dei prestiti.

Se da un lato quindi le imprese potranno nei prossimi mesi beneficiare di materie prime a un costo più contenuto e di un risparmio sulle bollette, dall’altro lato sarà più difficoltoso chiedere e ottenere prestiti vantaggiosi o finanziamenti alle banche, con un tasso di interesse aumentato nuovamente di 0,5 punti percentuali.

Prezzi delle materie prime in discesa – Domande frequenti

Quando scendono i prezzi delle materie prime?

Anche se in linea generale la situazione è molto incerta, alcune materie prime sono lievemente scese di prezzo nei primi mesi del 2023. Ecco quali sono.

Quando scenderanno i prezzi delle bollette?

Il prezzo del gas attualmente è sceso a meno di 50 euro a megawattora, un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello della scorsa estate. Leggi qui tutte le previsioni per le bollette.

Perché i prezzi sono aumentati nel 2022?

I fattori principali sono: l’inflazione, le dinamiche geopolitiche che coinvolgono Ucraina e Russia, l’aumento del costo di energia e gas.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.

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