Pagelle fiscali addio per chi ha Partita Iva: le ultime novità

Le pagelle fiscali presto potrebbero essere accantonate, con l'arrivo della nuova riforma del fisco. Ecco tutti i dettagli e cosa cambia per le Partite Iva.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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Pagelle fiscali addio
  • Con la riforma fiscale, presto le Partite Iva potranno dire addio alla pagella fiscale.
  • La pagella fiscale consiste in una vera e propria votazione sulla base dell’affidabilità fiscale del professionista o dell’impresa.
  • 2 milioni di Partite Iva non saranno più obbligate alla presentazione degli ISA.

La riforma fiscale annunciata dal governo Meloni contiene diversi interventi per le Partite Iva italiane, che si tratti di professionisti o di imprese. L’obiettivo generale della riforma del fisco è quello di semplificare l’attuale sistema, complesso e articolato, e ridurre allo stesso tempo la pressione fiscale.

L’obiettivo è stato confermato anche dal recente Def, Documento di Economia e Finanza, per il 2023. A questo proposito il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha annunciato la cancellazione degli ISA, ovvero della pagella fiscale.

L’eliminazione delle pagelle fiscali sarà progressiva, e si attende di conoscere i decreti attuativi specifici, tuttavia si prevede un allentamento delle misure di votazione sull’affidabilità fiscale delle Partite Iva, a fronte dell’introduzione di meccanismi di trasparenza fiscale differenti.

Cosa sono le pagelle fiscali

La pagella fiscale è uno strumento con cui il fisco fino ad ora ha applicato una sorta di votazione a professionisti e imprese con Partita Iva, per delinearne il profilo di affidabilità fiscale. Nello specifico, si utilizzano gli ISA, Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale, per determinare qual è l’affidabilità rispetto al fisco di imprese e autonomi.

Questi indici possono variare al momento da 1 a 10, ovvero costituiscono una vera e propria pagella in base alla veridicità nelle dichiarazioni fiscali presentate da imprese e professionisti. La pagella fiscale è il documento in cui vengono registrate queste votazioni, e hanno sostituito i vecchi studi di settore.

Queste pagelle sono state infatti introdotte dal Decreto Legge n.50 del 2017, e applicate dal 2018. Molti soggetti ad oggi sono obbligati a presentare gli ISA ogni anno, tramite compilazione di appositi modelli. Si contano almeno 2 milioni di Partite Iva.

Non tutte le Partite Iva risultano obbligate, perché le pagelle fiscali sono utilizzate per determinate attività economiche, in base ad un elenco di Codici Ateco. Facciamo qui qualche esempio:

  • codice Ateco 01.15.00: coltivazione di tabacco;
  • codice Ateco 01.42.00: allevamento di bovini e bufalini da carne;
  • codice Ateco 08.12.00: estrazione di ghiaia, sabbia; estrazione di argille e caolino;
  • codice Ateco 32.99.11: fabbricazione di articoli di vestiario ignifughi e protettivi di sicurezza;
  • codice Ateco 16.24.00: fabbricazione di imballaggi in legno;
  • codice Ateco 24.33.01: fabbricazione di pannelli stratificati in acciaio;
  • codice Ateco 18.11.00: stampa di giornali.

Questi sono solamente alcuni esempi, tratti dalla lista aggiornata al 2022 dei codici Ateco per cui le attività sono obbligate alla presentazione degli ISA annualmente. I settori coinvolti dall’obbligo sono molteplici, ma presto con la riforma fiscale questo obbligo potrebbe scomparire.

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A cosa servono le pagelle fiscali

La pagella fiscale ha l’obiettivo di verificare qual è l’affidabilità nel versamento delle imposte e nelle dichiarazioni fiscali di ogni impresa obbligata. Tramite gli ISA infatti il fisco assegna un punteggio specifico che va a delineare quali sono le imprese maggiormente a rischio evasione e quali invece sono più virtuose nelle dichiarazioni.

Da un lato questo sistema serve al fisco per verificare quindi qual è il grado di rischio, dall’altro lato le imprese più virtuose vengono premiate con specifici provvedimenti. Per chi ha una votazione molto bassa, l’Agenzia delle Entrate può decidere di effettuare controlli mirati per le eventuali irregolarità.

Chi invece ha una votazione alta viene escluso dai controlli del fisco. Inoltre, i vantaggi attuali per le Partite Iva virtuose si riscontrano in una diminuzione dei termini di accertamento, e in eventuali esoneri per crediti di imposta.

In breve, la pagella fiscale va a determinare quali sono le aziende virtuose, da premiare, e quali invece sono più propense alle irregolarità, da cui l’Agenzia delle Entrate può avviare specifiche attività di controllo.


Riforma e pagelle fiscali

Con l’arrivo del nuovo governo, e più precisamente con la prossima riforma fiscale, si prevede l’eliminazione graduale degli ISA e delle pagelle fiscali. La novità riguarderebbe molte nuove imprese, almeno 2 milioni di Partite Iva.

Si tratta di un superamento di questo sistema di valutazione graduale, ovvero non si assisterà alla completa cancellazione delle pagelle fiscali in un unico momento. Il superamento delle pagelle fiscali in parte è già iniziato, perché alcuni allentamenti, con diminuzione del numero dei soggetti obbligati alla presentazione, erano già avvenuti precedentemente con l’arrivo della pandemia.

Con la prossima riforma fiscale il governo intende ridurre la pressione del fisco su cittadini e imprese, e garantire una trasparenza fiscale maggiore con i cittadini tramite altre misure, come il concordato preventivo tra fisco e imprese.

Le scelte del governo vanno nella direzione di eliminare sistemi di controllo e verifica a punteggi, e introdurre meccanismi di dialogo con il fisco più efficaci. Con la riforma fiscale si vuole andare a snellire il complesso di adempimenti a cui le Partite Iva sono al momento obbligate, ovvero garantire un maggior rispetto degli adempimenti diminuendo di fatto gli adempimenti stessi.

L’eliminazione delle pagelle fiscali quindi rientra negli obiettivi di snellimento del complesso sistema fiscale italiano, previsti anche dal PNRR e in linea con la Legge di Bilancio 2023.

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Come cambieranno le pagelle fiscali

Come anticipato, le pagelle fiscali non scompariranno, ma verranno accantonate in modo graduale. Il superamento degli ISA avverrà con l’introduzione in simultanea di altri strumenti di controllo fiscale come il concordato preventivo, già presente ma che al momento è dedicato ad un numero ristretto di imprese.

Il concordato preventivo permette a fisco e imprese di stipulare un accordo sul pagamento delle imposte in base alle dichiarazioni precedenti, con l’esonero da ulteriori controlli sugli adempimenti fiscali della Partita Iva per almeno due anni.

Con la riforma del fisco l’intenzione del governo è quella di ampliare questa possibilità a un numero maggiore di imprese, anche di minore dimensione. Altri strumenti per garantire maggiore trasparenza fiscale sono quelli disposti dalla digitalizzazione.

La fattura elettronica in questo senso diventa uno dei mezzi indispensabili per garantire la massima trasparenza tra Partite Iva e fisco. Nell’ottica di riformare il sistema fiscale, il governo si impegna quindi nella lotta all’evasione con un approccio più morbido e basato sul dialogo con imprese e professionisti.

Si attende di conoscere le prossime evoluzioni delle pagelle fiscali, in base alle intenzioni del governo e ai decreti attuativi attesi per il 2023.

Pagelle fiscali addio – Domande frequenti

Cosa sono le pagelle fiscali?

Le pagelle fiscali sono documenti che contengono votazioni di affidabilità fiscale di Partite Iva e imprese, e per alcuni codici Ateco è obbligatorio presentare ogni anno un modello apposito per l’affidabilità fiscale.

Come cambieranno le pagelle fiscali con la riforma del fisco?

Con la riforma fiscale le pagelle per imprese e Partite Iva verranno gradualmente accantonate, lasciando il posto ad altri strumenti, come il concordato preventivo.

A cosa servono le pagelle fiscali?

Con le pagelle fiscali il fisco applica una votazione a imprese e Partite Iva in base all’affidabilità nelle dichiarazioni e negli adempimenti. In base ai risultati, possono presentarsi diversi scenari, che abbiamo analizzato in questo articolo.

Autore
Giornalista pubblicista, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Torino, da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo alcune esperienze all'estero, ho deciso di approfondire tematiche inerenti la fiscalità nazionale relativa alle persone fisiche ed alle Partite Iva. La curiosità mi ha portato a collaborare con agenzie web e testate e a conoscere realtà anche diversissime tra loro, lavorando come copywriter e editor freelancer.
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Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 18 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

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