Aprire doppia Partita IVA è possibile? Ecco quando

Aprire due volte la Partita IVA perché si svolgono due lavori diversi è fattibile? Ecco cosa si dovrebbe fare qualora si decidesse di avere un doppio lavoro autonomo, molto distante da quello del proprio codice Ateco.

Revisione a cura di Giovanni EmmiDottore CommercialistaSu PartitaIva.it ci impegniamo al massimo per garantire informazioni accurate. Gli articoli vengono costantemente revisionati da professionisti del settore.

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  • Lavorare come dipendente e avere una Partita Iva allo stesso tempo, in Italia è possibile.
  • La legge italiana tuttavia prevede la possibilità di avere più codici Ateco ed esclude la doppia Partita IVA in caso di svolgimento di due lavori autonomi.
  • Ci sono alcune eccezioni e casi specifici in cui la doppia Partita Iva è possibile.

L’apertura della Partita IVA è un argomento che genera spesso parecchia confusione. Quella relativa a questa possibilità è una domanda molto gettonata, soprattutto quando si vogliono svolgere due attività differenti di tipo autonomo.

La gestione diversificata e separata di due business potrebbe, per esempio, permettere di suddividere le perdite e i guadagni, in particolare se le prime derivano da una attività, ma non dall’altra.

Come stanno effettivamente le cose in Italia? Si può avere la doppia Partita IVA o si possono semplicemente avere due o più codici Ateco che sono associati alla stessa Partita IVA? Scopriamolo nelle prossime righe. 

Apertura Partita IVA: come funziona

Prima di passare all’analisi della domanda fatta a inizio articolo, è bene fare una piccola premessa relativa all’apertura della Partita IVA. Si tratta di una procedura che può essere eseguita in autonomia, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure con l’aiuto di un commercialista.

In pratica, si dovrà presentare la dichiarazione di inizio attività, entro 30 giorni dal momento in cui è stata avviata: al contribuente sarà così assegnato un numero di Partita IVA, composto da 11 cifre, che rimarrà invariato fino all’eventuale chiusura della propria attività (e dunque della Partita IVA). 

Per i soggetti diversi dalle persone fisiche, quindi le società di capitali o di persone, la Partita IVA corrisponde solitamente al codice fiscale (che in questo caso non è un codice alfanumerico, ma numerico). Per la gestione della Partita Iva, degli aspetti contabili e fiscali, è consigliato il supporto di un commercialista.

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Dichiarazione di inizio attività e codice Ateco

Uno degli elementi più importanti relativi all’apertura della Partita IVA è la scelta del codice Ateco: quest’ultimo non viene assegnato in modo casuale, ma è rappresentativo della propria attività. Oltre al codice Ateco, la dichiarazione di inizio attività dovrà contenere anche:

  • il luogo in cui viene svolto il proprio lavoro;
  • il codice fiscale;
  • numero di telefono, di fax, indirizzo di posta elettronica e di un eventuale sito web (chi ha un e-commerce, dovrà fornire anche i dati dell’Internet Service Provider);
  • la volontà di svolgere attività intracomunitarie;
  • gli estremi catastali di un eventuale immobile utilizzato per l’esercizio della propria attività lavorativa;
  • eventuali altri dati relativi al totale annuo di acquisti e cessioni previsti nei confronti di operatori UE. 

Si può avere la doppia Partita IVA? 

A questo punto, passiamo al dunque rispondendo alla domanda iniziale: una persona può avere più di una Partita IVA? Quante ne può avere in totale? La legge italiana prevede che un contribuente possa avere una sola Partita IVA. 

Esiste comunque un caso specifico in cui è possibile avere due Partite IVA, ovvero quello in cui lo stesso soggetto eserciti una professione da lavoratore autonomo o abbia una ditta individuale, e al contempo abbia una quota di una società di capitali. In questo caso, avrà:

  1. una Partita IVA per sé stesso, da utilizzare per la propria professione;
  2. una Partita IVA per la società. 

La doppia Partita IVA non rappresenta comunque un modo per riuscire a difendersi da eventuali creditori in caso di debiti: in questa ipotesi, infatti, se si ha una Partita IVA individuale e una per una SNC (che non è dotata di personalità giuridica), anche se i debiti sono della società, i creditori potranno comunque intaccare i beni personali del soggetto debitore

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Doppia Partita IVA o due codici Ateco? 

Una domanda che sorge spontanea a questo punto è quella relativa alla possibilità di avere due (o più) codici Ateco. Come stanno effettivamente le cose? Un lavoratore autonomo può ampliare il proprio business, con un’attività diversa, anche molto distante da quella iniziale o principale? 

La risposta è affermativa: basterà aggiungere il codice Ateco relativo alla nuova attività che si vorrebbe svolgere, attraverso l’invio del modello AA9 all’Agenzia delle Entrate, con il quale sarà comunicata la variazione. 

Sulle fatture sarà riportato lo stesso numero di Partita IVA. Non sarà invece necessario dover specificare il diverso codice Ateco. La fatturazione sarà progressiva, a prescindere se la prestazione sia stata svolta per l’uno o l’altro codice Ateco.

Per aggiungere un secondo codice Ateco, potrebbe essere utile il supporto di un commercialista, che permetterà di individuare quello giusto e di averne due (o anche più di due), senza il rischio di commettere errori banali. In base alla seconda attività che si scegliere di svolgere, potrebbe anche essere necessario:

  • iscriversi per la seconda volta al Registro delle Imprese;
  • presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune. 

L’eventuale variazione o iscrizione alla Camera di Commercio prevede una spesa di 18 euro per i diritti di segreteria, e una di 17,50 euro per la marca da bollo. 

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Doppio codice Ateco e calcolo imposte

In merito alla contabilità, quindi al proprio fatturato annuo, la presenza di un doppio codice Ateco non comporta cambiamenti effettivi, in quanto viene considerato il totale derivante da tutte le attività

Esistono però alcune eccezioni, nelle quali la contabilità dovrà essere separata. Si tratta del caso cui si svolga in contemporanea un’attività di impresa e di arti e professioni, ma anche:

  • dello svolgimento simultaneo di un’attività agricola e di una non agricola;
  • nel caso di chi utilizza il commercio al minuto con il metodo della ventilazione. 

Ad ogni modo, tutte le scelte relative alla contabilità della propria Partita IVA, dovrebbero essere prese con l’aiuto di un buon commercialista, che possa fornire il supporto necessario, soprattutto quando si presentano casistiche particolari. Ricordiamo infine che:

  • anche nel caso di doppio codice Ateco, sarà possibile restare nel regime fiscale di tipo forfettario, fermo restando che non dovranno essere superati di 65.000 euro di incassi annui;
  • non sarà necessario iscriversi a due gestioni previdenziali diverse o avere una doppia iscrizione alla stessa gestione, fatta eccezione per chi svolge sia un’attività imprenditoriale che preveda l’iscrizione alla Gestione INPS Artigiani e Commercianti, sia un’attività senza cassa, per la quale ci si dovrà iscrivere alla Gestione Separata INPS.

Doppia partita IVA – Domande frequenti

Come avere due Partite IVA?

In Italia è possibile avere due codici Ateco con la stessa Partita IVA, ma non due Partite IVA distinte. Esiste tuttavia un’unica eccezione, trattata in questo articolo.

Quante volte si può aprire Partita IVA?

La Partita IVA può essere aperta una sola volta in contemporanea, ma ci sono delle eccezioni in cui si può avere la doppia Partita IVA: scopri quali sono.

Cosa comporta avere più codici ATECO?

Nella pratica, avere più di un codice Ateco non comporta cambiamenti nella fatturazione, ma potrebbero esserci delle regole da seguire in merito ai contributi previdenziali. 

Autore
Foto dell'autore

Maria Saia

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Una laurea in Traduzione e un sogno nel cassetto: non vedere più le È con l'apostrofo al posto dell'accento online. La sua più grande passione - scrivere - è anche il suo lavoro: provate a cercarla su Google.
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Avatar di Giovanni Emmi
Giovanni Emmi
Dottore Commercialista
Revisione al 19 Aprile 2024
Commercialista dal 🧗🏾‍♀️secondo millennio, innovatore professionale nel terzo millennio🏃🏾‍♂️. Il futuro della professione del commercialista nel mio ultimo libro "dalla società alla rete tra professionisti".

4 risposte a “Aprire doppia Partita IVA è possibile? Ecco quando”

  1. Avatar lorenzo
    lorenzo

    buon giorno, io ho una società sas (siamo 2 soci), inoltre vorrei aprirmi una partita iva forfettaria. è possibile?

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buongiorno,
      in linea di principio potrebbe essere incompatibile. E’ necessario approfondire con un commercialista, tipo di attività e situazione personale.

      Grazie per averci scritto

  2. Avatar Piera Bogliolo
    Piera Bogliolo

    Un Agente immobiliare nello stesso locale può agire come ditta individuale e come legale rappresentante di una srl? entrambe le posizioni naturalmente si occupano di intermediazione.

    1. Avatar Redazione Professionale
      Redazione Professionale

      Buonasera,
      se non sono attività incompatibili da un punto di vista della normativa sugli agenti immobiliari, la partita iva di una srl può avere la stessa sede di una partita iva individuale.

      Grazie per averci scritto

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