Conto corrente estero per aziende: cosa dice la legge

Aprire un conto corrente estero è legale? Quando va dichiarato? Scopri quello che c’è da sapere e le migliori soluzioni nella nostra guida.

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  • Aprire un conto corrente estero online è legale se il denaro proviene da attività lecite e in rispetto delle normative antiriciclaggio.
  • È previsto l’obbligo di inserire gli importi di un conto estero nel quadro RW della dichiarazione dei redditi per una giacenza media superiore ai 5.000€ e se si supera l’ammontare di 15.000€, anche per un solo giorno.
  • Puoi aprire un conto corrente estero online direttamente dall’Italia, scegliendo una delle migliori banche estere.

L’apertura di un conto corrente estero, ancora oggi, genera alcuni dubbi legali, fiscali e operativi. Infatti, spesso questo strumento è necessario se hai una partita IVA e lavori fuori dall’Italia o sei un dipendente di un’azienda situata in UE o al di fuori della Comunità Europea. In altri casi può essere una valida alternativa con dei vantaggi dal punto di vista economico e operativo.

Le incertezze nascono dalla presenza delle normative in materia di antiriciclaggio e da quelle previste per la condivisione delle informazioni finanziare dei singoli Stati, finalizzate a contrastare l’utilizzo e il trasferimento illecito di capitali.

Quindi, se da un lato puoi aprire liberamento un conto corrente estero, dall’altro sei tenuto a rispettare una serie di obblighi dichiarativi e fiscali.

Come aprire un conto corrente all’estero

La digitalizzazione e Internet hanno permesso di diversificare le soluzioni per avere un conto corrente all’estero. Infatti, un tempo era necessario recarsi direttamente presso una filiale di una banca straniera, presentando la documentazione necessaria: passaporto, documenti reddituali, eventuale residenza e contratto di lavoro.

Inoltre, quasi sempre era comunque richiesta una presenza stabile nel Paese, dimostrandola attraverso una bolletta o un contratto di affitto. Oggi hai l’alternativa di aprire un conto corrente estero direttamente online dall’Italia, anche senza cambiare la residenza.

Tuttavia, devi considerare che le regole diventano più rigide per l’apertura di un conto corrente estero collegato a un’attività imprenditoriale. Inoltre, vi sono differenze in base ai diversi Paesi. Ad esempio, se vuoi aprire un’attività nel Regno Unito, sarà necessario possedere una società che abbia una sede legale in Inghilterra.

A questo devi aggiungere che la normativa fiscale varia nel caso in cui l’apertura del conto estero avviene in Paesi che aderiscono al CRS (Common Reporting Standard) previsto dall’OCSE e al FATCA, ovvero il sistema di scambio automatico tra le Autorità Fiscali dei singoli Paesi, rispetto a quelli inseriti nella Black List.

Questi ultimi, in quanto paradisi fiscali prevedono una normativa più rigida, a causa della mancata applicazione di accordi per il monitoraggio e la condivisione di informazioni finanziarie tra i singoli Stati.

Avere un conto corrente estero è legale?

Rispondiamo subito in modo affermativo. La legge italiana e i regolamenti europei permettono la piena libertà di aprire un conto corrente estero, in UE o al di fuori della Comunità Economica Europea, se la fonte di denaro proviene da attività lecite e tracciabili. Inoltre, deve essere rispettata la normativa di monitoraggio fiscale prevista dai singoli Paesi. Cos’è esattamente un conto corrente estero?

È un prodotto finanziario emesso da una banca presente al di fuori dell’Italia. Prevede caratteristiche simili a quelli di un conto italiano. Infatti, potrà essere aperto da privati, partite IVA professionali o aziende oltre a prevedere:

  • IBAN: si differenzia per le due lettere inziali che faranno riferimento al Paese in cui è stato aperto il conto, quindi per l’Italia sarà IT, per la Germania DE, per la Francia FR ed ES per la Spagna;
  • BIC/SWIFT: codice per i bonifici al di fuori del circuito SEPA;
  • carte di pagamento: puoi richiedere una carta di debito, di credito o prepagata;
  • servizi integrativi: sono quelle funzionalità utili per semplificare la gestione del denaro.

Il conto estero ti permette di effettuare tutte le operazioni previste da uno italiano, dal versamento di contanti ai prelievi, dai bonifici istantanei a quelli ordinari ed esteri. Infine, puoi utilizzarlo per trasferire soldi, pagare bollettini e per gli adempimenti fiscali come gli F24.  

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Quando va dichiarato un conto corrente estero

Se da un lato hai piena libertà di aprire un conto estero come privato, partita IVA professionale o azienda, dall’altro sono presenti delle regole precise per ciò che riguarda:

  • monitoraggio fiscale e tassazione;
  • l’apertura del conto corrente;
  • trasferimento di denaro all’estero.
definizione conto corrente estero

La Legge n.186/2014 prevede un obbligo di monitoraggio fiscale sulle attività finanziare detenute all’estero, come valute, conti correnti e investimenti. In base ad esse non sarai tenuto a dichiarare la presenza di un conto corrente se:

  • non hai mai superato nel corso dell’anno d’imposta la somma di 15.000€, anche solo per un giorno;
  • hai una giacenza media a fine anno inferiore ai 5.000€.

Invece, se superi uno dei due parametri, la normativa prevede l’obbligo di dichiarare il possesso di un conto estero. In caso di omissione si applicano sanzioni con una pena pecuniaria dal 3% fino anche a un massimo del 30% sull’importo non dichiarato.

Conto corrente estero e dichiarazione dei redditi

Tutti i redditi che fanno riferimento a un soggetto residente in Italia vanno a definire il reddito imponibile su cui si applica la tassazione. Anche le operazioni su un conto corrente estero o uno di deposito rientrano tra quelle attività che possono incidere sul calcolo dell’imponibile ai fini IRPEF.

Quindi devi inserire gli importi presenti nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia, devi distinguere quando questa attività è richiesta solo ai fini del monitoraggio fiscale, dai casi in cui è prevista l’applicazione di un’aliquota fiscale.

Chiariamo questo aspetto:

  • monitoraggio fiscale: è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate il possesso del conto nel momento in cui si supera, anche per un solo giorno, nell’anno di imposta, la somma di 15.000€;
  • tassazione: per le giacenze superiori ai 5.000€ si dovrà applicare l’IVAFE (Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero).

Conto estero e Quadro RW

Ai fini fiscali, la dichiarazione del conto corrente deve avvenire all’interno del Quadro RW della dichiarazione dei redditi, indicando nella colonna 3 la voce 1:Conti correnti e depositi esteri”.

In caso di monitoraggio, dato che non viene prodotto reddito imponibile, devi evidenziare la colonna 20, la quale andrà ad escludere le sezioni dell’IVAFE e dell’IVIE previste nel quadro.

Invece, se sul conto hai una giacenza media superiore ai 5.000€, devi compilare anche le relative colonne 10, 11 e15 con riferimento all’aliquota da versare ai fini dell’Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero (IVAFE). In ogni caso, al fine di non commettere errori può essere utile rivolgersi a un consulente o a uno studio di commercialisti.

Conto corrente estero e trasferimento di denaro

Diventa anche importante precisare quali sono i sistemi per trasferire il denaro all’estero. Infatti, se da un lato la presenza di accordi bilaterali, stipulati tra l’Italia e i singoli Paesi e la libera circolazione di beni e cittadini previsti dal trattato europeo Schengen semplificano le operazioni finanziarie, avrai comunque una serie di obblighi.

Hai accesso a due opzioni per trasferire il denaro:

  1. in contanti fuori dall’Italia;
  2. bonifico estero.

Nel primo caso, è obbligatorio dichiarare all’Agenzia delle Dogane, con apposito modulo compilabile anche tramite SPID, il trasferimento di denaro se le somme superano i 9.999,99€. Per gli importi inferiori non è previsto alcun obbligo.

Invece, per quanto riguarda i bonifici bancari o postali, non sono presenti limiti al trasferimento, salvo quelli imposti dalla tipologia di conto. In ogni caso il denaro che andrai a trasferire dovrà sempre provenire da attività lecite e tracciabili, in rispetto alle norme antiriciclaggio.

Conto corrente estero – Domande frequenti

Dove conviene aprire un conto corrente estero?

Oggi hai diverse opportunità per aprire un conto corrente estero direttamente online.

Quando non va dichiarato un conto corrente estero?

Un conto corrente estero non va dichiarato se il denaro presente su di esso non supera la giacenza media di 5.000€, o l’importo di 15.000€, anche solo per un giorno.

Cosa comporta un conto corrente estero?

Il possesso di un conto corrente estero comporta una serie di obblighi di monitoraggio fiscale e ai fini fiscali.

Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

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