Concordato preventivo biennale: chi può accedere nel 2025 alla flat tax sul reddito aggiuntivo

Con il concordato preventivo biennale si accede ad una flat tax sui ricavi aggiuntivi variabile dal 10% al 12%: ecco chi può beneficiarne.

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Il concordato preventivo biennale è uno strumento con cui chi ha una partita IVA può concordare con il fisco una quota da pagare di tasse annue, in base ad un calcolo specifico. Recentemente è stata approvata la metodologia che l’Agenzia delle Entrate seguirà per proporre un accordo ai contribuenti per il biennio 2025-2026.

Chi aderisce all’opzione del concordato può accedere ad una flat tax, ovvero ad un’imposta fissa vantaggiosa, sugli eventuali ricevi aggiuntivi rispetto a quanto ipotizzato con il fisco. Questo è valido solamente per i redditi entro gli 85.000 euro.

Flat tax concordato preventivo: quando è applicabile

Con il concordato preventivo vengono prese in considerazione le dichiarazioni reddituali degli ultimi anni, da cui poi il fisco può proporre al contribuente una quota annua di tasse da versare, indipendentemente dal fatturato, per un periodo di due anni.

In questo modo la partita IVA che vi aderisce può versare una quota fissa indipendentemente dal reddito prodotto, anche se ci sono dei limiti da considerare. Il fisco calcola le imposte da versare tenendo presente la base imponibile del contribuente, i punteggi ISA e i ricavi degli anni precedenti.

Nel momento in cui vi è un aumento del reddito in un determinato anno, su questa somma si applica una flat tax, ovvero un’aliquota fissa del 10% o del 12%, ma sussiste il limite di 85.000 euro di reddito per poterne beneficiare. A confermare la soglia 2025 è stato Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia. Se questo limite viene superato, scatta la normale tassazione Irpef del 43% (o Ires del 24%).

Come aderire al concordato preventivo biennale

Per aderire al concordato con il fisco, bisogna inviare una richiesta al fisco entro il 31 luglio 2025, tenendo presente il funzionamento di questa misura per il 2025. Possono accedervi gli esercenti di impresa, arti o professioni che applicano dli ISA (indici sintetici di affidabilità fiscale).

Va considerato che dal 2025 le partite IVA con regime fiscale forfettario non sono più ammesse al concordato. Inoltre non bisogna avere debiti tributari per potervi aderire. I soggetti che vi accedono devono quindi presentare la propria dichiarazione dei redditi ogni anno e compilare il modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

L’invio può essere fatto in autonomia oppure conseguentemente alla comunicazione del Modello ISA. Allo stesso modo, in caso di revoca bisogna procedere telematicamente.

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