Volontary disclosure: cos’è, come funziona e quando presentarla

La volontary disclosure è una procedura che permette al contribuente di far rientrare capitali non dichiarati dall’estero con una riduzione delle relative sanzioni. Ecco come funziona.

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  • La volontary disclosure è un sistema che consente di regolarizzare il possesso dei capitali detenuti in modo illecito all’estero.
  • Può essere richiesta sia da coloro che dispongono di denaro fuori dall’Italia, sia da chi vuole regolarizzare posizioni di redditi non dichiarati.
  • Per effettuare la collaborazione volontaria sarà necessaria un’istanza all’ufficio UCIFI e versare l’importo richiesto dall’Agenzia delle Entrate attraverso F24.

La volontary disclosure è ormai da anni un tema che ha generato diversi contrasti in materia di tassazione. Infatti, fa riferimento a una normativa finalizzata a recuperare capitali all’estero, permettendo a coloro che li possiedono di ottenere una sanatoria.

Questo aspetto ha portato molti economisti a considerare la legge, introdotta nel 2015, come un valido strumento. Invece, per altri, vi sono diversi dubbi sul suo utilizzo e sull’efficacia, soprattutto al fine di riportare in Italia i miliardi detenuti all’estero, con l’intenzione di ottenere i vantaggi di un nuovo gettito fiscale.

Questo è un argomento spinoso, oggi molto attuale, dato che negli ultimi mesi sono diverse le ipotesi di una possibile nuova volontary disclosure. Di seguito andremo ad approfondire i vari aspetti esaminando cos’è, come funziona e come richiederla.

Cos’è la volontary disclosure

La parola volontary disclosure può essere tradotta come collaborazione volontaria. Fu utilizzata negli Stati Uniti per la prima volta negli anni 90’, definendo un sistema adottato per premiare la collaborazione dei cittadini nel sanare particolari situazioni fiscali. In Italia, è stata introdotta con il Decreto-legge n.153 del 2015 con riferimento alle Misure urgenti per la finanza pubblica.

Cos’è esattamente la volontary disclosure? Si considera come un sistema attraverso cui chi dispone di capitali all’estero, avrà la possibilità di farli rientrare in Italia, previo versamento di una sanzione forfettaria. Il vantaggio? Gli interessi maturati sulle imposte non pagate saranno aboliti.

La volontary disclosure, è stata riproposta nella Legge di Bilancio del 2021 con una nuova opportunità ai contribuenti di risolvere eventuali sospesi con l’Agenzia delle Entrate. In attesa di una eventuale estensione anche per il 2022, andiamo a vedere quali sono le sue caratteristiche.

Cos'è la volontary disclosure
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Come funziona la volontary disclosure

In base alla legge 186/2014, chi detiene all’estero somme con una giacenza superiore ai 5.000€ è obbligato a dichiararle. Sarà necessario inserire l’entità del denaro all’intero dell’apposito quadro RW della dichiarazione dei redditi entro il 30 novembre.

Nel caso in cui ciò non venga fatto, il contribuente può andare incontro a una serie di sanzioni. L’ammontare della pena va dal 3% al 15% delle somme presenti presso conti bancari in Paesi europei, a cui si deve aggiungere la normale aliquota per il calcolo delle tasse.

Invece, se si sono scelti dei paesi considerati come paradisi fiscali, l’importo delle pene potrà essere pari al 30%. Inoltre, a queste sanzioni, collegate a un’omissione per il monitoraggio fiscale, si potranno sommare anche quelle per eventuale mancata dichiarazione dei redditi, con l’aumento di 1/3. Infine, si deve considerare che detenere denaro all’estero senza dichiararlo è un reato. Quindi si potrà essere indagati per:

  • frode;
  • riciclaggio e autoriciclaggio;
  • omissione della dichiarazione;
  • omissione del versamento IVA.

Se si vogliono evitare tali conseguenze, sarà possibile utilizzare la volontary disclosure: una procedura che prevede una collaborazione volontaria con l’Agenzia delle Entrate. Infatti, sarà il contribuente a denunciare in maniera autonoma la propria irregolarità dal punto di vista fiscale.

Il fine è quello di sanare la sua posizione debitoria, ottenendo al contempo una riduzione per quanto riguarda le sanzioni. L’azione di sanatoria, farà riferimento solo ai periodi di imposta che, al momento della domanda, non prevedono la scadenza di tempi utili per l’accertamento. Inoltre, un aspetto da valutare è che, se si utilizza la volontary disclosure, il contribuente sarà escluso dai reati penali che abbiamo indicato.

Chi può utilizzare la collaborazione volontaria

Chi può aderire a questa iniziativa? La volontary disclosure può essere utilizzata da tutte le persone fisiche, società semplici, gli enti non commerciali che hanno residenza in Italia. Inoltre, può essere utilizzata anche dai cittadini che sono in regola da questo punto di vista, ma vogliono sanare eventuali mancate dichiarazioni relative alle imposte sui redditi. In particolare, si applicherà per omissioni riguardanti:

  • IRPEF;
  • imposte sostitutive;
  • IRAP;
  • dichiarazioni di IVA;
  • eventuali dichiarazioni sostitutive d’imposta.

La sanatoria in quest’ultimo caso è molto utile anche se si è aperta una partita IVA e si è scelto un regime forfettario, senza però adempiere agli obblighi fiscali previsti a fine anno.

Come effettuare la collaborazione volontaria

Come si presenta la richiesta di volontary disclosure

Per aderire alla volontary disclosure si dovrà presentare un’istanza all’UCIFI, ovvero l’Ufficio Centrale per il Contesto agli Illeciti Fiscali Internazionali, utilizzando il servizio telematico. Si tratta di un’operazione che può essere eseguita in autonomia, disponendo della registrazione a Fisconline. Però può essere molto utile richiedere l’assistenza da parte di un commercialista abilitato ai servizi telematici con l’Agenzia delle Entrate.

Infatti, per compilare la domanda, sarà necessario inserire tutte le somme detenute all’estero e le eventuali proprietà o rendite omesse soggette a tassazione. Un procedimento che prevede un calcolo attento degli importi, oltre a verificare le eventuali sanzioni che dovranno essere applicate.

Inoltre, si dovrà allegare la documentazione probante al fine di permettere all’ente preposto di effettuare le relative verifiche. Tutte operazioni che richiedono una conoscenza delle normative di legge e una competenza in materia fiscale. Grazie all’assistenza di un professionista, si avrà la certezza di effettuare la volontary disclosure senza commettere errori.

A questo punto si dovrà attendere l’esito dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, con la valutazione di tutte le imposte dovute e le relative somme aggiuntive come interesse. È utile sapere che sul sito online sarà disponibile anche un sistema di calcolo per avere una precisa idea delle sanzioni da versare.

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Come effettuare il pagamento con la collaborazione volontaria

Una volta completati i calcoli, sarà inviata una comunicazione dal Fisco con la somma che dovrà essere versata. La sanzione applicata sarà soggetta ad una netta riduzione. Ad esempio, se si detengono in un Paese europeo, somme inferiori a 2 milioni di euro, si applicherà una sanzione pari al 3%, contro il 15% previsto senza la volontary disclosure.

Invece, per i paradisi fiscali non si arriverà al 30%, ma si otterrà una riduzione al 6%. Infine, se il reddito è stato realizzato in Italia e poi successivamente trasferito all’estero, si avrà un’ulteriore riduzione della sanzione.

I cittadini che utilizzano questa procedura potranno suddividere le somme che dovranno versare in tre pratiche rate. Il pagamento dovrà avvenire attraverso F24, indicando all’interno della voce “codice tributo“, quello relativo alla sanzione prevista.

I versamenti dovranno essere effettuati entro un massimo di 60 giorni dal momento della richiesta della collaborazione volontaria. Una volta eseguito il pagamento, l’Agenzia delle Entrate, avrà 30 giorni di tempo per comunicare alle autorità competenti, che l’atto di volontary disclosure si è concluso. In questo modo si otterrà la regolarizzazione della posizione e l’estinzione dei relativi reati penali.

Quando chiedere la volontary disclosure

Data la particolare natura della collaborazione volontaria e la possibilità di ottenere una sanatoria vantaggiosa, le tempistiche per effettuare la domanda sono molto ristrette. Per esempio, nel 2021 la scadenza era stata posta entro il 30 giugno.

Per il 2022 non sono presenti ancora indicazione certe sull’eventuale estensione di tale procedura. In ogni caso, se si dispone di conti esteri, può essere vantaggioso richiedere una valutazione da parte di uno studio di commercialisti. Si avrà così la possibilità di conoscere l’entità degli importi che si dovranno affrontare, per regolarizzare la propria posizione con il Fisco.

Volontary disclosure – Domande frequenti

Cosa vuol dire il termine volontary disclosure?

Il termine volontary disclosure identifica un procedimento attraverso cui chi detiene capitali all’estero può farli rientrare in Italia, ottenendo uno sconto sulle sanzioni.

Quali sono i vantaggi di richiedere la collaborazione volontaria?

Chiedendo la volontary disclosure si avrà la possibilità di mettersi in regola con il fisco, estinguendo tutte le posizioni debitorie economiche ed eventuali reati penali connessi. Scopri qui tutti i dettagli.

A chi si rivolge la volontary disclosure?

Potranno utilizzare la collaborazione volontaria sia i contribuenti che detengono capitali all’estero non dichiarati, sia coloro che hanno emesso il pagamento di eventuali imposte sui redditi.

Autore
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Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

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