Si avvicina la scadenza dell’imposta sostitutiva, la flat tax, di tutte le partite IVA che operano con il regime fiscale forfettario. Grazie all’ultima proroga, anche questi autonomi vedono slittare il pagamento delle tasse al 21 luglio 2025, con maggiorazione dello 0,40% se si paga entro il 20 agosto.
Queste partite IVA non devono versare l’Irpef, ma una tassa sostitutiva a quest’ultima, con una percentuale vantaggiosa del 15% (con una riduzione nei primi 5 anni di attività ). La scadenza più imminente riguarda quindi il saldo 2024 e il primo acconto 2025.
Indice
Regime forfettario: quali imposte si pagano
Con il regime forfettario le partite IVA devono pagare, oltre ai contributi alla cassa di riferimento, anche l’imposta sostitutiva, ricordando che la base imponibile su cui calcolarla cambia in base al codice Ateco, quindi al comparto in cui lavora il professionista. Le aliquote fiscali quindi variano come segue:
- imposta al 5% per i primi 5 anni di attività ;
- imposta al 15% per gli anni successivi al quinto dall’apertura dell’attività .
Fatte queste premesse, anche con questo regime fiscale, come per l’ordinario, i lavoratori devono rispettare alcune scadenze ogni anno, per ciò che riguarda i saldi e gli acconti.
Scadenze di pagamento con il regime forfettario 2025
La scadenza per il saldo 2024 e l’acconto 2025 normalmente è prevista per il 30 giugno, ma quest’anno è stata applicata una proroga per dare più tempo ai contribuenti di procedere. In particolare le nuove scadenze variano come segue:
- 21 luglio 2025 per il saldo e il primo acconto;
- 20 agosto 2025 per il saldo e il primo acconto, ma con una maggiorazione dello 0,40%.
I termini quindi sono gli stessi che si utilizzano anche per le partite IVA ordinarie, tenendo presente che le imposte sono differenti perché queste ultime applicano l’Irpef in base agli scaglioni 2025. Queste regole valgono anche per tutte quelle partite IVA forfettarie che hanno deciso di partecipare all’opzione del concordato preventivo biennale.
Anche queste partite IVA possono scegliere di rateizzare gli importi dell’imposta, con l’applicazione degli interessi aggiuntivi sulle rate. Per chi segue la scadenza del 21 luglio, le rate sono così organizzate:
- prima rata al 21 luglio: zero interessi;
- seconda rata al 20 agosto 2025: 0,18% di interessi;
- terza rata al 16 settembre: 0,51% di interessi;
- quarta rata al 16 ottobre: 0,84 di interessi;
- quinta rata al 17 novembre: 1,17 di interessi;
- sesta rata al 16 dicembre: 1,50 di interessi.
Le rate slittano in avanti per chi invece inizia a pagare dal 20 agosto con la maggiorazione.
Regime forfettario, i limiti per il pagamento delle imposte
Se le tasse della partita IVA forfettaria sono inferiori a 51,65 euro, non bisogna versare l’acconto. Se rientrano entro 257,52 euro, l’acconto 2025 si paga in un unico versamento al 30 novembre. Altrimenti, superate queste soglie, si prevede la suddivisione delle imposte dell’acconto tra il mese di luglio e il mese di novembre.
Come effettuare il pagamento con il regime forfettario
Per il calcolo delle imposte è consigliato il supporto di un commercialista esperto. Insieme alle imposte, ogni anno si devono versare anche le quote per i contributi da destinare alla pensione. Nel caso di professionisti con partita IVA, le cose possono variare di molto in base alla cassa di appartenenza.
Sono diverse le scadenze e le modalità di pagamento (secondo un fisso o una quota variabile) se si è iscritti alla gestione separata INPS oppure ad una gestione dedicata ad artigiani e commercianti. Cambiano ancora le regole per chi è iscritto ad un Ordine Professionale e ha una cassa specifica, per cui ogni ente stabilisce regole differenti.
Per effettuare il pagamento delle imposte invece, si può utilizzare il Modello F24 inserendo i codici corrispondenti:
- codice tributo 1790: “imposta sostitutiva sul regime forfettario, acconto prima rata”;
- codice tributo 1791: “imposta sostitutiva sul regime forfettario , acconto seconda rata o in unica soluzione”;
- codice tributo 1792: “imposta sostitutiva sul regime forfettario, saldo”.
Redazione
Il team editoriale di Partitaiva.it