Media Buyer: chi è, cosa fa e come si diventa

Chi è il media buyer? Cosa fa? Quali sono le sue competenze? Scopri quello che c’è da sapere su questa figura del mondo dell’advertising management e come diventarlo.

Adv

Chi è il Media Buyer
  • Il media buyer è una figura professionale specializzata nell’acquisto e nella gestione degli spazi pubblicitari online e offline. 
  • Dovrà gestire il budget di marketing, relazionarsi con gli editori e i fornitori, programmare una campagna pubblicitaria e monitorarne l’andamento. Servono gli strumenti giusti.
  • Per diventare media buyer sono necessarie competenze nel settore del digital marketing, nella programmazione finanziaria e nella gestione economica.

Il media buyer è un professionista specializzato nell’acquisto e gestione delle pubblicità. Grazie al suo lavoro si ottimizzano gli investimenti nel marketing, con una gestione attenta delle spesa e un possibile aumento di visibilità di un brand o di un marchio aziendale.

La figura del media buyer è abbastanza recente, legata allo sviluppo delle campagne di marketing online. È un professionista specializzato nel media buying, termine con cui si includono le attività di: acquisto, gestione, organizzazione e pianificazione degli spazi pubblicitari su piattaforme online o legate alla pubblicità tradizionale (TV, cartelloni, radio). 

Il media buyer è responsabile nel definire una campagna pubblicitaria, scegliendo il canale più adatto all’impresa per cui lavora. Tra le sue mansioni ci sono la programmazione e la gestione finanziaria di una campagna, mantenere le relazioni con gli editori e i fornitori, il monitoraggio dei risultati delle campagne e l’intervento per ottimizzarne i risultati.

Le prospettive lavorative in Italia

Il ruolo del media buyer è oggi sempre più richiesto in Italia di pari passo all’incremento del settore del digital marketing.

Secondo l’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico di Milano, il mercato pubblicitario Italiano ha raggiunto nel 2024 gli 11,1 miliardi di euro con una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. 

Il 50% delle entrate è legato al settore dell’internet Advertising (dove domina la pubblicità video, seguita da quella display, search ed ecommerce), alla TV con un 35%, la stampa 5%, la radio 4% e altri canali social. Le prospettive per il 2025 sono altrettanto positive. 

internet advertising statistiche

Le imprese hanno la necessità di effettuare investimenti mirati nel marketing e ottenere un ritorno economico proporzionato e il più immediato possibile. In questo contesto si colloca il ruolo del media buyer.

Cosa fa il media buyer

La principale attività del media buyer è quella di acquistare gli spazi pubblicitari per aumentare la visibilità di un’azienda, presenti su TV, giornali, motori di ricerca (Google, Bing), social media (Facebook, Instagram, LinkedIn, TikTok), cartelloni pubblicitari, radio, podcast e altri canali.

Il media buyer sottoscrive accordi di pubblicità direttamente con editori e i fornitori. Per scegliere la migliore soluzione per un’azienda, dovrà programmare una campagna pubblicitaria in base al budget disponibile e ai risultati richiesti. 

All’interno di un comparto media, analizza quali sono gli strumenti mediatici più adatti per una specifica impresa. Ad esempio, se sceglie di creare campagne online in base all’attività aziendale, può valutare di realizzarle su Google oppure ritenere più adatto un social network. 

Il suo compito è anche quello di monitorare che gli accordi presi siano rispettati e l’andamento delle campagne, prendendo come riferimento i volumi di vendita, il ROAS (Return on Advertising Spend), il ROI (Return on Investment) e altre metriche specifiche nel marketing digitale.

La gestione del budget

In collaborazione con

wallester

Spesso un media buyer si trova a dover gestire del denaro per conto dell’azienda o dei propri clienti. Il budget pubblicitario va allocato su più canali, e bisogna monitorare quelli che hanno le performance migliori per aumentare o ridurre la spesa di volta in volta.

Avere degli strumenti che semplificano la gestione della liquidità aziendale è un dettaglio che può fare la differenza. Ad esempio, oggi esistono fintech che offrono carte virtuali gratuite, che le aziende o i professionisti del media buying possono usare per suddividere il budget e controllare capillarmente le spese.

Wallester è una neobank leader in questo campo. Supporta media buyer e agenzie digital nella gestione complessa di budget e investimenti pubblicitari, fornendo carte virutali gratuite per dipendenti e media buyer, con una piattaforma centralizzata per la gestione dei limiti, la verifica delle spese, il blocco e l’attivazione immediata delle carte e molto altro.

Sei un media buyer? Lavori nel settore dell’advertising? Scopri come Wallester può fare la differenza nel tuo lavoro quotidiano.

Scopri Wallester Business

Come diventare media buyer

Per iniziare l’attività di media buyer può essere utile avere una laurea in settori come economia, marketing e comunicazione. In ogni caso, oggi non esiste un percorso di studi specifico o l’obbligo di un diploma di laurea. 

Sono richieste però specifiche competenze tecniche legate al settore dell’advertising. È inoltre necessario avere adeguate conoscenze nella creazione di strategie di marketing per le PMI e di pianificazione finanziaria. 

Sono anche importanti le capacità relazionali dato che tra i suoi compiti c’è quello di avere contatti con editori e fornitori, negoziando l’acquisto degli spazi pubblicitari. 

Un media buyer deve avere anche capacità organizzative per stabilire un budget e ottimizzare i costi delle campagne. Infine, è richiesto un continuo aggiornamento sulle novità in materia di marketing digitale e una certa prontezza a risolvere eventuali problematiche.

Dove lavora il media buyer?

Il media buyer può lavorare come dipendente o collaboratore di:

  • agenzie pubblicitarie;
  • uffici di marketing;
  • società specializzate in comunicazione.

Nel primo caso è parte integrante dello staff di una società di comunicazione con un contratto in cui vengono indicati i suoi compiti e il compenso pattuito.

Come freelance il media buyer opera in modo autonomo, collaborando anche con più agenzie. In questo caso potrebbe essere utile aprire una partita IVA. Per svolgere l’attività di media buyer in modo continuativo e professionale è necessaria la partita IVA.

Oggi la procedura è stata semplificata ed è possibile effettuarla online anche in autonomia. Tuttavia è necessario inserire una serie di informazioni tra cui scegliere il codice ATECO, il regime fiscale e la gestione previdenziale.

Per evitare errori ed eventuali sanzioni potrebbe essere utile farsi supportare da un commercialista online.

Codice ATECO

L’attività di media buyer è una professione nuova che nasce con lo sviluppo dei sistemi del digital marketing. Come per altre attività legate al settore digitale, si prenda il caso dei copywriter, dei social media manager o dei project manager, non esiste un codice ATECO specifico. Quindi si dovrà utilizzare il:

  • 73.11.01: se ci si focalizza sull’ideazione di campagne pubblicitarie;
  • 73.11.02: per la conduzione in generale di campagne di marketing e altri servizi.

Regime forfettario e previdenziale

Il media buyer è tra quelle professioni che possono aderire al regime forfettario come nuova partita IVA se il fatturato annuo non supera gli 85.000€

Nel regime forfettario l’imposta sostitutiva non è calcolata sulla differenza tra entrate e uscite con una tassazione secondo le aliquote IRPEF, ma in base forfettaria, da cui il nome. Quindi, si applica un’imposta fissa pari al 5% per i primi 5 anni e del 15% successivamente. Inoltre, c’è una franchigia sull’IVA.

I media buyer non hanno un albo con una relativa cassa previdenziale. Quindi, bisognerà iscriversi alla Gestione Separata INPS.

Quanto guadagna un media buyer?

Non è semplice stabilire il guadagno di un media buyer, dato che i fattori che vanno a incidere sulle sue entrate sono diversi: esperienza maturata, tipo di rapporto lavorativo (dipendente o partita IVA), budget dell’azienda, settore di business.

Come riferimento si possono prendere gli stipendi medi dei professionisti del marketing in Italia. Un media buyer junior potrebbe guadagnare tra i 20.000€ e i 30.000€, mentre un media buyer senior può arrivare anche a ottenere contratti annui dai 45.000€ a salire.

FAQ

Che laurea serve per un media buyer?

Oggi non vi è un percorso di studi specifico per la professione del media buyer. Può essere utile però aver conseguito una laurea in Economia, Scienze della Comunicazione o Marketing.

Come si diventa media buyer?

Per diventare media buyer è utile avere competenze specifiche legate al settore del marketing e del settore digitale, oltre a competenze di gestione economica e finanziaria.

Quando serve la partita IVA per l’attività di media buyer?

Per svolgere l’attività di media buyer in modo professionale e continuativo è necessario aprire una partita IVA con codice ATECO 73.11.01 o 73.11.02.

Argomenti Trattati:

Autore
Foto dell'autore

Gennaro Ottaviano

Esperto di economia aziendale e gestionale

Laurea in Economia Aziendale presso il Politecnico di Lugano, appassionato di borse, mercati e investimenti finanziari. Ho competenze di diritto e gestione societaria, con esperienze amministrative. Scrivo di diritto, economia, finanza, marketing e gestione delle imprese.

Lascia un commento

Continua a leggere

Iscriviti alla Newsletter

Il meglio delle notizie di Partitaiva.it, per ricevere sempre le novità e i consigli su fisco, tasse, lavoro, economia, fintech e molto altro.

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.