Project manager: di cosa si occupa, requisiti, guadagni e Partita Iva

Una delle figure professionali più richieste degli ultimi anni nelle aziende è il project manager, o responsabile di progetto. Leggi la guida per sapere di cosa si occupa e come diventare PM freelance.

di Ilenia Albanese

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Project manager
  • Il project manager, o responsabile di progetto, è il professionista che si occupa della gestione di progetti aziendali per raggiungere l’obiettivo prefissato.
  • Il PM può lavorare come autonomo aprendo la Partita Iva con codice Ateco 70.22.09: “Altre attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale”.
  • I project manager devono iscriversi alla Gestione Separata INPS per versare i contributi previdenziali.

Una figura professionale sempre più richiesta nelle aziende italiane ed estere è il project manager, che non va confusa con la figura del progettista. Infatti, questa figura professionale, anche nota come responsabile di progetto, che può essere sia interna che esterna all’organizzazione, si occupa della gestione del progetto monitorandone ogni aspetto.

Si tratta, quindi, di una professione che ha il compito di guidare il project team nel raggiungimento degli obiettivi del progetto pattuiti con il cliente.

Il project manager, anche noto con la sigla PM, può lavorare anche in autonomia e, quindi, da esterno, aprendo la Partita Iva. Continua a leggere la guida per sapere come diventare PM, di cosa si occupa, quanto guadagna e quando deve aprire la Partita Iva.

Project manager: chi è e di cosa si occupa

Il Project Manager è il responsabile di progetto, e si occupa di offrire consulenza ai committenti per difendere l’idea progettuale e raggiungere l’obiettivo prefissato.

È anche il professionista che si interfaccia quotidianamente con le imprese di costruzione e le pubbliche amministrazioni, assicurando il rispetto dei costi, dei tempi e della qualità del progetto.

All’interno dell’organizzazione aziendale, quello del PM è un ruolo di gestione operativa che si occupa dell’avvio, della pianificazione, dell’esecuzione, del controllo e della chiusura finale di un progetto.

I compiti che svolge un project manager sono suddividi in due macro-aree:

  • area operativa;
  • area relazionale.

Il project manager è una figura che deve avere ottime competenze organizzative e metodologiche, mentre non è richiesta la totale conoscenza tecnica di ciò che è il progetto di cui è responsabile. Tuttavia, deve conoscere bene il prodotto e deve essere in possesso di competenze tecniche atte a garantire una organizzazione efficace delle risorse.

I principali compiti del project manager sono:

  • interagire con gli stakeholder, i fornitori, i clienti e gli utilizzatori finali;
  • definire e comunicare gli obiettivi al team;
  • sviluppare i piani di progetto;
  • controllare, monitorare e realizzare la documentazione di progetto;
  • verificare il possesso di tutti i requisiti di progetto sia per quanto riguarda il personale, sia per i materiali, oltre alle tecnologie;
  • gestire e guidare il team;
  • stabilire le procedure da utilizzare all’interno di un progetto;
  • predisporre il budget del progetto.

Nonostante si occupi di tutte queste mansioni appena elencate, la principale responsabilità è quella di raggiungere gli obiettivi del progetto rispettando i tempi, la qualità e i costi stabiliti.  

Project manager cosa fa
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Come diventare project manager e requisiti

Il Project Manager è una figura professionale recente, di conseguenza deve essere in possesso di competenze trasversali.

Tuttavia, essendo suo compito quello di offrire il supporto al cliente nel prendere decisioni riguardo il progetto e l’obiettivo da raggiungere, il PM deve avere una formazione tecnica per poter entrare nel merito delle questioni con cognizione di causa.

Inoltre, gestendo anche il progetto da un punto di vista finanziario ed economico, molto spesso le aziende cercano professionisti che hanno conseguito una laurea in Economia, Marketing o Comunicazione.

Molto importanti sono anche le capacità relazionali, della creatività e dell’inventiva, che sono capacità trasversali molto richieste nel mondo del lavoro.

Le principali competenze che un PM dovrebbe avere sono:

  • competenze Tecniche di Project Management;
  • competenze di Leadership;
  • competenze Strategiche e di Business Management.

Sono, inoltre, richieste le seguenti skills:

  • ottima capacità di gestione dei processi di controllo;
  • buone capacità di problem solving;
  • spiccate doti di leadership;
  • doti di team working;
  • un’ottima abilità comunicativa.

È anche necessaria l’esperienza sul campo per apprendere tecniche e metterle in pratica, ma anche uno studio approfondito della disciplina di project management.

Requisiti formativi: le certificazioni

Pur non essendo previsto uno specifico percorso di studi dedicato al project management, oggi vi sono certificazioni che preparano allo svolgimento di questo mestiere. Le certificazioni più conosciute sono sicuramente PRINCE2 e PMP.

Il metodo PRINCE2 (Projects In Control Environment), sviluppato dall’Office of Government Commerce (OGC) del Regno Unito nel 1996, è un marchio registrato da Axelos.

Si tratta di una metodologia di gestione dei progetti che fornisce un insieme di processi e tematiche applicabili alla gestione di un progetto dall’inizio alla fine. Questo scherma procura al professionista un modello che stabilisce cosa è necessario fare, chi deve farlo e quando per la realizzazione del progetto.

Invece, la seconda è la certificazione PMP (Project Management Professionals), rilasciata dal Project Management Institute (PMI). Si tratta di uno standard, un “body of knowledge” (PMBOK), che contiene tutte le nozioni e i concetti necessari al Project Management.

PMP include tutte le competenze e le tecniche di gestione dei progetti che i Project Manager possono applicare, come la leadership e la negoziazione.

Project manager partita iva

Project manager: quanto guadagna

Il guadagno medio del project manager dipende da molti fattori, quali il settore, la grandezza dell’azienda, il Paese o persino la specifica regione in cui lavora.

Ad oggi in Italia il guadagno medio di un project manager va dai 30 ai 50 mila euro all’anno, a cui si sommano gli eventuali benefit aziendali.

Invece, per i professionisti con esperienza internazionale di più di dieci anni, la retribuzione può anche arrivare a superare i 70 mila euro annui.

Molto dipende anche dal settore in cui il PM lavora, dato che questa professione può essere trasversale a diversi ambiti imprenditoriali.

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Project manager: può aprire la Partita Iva

Come abbiamo anticipato all’inizio della nostra guida, il responsabile di progetto può anche lavorare in proprio, da esterno in un’azienda, aprendo la Partita Iva. Infatti, per lavorare in modo autonomo, continuativo e professionale, in Italia è obbligatorio aprire la Partita Iva.

Per questo passaggio è consigliabile affidarsi ad un commercialista che si occupi di tutti gli adempimenti burocratici, in modo da evitare di commettere errori.

Uno dei passaggi principali per ottenere il numero di Partita Iva è quello di compilare il modello di inizio attività AA9/12 per comunicare l’apertura della Partita Iva all’Agenzia delle Entrate. Questo deve essere fatto entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.

In questa fase bisogna anche indicare il codice Ateco e il regime fiscale da adottare. La procedura di apertura della Partita Iva è piuttosto semplice. Le modalità per presentare il modello sono le seguenti:

  • in via telematica dal sito dell’Agenzia delle Entrate;
  • presso gli uffici fisici;
  • con raccomandata A/R.
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Codice Ateco

Il codice Ateco da indicare per lavorare come project manager è il seguente:

  • codice Ateco 70.22.09: “Altre attività di consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale”.

Il coefficiente di redditività è del 78%. Di conseguenza, occorre applicare questa percentuale ai ricavi ottenuti per ottenere la base imponibile su cui andranno poi calcolate le imposte e i contributi previdenziali.

Regime contabile

Il regime contabile rappresenta l’insieme degli adempimenti nei confronti del fisco e degli obblighi da rispettare.

Il regime fiscale più conveniente ed economico per project manager che lavorano in modo autonomo e che hanno ricavi annui fino a 85mila euro è il regime forfettario. Questo, infatti, offre vantaggi sia sulla tassazione che sulla gestione della contabilità.

In questo caso non bisogna assoggettare i compensi a ritenuta d’acconto e non ci sono scritture contabili da conservare, ad eccezione delle fatture.

In più, il regime forfettario prevede una flat tax del 15% applicata sulla base imponibile. L’imposta sostitutiva, inoltre, è ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività.

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, per calcolare la base imponibile, lo Stato attribuisce un coefficiente di redditività, che stabilisce la percentuale delle spese rispetto ai ricavi, e nel caso dei PM il coefficiente di redditività è del 78%.

Regime previdenziale

I project manager che lavorano in proprio figurano al fisco come liberi professionisti. Non avendo un albo e una cassa previdenziale di categoria, i responsabili di progetto sono tenuti ad aprire una posizione previdenziale, come tutti i liberi professionisti “senza cassa”, presso la Gestione Separata INPS.

Di conseguenza sono soggetti al versamento di contributi variabili, calcolati in proporzione al reddito imponibile. Per l’anno in corso, l’aliquota contributiva della Gestione Separata INPS è del 26,23% per professionisti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie.  

Project manager – Domande frequenti

Che cosa fa il project manager?

Il Project Manager, anche noto come responsabile di progetto, si occupa della gestione dei progetti all’interno di un’azienda. Il suo compito è quello di gestire l’avvio, la pianificazione, l’esecuzione, il controllo e la chiusura di un progetto per raggiungere l’obiettivo prefissato con il cliente.

Quanto viene pagato un project manager?

In Italia un PM guadagna mediamente dai 30 ai 50 mila euro all’anno, senza contare gli eventuali benefit aziendali. I professionisti con maggiore esperienza arrivano anche a superare i 70 mila euro annui di guadagno. Leggi nella guida come diventare project manager.

Come si diventa un project manager?

Per diventare un IT Project Manager non c’è un percorso specifico, ma spesso è richiesta una laurea in discipline informatiche o economiche, con specializzazione nel settore tecnologico. Sono anche richieste diverse soft skills. Leggi nella guida le competenze richieste al PM.

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Ilenia Albanese

Esperta di finanza personale e lavoro digitale

Copywriter specializzata nel settore della finanza personale, con esperienza pluriennale nella creazione di contenuti per aiutare i consumatori e i risparmiatori a gestire le proprie finanze.

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