Fondo Impresa Donna: come vengono ripartite le risorse

Il Fondo Impresa Donna ha lo scopo di far crescere l'occupazione femminile, anche attraverso la creazione di nuove imprese. Ecco come.

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Fondo Impresa Donna
  • Tredicimila progetti sono già stati presentati per accedere al Fondo Impresa Donna.
  • L’obiettivo della misura è di finanziare almeno 700 imprese entro il mese di giugno 2023.
  • Le regioni del Sud Italia hanno presentato pochi progetti, e si intende riservare il 40% del fondo a queste regioni italiane.

Partenza record per il Fondo Impresa Donna: in poche settimane sono stati presentati qualcosa come 13.000 progetti. I canali di accesso per presentare la domanda sono stati aperti tra maggio e giugno 2022: oggi la Corte dei Conti può stilare un primo bilancio della misura, basandosi sul numero di domande che sono in questo momento in valutazione.

Il PNRR ha imposto un obiettivo particolarmente ambizioso: finanziare 700 imprese entro giugno 2023. Risultato che potrebbe essere raggiunto, senza particolari difficoltà. La Corte dei Conti, comunque, ha voluto ribadire che è necessario riservare il 40% delle risorse al Mezzogiorno: questo obiettivo deve essere raggiunto, anche tramite un rafforzamento della comunicazione.

Quest’ultima raccomandazione è indirizzata direttamente al Mise, che ha il compito di monitorare costantemente l’operato di Invitalia, che si sta occupando della gestione operativa della misura.

Fondo Impresa Donna: di cosa si tratta

Uno degli obiettivi che si è prefissato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è quello di aumentare, rispetto al 2021, l’occupazione femminile almeno di quattro punti percentuali. Il traguardo deve essere raggiunto entro il 2026.

Proprio con lo scopo di incrementare la presenza delle donne nel mercato del lavoro sono stati stanziati qualcosa come 400 milioni di euro. Questi fondi dovrebbero servire per incentivare l’imprenditoria femminile.

Di questo importante pacchetto di contributi, una parte è stata destinata al Fondo Impresa Donna, che è stato istituito attraverso la Legge di Bilancio 2021, con una dotazione di 200 milioni di euro.

Le domande per poter accedere ai contributi a fondo perduto sono state presentate nel corso dei mesi di maggio e giugno 2022. Erano state attivate due finestre diverse, una riservata a quanti volessero avviare nuovi progetti, un’altra riservata al consolidamento di quelli già avviati.

Imprese femminili
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I numeri di Fondo Impresa Donna

Complessivamente sono state 13.000 le domande presentate dalle imprenditrici e dalle libere professioniste. Sulla base di questi primi dati analizzati (attualmente sono in fase di studio 1.200 progetti), la Corte dei Conti ha provveduto a fornire una prima valutazione sull’andamento del Fondo Impresa Donna.

Al momento, almeno dal punto di vista numerico, non sembrano esserci particolari criticità. L’obiettivo posto dal PNRR di 700 imprese femminili finanziate entro il mese di giugno 2023 sembra perfettamente raggiungibile. Lo step successivo è quello di arrivare a 2.400 entro la fine del 2026. 

Di fondamentale importanza, però, è prestare attenzione alla geografia dei progetti che riceveranno i finanziamenti del Fondo Impresa Donna. La Corte dei Conti ammonisce:

Si invita comunque il Mise a monitorare costantemente l’operato di Invitalia, con particolare riferimento al rispetto dei principi trasversali previsti dal PNRR e, tra questi, dell’obiettivo di riduzione dei divari territoriali.

Fondo Impresa Donna: i numeri nel Mezzogiorno

L’allarme della Corte dei Conti è sufficientemente chiaro. Il Fondo Impresa Donna deve seguire le regole previste dal PNRR: il 40% delle somme stanziate devono obbligatoriamente arrivare nel Mezzogiorno. Le stesse regole valgono anche per i 100 milioni di euro messi in campo per Smart&Start e Nuove Imprese a tasso zero.

Il problema è che la Corte dei Conti ha notato qualcosa che non funziona per il verso giusto. Fino a questo momento è stata registrata una certa disomogeneità territoriale. Questa situazione non starebbe premiando le zone meridionali, alle quali dovrebbe arrivare il 40% delle risorse complessive.

Alla luce di questo particolare divario, è necessario adottare alcune strategie di comunicazione particolarmente efficaci. Sarà necessario, infatti, portare a conoscenza degli strumenti messi a disposizione dal Fondo Impresa Donna agli imprenditori del Sud Italia. In queste zone, infatti, il numero delle domande è risultato essere più basso.

Un piano di comunicazione

La Corte di Conti sollecita il Mise a redigere, il prima possibile, un vero e proprio piano di comunicazione, da coordinare con Invitalia e con il Dipartimento delle Pari opportunità. Lo scopo è quello di riuscire a garantire un utilizzo mirato delle risorse che sono a disposizione.

Il piano di comunicazione dovrebbe essere indirizzato a quelle zone strategiche per le quali esiste la riserva di assegnazione delle risorse progettuali.

Quello che è necessario, inoltre, è continuare a vigilare sul rispetto dei principi che sono stati indicati dal PNRR, che hanno lo scopo di ridurre il divario territoriale e la qualità delle spese per i quali si richiedono i contributi a fondo perduto ed i finanziamenti. Questi devono necessariamente ed obbligatoriamente contribuire al rilancio dell’imprenditoria femminile.

Fondo Impresa Donna – Domande frequenti

Qual è lo scopo del Fondo impresa Donna?

L’obiettivo è quello di incentivare l’occupazione femminile, attraverso la formazione di nuove imprese. Ecco i dati delle richieste ad oggi.

Quanti progetti sono stati presentati fino ad oggi per Fondo Impresa Donna?

Nel corso dei mesi di maggio e giugno 2022, sono stati presentati 13.000 progetti.

Qual è l’andamento di Fondo Impresa Donna?

Al momento le regioni del Sud Italia non hanno inviato progetti a sufficienza. Il PNRR prevede che il 40% delle risorse sia stanziato nel Mezzogiorno. Qui tutti i dati.

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista

Ho una laurea in materie letterarie. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, tasse, diritto, economia e finanza.

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